La rete di ricercatori

Il Progetto Machiavellismo prevede una serie di indagini che potranno essere realizzate solo con la creazione di una Rete di ricercatori di vari Paesi, decisi ad avviare in maniera coordinata nuovi studi su fondi manoscritti, su epistolari e opere a stampa sino ad ora trascurate o non sufficientemente studiate con l'obiettivo di cogliervi presenze machiavelliane. Ovviamente, senza pregiudizi e limitazioni per quel che riguarda scuole di pensiero e correnti interpretative, ma con la prioritaria istanza di avviare ricerche innovatrici e rigorosamente scientifiche.

 

Un'indagine sistematica, quindi, che necessiterà inevitabilmente di coordinate metodologiche sempre più raffinate e che sarà in ogni caso basata sulla contestualizzazione storica degli elementi testuali e degli aspetti teorici presi in esame: precisazione, questa, dettata non solo da alcune teorizzazioni tanto accattivanti quanto carenti di fondamenti documentari, ma anche dall'uso sempre più estensivo e poliedrico del termine "Machiavellismo", che ad esempio in ambito psicologico indica ormai da tempo un ben codificato disturbo della personalità.

 

In chiusura dell'incontro torinese su "Machiavellismo e Machiavellismi" era prevista una sezione destinata a organizzare nuove ricerche e ulteriori momenti di dibattito sulle tematiche del convegno. Il Progetto che lo aveva generato e che già aveva raccolto un folto numero di specialisti ben motivati, si è così arricchito di una serie di argomenti da studiare e da approfondire, oltre che di un calendario (diventato sempre più fitto con la progressiva messa a punto delle coordinate della ricerca) di seminari e convegni destinati a coprire le varie aree geopolitiche dell'Occidente moderno e contemporaneo. Tali convegni avranno luogo a Napoli, Milano, Trento, Grenoble, Lione, Parigi, Monaco di Baviera, Rotterdam, Torino, Budapest, Bucarest, Barcellona, Lisbona, Campobasso, Varsavia, e in altri centri universitari, dove stanno prendendo sempre più consistenza nuove unità di ricerca (visualizza le tappe e metodiche operative della Rete di ricerca e di dibattito).

 

Si sta cioè profilando qualcosa di analogo a quanto realizzato a partire dal 1990 sulla tematica della Ragion di Stato; anche allora in prevalenza sullo slancio di una serie di incontri scientifici organizzati a Torino nel nome di Luigi Firpo, presso il Dipartimento di Studi politici dell'Università e presso la Fondazione che porta il nome dell'illustre maestro (il primo dei quali in sua memoria a un anno dalla morte avvenuta nel 1989), ma anche a Napoli, Trento, Milano, Firenze, Parigi, Lione, Varsavia e Bruxelles.

 

Il gruppo di studiosi che avevano animato quella feconda stagione di ricerche costituiscono per larga parte il nucleo della nuova e articolata compagine; ad essi si sono aggiunti validissimi studiosi europei e americani, tutti con l'ambizioso obiettivo di trovare - con una puntuale ricostruzione e analisi del Machiavellismo - nuovi percorsi e nuove categorie interpretative attraverso le quali meglio esaminare alcuni aspetti della circolazione delle idee e del dibattito politico nell'Europa moderna.

Ecco perché forse nessuno degli studiosi che si stanno impegnando in questa corale e vasta iniziativa di ricerca e di dibattito si stupirà se (come già appurato per la Ragion di Stato) risultasse che anche il Machiavellismo è stato capace non solo di generare scontri e polemiche nelle diverse realtà occidentali, ma di favorire e perpetuare il dialogo tra la cultura italiana e il resto d'Europa, persino nei tempi più difficili per la trasmigrazione di idee e problematiche politiche, e - andando oltre la mera patina polemica - addirittura di incoraggiare l'evoluzione del pensiero politico europeo, fungendo da "propulsione dinamica", per usare un'espressione cara ad Anna Maria Battista.

Ultimo aggiornamento: 08/02/2019