Biomarcatori urinari per la diagnosi del carcinoma della prostata

Descrizione della tecnologia

Il tumore alla prostata è la malattia oncologica più frequente nel sesso maschile. Attualmente la diagnosi di tumore alla prostata viene fatta in seguito a biopsia indicata ai soggetti con valori elevati della molecola PSA (antigene prostatico specifico). Tuttavia, il 75% dei soggetti sottoposti a biopsia a causa del test del PSA risulta sano. È pertanto necessario un test di screening più efficiente.
La risposta immunitaria contro il tumore alla prostata attiva processi infiammatori anche prima della comparsa dei sintomi clinici. Pertanto, i mediatori chimici prodotti dalle cellule del tumore, dalle cellule stromali e dai leucociti infiltranti il tumore possono essere rilevati nelle urine e possono rappresentare nuovi biomarcatori per la diagnosi e il follow-up del tumore alla prostata. Questo approccio potrebbe quindi evitare di eseguire indagini invasive inutili. Gli inventori stanno inoltre sviluppando un prototipo per un biosensore in grado di eseguire una rapida analisi di questi analiti in un campione urinario, in modo da evitare la biopsia prostatica a circa il 50% dei soggetti che sicuramente saranno privi da malattia.

Applicazioni
  • Diagnosi precoce e prognosi di tumore alla prostata
  • Viene eseguito su campioni di urina
Vantaggi
  • Elevata sensibilità e specificità
  • Test non invasivo, rapido ed economico
  • Capacità di effettuare diagnosi precoce
Data e numero primo deposito

Data: 07/03/2016
Numero: 102016000023626

Disponibile

NO

Titolarità

Università degli Studi di Torino

Ultimo aggiornamento: 24/01/2022