Olimpiadi della Cultura
Fin dalle origini le Olimpiadi e le altre manifestazioni agonistiche panelleniche hanno rappresentato un'occasione cruciale di organizzazione del consenso di massa, il terreno franco di libera espressione di passioni politiche, il luogo privilegiato dell'incontro e talora dello scontro fra potere e sudditi.
Dalla fine dell'800 e dalla rinascita dei Giochi Olimpici fino ad oggi, lo sport ha progressivamente di nuovo coinvolto le masse, è stato soggetto a strumentalizzazioni nazionalistiche da parte di regimi politici non soltanto totalitari, ha costituito banco di prova di distensione o di irrigidimento diplomatico nel gioco contrapposto delle potenze e dei blocchi, ha assunto i connotati di una vera e propria industria in grado di muovere capitali ingenti e di coinvolgere interessi plurimi.
Di qui l'utilità di riflettere - con l'aiuto di studiosi ed esperti di specifica esperienza e mentre si celebra nella nostra città il più importante dei riti di massa dello sport contemporaneo - sulla storia dello sport con particolare riferimento alle due epoche in cui l'attività fisica/spettacolo di massa ha più fortemente e intimamente condizionato, modificandola, la storia degli uomini.
Tutti gli incontri si sono svolti a cadenza settimanale nell'Aula Magna del Rettorato tra il 6 ottobre e il 24 novembre 2005, sotto la direzione scientifica di Evelina Christillin, Sergio Roda, Silvia Giorcelli, Giovanni De Luna.
- Rosella FRASCA (Università dell'Aquila)
Il paradigma De Coubertin - Gian Franco GIANOTTI, Lucio BERTELLI (Università di Torino)
Sport e politica nella città greca - Silvia GIORCELLI, Sergio RODA (Università di Torino)
L'anfiteatro e il circo: masse, potere e spettacolo nella società romana - Domenico VERA (Università di Parma)
Giochi pagani e imperatori cristiani - Stefano PIVATO (Università di Urbino)
Lo sport e la società di massa - Daniele MARCHESINI (Università di Parma)
Lo sport e il totalitarismo - Lauro ROSSI (Università Roma 3)
Lo sport e la guerra fredda