Speakers' corner - Merito, Diversità, Giustizia sociale
UniVerso per il Festival Internazionale dell'Economia
Nel cortile del Palazzo del Rettorato in via Verdi 8, dall'1 al 4 giugno, a partire dalle 18, docenti, ricercatori e ricercatrici dell'Ateneo si alterneranno in brevi speech sul tema del Festival Internazionale dell'Economia: merito, diversità e giustizia sociale.
Ogni sera dall'Unito Speakers' Corner, gli oratori guideranno il pubblico in un percorso multidisciplinare di riflessione sui grandi temi della contemporaneità.
Gli eventi saranno anche trasmessi su UniTo Media.
Solitamente, partiamo dall'idea che il merito sia il valore economico assoluto. Ma il merito è raro e spesso male acquisito, per esempio per via ereditaria. Il web, un capitale che viene prodotto dall'intera umanità in base ai bisogni e non ai meriti, può permettere di realizzare il principio "da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni", e porre le condizioni, attraverso una cultura e dei diritti sostanziali diffusi, la nascita di un merito non pregiudicato socialmente.
Partendo da un articolo di Ben A. Barres apparso su Nature faremo delle riflessioni su quanto i pregiudizi ancora contino nelle valutazioni dei meriti scientifici. Ci aiuterà nel percorso un numero di Nature del 2013 interamente dedicato al tema "donne e scienza".
Mentre veniva preparata la cicuta Socrate stava imparando un'aria sul flauto. "A che cosa ti servirà?", gli fu chiesto. "A sapere quest'aria prima di morire!". L'aneddoto, riportato da Emil Cioran, pone il problema della valutazione della conoscenza in termini strumentali al raggiungimento di "utili" risultati.
Il graduale passaggio (...) al merito come criterio di selezione sociale stava per togliere (e alla fine ha tolto) ogni senso a tutto il (...) farneticare sull'uguaglianza degli uomini. Gli uomini dopotutto si distinguono non per l'uguaglianza, ma per l'ineguaglianza delle loro doti. Una volta che tutti i geni stiano nell’élite, e tutti gli stupidi tra i lavoratori, quale significato può avere l’uguaglianza? Quale ideale è sostenibile fuorché il principio dell'uguaglianza di rango a parità di intelligenza? (M. Young, L'avvento della meritocrazia, 1958).
Un viaggio attraverso il pensiero di scienziati rivoluzionari che hanno segnato la strada del progresso.
I giovani italiani sono veramente “Choosy”? Non hanno voglia di lavorare o c’è qualcosa di più? In realtà le ricerche mostrano che per i giovani il lavoro è centrale per i loro percorsi di autonomia. Ma i giovani cercano un lavoro dignitoso, basato su pari opportunità di accesso, accesso in base al merito. In Italia, invece sono molte le fonti di disuguaglianza, di età, di genere, di classe sociale. E limitano la capacità di giovani di aspirare, di progettare il loro futuro. Ma un Paese che non investe sui giovani non ha futuro.
Il dilemma del Pronto Soccorso è questo: "Tuo figlio giunge in Pronto Soccorso dopo un incidente stradale, è in fin di vita, quale medico vorresti per occuparsi di lui? Un talentuoso che, partendo da una situazione socio-economica privilegiata, ha raggiunto i vertici della professione ed è, con pieno merito, migliore di tutti gli altri, oppure uno che ha condotto gli studi tra mille difficoltà e che, avendo superato con pieno merito ostacoli di ogni tipo, è giunto a un dignitoso livello di professionalità?"
Dalla fine degli anni '60 del secolo scorso e poi con Regan negli USA e Blair in Europa il concetto di meritocrazia è diventato un modo per giustificare una nuova diseguaglianza. Nelle intenzioni di Young la meritocrazia avrebbe dovuto soppiantare la divisione, di matrice aristocratica, della società in classi dipendenti dal censo a favore di una divisione basate sulle capacità del singolo (impegno e intelligenza). Il nuovo mito della meritocrazia, se spogliato dell'enfasi retorica di cui è stato nei tempi recenti ammantato, rischia di fornire legittimazione morale di nuove diseguaglianze.
L'utilizzo del criterio del merito nella distribuzione delle risorse pubbliche assume tratti paradossali quando i beneficiari di interventi di sostegno sono - per definizione - soggetti poco meritevoli. È questo il caso, ad esempio, delle persone condannate e dei percorsi di reinserimento sociale ad esse rivolti. L'intervento presenterà alcune suggestioni figlie di un percorso di ricerca sul tema, volte a dimostrare come una rigida interpretazione del criterio del merito nell'ambito delle politiche di reinserimento lavorativo di soggetti provenienti da un percorso penale rischi di fatto di escludere tali soggetti dalla competizione lavorativa.
Si prenderà in considerazione il valore della diversità a livello microbico in agricoltura, con esempi concreti riguardanti la salute delle piante. Si parlerà di terreni repressivi, di microflora a livello di rizosfera e fillosfera, evidenziando il valore della diversità.
La diversità ha assunto valori diversi nel corso della nostra storia ma ha smesso di essere un attributo elitario a partire dagli anni '70. In molte società del Global North, la diversità è diventata un diritto che tutti e tutte potevano rivendicare; ma rischia così anche di essere depotenziata. L'esperienza della diversità della cultura LGBTQ+ ci racconta di quanto sia importante non rendere uguali le diversità.
Un Chihuahua pesa solo tre chili; un San Bernardo può pesarne più di 80. Entrambi, nonostante la sorprendente diversità morfologica, sono membri dello stesso genere e specie. Il fatto che gli animali domestici possano presentare un livello così ampio di variabilità tra le razze, e tuttavia mostrare una forte conformità all'interno delle razze, è da sempre una questione di interesse per gli allevatori e per gli amanti dei cani. Negli ultimi anni è diventata anche una domanda avvincente per i genetisti dei mammiferi.
Il giusto approccio di studio in ogni disciplina non è quello incardinato sul concetto di uguaglianza, ma, piuttosto, su quello di equità. E l'equità non è altro che il giusto strumento con cui evidenziare le differenze che ci caratterizzano. Finché continueremo a basare le nostre riflessioni su un generico concetto di uguaglianza fine a se stesso, continueremo a commettere errori grossolani. L'approccio sesso e genere specifico nella cura è come una lente, attraverso la quale è possibile vedere le persone in modo più chiaro, senza pregiudizi o falsi costrutti. L'approccio genere specifico è un atto di democrazia.
Quando nasciamo siamo già un po' diversi dagli altri, ma lo diventiamo soprattutto crescendo e vivendo la nostra vita. La plasticità cerebrale è la proprietà che consente al cervello di cambiare nel tempo (nel bene e nel male!) sulla base delle esperienze quotidiane. La somma dei cambiamenti scolpisce la personalità e la capacità di interagire col mondo. Coltivare la plasticità sin da giovani aiuta ad avere un cervello più efficiente da adulti e ad allontanare lo spettro delle malattie neurodegenerative.
La disciplina economica è in rapida evoluzione: gli anni dell'imperialismo dell'economia nei confronti delle altre scienze sociali appaiono ormai lontani, e sono proprio le altre discipline ad aver invaso, recentemente, l'economia. Quest'ultima si scopre ora, finalmente, una scienza "immatura": l'ampia varietà interna di prospettive di ricerca potrebbe divenire quel "pluralismo" che la possa trasformare nella scienza pienamente "sociale" richiesta per la comprensione della contemporaneità.
La storia dell'emancipazione femminile è un tassello fondamentale del cammino verso il riconoscimento della diversità come elemento di ricchezza in una società fondata tradizionalmente su valori e dinamiche "maschili" che hanno dato origine al patriarcato. Ispirata dalla lettura del libro di Adam Smith, Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni (1776), Wollstonecraft (1792) suggerisce come un'agenda precisa volta a trasformare la donna da soggetto passivo a motore dinamico della società a beneficio di entrambe che apre la strada al movimento protofemminista.
Lei Huang, mediatrice culturale, e Marius Manda, psicologo, parleranno di diversità e differenza a partire dalle esperienze raccolte nell'ambito del Progetto Passi@Unito, che offre sostegno psicologico agli studenti internazionali dell'Università degli Studi di Torino.
Attraverso la lettura di due famosi testi di Dostoevskij e di sant'Agostino e l'analisi di un noto affresco medievale di Ambrogio Lorenzetti, l'intervento propone una riflessione sui fondamenti della giustizia.
La giustizia sociale costituisce un valore dell'ordinamento internazionale? In che modo le organizzazioni internazionali possono contribuire a realizzare obiettivi di giustizia sociale?
Alcune considerazioni attorno al monologo finale di Henry Fonda in Furore (1940), l'adattamento cinematografico, diretto da John Ford, dell'omonimo romanzo di John Steinbeck, un film che rappresenta uno dei risultati più compiuti sul piano estetico e più radicali sul piano politico del filone sociale del cinema hollywoodiano classico.
In Atene arcaica il legislatore si pone il problema della giustizia sociale, dei diritti, delle disparità economiche, delle diverse possibilità di fare impresa, di una sorte avversa anche contro chi agisce secondo giustizia.
"Water, is taught by thirst. | Land – by the Oceans passed" (Emily Dickinson, Poems, 1896).
La voce dei paesi in via di sviluppo portata da Mia Mottley, Primo Ministro di Barbados, alla COP26 ci fa riflettere sulle disuguaglianze nelle responsabilità e negli impatti dei cambiamenti climatici fra nord e sud del mondo ma anche all’interno di paesi industrializzati fra fasce di reddito diverse.
Non si può brevettare il sole, disse Jonas Salk, l'inventore del vaccino contro la poliomielite. Eppure, la pandemia in corso è stata finora governata, almeno in Occidente, attraverso i modelli di regolazione basati sulla tutela della proprietà intellettuale. Questo ha avuto un effetto su prezzo, disponibilità, direzione e formulazione delle innovazioni biotecnologiche che hanno generato i vaccini, contribuendo alla vaccine apartheid. Esiste un modo diverso di sostenere l'innovazione?
Giuseppe Pellizza porta a termine il Quarto Stato nell’estate del 1901, dopo tre anni di intenso lavoro. La tela, dipinta dal vero nella piazza del suo paese, Volpedo, è l’esito finale di una ricerca rigorosa e di una vera sensibilità per le istanze sociali .
Scrive Gastone Cottino che "solo con il lucro distribuito ai soci si incentiva l’investimento nelle imprese, condizione per il loro sviluppo e per le utilità che da esso derivano per il sistema economico in generale". Oggi tuttavia si affacciano prepotentemente istanze di "responsabilizzazione sociale" delle imprese, e si propone il superamento del principio del lucro come scopo esclusivo. È una traiettoria di sviluppo desiderabile per il sistema economico? Quali alternative si possono ipotizzare?
Come il progresso tecnico-scientifico sta mettendo in secondo piano le problematiche sociali che esso nasconde. Come esempio sarà discusso il problema etico dell'estrazione del cobalto all'interno della transizione elettrica.