UniVerso per Biennale Tecnologia 2024 | Colazioni in Rettorato

Argomento: Festival culturali
Modalità: 
Data/periodo di svolgimento evento: 
Da Mercoledì 17 Aprile 2024 alle ore 08:30, a Venerdì 19 Aprile 2024 alle ore 08:30
Tazza stilizzata su sfondo colorato, titolo dell'evento

Nel quadro di UniVerso, l’osservatorio permanente sulla contemporaneità, l’Università di Torino, propone un nuovo ciclo di Colazioni in Rettorato per Biennale Tecnologia OFF il 17, 18, 19 aprile 2024 (dalle ore 8.30, Cortile del Rettorato). Tre appuntamenti con docenti di diverse discipline e professionisti che dialogano sul tema dell’edizione 2024 di Biennale Tecnologia, la manifestazione organizzata dal Politecnico di Torino dal 18 al 21 aprile.

 

Il tema di quest’anno, Utopie realiste, viene affrontato secondo la prospettiva multidisciplinare che caratterizza UniVerso in una serie di appuntamenti che spaziano dal clima alla letteratura alla comunicazione politica. Per cominciare la giornata in modo diverso, tra idee, spunti di riflessione e una colazione atipica nella magnifica cornice del palazzo del Rettorato.

Mercoledì 17 aprile

Circondati dalle distopie
Incontro con Peppino Ortoleva (docente di Storia e teoria dei media e curatore)

 

Termine riservato fino agli anni Settanta a pochi, celebri testi come Il mondo nuovo di Aldous Huxley e 1984 di George Orwell, la distopia è diventata poi un modello che attraversa una varietà di generi letterari, cinematografici, televisivi: lo dimostra ad esempio Il racconto dell’ancella, prima romanzo di Margaret Atwood poi serie di grande successo, o molti dei più recenti successi della fantascienza. O l’angoscioso, splendido La strada di Cormac McCarthy. Fin dal romanzo di Huxley, la distopia si è presentata come il rovescio dell’utopia: il prodotto di un mondo presuntuoso e ingenuo, che si illude di diventare perfetto e va invece verso un futuro apocalittico. E fin da un secolo prima, dal Frankenstein di Mary Shelley, ci sono state storie che raccontano i possibili lati oscuri e incontrollati, della scienza e della tecnica, preannunciando un destino buio. Il proliferare di queste narrazioni è però un fenomeno proprio del nostro tempo, si lega a molti aspetti della sensibilità contemporanea, a cominciare dal timore di un suicidio dell’umanità, per via nucleare o ecologica, e dalle attese inquiete per le trasformazioni tecnologiche, tra le grandi speranze e le ancora maggiori paure. Possiamo dire che le distopie siano più “realistiche” delle utopie? O che dovremmo imparare a leggerle non per quel che immaginano del nostro futuro ma per quel che ci dicono del nostro presente?

Giovedì 18 aprile

Il clima cambia, cambiamo anche noi!
Incontro con Elisa Palazzi (docente di Fisica del clima)

 

La crisi climatica comporta rischi per l'umanità che sono stati a lungo identificati dagli scienziati, ma spesso trascurati. Eventi meteorologici più intensi e potenzialmente disastrosi che mettono a rischio territori e vite; carenza idrica a causa della diminuzione delle riserve di neve e ghiaccio; effetti della siccità sulle rese agricole; allagamenti costieri a causa dell’innalzamento del livello medio dei mari; rischi per la salute umana legati ad ondate di calore ... sono solo alcuni degli impatti del recente aumento della temperatura globale. La scienza è unanime nell’affermare che la febbre del pianeta è, almeno dalla metà del XX secolo, riconducibile alle attività umane. Ma se l’uomo è all’origine del problema, è anche la chiave per la sua soluzione. Cosa possiamo fare per cambiare il clima che cambia?

Venerdì 19 aprile

Polvere di storie. Come ti TikTokizzo la comunicazione
Incontro con Cristopher Cepernich (docente di Sociologia della Comunicazione), Antonio Martella (docente di Social Media e Community Management) e Raffaella Pierpaoli (Head of Content and Social Intarget)

 

C’erano una volta Facebook e Twitter. C’erano una volta i social network. Poi sono arrivate le story di Instagram, oggi c’è TikTok. Nuovi algoritmi di personalizzazione, nuove logiche di diffusione, nuove competenze per la realizzazione dei contenuti originano sempre più complesse e articolate forme di creatività, che integrano linguaggi e sintassi narrative che cambiano anche il modo di fare informazione e comunicazione professionale. La tiktokizzazione degli ambienti di piattaforma ha già profondamente cambiato il modo di fruire i contenuti, anche le news, con l’intermediazione diffusa e pulviscolare delle nuove celebrity e le loro microcommunity (molte delle quali così micro già non sono più). È dunque, per paradosso, il tempo del ritorno ad un pur frammentato e individuale broadcast?

Ultimo aggiornamento: 10/04/2024