UniVerso per CinemAmbiente - Installazioni sensoriali di Vincenzo Guarnieri
In occasione della nuova edizione del Festival CinemAmbiente (5-10 giugno 2025), la rassegna cinematografica internazionale organizzata dal Museo Nazionale del Cinema con l'obiettivo di presentare i migliori film e documentari ambientali dell’anno, l’Università di Torino organizza e partecipa a una serie di iniziative.
Nell’ambito del progetto UniVerso, presso l’Orto Botanico dell’Università (Parco del Valentino, viale Pier Andrea Mattioli, 25), dal 3 al 15 giugno 2025, vengono installate due opere originali del ricercatore e artista Vincenzo Guarnieri che dal 2005 si occupa di sostenibilità e di comunicazione della scienza con un approccio interdisciplinare che include anche l’arte.
L’acqua evapora dalle foglie e assorbe calore, abbassando la temperatura dell’ambiente. È un fenomeno fondamentale ma invisibile. Come quello provocato da certi suoni che il nostro cervello trasforma in una sensazione di fresco. Gli alberi sono condizionatori naturali molto efficienti. Raffrescano l’ambiente circostante non solo grazie all’ombra delle loro chiome. La maggior parte dell’acqua assorbita dalle radici viene rilasciata sotto forma di vapore. Questo fenomeno si chiama traspirazione e avviene prevalentemente nelle foglie dove le molecole d’acqua assorbono calore e si liberano nell’aria, riducendo la temperatura ambientale. Si tratta di un servizio ecosistemico che le piante forniscono sempre. Però non ce ne accorgiamo perché è invisibile e gratuito.
L’installazione propone un’esperienza percettiva sotto il vecchio albicocco dell’Orto Botanico dove si sentono suoni particolari. Sono il frutto di una ricerca neuroscientifica che vuole studiare il ruolo dell’udito nella percezione della temperatura. Un suono può far sentire il caldo o il freddo, dipende dalle sue proprietà fisiche e da come viene elaborato dal cervello. In questo caso, i suoni sono stati prodotti con l’aiuto di un sistema di intelligenza artificiale per tentare di provocare una sensazione di fresco. Lo studio è ancora in corso e i visitatori possono farne parte. Una rigenerante doccia sonora per accorgersi della traspirazione delle piante.
Non mangiamo solo con la bocca, gli occhi, il naso e le mani, ma anche con le orecchie. Se pensiamo ai sensi coinvolti nella nostra alimentazione l’udito è all’ultimo posto. Eppure le neuroscienze stanno dimostrando che il suono influenza la percezione di ciò che mangiamo, beviamo, prepariamo in cucina e acquistiamo. Un suono può rendere un piatto più salato senza aggiungere sale o più dolce senza aggiungere zucchero. Possiamo illuderci che un prodotto sia sano per come suona mentre lo mastichiamo, mentre sfioriamo la sua confezione o addirittura mentre ne pronunciamo il nome. Queste conoscenze sono preziose per gli chef più attenti o per chi fa neuromarketing. Ma devono essere alla portata di tutti.
L’installazione propone un’esperienza sonora performativa che combina alimenti e bevande, volumi e frequenze. Ognuno può posizionarsi davanti a uno spartito e iniziare a improvvisare, variando i suoni a piacere con un semplice gesto. Il risultato è imprevedibile, una sorta di “minestrone sonoro” che può risultare appetitoso, disgustoso, caldo, freddo, dolce, amaro, pesante, leggero…
Su questo tema Vincenzo Guarnieri ha ideato e curato anche la mostra Food Sound - Il suono nascosto del cibo, visitabile al MUSE - Museo delle Scienze di Trento fino all’11 gennaio 2026.
Vincenzo Guarnieri, chimico con un dottorato di ricerca in biochimica e biotecnologie cellulari, si occupa dal 2005 di sostenibilità e di comunicazione della scienza con approccio interdisciplinare. Interagisce spesso con il mondo dell’arte realizzando mostre, installazioni, video e prodotti ibridi vari.
Per registrarsi all'inaugurazione delle installazioni "Food Jam Session" e "Traspirazioni sonore" in programma martedì 3 giugno alle ore 18 presso l'Orto botanico UniTo, compilare il form: