IMPAVID
La malattia cardiovascolare (CVD) è la principale causa di morte in tutto il mondo ed è comunemente associata a infarto del miocardio. Secondo l'OMS 17,3 milioni di decessi nel 2008 erano attribuibili a malattie cardiovascolari, con 7,3 milioni (il 42% di tutti i decessi cardiovascolari) come risultato di un infarto miocardico. Ogni anno le malattie cardiovascolari provocano oltre 4 milioni di morti in Europa. Si stima che le malattie cardiovascolari costerebbero all'UE quasi 196 miliardi di euro all'anno. La terapia attuale per le malattie cardiovascolari si basa su farmaci, procedure di bypass aorto-coronarico e angioplastica. Tuttavia, tali terapie non ripristinano la funzionalità del tessuto miocardico danneggiato. Inoltre, mentre l'uso di trombolitici e angioplastica con palloncino per riperfondere rapidamente il tessuto cardiaco con l'ossigeno deve avere una riduzione della morbilità e mortalità, paradossalmente, circa il 50% del danno al tessuto cardiaco dopo infarto miocardico è il risultato della riossigenazione (danno da riperfusione ).
La logica di questa tecnologia è quella di risolvere il problema mettendo insieme due azioni. IMPAVID è una tecnologia di ingegneria tissutale miocardica in vivo in grado di fornire contemporaneamente:
- rigenerazione in situ mediante impianto di patch cardiaco e attivazione di cellule staminali endogene
- protezione del miocardio da danno da riperfusione utilizzando piccole molecole cardioprotettive
L'approccio in vivo, che persegue IMPAVID, pone le sfide più ambiziose, ma è anche l'opzione più attraente per il mercato globale.
- Nuova terapia per la rigenerazione del tessuto cardiaco
- Sistema di somministrazione di farmaci cardioprotettivi localizzati
- Impalcatura intelligente per la riparazione dei tessuti dopo infarto miocardico
- Nanotecnologia per il controllo in situ della nicchia delle cellule staminali
L'industria biomedica valuta l'assenza della fase in vitro altamente vantaggiosa per i seguenti motivi:
- uso di materiali indipendenti sull'individualità di ciascun paziente
- immediata applicabilità del dispositivo senza ritardi dovuti alla coltura cellulare (l'unica possibilità di affrontare la fase acuta)
- elevata trasportabilità e stoccaggio del prodotto rispetto agli scaffold cellulari
- completa fattibilità all'interno di strutture industriali
- Giachino Claudia
- Pagliaro Pasquale
- Rocchietti Elisa Cibrario
- Cristallini Caterina
- Barbani Nicoletta
- Gagliardi Mariacristina
Data: 09/01/2013
Numero: TO2013A000014
SI
- Università degli Studi di Torino
- Università di Pisa