Palazzo degli Stemmi

Cenni storici

L’isolato storico tra via Po, Via Verdi, Via Rossini e Via Montebello, progettato da Amedeo di Castellamonte, ospitava l’Ospizio di Carità ed altri edifici di alto valore architettonico quale ad esempio la cappella dedicata al Beato Amedeo. Il “Palazzo degli Stemmi”, faceva parte del complesso dell’Ospedale di Carità, che si collocava sulla “seconda diagonale” congiungente Palazzo Madama con il ponte sul Po, passando davanti alla Chiesa di San Francesco da Paola (convento dei Minimi).

Per volere del Duca di Savoia il progetto della zona prevedeva case a tre piani, affacciate interamente sulle strade, senza giardini in vista, disposte su dodici isole separate da strade non ortogonali alla principale. Le facciate dovevano essere in mattoni a vista, come ancora oggi alcuni tratti dell'adiacente Via Verdi. Solo nel 1718, Antonio Bertola dispose di intonacare e pitturare tutte le facciate, dando alla Via Po l'aspetto odierno. Tutta la contrada di Po era porticata, ma solamente nel 1829, i portici del lato sinistro sono stati congiunti con terrazzi, per creare un ininterrotto passaggio coperto da Piazza Castello al fiume.

L'isolato dell'Ospizio di Carità di cui il Palazzo degli Stemmi è l’unica parte ad oggi esistente, fu interessato da diversi interventi successivi che modificarono il corpo di fabbrica originale del Castellamonte.

L’aspetto caratterizzante dell’edificio è certamente l’applicazione dei 27 Stemmi in stucco, allineati sulla facciata, sopra le grandi arcate dei portici, rappresentativi dei benefattori che con il Duca Vittorio Amedeo contribuirono alla realizzazione dell’Ospizio di Carità.

Interventi di edilizia

L'amministrazione universitaria ha voluto riqualificare l'intera struttura, destinandone un ampio spazio ad uffici amministrativi, localizzati sulla manica verso via Po.
Gli interventi sono stai finalizzati al recupero della vitalità dell'edificio, che per sua natura abbraccia tre strade centrali ad alto valore storico ma con un basso livello di frequentazione. La rifunzionalizzazione generale restituisce alla zona uno stabile riqualificante per tutto l'asse commerciale e universitario.
La dotazione tecnologica dell'edificio permette dunque di fruire degli spazi ai piani con un confort ambientale di alto livello. La vasta zona di competenza del punto informativo si estende al piano ammezzato e viene dotata di spazi attrezzati per videoconferenze, incontri e seminari.
L'accessibilità generale del complesso è garantita tramite percorsi interni e sicuri, con pendenze lievi ed accessi a raso. I collegamenti verticali sono garantiti da tre colonne ascensore di grande capienza, collocati in tre punti dell'edificio.
Infine i grandi ambienti dell'interrato ospitano gli archivi in situazione di sicurezza garantita e di facile accessibilità agli operatori.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2023