Aida, figlia di due mondi. Sguardi del cinema egiziano contemporaneo - Brooks, Meadows and Lovely Faces di Yousry Nasrallah

Argomento: Forum e rassegne
Modalità: 
Data/periodo di svolgimento evento: 
29 Aprile 2022 dalle ore 21:00 alle ore 23:00
aida sguardi del cinema egiziano contemporaneo

In occasione della mostra "Aida. Figlia di due mondi" (17 marzo - 5 giugno 2022) realizzata dal Museo Egizio per celebrare il 150° anniversario della prima rappresentazione dell'Aida al Cairo (24 dicembre 1871) e della prima alla Scala di Milano (8 febbraio 1872), l’Università di Torino, nell’ambito del cartellone di eventi culturali di UniVerso - Osservatorio permanente sulla contemporaneità, e AIACE Torino organizzano dall’8 al 29 aprile la rassegna “Sguardi del cinema egiziano contemporaneo

 

La selezione è curata da Giuseppe Gariazzo e si svolge il venerdì alle ore 21 al Cinema Romano. Durante i 4 appuntamenti della rassegna vengono proposti film di recente produzione, realizzati in Egitto tra il 2016 e il 2021. Giovani registi e autori affermati, lungometraggi di finzione e documentari si alternano nei titoli proposti in una pluralità di prospettive che raccontano la società egiziana di oggi nelle sue diverse dimensioni, pubbliche e private.

 

Ingressi: biglietto intero € 8; ridotto € 6 per soci AIACE e visitatori della mostra “Aida figlia di due mondi” in possesso del biglietto.

Programma delle proiezioni - Cinema Romano

Venerdì 8 aprile 2022, ore 21

As I Want di Samaher Alqadi (Egitto-NorvegiaFrancia-Palestina-Germania 2021, 88’, v.o. sott. ita)

Il Cairo, 25 gennaio 2013. Nel secondo anniversario della rivoluzione si verificano diverse aggressioni sessuali in piazza Tahrir. Le donne si riversano in massa nelle strade per protestare e la regista inizia a documentare la loro crescente ribellione. Le riprese coincidono con la sua gravidanza e quindi anche con un momento di riflessione personale sul ruolo di madre e donna e sul rapporto con la famiglia d’origine. Un documentario con un forte intento di denuncia sociale, girato da una donna in un Paese in cui la diseguaglianza di genere è soverchiante in ogni aspetto della vita pubblica e privata, una testimonianza diretta in cui la regista – di origini palestinesi, ma attiva al Cairo – sa mettersi in gioco fisicamente e culturalmente riflettendo sulla violenza di una società maschilista.

Intervengono alla proiezione la regista Samaher Alqadi, Giulia Carluccio, prorettrice dell’Università di Torino, Enrico Ferraris, curatore della mostra “Aida figlia di due mondi”, Giuseppe Gariazzo, curatore della rassegna, Domenico Quirico, giornalista.

 

Venerdì 15 aprile 2022, ore 21

Clash di Mohamed Diab (Egitto-FranciaGermania 2016, 97’, v.o. sott. ita)

Il Cairo. Estate 2013. Due anni dopo la rivolta popolare che segna la fine del regime di Hosni Mubarak e all’indomani della destituzione del presidente islamista Mohamed Morsi, proseguono le manifestazioni di piazza, con scontri sempre più violenti tra manifestanti e forze dell’ordine. Un furgone della polizia, vuoto, è fermo in una strada. Nel giro di poco tempo si riempie di persone arrestate e inizia a muoversi per portare in prigione i detenuti. Nel blindato si ritrovano a convivere uomini e donne di diversa estrazione sociale, politica, religiosa, esponenti di opposte fazioni, osservatori esterni, comuni cittadini. Lo spazio ridotto diventa un microcosmo che sintetizza la complessa situazione dell’Egitto. Nell’opposizione di tutti contro tutti, il caos regna sovrano in un crescendo di anarchia, mentre il film procede verso un epilogo inatteso.

Introduce la proiezione Giuseppe Gariazzo, curatore della rassegna.

 

Venerdì 22 aprile 2022, ore 21

Souad di Ayten Amin (Egitto-TunisiaGermania 2021, 96’, v.o. sott. ita)

Una famiglia conservatrice, due sorelle, Souad e Rabab. La prima, 19 anni, religiosa, porta il velo, ma coltiva sui social un’altra identità e una vita virtuale molto diversa da quella reale. La seconda, più giovane, diventerà il personaggio principale dopo il suicidio di Souad. La tragedia la spinge a indagare sulla vita della sorella e a incontrare quello che Souad riteneva il suo fidanzato, Ahmed, un influencer. La lunga giornata passata ad Alessandria con Ahmed servirà a Rabab per elaborare la perdita, conoscersi, comprendersi, crescere. Opera seconda che la regista, nata ad Alessandria nel 1978, ha girato tra la cittadina di provincia di Zagazig, sul Delta del Nilo, e la sua metropoli d’origine, il film è espressione di un cinema egiziano 'periferico', segnato dalla spontaneità di interpreti non professionisti e da personaggi realisticamente abitati da contraddizioni, descritti ricorrendo all’uso della camera a mano.

Introduce la proiezione Giuseppe Gariazzo, curatore della rassegna.

 

Venerdì 29 aprile 2022, ore 21

Brooks, Meadows and Lovely Faces di Yousry Nasrallah (Egitto 2016, 115’, v.o. sott. ita)

Guarda al cinema popolare egiziano, alle storie corali ambientate in un quartiere che diviene città-mondo, il capolavoro di Yousry Nasrallah, girato nella città rurale di Belqas, nel Nord dell’Egitto. Il film coinvolge lo spettatore fin dalla prima scena, “scaraventandolo” nella vita della comunità protagonista e in un lussuoso ricevimento per notabili e membri del governo per poi tornare agli antefatti. Attraverso un lungo flashback vengono quindi introdotti i tanti personaggi i cui destini andranno a incrociarsi con quelli del vecchio Yehia e dei suoi due figli, Refaat e Galal, proprietari di una ditta di catering a conduzione familiare specializzata in matrimoni. Intorno a loro un’abile strategia filmica (movimenti avvolgenti della macchina da presa, un uso sublime del dolly) costruisce una danza visiva in cui si intrecciano legami famigliari, conflitti generazionali, lotte di potere, amori clandestini, adulteri, tradimenti… Nasrallah realizza un’opera in grado di attraversare molti generi trascolorando dall’uno all’altro in una sovrimpressione multipla che li rende inestricabili. Commedia, musical, melodramma, realismo, osservazione sociale e politica si fondono in un film che, come il cinema egiziano dell’età d’oro, degli anni Quaranta e Cinquanta, sa coniugare le infinite trame di un romanzo popolare con uno sguardo d’autore mai ostentato, ma anzi genialmente nascosto.

Introduce la proiezione Giuseppe Gariazzo, curatore della rassegna.

Ultimo aggiornamento: 21/03/2023