UniVerso per Eurovision Song Contest

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In occasione della 66a edizione di Eurovision Song Contest, l’Università di Torino e Studium, con il patrocinio di RAI e Consulta Universitaria del Cinema, organizzano una serie di eventi nell’ambito del cartellone di UniVerso 2022

 

Eurovision Song Contest è uno dei programmi televisivi internazionali più longevi, nonché l’evento non sportivo più seguito al mondo. La scelta di Torino come sede dell’edizione 2022, dopo più di vent’anni dall’ultima volta in Italia, rappresenta una preziosa occasione di riflessione su Eurovision in quanto dispositivo per la comprensione della storia culturale dell’Europa attraverso la musica e l’audiovisivo. Il progetto dell’Università di Torino e di UniVerso comprende un convegno internazionale di studi, tavole rotonde e un calendario di eventi con professionisti e artisti.
 

2 maggio 2022 - Aspettando Eurovision…
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Il 2 maggio 2022 dalle ore 16.30, in Aula Magna della Cavallerizza Reale, è in programma Aspettando Eurovision..., una ricca giornata di incontri che introduce i lavori del convegno internazionale del 3 e 4 maggio preparando la settimana di Eurovision Song Contest.

Programma dell'evento

ore 16.30 
ʻʻIt's always sunnyʼʼ in Turin. La scenografia di Eurovision 2022
Il primo appuntamento vede in dialogo due professioniste: la scenografa vincitrice della competizione internazionale per il concept design di Eurovision 2022, Francesca Montinaro, e Elisabetta Ajani, scenografa e docente presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. L’incontro é occasione per parlare dell’importante progetto di Montinaro e del suo team per ESC 2022, ma anche per discutere del mestiere di scenografo, dei progetti passati e futuri, delle nuove tecnologie e dei nuovi scenari, oltre che riflettere sulle difficoltà di un settore che  è, ancora oggi, prevalentemente maschile. L’incontro è introdotto dalla Prorettrice e co-organizzatrice del convegno, Giulia Carluccio e vede la collaborazione dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

 

ore 17.30
Talent, festival, contest: I Måneskin da X Factor a Eurovision
Il secondo appuntamento vede in dialogo Gianni Sibilla, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e Luca Fantacone, direttore del repertorio internazionale della Sony. I due ospiti ripercorrono la parabola dei Måneskin, da X-Factor a Sanremo, fino ad arrivare all’affermazione ottenuta grazie alla vittoria di Eurovision nel 2021 e, di recente, al successo sul mercato americano. La storia dei Måneskin è senz’altro uno dei casi più interessanti per ragionare sull’Eurovision Song Contest, sulla risonanza, anche in termini di fandom, che un evento di tale portata può offrire e, soprattutto, sulla nuova e rinvigorita percezione e ricezione dell’ESC in Italia a partire dalla vittoria della band romana. 

 

ore 18.30
Eurovision. Una storia europea
Il terzo e ultimo incontro della giornata, infine, vede dialogare Luca Barra, docente all’Università di Bologna, e Dean Vuletic, docente dell’Università di Vienna. Al centro dell’incontro c'è la pubblicazione del volume Eurovision Song Contest. Una storia europea dello stesso Vuletic, in uscita per minimum fax. La presentazione di questo volume offre l’occasione per ragionare sulla densa letteratura scientifica esistente, soprattutto in ambito internazionale, su Eurovision. La traduzione italiana di questo volume, unitamente al convegno internazionale del 3 e 4 maggio, vogliono essere alcuni primi tentativi di portare il dibattito anche in ambito italiano e all’interno delle nostre Università.

 

La giornata è organizzata in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema - Cinema Massimo e Accademia Albertina di Belle Arti.

3 e 4 maggio 2022 - Song Contest / Song Context - Transmedia perspectives on Eurovision - Convegno internazionale di studi
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Nei giorni 3 e 4 maggio 2022, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale e nell’Aula Magna del Rettorato, si tiene Song Contest / Song Context - Transmedia perspectives on Eurovision, il primo convegno italiano dedicato all'Eurovision Song Contest che mette insieme studiose e studiosi da tutta Europa per parlare di musica, di identità nazionale e di genere, di spettacolo, di politica.

 

Il convegno è introdotto da Aspettando Eurovision…, un momento di avvicinamento alla manifestazione e alle giornate di studio che si tiene lunedì 2 maggio alle ore 16.30 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale. 

L'evento è organizzato con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema - Cinema Massimo, Iaspm italiana e Eurovisions. 

 

Form per la registrazione al convegno.

 

Nell’ottica di un approccio transdisciplinare, il programma del convegno si organizza in 4canali”, da declinarsi a loro volta attraverso una serie di parole chiave trasversali.

Programma del convegno

#EUROPE
Nei suoi 65 anni di storia Eurovision ha raccontato l’Europa. Come palcoscenico continentale, è stato, ed è, uno dei siti privilegiati per la rappresentazione delle diverse identità degli europei: identità nazionali, naturalmente, ma anche cosmopolite, locali, generazionali, di genere. È un luogo di diplomazia e di politica, di scontro e di riappacificazione, di “unità nella diversità” per citare il motto ufficiale dell’Unione Europea, in cui la dimensione spettacolare cela la complessità di storie e geografie da dipanare, dalla Guerra fredda alla contemporaneità post-pandemica. La variabilità dei confini europei usati nella gara, la differenza tra Paesi più grandi e più piccoli, l’inclusione di Paesi extra-europei come l’Australia, l’uso estensivo dell’inglese e l’adattamento statunitense del format rendono Eurovision anche lo spazio per una costante negoziazione geografica e culturale dell’identità mediale europea.

 

#VISION
Il tema della cultura visuale è centrale in Eurovision: come trasmissione televisiva tra le più longeve al mondo, Eurovision ha rispecchiato, e a sua volta plasmato, i codici visuali e performativi dello spettacolo televisivo e musicale, del divismo, della moda, sconfinando spesso nel camp o nel kitsch, ripiegandosi nella tradizione o nell’innovazione, o celebrando la queerness; nell’epoca dei social media e delle piattaforme digitali, e in particolare durante e dopo la pandemia di Covid-19, Eurovision ha saputo reinventarsi alla luce di nuove sfide e nuove modalità di rappresentazione. Eurovision è spettacolo, è mostrarsi ed essere visti. I concorrenti, le loro performance studiate con cura, la costruzione mediale del percorso di avvicinamento alla manifestazione, la conduzione, il racconto dei Paesi ospitanti, il “giro d’Europa” delle votazioni, i regolamenti, sono scrittura televisiva, rituale, entertainment.

 

#SONG
Sono le canzoni il cuore di Eurovision, e la storia della popular music, delle mode musicali come delle industrie culturali, delle voci e dei suoni, è passata dai suoi palchi. Allo stesso tempo, la storia della popular music che Eurovision racconta è stata spesso eccentrica, periferica rispetto ai grandi fenomeni del pop angloamericano. Da una parte la rilettura di tradizioni nazionali (o l’invenzione e reinvenzione delle stesse) e dall’altra la ricerca di una lingua comune e condivisa (nel pop come nei testi sempre più spesso in inglese) rendono la dimensione musicale di Eurovision uno spazio di frizione e negoziazione costante tra dimensione locale e globale.

 

#CONTEST
Nato sul modello del Festival di Sanremo e a sua volta ispiratore di innumerevoli altri format (fino al talent show contemporaneo), l’Eurovision ha popolarizzato la dimensione della gara musicale a livello continentale, costruendo attraverso di essa il suo fandom. Il modo in cui i vari Paesi hanno definito nel tempo l’accesso alla gara e la sempre più attenta costruzione in termini promozionali e di hype del “percorso” del singolo partecipante verso la vittoria catalizzano l’attenzione del pubblico e contribuiscono alla creazione dell’evento. L’aspetto competitivo, a sua volta, si è fatto specchio di relazioni politiche tra Paesi, raccontando la storia d’Europa e restituendone un’immagine distorta.

11 maggio 2022 - Un'italiana a Eurovision - Incontro Gigliola Cinquetti
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L’11 maggio alle ore 18, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, si tiene Un'italiana a Eurovision, incontro con Gigliola Cinquetti che ripercorre la sua carriera in una conversazione con Jacopo Tomatis, docente di Popular Music all’Università di Torino, eseguendo in acustico alcuni brani storici del suo repertorio insieme ad Alessandro D’Alessandro (organetto diatonico) e Antonio Ragosta (chitarre).

 

Voce e volto della canzone italiana nel mondo, Gigliola Cinquetti è l’unica italiana ad aver preso parte due volte a Eurovision, prima vincitrice per il nostro Paese nel 1964. Diva allora appena adolescente, Cinquetti trionfa a quello che (allora) viene ancora chiamato Eurofestival con "Non ho l’età", destinata a diventare una hit internazionale e un brano simbolo per le italiane e gli italiani, in Italia e all’estero (come testimonia anche la ricca collezione di lettere inviate a Cinquetti dai suoi fan, conservata al Museo Storico di Trento). Diva del pop della metà degli anni Sessanta, Cinquetti ha vinto due Festival di Sanremo (con "Non ho l’età", e con "Dio, come ti amo" nel 1966, in coppia con Domenico Modugno) ed è arrivata seconda a Eurovision nel 1974 con "Sì", battuta solo da Waterloo degli Abba. La sua carriera è poi proseguita anche in televisione, come conduttrice e attrice, oltre che come cantante.

 

Form di registrazione all'evento in presenza

18 maggio 2022 - The sound of Beauty - La regia di Eurovision - Incontro con Duccio Forzano
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Il 18 maggio all'Auditorium del complesso Aldo Moro alle ore 17.30, si svolge The sound of Beauty - La regia di Eurovision, il regista di Eurovision Duccio Forzano incontra gli studenti e il pubblico per raccontare la sua esperienza alla regia di uno dei più importanti eventi televisivi, e non solo, dell’anno. 

 

Il regista dialoga con Daniela Cardini, docente all’Università IULM di Milano che si occupa nello specifico di linguaggi della televisione. L’incontro verte principalmente sulle scelte stilistiche adottate dal regista nel corso dell’evento, ma passa in rassegna anche l’esperienza pregressa sui set televisivi targati RAI e non solo. Duccio Forzano, infatti, oltre a questa importante edizione di ESC 2022, ha diretto in passato numerose trasmissioni televisive, tra le quali le edizioni del Festival di Sanremo del 2010, 2011, 2013, 2014 e le più recenti del 2018 e 2019. 

 

L’appuntamento è un’occasione imperdibile per rivivere e rivedere alcuni dei momenti più significativi dell'edizione appena conclusasi di Eurovision da un punto di vista interno, con racconti, descrizioni tecniche e approfondite e visione di materiali editi e inediti appartenenti al regista stesso.  

 

Form di registrazione all'evento in presenza

Ultimo aggiornamento: 05/05/2022