Città e Università - a Torino amministrazione e ateneo uniti per far diventare la città una grande capitale del lavoro intelligente
L’Assessore Pellerino: “Politiche di internazionalizzazione e alle alte qualità”
Il Rettore Ajani: “Disegno strategico rafforza tessuto produttivo e culturale”
“Torino Città Universitaria è una delle leve fondamentali dello sviluppo per fare diventare la città una grande capitale del lavoro intelligente”. Lo ha detto al sito dell’Anci l’Assessora alle Politiche Educative del Comune di Torino Maria Grazia Pellerino commentando il protocollo tra l’Associazione dei Comuni Italiani (Anci) e la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui), per il rilancio dei territori grazie alla sinergia tra Comuni e Università siglato in occasione della XXXII assemblea annuale Anci svoltasi a fine ottobre al Lingotto di Torino.
“La Città – spiega Pellerino – possiede due Atenei di eccellenza: Politecnico e Università degli Studi, in vetta alle classifiche degli Atenei italiani, ed una folta presenza di istituti di alta formazione e della conoscenza, sedi regionali di ricerca, del trasferimento tecnologico e dell’innovazione. Torino ospita una comunità universitaria di circa 100.000 persone composta da studenti, docenti, ricercatori e visiting professors, una comunità che rappresenta più del 10% dei suoi abitanti. Gli studenti fuori sede sono il 20% e di questi il 10% è rappresentato da studenti internazionali, con un trend costantemente in crescita negli ultimi anni”.
Un successo che Pellerino imputa alle politiche di internazionalizzazione e alle alte qualità didattiche messe in campo dagli Atenei. Sulla capacità attrattiva di studenti ha poi inciso “lo sforzo orientato all’offerta di servizi di accoglienza e di sostegno al percorso universitario”.
Obiettivo dichiarato, fare di Torino una grande capitale del lavoro intelligente; un’ambizione che comporta scelte di sistema conseguenti: campus per poli di Facoltà, servizi residenziali per la comunità universitaria, collegamenti e trasporti pubblici adeguati anche negli orari notturni, servizi culturali e sportivi.
“Il Protocollo – sottolinea il Rettore dell’Università di Torino, prof. Gianmaria Ajani – si presenta come un quadro che conferisce senso a numerose azioni specifiche, posiziona buone pratiche già in atto col giusto rilievo e ne promuove lo sviluppo e la moltiplicazione. Un’Università di dimensioni proporzionate alla città in cui ha sede o un sistema universitario in una regione o in una metropoli, attira risorse di conoscenza su di un territorio anche se non se lo propone ma, se è inserita in un disegno strategico (come ad esempio quello che per Torino è il Terzo Piano strategico Torino Metropoli 2025), può diventare una leva formidabile per rafforzare il tessuto produttivo e distributivo con l’innovazione proveniente dalla ricerca, per elevare il livello culturale”.