L'Ateneo sul blocco degli scatti stipendiali

25/06/2015

Questa mattina il delegato del Rettore, prof. Sergio Scamuzzi, Vice-Rettore alla comunicazione ha ricevuto una rappresentanza di docenti e ricercatori che hanno consegnato una lettera di protesta sul tema del blocco degli scatti stipendiali della docenza universitaria in cui chiedono al Rettore, in quanto legale rappresentante dell’Ateneo di Torino, di farsi portavoce di tale situazione in tutte le sedi istituzionali a partire dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) per raggiungere ad una risoluzione positiva.  
 
Le ragioni contenute nella lettera sono state pienamente condivise aderendo all’obiettivo della fine del blocco degli scatti stipendiali.
Le ragioni di equità, efficienza e anche serietà giustificano appieno la ripresa del più normale dei diritti di un qualsiasi lavoratore anche dal punto di vista di chi ha, come Rettore, l’onere di gestire un’istituzione:
 

  • la Corte Costituzionale ha riconosciuto l'illegittimità del blocco degli stipendi nel pubblico impiego da oggi in poi, intervenendo in una materia che deve equilibrare il principio di eguaglianza con l'obbligo di pareggio di bilancio presenti oggi entrambi nella Costituzione;

 

  • l'Unione Europea continua ad additare l'economia della conoscenza come un obiettivo e l'università, e al suo interno la ricerca dei docenti, una leva primaria della triplica elica - università, imprese, governo -  necessaria a realizzarla;

 

  • i docenti universitari hanno visto incrementare nel tempo il loro carico di didattica frontale e l’aumento dell'offerta didattica; le attività di didattica e di ricerca sono soggette a valutazioni stringenti (e accettate), sempre più rilevanti per il bilancio di Ateneo nella sua parte premiale; nonostante tutto i risultati, resi così visibili a tutti, sono di qualità anche in confronti internazionali.
Ultimo aggiornamento: 25/06/2015