L'Università di Torino sui precari della ricerca

31/01/2017

L’Università di Torino, in merito alla condizione dei precari della ricerca - tema di grande interesse e rilevanza per tutte le Università italiane - ritiene che la Regione Piemonte, che ha tra i suoi compiti la gestione del Fondo Sociale Europeo, possa destinare risorse economiche a sostegno dell’Alta Formazione e Ricerca, per coloro che hanno acquisito negli anni un’alta professionalità nei Dipartimenti universitari.

In un contesto di collaborazione strategica con l’Università, le importanti risorse economiche a disposizione della Regione potrebbero essere destinate per l’attivazione di posizioni di Ricercatori a Tempo Determinato di tipo A (RTDA) favorendo così lo sviluppo e la competitività del territorio. 

Inoltre le risorse potrebbero essere impegnate per l’attivazione di almeno 20 posizioni di Tecnico della Ricerca per favorire così l’apertura al territorio dei progetti dei Centri Open Lab sui quali l’Università ha già investito diversi milioni di euro.

L’Università di Torino ha a cuore questi temi e per questo ha già destinato per il triennio 2016/2018 12 milioni di euro per l’attivazione di 80 posizioni RTDA, delle quali 50 nell’anno in corso.

Ultimo aggiornamento: 31/01/2017