L'Università di Torino sul Parco della salute

02/02/2019

La firma della delibera per la procedura per l’affidamento del contratto di partenariato pubblico-privato per la realizzazione del “Polo della sanità e della formazione clinica e del Polo della ricerca” del Parco della Salute rappresenta certamente per l’Università di Torino e per la Scuola di Medicina un momento davvero atteso. 

Concentrare in una nuova struttura all’avanguardia le attività cliniche ad alta complessità degli ospedali della Città della Salute consentirà di “facilitare” le eccellenti attività assistenziali e di ricerca clinica già attualmente in essere e di migliorare le possibilità di formazione dei vari professionisti sanitari. 

 

“L’Università di Torino è un agente chiave nell’implementazione del progetto scientifico per garantire il ruolo del Parco della Salute nelle nuove sfide dell’innovazione, permettendo una sanità pubblica sostenibile, efficiente e innovativa” dichiara il Prof. Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino “La grande sinergia tra i diversi attori (Regione, Comune, AOU CSS, Università e Politecnico), così come sinora avvenuto, potrà garantire l’ottimale realizzazione di quello che sicuramente sarà un progetto strategico fondamentale dell’intera area metropolitana torinese e della Regione tutta, destinato a migliorare significativamente la qualità dei servizi sanitari offerti e a accrescere innovazione, ricerca e formazione nel campo bio-medicale”.

 

La struttura organizzativa del nuovo Parco renderà possibile l’acquisizione di tecnologie avanzate, relative alle diverse fasi del percorso diagnostico e terapeutico dei pazienti, indispensabili a garantire la cosiddetta medicina di precisione che caratterizzerà il terzo millenio (medicina robotica, genomica, intelligenza artificiale, “big data”, reti neurali, etc.) oggi non ospitabili nei vecchi ospedali per le carenze strutturali degli stessi. 

Il nuovo Parco sarà un luogo dove fare lavorare fianco a fianco ricerca pubblica e privata, in particolare negli ambiti forti della medicina torinese, come l’oncologia, i trapianti, le neuroscienze, il biotech, le staminali, la medicina di precisione.

Il potenziamento delle attività diagnostiche-terapeutiche con le nuove e sofisticate tecnologie contribuirà a ridurre significativamente i tempi di ricovero dei pazienti (ad esempio chirurgia “mini-invasiva, con tempi di degenza ben inferiori rispetto agli standard attuali; e minor necessità dei pazienti a rimanere ricoverati per aspettare esami diagnostici vari).  

 

La coesistenza, sin dalla prima fase, del progetto relativo al Polo della Ricerca (con una superficie di 10.000 mq ed un’utenza stimata di circa 1.000 ricercatori), oggetto di apposito finanziamento, renderà certamente più coerente l’integrazione tra le attività cliniche e di ricerca, migliorando le capacità competitive dei vari ricercatori universitari a livello internazionale. 

 

“Una adeguata formazione dei professionisti sanitari (studenti in medicina, medici in formazione specialistica, studenti delle professioni sanitarie)” dichiara il Prof. Umberto Ricardi, Direttore della Scuola di Medicina dell’Università di Torino “deve necessariamente poter contare su strutture cliniche adeguate ed opportunamente attrezzate. Gli spazi previsti per le attività didattiche più tradizionali (Polo della Didattica, con circa 31.000 mq) che saranno oggetto della seconda fase della progettualità del Parco, sono orientati in questa direzione. Il nuovo parco sarà anche strumentale alla formazione di giovani e talentuosi ricercatori di base e clinici”.

Ultimo aggiornamento: 04/02/2019