NOTA STAMPA - L’Università sul cantiere di Palazzo Nuovo

22/01/2018

L’Università degli Studi di Torino, in riferimento all'articolo dal titolo “Palazzo Nuovo, l’amianto ferma la bonifica”, pubblicato sabato 20 gennaio 2018, sul quotidiano La Stampa ed. Torino, contesta la narrazione dei fatti riportati nell’articolo, poiché non corrispondenti al vero.

 

Il titolo dell’articolo, che insinua la scorretta rimozione dell’amianto all’interno dell’area di cantiere, non corrisponde a verità in quanto le operazioni di bonifica dei pavimenti non sono ancora iniziate. Al momento infatti sono in corso i lavori preparatori consistenti nella rimozione delle pareti mobili e degli impianti, nelle quali è stata accertata l’assenza di amianto. Completata tale fase, con le modalità previste dal piano di lavori, si procederà alla rimozione dei pavimenti in vinil-amianto sulla base del piano di lavoro predisposto dall’impresa.

 

Si evidenzia inoltre che le aree di cantiere, a cui fa riferimento l’articolo, sono luogo di lavoro sotto la diretta responsabilità dell’impresa appaltatrice dei lavori di bonifica, e non luogo di lavoro dell’Università e del personale universitario.

Si precisa che in fase di progetto del cantiere, ogni singolo elemento da rimuovere presente all’interno dell’edificio è stato classificato e sono state individuate idonee modalità di smaltimento in base alle caratteristiche e alla normativa. Nel procedimento di classificazione dei materiali è stato riscontrato all’interno delle pareti mobili un materassino in fibra minerale per il quale, seppur non sia stata rilevata pericolosità, è stato previsto, in via precauzionale e cautelativa, uno smaltimento a impacchettamento, secondo le modalità previste dalla norma.

Nel corso dei lavori, durante le prime operazioni di smontaggio delle pareti mobili, l’impresa non ha seguito le procedure previste dal progetto con smaltimento a impacchettamento, ragione per cui, appena ravvisato il problema, il direttore dei lavori con specifico ordine di servizio ha chiesto all’impresa di attenersi a tale procedura fermando le lavorazioni (ordine di servizio del 10/01/2018). L’Ateneo ha disposto fin da subito analisi chimico-fisiche sui pannelli. Fino a quando l’esito di tali analisi non sarà noto le lavorazioni rimarranno sospese, causando un danno per l’Università.

Le figure dell’Ateneo preposte ai controlli hanno pienamente ottemperato alla normativa in materia, non potendo, in alcun modo, sostituirsi all’impresa nell’organizzazione e gestione del cantiere edile.

In data 19/01/2018 lo Spresal ha effettuato un'ispezione all’interno del cantiere e ha confermato la sospensione dei lavori disposta dall’Ateneo.

In ultimo, in riferimento alla presenza di cumuli di macerie troppo pesanti per il pavimento, come riportato nell’articolo, la direzione dei lavori ha verificato che i quantitativi di materiali depositati sono compatibili con i sovraccarichi previsti dai solai, quindi non sussistono problemi strutturali e pericoli.

Resta comunque inteso che il problema è circoscritto ad una porzione dell’area di cantiere (3°/4° piano) completamente confinato.

Il contenuto dell’articolo è fuorviante e desta inutili allarmismi.

L’Università si riserva conseguentemente di tutelare la propria immagine nelle competenti sedi.

Ultimo aggiornamento: 30/01/2018