La storia, la scienza e il restauro per svelare il Sironi della Sapienza

L’Accademia delle Scienze organizza una serie di incontri di riflessione sul tema della valorizzazione, del restauro e della conservazione dei Beni culturali, con l’intento di far emergere che nel settore dei Beni Culturali il raggiungimento di risultati eccellenti è conseguenza del dialogo fra diverse discipline.
Il quinto incontro è dedicato al restauro del fondale dipinto nel 1935 da Mario Sironi nell‘Aula magna del Rettorato della città universitaria di Roma, opera in cui l’artista rielaborava e riportava nella modernità i modelli fondativi dell'arte italiana: dai grandi monumenti di Roma antica, alla statuaria classica, da Giotto, a Piero della Francesca.
A dare voce alla rappresentazione era un repertorio iconografico significativo e privilegiato del regime: si trattava di simboli portatori di brucianti memorie, soprattutto in quell'aula universitaria che aveva visto la maggior parte dei professori giurare fedeltà al regime: tra il 1947 e il 1950 si sviluppò la discussione sul da farsi, oscillante tra l'occultamento totale dell'opera e la censura selettiva, finché il restauratore, pur assolvendo al compito di ricoprire quei simboli, non mise mano invece sull'intero murale.
Ora il nuovo restauro appena compiuto ha rimosso quell'intervento di censura e ha recuperato la qualità pittorica dell'artista, restituendo un testo di eccellenza alla storia dell'arte del Novecento.
Attori di questo importante recupero sono i restauratori, gli storici dell'arte, gli esperti di diagnostica dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR) e del Dipartimento di Storia dell'arte dell'Università la Sapienza di Roma. L'incontro sarà occasione per illustrare le nuove ricerche che hanno arricchito la conoscenza del manufatto e per dibattere sul conflitto tra arte e censura.