Oro nanoporoso anodizzato come sensore-substrato ultra sensibile per applicazioni SERS
I substrati SERS attualmente in commercio sono assemblati su una piastra di supporto di dimensioni maggiori rispetto all'area attiva, questo ne limita la versatilità di utilizzo; sono inoltre monouso e con un basso limite di rilevamento.
L’invenzione consiste in un innovativo sensore-substrato SERS ad elevata attività che può rivelare molecole in bassissime concentrazioni. È costituito da oro nanoporoso anodizzato (A-NPG) preparato tramite de-alligazione di una lega amorfa in forma di nastro e successivo trattamento di anodizzazione. Il campione mostra sulla superficie una microstruttura molto fine e particolarmente attiva.
I substrati A-NPG sono autoportanti, meccanicamente stabili e flessibili; ciò rende superflua la loro integrazione in una piastra di supporto, ampliandone l'applicazione in diverse condizioni operative: la loro forma a nastro permette un utilizzo estremamente pratico per misure in soluzione, in aria dopo l'incubazione e in cuvetta. I substrati forniscono un segnale SERS fortemente amplificato ed un limite di rilevamento di 10-16 M; grazie alla loro stabilità meccanica possono essere incorporati in sensori e piccoli dispositivi.
Caratteristica unica è la possibilità di riutilizzare più volte il substrato, mantenendone inalterata la sensibilità dopo il lavaggio in opportuna soluzione e il risciacquo in acqua deionizzata, cosa non prevista dai supporti in commercio.
- Sensore-substrato ultra sensibile per applicazioni SERS (Surface Enhanced Raman Spectroscopy)
- Possibile integrazione come parte di sensori più complessi
- Elettrodo per elettro-catalisi
- Forte amplificazione del segnale SERS
- Detection limit di 10-16 M
- Meccanicamente stabile, flessibile
- Non necessita di un porta campioni
- Misura in diverse condizioni operative: in soluzione, all’aria ed in cuvetta
- Dopo lavaggio, può essere riusato più volte mantenendo la sensibilità invariata
Data: 15/10/2020
Numero: 102020000024382
SI
Università degli Studi di Torino