L’aumento della farmaco-resistenza ha reso necessario l’utilizzo di antibiotici di ultima scelta, quali ad esempio la colistina, poco utilizzata a causa della tossicità e scarsa penetrabilità nei siti di infezione. Per superare questi limiti si è sviluppata una nuova forma di veicolazione del farmaco che consente di ridurne la tossicità, aumentarne l’efficacia e superare le resistenze batteriche.

Nello specifico, le nanoparticelle sviluppate sono costituite da un multireservoir di natura lipofila contenente la colistina molecolarmente dispersa. Le preparazioni utilizzano albumina, sostanza biocompatibile e con costi ridotti rispetto ad altre formulazioni contenenti fosfolipidi, rivestita da chitosano, che ne aumenta la mucoadesività. La formulazione non è tossica né emolitica, è altamente stabile e consente un rilascio del farmaco prolungato nel tempo.

Il processo di produzione è breve, non complesso e facilmente scalabile, di conseguenza i costi di preparazione potrebbero essere ridotti. La colistina non è legata chimicamente all’albumina, quindi la produzione delle nanoparticelle è innovativa rispetto ad altre nanoparticelle di albumina ad oggi in uso come farmaco antitumorale. I risultati ottenuti con questa nuova formulazione dimostrano un’aumentata attività antimicrobica e antibiofilm soprattutto su ceppi batterici resistenti alla colistina ma anche su microrganismi sensibili alla colistina.

• Bassi costi di produzione
• Tempi di produzione brevi
• Possibile utilizzo sia di colistina solfato sia di colistina sodio metansulfonato
• Rilascio del farmaco prolungato nel tempo

Data: 29/09/2020
Numero: 102020000022984

Università degli Studi di Torino