Il Ministro degli Esteri del Giappone premi il Prof. Gianluca Coci di UniTo - Unico italiano tra i 177 studiosi ad aver ricevuto il “Foreign Minister’s Commendations 2021”

Lunedì 4 ottobre, nella Sala Allara del Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, il Prof. Gianluca Coci, docente di Lingua e Letteratura Giapponese, è stato premiato dal Ministero degli Affari Esteri del Giappone per i meriti acquisiti nella divulgazione della letteratura giapponese in Italia. Il docente del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne UniTo ha ricevuto il “Foreign Minister’s Commendations 2021”, il riconoscimento internazionale che ogni anno il Ministro degli Esteri nipponico conferisce agli individui che, tramite i loro risultati eccezionali, hanno contribuito alla promozione dell'amicizia tra il Giappone e gli altri Paesi. Coci è l’unico italiano tra i 177 studiosi ad aver ricevuto il premio quest’anno. 

 

Il Prof. Coci affianca al suo operato di docente di lingua e letteratura del Giappone l’attività di traduttore; egli traduce in lingua italiana una considerevole varietà di opere letterarie, rappresentative del Giappone moderno e contemporaneo. In particolare, ricordiamo l’impegno con cui in questi ultimi anni si è dedicato con fervore alla traduzione di romanzi di nuovi scrittori, dedizione che gli è valsa nel 2020 il premio italiano “Lorenzo Claris Appiani” (V edizione) per la traduzione letteraria, nello specifico per la traduzione del romanzo della scrittrice Murata Sayaka, “la ragazza del convenience store”; l’opera in lingua originale si era aggiudicata quello stesso anno il premio giapponese Akutagawa. Inoltre, il Prof. Coci organizza in diverse regioni d'Italia incontri in cui dialoga con scrittori giapponesi e conferenze volte a trasmettere il fascino della letteratura giapponese. Grazie all’impegno profuso in queste, e altre iniziative, egli ha contribuito alla divulgazione della letteratura giapponese in Italia.

 

“L’onorificenza che mi è stata concessa dal Ministero degli Affari Esteri del Giappone – dichiara il Prof. Gianluca Coci - rappresenta un momento molto importante nel mio appassionato percorso di studio e lavoro, iniziato nel 1989 all’Orientale di Napoli, proseguito a Tokyo dal 1997 al 2004, e a Torino dal 2004 a oggi. Più che un riconoscimento individuale, mi piace pensare a questa onorificenza come a un risultato collettivo, ottenuto grazie alla partecipazione a luoghi di lavoro sempre molto stimolanti, nonché alla condivisione con colleghe e colleghi estremamente cordiali e preparati. Mi auguro che questa tappa della mia carriera possa contribuire alla diffusione sempre più significativa della cultura giapponese e asiatica nella comunità di UniTo, nonché stimolare l’interesse delle studentesse e degli studenti che si avvicinano a queste culture ormai non più così lontane ma di immutato fascino”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 4 Ottobre, 2021

Patrimonio culturale e creatività per il turismo - A UniTo il primo corso di laurea magistrale in Italia

Oggi, Venerdì 1° ottobre 2021 alle ore 09,30, nell’Auditorium di Città Studi di Biella, in occasione del Forum Città Creative UNESCO, è stato presentato il nuovo Corso di Laurea dell’Università di Torino in Cultural Heritage and Creativity for Tourism and Territorial Developmentprimo in Italia sulla valorizzazione del patrimonio culturale e della creatività come motori di sviluppo del sistema territoriale e turistico. Il percorso didattico, della durata biennale, si terrà negli spazi della Città Studi di Biellacittà simbolo dell’intersezione tra patrimonio culturale e imprese creative quale snodo fondamentale per lo sviluppo territoriale ed è il risultato dello stretto dialogo tra l’Ateneo e gli attori del territorio Biellese.

 

Il nuovo Corso di Laurea, erogato interamente in inglese, affronterà il tema dello sviluppo del sistema turistico-territoriale in una direzione fondata sulla centralità del patrimonio culturale e delle imprese culturali e creative locali come fattori chiave di uno sviluppo sostenibile, integrato, duraturo nel tempo e in grado di assicurare miglioramenti lavorativi, economici e sociali alle comunità locali. Il focus sarà posto sull’interazione fra patrimonio culturale, produzioni creative e turismo, in relazione agli ambiti specificatamente culturali delle Cultural and Creative Industries, vale a dire museisiti archeologiciarchiviteatrifestivalcase di produzione per film e videogames e mostre di arti visuali.

 

La decisione di creare questo corso di laurea nasce dall’analisi dei dati relativi all’andamento dell’economia turistica e dell’industria creativa pre e durante Covid-19. La crisi pandemica, infatti, ha mostrato delle fragilità sistemiche. 

 

Anzitutto quella di un sistema turistico fondato su una redditività monosettoriale derivante esclusivamente dai numeri delle presenze di un turismo che non consente diversificazione del tessuto commerciale ed economico e necessita di grandi numeri per essere produttivo in termini di biglietti venduti, ristorazione e ricettività alberghiera. Il turismo invece può avere una dimensione trasversale che alimenta lo sviluppo locale in modo più generale, capace di contribuire in maniera cruciale al mantenimento della diversità economica, culturale, sociale e paesaggistica. In secondo luogo, le attività culturali e creative che si svolgono più strettamente in rapporto con lo sviluppo turistico, durante la pandemia si sono paralizzate mostrando impreparazione in termini di ricerca e di processi di innovazione nel campo della digitalizzazione.

 

 L'obiettivo del percorso didattico sarà quindi formare figure professionali di alto livello specializzate nell’attività di progettazione e gestione per lo sviluppo delle imprese creative in rapporto alla valorizzazione e fruizione dei beni culturali e ambientali, nell’organizzazione di eventi culturali, espositivi e dello spettacolo, nella gestione dei servizi di accoglienza, fruizione e valorizzazione dei beni culturali negli enti pubblici, nelle imprese private, cooperativi e consortili, e consulenti qualificati nelle istituzioni governative, centrali e decentrate, nei settori del turismo, della cultura, dei beni culturali, ambientali e dello sviluppo locale. 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 1 Ottobre, 2021

Pfizer premia ricercatore UniTo per ridurre i tempi della diagnosi del cancro al polmone

Assegnato a Paolo Bironzo del Dipartimento di Oncologia un finanziamento di 150mila dollari per la realizzazione del progetto IMPACT, che ridurrà i tempi di inizio trattamento

Paolo Bironzo, ricercatore del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, è risultato vincitore del bando internazionale su base competitiva promosso dall’azienda farmaceutica Pfizer. Gli è stato assegnato un finanziamento di 150.000 dollari per la realizzazione del progetto “IMPACT: Innovative Molecular Platform for Advanced lung Cancer Treatment”. L’obiettivo è ottimizzare i tempi della diagnostica molecolare in pazienti con cancro del polmone. 

 

“I test molecolari per il carcinoma polmonare in stadio avanzato sono talora condizionati da lunghi tempi di risposta. Le linee guida internazionali suggeriscono che tutti i pazienti con cancro polmonare ad istologia non squamosa - spiega il dr. Bironzo - dovrebbero essere valutati per almeno cinque principali bio-marcatori prima di iniziare il trattamento sistemico iniziale”.  

 

“Tuttavia, diversi studi suggeriscono che - aggiunge la Prof.ssa Silvia Novello, docente di Oncologia medica e responsabile dei programmi di Oncologia toracica all’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi Gonzaga - fino al 50% dei pazienti trattati in ospedali di comunità non ricevono questo tipo di informazione, quando iniziano i trattamenti di prima linea. L'avvento delle piattaforme di sequenziamento genico ha aumentato la possibilità di testare più alterazioni genetiche utilizzando un solo test, risparmiando così tempo e tessuto. Non tutti i centri sono, però, attualmente in grado di eseguire queste costose analisi”. 

 

Il laboratorio di diagnostica molecolare coordinato dal Prof. Marco Volante, docente di Anatomia patologica, fornisce diagnostica molecolare per altre tre unità oncologiche inserite nello stesso distretto. Poiché i campioni diagnostici devono essere inviati dai centri coinvolti al laboratorio centrale, e quindi elaborati, il tempo intercorso tra procedure diagnostiche e i risultati dei test molecolari può registrare ritardi nell'avvio della terapia di prima linea e così un maggiore disagio nei pazienti in attesa dei risultati. 

Il progetto IMPACT mira a ridurre il tempo di ritardo tra diagnosi (spoke center) e risultati dei test molecolari (hub di laboratorio). Ciò avrà un impatto sui percorsi terapeutici del paziente riducendo i tempi di inizio del trattamento. Il progetto darà l'opportunità ai componenti del gruppo multidisciplinare di ciascuna istituzione di tracciare in tempo reale l’iter dei campioni diagnostici. Infine, la possibilità di richiedere una valutazione virtuale del gruppo multidisciplinare di esperti aiuterà nella selezione delle strategie di trattamento in caso di alterazioni rare (ad es. fusioni NRG1, mutazioni HER2).  

 

L’innovazione del progetto consiste nella realizzazione di una piattaforma virtuale per condividere l'agenda delle procedure diagnostiche, le caratteristiche cliniche dei pazienti (ad esempio età, sesso, abitudine al fumo) e i risultati delle indagini molecolari tra i centri cooperanti. Inoltre, i patologi interagiranno utilizzando vetrini digitali per la valutazione dell'adeguatezza dei tessuti a distanza nei casi ove il materiale diagnostico può apparire problematico in termini di qualità del tessuto ottenuto tramite biopsia del tumore.

 

Il Dipartimento di Oncologia di UniTo

Il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino ha sede amministrativa presso l'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO), con sedi presso la Città della Salute e delle Scienze e l’Istituto di Candiolo-IRCCS. Conta oltre 70 docenti, 36 tecnici e amministrativi e 118 persone con contratto a tempo determinato (assegnisti, dottorandi, specializzandi). È impegnato in tre attività fondamentali correlate fra loro: ricerca di base sui meccanismi di metastasi, sulla resistenza al farmaco e sul ruolo esercitato dal microambiente sulla progressione e dormienza tumorale; ricerca traslazionale, sviluppo di strumenti e strategie per migliorare la classificazione istologica di tumori sulla base di determinanti molecolari; ricerca clinica, basata su studi e trials innovativi, al fine di migliorare i processi di diagnostica e terapia nei casi di tumore di cui sopra. In particolare, il Dipartimento ha da anni attivato un master biennale in gestione dei dati, con l'obiettivo di formare nuove figure professionali e di rispondere a un crescente bisogno di gestione di complessi trial clinici. Il Dipartimento partecipa, inoltre, al dottorato di ricerca “Sistemi complessi nelle scienze della vita”, quello di Medicina Molecolare e di Scienze Biomediche e Oncologia. Ed è sede della Scuola di Specializzazione in Oncologia.

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Giovedì, 30 Settembre, 2021

Due punti, il festival diffuso su cibo, ecosistemi e cultura

Sabato 2 e domenica 3 ottobre nel Complesso Aldo Moro di Torino e al Campus AgroVet di Grugliasco torna il “Festival Due Punti”, la manifestazione su cibo, cultura ed ecosistemi promossa dall’Università di Torino. L’evento è organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari in collaborazione con i Dipartimenti di Scienze Veterinarie e Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, in collaborazione con diversi enti del territorio, tra cui i Comuni di Torino, Grugliasco e Collegno.

 

Domani, martedì 28 settembre alle ore 10.30 in diretta Facebook sulla pagina @duepuntifestival https://www.facebook.com/duepuntifestival si terrà invece l'evento di presentazione alla stampa. Interverranno dal Campus universitario Agrovet di Grugliasco:

 

Prof. Carlo Grignani, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari

Prof. Domenico Bergero, Direttore del Dipartimento di Scienze Veterinarie

Prof. Matteo Milani, Direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne

Prof.ssa Roberta Gorra, responsabile del progetto "Due Punti" e docente presso il DISAFA

Emanuela Guarino, Assessore alla Cultura e ai Saperi della Città di Grugliasco

Un referente per la Città di Collegno.

 

Modererà Elisa Zunino, Ufficio stampa della Città di Grugliasco.

 

I giornalisti potranno intervenire tramite chat della diretta o via Whatsapp, scrivendo o lasciando un vocale al 3470469287.

 

Dopo più di un anno di appuntamenti on line, il Festival Due Punti arriva finalmente in presenza, con un ricco programma di attività per tutta la famiglia e gli obiettivi di sempre: creare momenti di dialogo e incontro informale tra ricercatori e cittadini e promuovere approcci multidisciplinari ai temi affrontati. L’edizione 20-21 del Festival è dedicata alle tematiche ambientali, sociali e culturali che ruotano intorno alla produzione e al consumo di cibo: i molti significati che la parola sostenibilità può assumere, le profonde ricadute che la crisi climatica sta generando sulle filiere agroalimentari e forestali, il modo contemporaneo di concepire la relazione con gli ecosistemi di cui siamo parte attiva.

 

Dal mattino alla sera sono in programma laboratori, giochi, degustazioni, tour guidati e mostre d’arte contempoanea. Domenica sarà anche possibile decidere di trascorrere tutta la giornata nel campus e fermarsi a mangiare all’interno, serviti da inusuali camerieri. Sono previsti anche cinque tavoli di lavoro tematici dove ricercatori e istituzioni del territorio si confronteranno con i cittadini su tematiche di interesse collettivo. I risultati dei tavoli potranno costituire la base di partenza per la co-progettazione di attività future, per affrontare in modo più approfondito le tematiche verso le quali emergeranno maggiore interesse o maggiori criticità.

 

Tra gli ospiti dei talk segnaliamo l’artista Laura Pugno, che presenterà l’opera Over Time, visitabile il 2 ottobre nell’atrio del Complesso Aldo Moro, l’illustratore Marco Paschetta che il 3 ottobre presenterà la mostra “Semillas” e Giuseppe Barbera autore del “Il giardino del Mediterraneo”. Jacopo Sacquegno, co-autore del “l bosco che vive” sarà invece il protagonista del livedrawing  di sabato sera. Non solo ricercatori, quindi, ma anche artisti e autori e soprattutto cittadini e cittadine: ecco i veri protagonisti del festival. “Le attività in programma permetteranno un incontro inter e multidisciplinare, mostrando ai cittadini e ai ricercatori come i confini della ricerca possano sfumare in un incontro tra saperi”- dichiara Cristiana Peano, presidente della Commissione Terza Missione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.

 

Il programma completo è disponibile sul sito www.festivalduepunti.unito.it

 

Tutte le attività sono gratuite, alcune richiedono prenotazione. L’accesso al Festival è consentito esclusivamente ai possessori di Green Pass.Tale disposizione non si applica ai bambini in età inferiore ai 12 anni e ai titolari del certificato di esenzione.

 

«Fin dall’inizio, abbiamo aderito con interesse alla proposta di essere partner nel progetto “Due Punti – Festival diffuso su cibo, ecosistemi e cultura” – dichiara l’Amministrazione Comunale della Città di Grugliasco – Oggi, alla fine del percorso che si è svolto tutto attraverso la via telematica e sui social, finalmente riusciamo a creare un appuntamento “dal vivo” e siamo molto soddisfatti che incarni appieno il significato originario dell’iniziativa, ossia creare uno scambio, un dialogo reale tra Università e città, intesa con tutte le diverse componenti che la animano. Per noi è fondamentale che il campus sia vissuto come una parte del tessuto cittadino e non come un’entità a sé stante, a maggior ragione in vista del prossimo insediamento dei nuovi dipartimenti scientifici che daranno vita alla Città delle Scienze e dell’Ambiente. La giornata del 3 ottobre che si svolgerà interamente al campus AgroVet sarà ricca di iniziative interessanti per diverse fasce d’età e realtà che animano il territorio e la vita cittadina e consentirà, da un lato ai cittadini di entrare e vedere da vicino gli spazi universitari, vivendoli, e dall’altro ai ricercatori, ai docenti e al “mondo universitario” di conoscere alcuni aspetti del tessuto grugliaschese che ospita l’Ateneo».

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Lunedì, 27 Settembre, 2021

3000 nuovi metri quadri per la Dental School, UniTo inaugura un nuovo centro di ricerca e innovazione

Oggi, lunedì 27 settembre 2021 alle ore 11,30Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Giovanni La Valle, Direttore Generale Città della Salute e della Scienza, Giuliana Fenu, Direttore Competitività del sistema regionale, Silvia Dorato, Responsabile della Missione Promuovere il benessere della Fondazione Compagnia di San Paolo, Umberto Ricardi, Direttore della Scuola di Medicina, Stefano Carossa, Direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e della Dental School e Elio Berutti, Direttore C.I.R. Dental School, hanno inaugurato l’Orofacial Research & Surgical Training Center.

 

Questo nuovo centro di ricerca all’interno della Dental School si pone tra i più innovativi in Europa e unico nel suo genere nel panorama nazionale, coinvolgendo non solo l’odontostomatologia, ma anche tutte le altre discipline chirurgiche specialistiche.

 

Il nuovo centro, che ha sede nei rinnovati spazi della Dental School Lingotto, con una superficie di circa 3000 m² complessivi, è stato realizzato grazie ai finanziamenti ottenuti dai progetti vincenti del bando “Dipartimenti di Eccellenza 2018-22” del MIUR, dal bando Infra-P della Regione Piemonte e dal contributo sinergico di Università di TorinoFondazione Compagnia di San Paolo e AOU “Città della Salute e della Scienza”, per un investimento totale di oltre 2.000.000 euro.

 

Orofacial Research & Surgical Training Center è stato progettato per lo sviluppo di nuove tecniche di rigenerazione dei tessuti, per l’analisi delle caratteristiche fisico-chimiche e ultrastrutturali di biomateriali innovativi, per l’applicabilità clinica di manufatti protesici confezionati tramite tecniche costruttive all’avanguardia con stampanti 3D, e per lo studio delle caratteristiche estetiche dei manufatti protesici e restaurativi ad utilizzo odontoiatrico.

 

Il Centro è stato istituito anche per validare e sviluppare nuove modalità di erogazione della didattica preclinica odontoiatrica e chirurgica, utilizzando simulatori virtuali di ultima generazione, e per offrire corsi di aggiornamento specialistico riguardanti le più recenti tecniche operative nella maggior parte delle specialità chirurgiche.

 

La struttura è inoltre dotata di un laboratorio per la ricerca clinica in ambito audiologico, foniatrico e per la valutazione delle problematiche fisiologiche e patologiche della deglutizione, e di un ambulatorio odontostomatologico riservato al trattamento, in un ambiente riservato, di pazienti particolarmente fragili. Quest’ultimo è destinato, mediante tecniche e materiali innovativi progettati appositamente, al trattamento di deficit oro-facciali conseguenti a demolizioni chirurgiche per patologie oncologiche o post-traumatiche e alla riabilitazione di pazienti diversamente abili con deficit fisici, neuromotori, psichici, collaboranti e non.

 

Orofacial Research & Surgical Training Center si articola in laboratori avanzati di ricerca e sale di simulazione virtuale in ambito odontoiatrico:

 

·      Bone and Dental Bioengineering Laboratory (BonD-Bio), in cui si pratica la modellazione computazionale di materiali biologici e dispositivi medicali; l’elaborazione di immagini MicroCT di difetti ossei per una loro riproduzione 3D; la stampa 3D per la produzione di scaffold, lab-on-chip e organ-on-chip per applicazioni biologiche e l’analisi citofluorimetriche di cellule con colorazioni multiparametriche (con 10 parametri in contemporanea). Nel laboratorio sono presenti colture cellulari 3D con sistemi di perfusione (bioreattori) monitorate in tempo reale;

 

·      Hi-Tech Dental Materials Laboratory (Hi-MD), in cui vengono effettuate analisi volumetriche e di superficie bi- e tri-dimensionali, test meccanici di fatica meccanica e termomeccanica, test di adesione (MicroTensile Bond Strength, Shear Bond Strength), test di Durezza e di usura dei materiali e imaging;

 

Advanced Aesthetic Laboratory (AAL), in cui vengono eseguite misurazioni spettrocolorimetriche, multispettrali e della lucidità superficiale, e svolti test soggettivi mediante cabine di osservazione e un sistema di illuminazione a LED a spettro variabile;

 

·      Virtual Training Dental Center (V-TDC), il centro della didattica virtuale innovativa mediante simulatori di ultima generazione (Virteasy Dental V2);

 

·      Orofacial 3D Care&Research Center (3D-CRC), in cui avviene lo studio e la validazione clinica di protesi maxillo-facciale, utilizzando materiali innovativi costruiti con tecnologia digitale;

 

·      Audiological and Phoniatrics Research Center, il laboratorio per il settaggio e sviluppo di protesi acustiche e di tecnologie diagnostiche innovative sulla voce e sulla deglutizione;

 

·      Robotic & Minimally Invasive Surgery Teaching & Research Center, lo spazio destinato alla didattica virtuale e al training simulato su modelli didattici avanzati con tecniche endovascolari, endoscopiche e robotiche.

 

LA DENTAL SCHOOL IN NUMERI

 

La Dental School è la sede del Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria e del Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università di Torino e ha un’estensione totale di circa 16.000 m² di cui 8.000 dedicati all’attività didattico-assistenziale e 8.000 all’attività didattica e di ricerca. Coinvolge ogni anno un totale di 350 studenti universitari ed eroga, inoltre, programmi didattici di alta qualificazione post-laurea, come master di I e II livello (sia annuali che biennali) e corsi di perfezionamento. Ogni anno si tengono mediamente 14 Master con una media di 100 partecipanti.

 

La Dental School è l’unica struttura sanitaria regionale che fornisce tutti i tipi di trattamenti odontoiatrici, da quelli di base a quelli ad alta complessità, sia su pazienti odontostomatologici che su pazienti affetti da patologie sistemiche anche gravi. L’area assistenziale è dotata di 70 unità operative cliniche distribuite in 10 diversi ambulatori destinati a tutte le discipline dell’odontoiatria. Solo nel 2019 sono state eseguite circa 100.000 prestazioni.

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Lunedì, 27 Settembre, 2021

L'Università di Torino lancia Codefest - Il primo festival al mondo dedicato al codice sorgente

Dal 27 settembre all’8 ottobre, incontri, conferenze, spettacoli, laboratori, concerti e una mostra all’origine dei codici informatici che guidano la vita contemporanea

Oggi, venerdì 24 settembre, l’Università di Torino presenta CODEFEST, il primo festival al mondo dedicato al codice sorgente, che si terrà dal 27 settembre all’8 ottobre 2021. Il festival è organizzato dai Dipartimenti di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Informatica e Fisica dell'Università di Torino e dall’Associazione Codexpo.org

 

Il codice sorgente è quel codice che sta alla base di un programma informatico: è un testo scritto da qualcuno, in qualche momento, in un certo linguaggio. Al centro dell’evento, c’è l’idea che la programmazione e i suoi linguaggi rappresentino un fenomeno culturale, oltre che tecnologico, di importanza primaria. CODEFEST è il festival della cultura del codice sorgente, della sua storia, del suo futuro. Non solo, dunque, computer, ma molti altri temi: Linguaggi artificialiPoesia digitale, Scrittura del codiceCodice e società, Patrimonio,Estetica del codice.

 

Il CODEFEST, che si terrà in modalità mista (soprattutto online, ma anche in presenza negli spazi di UniTo) sviscera il codice sorgente in tutte le sue forme. Il cartellone è ricco di appuntamenti, a partire dalla mostraCode Show, progettata e allestita da Codexpo.org in collaborazione con gli allievi dell’IIS Avogadro di Torino, in cui verranno esposti e spiegati codici storici e ricostruiti i loro contesti di creazione e uso. In programma anche la presentazione del Museo del Codice Sorgente Online. E, poi, uno spettacolo di teatro virtualeHello, Ada!, su Ada Lovelace, matematica londinese e prima programmatrice della storia. Conferenze e laboratori, come il workshop del calligrafo Massimo Polello, dedicato alla scrittura a mano di parti selezionate di codice sorgente. Inoltre, in calendario ci sono esperienze musicali di diverso genere e ispirazione, come Hello, World, una suite scritta dal Maestro Nicola Campogrande appositamente per la prima edizione di CODEFEST, o come l’evento organizzato con SuperCollider – l'ambiente di programmazione creato da James McCartney che ha virtualmente dato inizio alla programmazione interattiva di audio in tempo reale – che compie 25 anni. Per l’occasione, Marinos Koustomichalis curerà un concerto online che prevede l’intervento in rete della comunità SuperCollider.

 

Il festival si rivolge a un pubblico di professionisti, amatori e interessati, di studenti delle superiori e dell’università, ma con l’ambizione di poter fare divulgazione sul codice sorgente, accurata e accattivante, per chiunque.

 

Tutto quello che avverrà durante il festival sarà accessibile online agli utenti registrati tramite il sito web https://codefe.st. Gli eventi saranno trasmessi in streaming sul canale ufficiale del festival.

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Venerdì, 24 Settembre, 2021

«Viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico». Dante nella contemporaneità, fra poesia e arti grafiche

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI

Dante nella poesia del Novecento e dei primi anni del nuovo millennio

 

MOSTRA

Tre artisti per Dante

 

 Martedì 21 settembre 2021, a partire dalle ore 10.30, presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (Torino, Piazza Carlo Alberto, 3), si aprirà la manifestazione «Viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico». Dante nella contemporaneità, fra poesia e arti grafiche, organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino nell’ambito del fitto programma delle Celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante e patrocinata da numerosi partner nazionali e internazionali. I due eventi di cui l’iniziativa si compone – il convegno internazionale di studi Dante nella poesia del Novecento e dei primi anni del nuovo millennio e la mostra Tre artisti per Dante – consentiranno al pubblico di riflettere sulla fortuna, mai interrotta, del Sommo Poeta nella letteratura e nelle arti, guardando particolare alla contemporaneità, tra XX e XXI secolo.

 

Il convegno, che si svolgerà dal 21 al 25 settembre in modalità mista (si veda il programma allegato) e che vedrà la partecipazione, tra i relatori, di oltre quaranta studiosi italiani e stranieri, si propone di indagare i molteplici riusi poetici novecenteschi e dell’inizio del nuovo millennio della Commedia, soffermandosi su quegli autori che sono stati anche esegeti e hanno ribadito, attraverso questa doppia modalità di lettura, che il capolavoro dantesco si pone come un paradigma irrinunciabile per la comprensione della complessa tragicità del Novecento.

 

La mostra, che sarà inaugurata il 21 settembre sarà gratuitamente visitabile fino al 10 ottobre 2021, propone un percorso tra le opere di tre artisti contemporanei che hanno tratto ispirazione da DanteMonika Beisner, che in cento miniature illustra integralmente la Commedia, Domenico Ferrari, con le sue trentaquattro acqueforti dedicate all’Inferno, e Cesare Pianciola, che nei suoi sedici acquerelli riprende in chiave moderna l’incanto dei primi codici miniati del capolavoro dantesco.

 

La fortuna della Commedia di Dante nella tradizione della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino ha radici antiche: già nei fondi ducali, infatti, la Commedia era presente sia in versione manoscritta sia a stampa. La Biblioteca del Regio Ateneo torinese, istituita da Vittorio Amedeo II nel 1720 e aperta al pubblico nel 1723, che ereditò la maggior parte del patrimonio librario della biblioteca ducale, incrementò, nel corso del tempo, tale fortuna con acquisizioni di vario genere. Oltre alla mostra di illustrazioni contemporanee, il pubblico avrà l’opportunità di vedere esposti alcuni testi della Commedia, manoscritti e a stampa, tra cui un’edizione del 1487 realizzata a Brescia dal tipografo croato Dobrić Dobričević, corredata dal commento di Cristoforo Landino e impreziosita da eleganti xilografie, oltre a vari altri volumi danteschi (come quelli appartenuti alla Regina Margherita di Savoia), che testimoniano il costante successo, nella storia dell’editoria, del capolavoro dantesco.

 

Il convegno e la mostra sono inseriti all’interno del calendario ufficiale di Dante 700 – UniTo, Celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante (per il programma completo delle manifestazioni cfr. https://www.unito.it/ateneo/gli-speciali/speciale-dante-700)

  

COMITATO ORGANIZZATIVO

Donato Pirovano (Università di Torino, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici), Clara Allasia (Università di Torino, Dipartimento di Studi Umanistici), Giovanni Saccani (Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino)

Con la collaborazione di

ABNUT - Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino

Gruppo Per correr miglior acque (Università di Torino)

 

COMITATO SCIENTIFICO

Giorgio Baroni (Università Cattolica di Milano - Presidente del Comitato scientifico), Donato Pirovano e Clara Allasia (Università di Torino; Comitato organizzativo del convegno), Epifanio Ajello (Università di Salerno), Teodolinda Barolini (Columbia University, NY), Alberto Casadei (Università di Pisa), Marcello Ciccuto (Università di Pisa e Presidente della Società Dantesca Italiana), Daniela Fargione (Università di Torino), Paolo Giovannetti (IULM Milano), Vicente Gonzales Martin (Universidad de Salamanca), Laura Nay (Università di Torino), Lino Pertile (emerito Harvard University), Silvio Ramat (emerito Università di Padova), Roberto Rea (Università di Roma Tor Vergata), Antonio Saccone (Università di Napoli “Federico II”), Francesca Southendern (University of Oxford – Sommerville College)

 

Segreteria e informazioni: Chiara Tavella (Università di Torino), c.tavella@unito.it

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Venerdì, 17 Settembre, 2021

UniTo sfata i pregiudizi sui microrganismi: perchè virus, batteri, lieviti, funghi e microalghe sono il futuro del nostro pianeta

In occasione della Giornata Internazionale dei Microrganismi, l’Università di Torino inaugura all’Orto Botanico la mostra Microrganismi straordinari, che raccoglie le fotografie scattate dai più importanti centri di ricerca europei, e presenta i propri progetti di ricerca, evidenziando come la biodiversità microbica sia una risorsa preziosa per la scienza e per l'industria

 

Oggi, venerdì 17 settembre, Giornata Internazionale dei Microrganismi, l’Università di Torino presenta alla stampa, all’Orto Botanico di Torino (Auletta 1, Viale Mattioli 25), l’impegno nella ricerca sul tema, che coinvolge diversi dipartimenti (Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Dipartimento di Scienze Veterinarie Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche) e la Turin University Collection (TUCC). La TUCC riunisce tutte le collezioni di microrganismi dell’Ateneo e afferisce al network europeo MIRRI (il Microbial Resource Research Infrastructure, formato da oltre 50 centri di ricerca), di cui ambisce a diventare lo snodo italiano con spazi dedicati nella prossima Città delle Scienze e dell’Ambiente di Grugliasco.

 

Per l’occasione, viene inaugurata la mostra fotografica Microrganismi straordinari, che rimarrà aperta all’Orto Botanico fino al 31 ottobre. L’esposizione è organizzata dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi e dalla Mycotheca Universitatis Taurinensis (MUT) di UniTo, che rappresenta una delle più importanti banche di biodiversità fungina in Europa, con la collaborazione di European Culture Collections’ Organization (ECCO) e il sostegno della Fondazione CRT, che negli anni ha reso possibile lo sviluppo e la valorizzazione del MUT. La mostra raccoglie 44 foto realizzate presso 27 centri di ricerca europei con sofisticate tecniche di microscopia, che consentono di visualizzare organismi piccolissimi, non visibili a occhio nudo, quindi mai osservati dalla maggior parte della popolazione. Ed è divisa in sei sezioni: virus, batteri e archea, microalghe, lieviti, funghi filamentosi e simbiosi.

 

I microrganismi si trovano ovunque: nell’aria, nell’acqua dolce e marina, nel suolo. Alcuni possono vivere in condizioni estreme di temperatura e salinità, nei geyser e nei crateri vulcanici, in presenza di alti livelli di radiazioni ionizzanti e persino nello spazio. Ogni essere umano ospita più microrganismi di quante siano le stelle della Via Lattea. Da 2 a 4 kg del nostro peso corporeo è dovuto a loro: il nostro microbioma, che svolge un ruolo fondamentale nel proteggere l’organismo e garantirne l’equilibrio di tutte le funzioni. Nonostante tutto ciò, tendiamo ad associare i microrganismi, o “germi”, a problemi di salute, contaminazione dell’ambiente, biodeterioramento di derrate alimentari e manufatti. Un sentimento ancora più diffuso alla luce della pandemia causata dal coronavirus SARS-CoV-2 che, oltre a provocare un numero enorme di decessi (più di 4 milioni di morti a essa correlati), ha stravolto e sta tuttora condizionando la nostra quotidianità. 

 

La mostra vuole aiutare a superare questo pregiudizio. Foto dopo foto, il visitatore scoprirà un mondo straordinario, che stupisce per il connubio tra bellezza visiva e genialità microbica, sviluppata in miliardi di anni nella lotta per la sopravvivenza. La scienza sta continuando a scoprire nuovi microrganismi e le loro innumerevoli applicazioni. Oggi, la biodiversità microbica è considerata una risorsa preziosa per la scienza e l'industria, con implicazioni per l'economia e la finanza. I microrganismi svolgono un ruolo fondamentale in molte applicazioni biotecnologiche, creando ricadute positive in vari settori. Dall’industria del farmaco a quella alimentare, fino alla gestione sostenibile dell’ambiente con le correlate emergenze climatiche.

 

Sono svariati i progetti di ricerca sui microrganismi portati avanti dall’Università di Torino (vedi schede di dipartimento allegate alla cartella stampa). Il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) è impegnato, tra i vari progetti, nella ricerca su un farmaco antivirale efficace sul Covid-19 e in Prime (Processi e prodotti innovativi di chimica verde), nonché in Saturno (Scarti organici e anidride carbonica trasformati in carburanti, fertilizzanti e prodotti chimici), un’applicazione concreta dell'economia circolare. 

 

Nel sistema agroforestale, i microrganismi possono essere utilizzati in diversi campi, tra cui la lotta biologica alle malattie delle piante. I batteri e i lieviti della collezione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) sono stati isolati e identificati nell’ambito di progetti internazionali, in collaborazione con aziende partner del territorio piemontese, oltre che con fondi della Regione Piemonte. Da alcuni anni, presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie (DSV) sono state realizzate diverse collezioni microbiche che hanno lo scopo di mantenere le caratteristiche originali dei germi conservati. Conservarli è estremamente importante sia da un punto vista medico sia a scopo di ricerca che a livello industriale. Nel Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche (DSSPP) sono rappresentati otto settori scientifici disciplinari tra cui la Microbiologia, che contribuisce allo studio delle malattie infettive con significative ricadute sui sistemi sperimentali patogenetici, immunologici e diagnostici e le implicazioni cliniche connesse. 

 

→ CARTELLA STAMPA CON SCHEDE DI APPROFONDIMENTO E FOTO MOSTRA

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 17 Settembre, 2021

UniTo inaugura il nuovo Laboratorio di Innovazione in Filosofia e Scienze dell'Educazione - LIFE

Oggi, giovedì 16 settembre 2021 alle ore 11,30 il Rettore Stefano Geuna, il Vice-Rettore alla ricerca per le scienze sociali e umanistiche, Gianluca Cuniberti, e il Direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione, Gianluca Cuozzo, hanno inaugurato LIFE, il nuovo Laboratorio di Innovazione in Filosofia e Scienze dell'Educazione dell’Università di Torino, dotato delle più recenti tecnologie per lo studio dei fenomeni attentivi e del comportamento umano nella sua interazione con la realtà virtuale. 

 

Il nuovo laboratorio, che ha sede nei rinnovati spazi della Biblioteca del Dipartimento Filosofia e Scienze dell’Educazione, con una superficie di circa 1200 mq complessivi a cui si aggiungono altri 200 mq per l’archivio al piano -3, ha comportato un investimento da parte dell’Ateneo di circa 1.200.000 euro per i lavori impiantistici, strutturali e arredi e di oltre 600.000 euro per le infrastrutture tecnologiche, stanziati sui fondi del Dipartimento d’eccellenza.

 

LIFE è stato progettato per essere un luogo di ricerca aperto e interdisciplinare e di collaborazione con le imprese che intendono attuare la transizione verso il modello Industria 4.0 nel delicato compito di addestramento del personale e nel supporto all'elaborazione delle corrette procedure aziendali nell'ambito del complesso rapporto uomo-macchina-ambiente

 

Se l'esame di comportamenti collettivi attraverso la loro simulazione e lo studio dei processi attentivi sono importanti nel campo delle interazioni fra esseri umani, altrettanto lo è nei confronti di macchine "intelligenti", come quelle impiegate in molti nuovi processi aziendali, soprattutto se assumono caratteristiche antropomorfiche. Per le imprese è estremamente importante prevedere e anticipare eventuali implicazioni sul benessere e sui comportamenti interattivi del personale con quel tipo di macchine.

 

Il LIFE permetterà al Dipartimento di consolidare la già ampia rete di collaborazioni con istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e di avviare inedite collaborazioni con attori privati appartenenti principalmente al tessuto imprenditoriale, sviluppando forme specifiche di contributo critico allo sviluppo della società contemporanea dal punto di vista filosofico e pedagogico, come avviene già in un certo numero di esperienze straniere (per fare un solo esempio nel corso di "MPhil in Industrial Systems, Manufacture, and Management" dell'Università di Cambridge).

 

Le tecnologie sono state individuate, fornite e installate per essere viste nel loro insieme, come componenti interconnesse e complementari. Il nuovo laboratorio dispone di:

 

  • Una Virtual Room in cui permettere all’utente di avere esperienza di ambienti e mondi virtuali e nel contempo consentire al ricercatore di osservare e analizzare le reazioni del fruitore agli stessi
  • Un sistema di Motion Capture che consente di catturare i movimenti del soggetto, onde permetterne l’analisi oppure l’applicazione a modelli virtuali per animare avatar digitali in 2D o 3D
  • Un sistema di Eye Tracking che traccia i movimenti degli occhi dei soggetti durante le loro esperienze
  • Sistemi di Realtà Aumentata
  • Un’Area Multimediale composta da un tavolo e da uno schermo touch collaborativi, per favorire la progettazione dei contenuti da parte dei ricercatori
  • Due tavoli touch di ultima generazione per la fruizione dei prodotti della ricerca liberamente condivisibili da parte degli utenti.

 

La Biblioteca è uno spazio totalmente rinnovato tecnologicamente, a scaffalatura aperta, con postazioni avanzate, tale da valorizzare il patrimonio librario posseduto, con ampie zone di discussione, di studio e di ricerca. Un luogo tradizionale che, grazie alla nuova progettazione, si tradurrà in un miglioramento della qualità dello studio, della ricerca, degli scambi interdisciplinari, della didattica di alta qualificazione e dell'attrazione di ricercatori stranieri. 

 

Con questo nuovo spazio, aperto a studenti, docenti, ricercatori italiani, stranieri e visting professor, sono state previste attrezzature e servizi che rispondano in modo qualificato alle nuove esigenze delle azioni di internazionalizzazione, cooperazione tra gruppi di ricerca, didattica di terzo livello.

 

La Biblioteca comprende oltre 200.000 volumi provenienti dalle Biblioteche di Filosofia, di Scienze dell'Educazione e dalla Fondazione Luisa Guzzo, più una zona a scaffale accessibile (sistema di auto-prestito e auto-restituzione automatizzata) agli utenti che ospita circa 18.000 volumi e 97 titoli di riviste in abbonamento. 

 

Dispone di 40 posti di lettura8 postazioni thin client e una postazione per la consultazione del catalogo in linea; vi è poi uno spazio con sedute chaise longue dedicato alla lettura.

 

Oltre alla sezione classica di opere in consultazione (enciclopedie e dizionari), le collezioni di questa parte della biblioteca raccolgono le opere omnia di pensatori di discipline filosofiche e dell’area pedagogica, ordinate per autore e in ordine cronologico. Su uno scaffale espositore sono disponibili inoltre le opere significative dei grandi maestri del Dipartimento (nel settore filosofico, ad esempio, Abbagnano, Pareyson, Guzzo, Vattimo; in quello relativo a Scienze dell’educazione Chiosso, Fornaca, e Luciano Gallino) e le ultime pubblicazioni dei docenti in attività.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 16 Settembre, 2021

La terza edizione di Climbing For Climate in Piemonte e Valle d'Aosta: gli Atenei uniti e la carovana dei ghiacciai per sensibilizzare sui cambiamenti climatici

Torna per il terzo anno consecutivo Climbing for Climate, l’iniziativa organizzata dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile - RUS, in collaborazione con il Club Alpino Italiano CAI, che coinvolge gli Atenei italiani in una giornata dedicata al trekking e alle escursioni in montagna, per sensibilizzare l’opinione pubblica locale, nazionale e internazionale sugli effetti dei cambiamenti climatici in atto alla luce degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. 

 

Per l’occasione, sabato 11 settembre nella cornice del Parco Nazionale del Gran Paradiso a Valnontey-Cogne, Green Office dell’Università degli Studi di TorinoGreen Team del Politecnico di TorinoUniversità del Piemonte OrientaleUniversità di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Groupe de Recherche en Education à l'Environnement et à la Nature de l'Université de la Vallée d’Aoste, Comitato Glaciologico Italiano,  Legambiente Parco Nazionale del Gran Paradiso organizzano una caccia al tesoro per ritrovare e valorizzare gli storici segnali glaciologici con installazioni artistiche, trasformando un’eredità scientifica in un patrimonio culturale sul cambiamento climatico. 

 

Tra il 1817 e il 1896 alcuni studiosi scolpirono nella roccia numerosi segnali in prossimità delle fronti dei ghiacciai della valle. A distanza di un secolo, è probabile che i segnali scolpiti su blocchi morenici siano difficili da intercettare (ribaltati o sepolti da frane/colate detritiche), e molto lontani dalle fronti attuali dei ghiacciai. I segnali scolpiti sono un prezioso patrimonio storico-documentale che testimoniano le tappe del ritiro dei ghiacciai.

 

Oltre agli operatori glaciologici del Comitato Glaciologico Italiano e ai guardaparco, alla Caccia al tesoro per riscoprire i massi erratici parteciperanno soci di Legambiente, docenti e studenti degli Atenei organizzatori, artisti, videomaker e fotografi che documenteranno la ricerca e proporranno il loro tributo all’ambiente glaciale attraverso una serie di interventi: dalla ricerca collaborativa dei massi-segnale alla condivisione e discussione sul surriscaldamento globale sempre più preoccupante.

 

L’iniziativa della Caccia al tesoro rappresenta anche l’ultima tappa della Carovana del Ghiacciai, un viaggio attraverso le Alpi per raccontare gli effetti dei cambiamenti climatici e promuovere la tutela della montagna di alta quota organizzato da Legambiente in sinergia con il Comitato Glaciologico Italiano.

 

L’iniziativa piemontese e valdostana è patrocinata da Ministero della Transizione EcologicaCRUI Conferenza dei Rettori delle Università ItalianeAlleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviSSustainable Development Solutions Network - SDSN, UNITA Universitas Montium ed ha il sostegno di Sammontana e Frosta.

 

Questa terza edizione di Climbing for Climate a cui hanno già aderito oltre trenta Atenei sarà diffusa in tutta Italia con diverse escursioni che si svolgeranno nel mese di settembre da nord a sud, è anche inserita nel Programma “All4Climate - Italy 2021” promosso dal Ministero della Transizione Ecologica.

 

Alle prime due edizioni nel 2019 e 2020 hanno partecipato complessivamente oltre 650 rappresentanti di 25 atenei in 10 regioni da nord a sud. 

 

“Le università della RUS hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa Climbing for climate e nelle prossime settimane saranno numerose le escursioni distribuite su tutto il territorio nazionale. In molti casi gli atenei hanno accolto l’invito a collaborare per l’organizzazione dell’evento, proprio come stiamo facendo a livello di università piemontesi e della Valle d’Aosta. L’emergenza della crisi climatica necessita infatti di azioni comuni, condivisione di conoscenze e competenze, ed iniziative come il Climbing for Climate contribuiscono non solo alla costruzione di una comunità consapevole, ma anche al rafforzamento delle relazioni tra atenei che vivono e hanno un impatto rilevante sui territori. Organizzata nell’anno in cui il nostro Paese ha assunto a livello internazionale rilevanti impegni come Presidenza del G20, anche ospitando gli eventi preparatori della Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26), questa terza edizione del Climbing for Climate rappresenta un tassello importante nella promozione del 2021 come anno dell’ambizione climatica e contribuisce a valorizzare il rilevante impegno degli atenei italiani nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU”, dichiara Patrizia Lombardi, Presidente della RUS e Vice-rettrice per il campus e comunità sostenibili del Politecnico di Torino.”

 

“L’Università di Torino, insieme a Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Università della Valle d’Aosta, è fortemente impegnata per sensibilizzare la comunità universitaria e la cittadinanza sull’urgenza del contrasto al cambiamento climatico. Il tema è sempre più centrale e chiama ciascuno all’azione –  dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – L’ambito montano palesa chiaramente gli effetti del riscaldamento globale e con la Caccia al tesoro vogliamo evidenziare i segnali che testimoniano la sua presenza ed avanzata. La collaborazione tra Atenei è fondamentale e se a livello regionale la RUS Piemonte è una risorsa importante per promuovere l’impegno comune per la sostenibilità, a livello internazionale l’alleanza di università UNITA – Universitas Montium, che condividono la prossimità con le catene montuose Serra de Estrela, Pirenei, Alpi e i monti del Banato, rappresenta un’innovazione sfidante per riflettere sugli impatti del cambiamento climatico nei contesti montani europei.”

 

“Con la Caccia al Tesoro nel Giardino dei Ghiacciai è possibile aumentare la propria consapevolezza sugli effetti del riscaldamento globale immergendosi nelle testimonianze della storia ambientale e culturale della Valnontey. Un’esperienza che dimostra l’importanza dell’incontro fra scienza e grande pubblico sul terreno della ricerca. - dichiarano Marco Giardino dell’Università di Torino e segretario del Comitato Glaciologico Italiano e Vanda Bonardo di Legambiente - Con questa ultima iniziativa si chiude la II edizione della Carovana dei Ghiacciai. Un impegno di Legambiente con la collaborazione del Comitato Glaciologico Italiano che ci ha portati su 13 ghiacciai alpini e sul glacionevato del Calderone negli Appennini. Un viaggio per raccontare gli effetti dei cambiamenti climatici. sottolineando l’urgenza di mettere in campo misure e politiche ambiziose sul clima per arrivare a emissioni di gas zero nel 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi.”

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 9 Settembre, 2021
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