Disturbi della memoria: identificato il processo con cui il cervello distingue e conserva eventi simili

Formare ricordi di eventi simili costituisce una vera e propria sfida per il nostro cervello. È essenziale che ogni evento venga memorizzato in maniera separata per preservarne la specificità. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere e ricordare gli aspetti comuni tra gli eventi. Se questo delicato processo viene compromesso, le persone rischiano di confondere un evento con un altro, perdendo così la chiarezza e la specificità dei propri ricordi.

 

Un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Cell Reports ha identificato un intricato processo cerebrale che consente di distinguere e memorizzare eventi simili in maniera separatamantenendo al contempo le somiglianze tra di essi. La ricerca è stata condotta principalmente dalle ricercatrici Giulia ConcinaLuisella Milano e Annamaria Renna coordinate dal Prof. Benedetto Sacchetti del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino.

 

I ricercatori hanno studiato l’attività cerebrale durante l'apprendimento di due eventi distinti ma con elementi in comune, scoprendo che nell'amigdala, una regione cerebrale chiave per la formazione dei ricordi, gruppi separati di neuroni si attivano per memorizzare separatamente eventi distinti. Tuttavia, alcuni neuroni rispondono a entrambi gli eventi, aiutando a ricordarne le somiglianze. Il numero di questi neuroni comuni è regolato da un particolare tipo di cellule chiamate neuroni inibitori. Bloccando queste cellule, i ricercatori hanno notato come il numero di neuroni comuni aumentasse notevolmente causando la confusione e sovrapposizione dei due eventi. Secondo i ricercatori, in conclusione, i neuroni inibitori contribuiscono quindi a mantenere distinti i ricordi di eventi simili.

 

La ricerca è stata condotta adottando un approccio multidisciplinare che ha integrato metodologie di analisi comportamentale, biologia molecolare, microscopia ad alta risoluzione e modulazione dell'attività cerebrale. In particolare, grazie all'utilizzo della tecnica innovativa della "marcatura chemogenetica", i ricercatori hanno potuto visualizzare i neuroni coinvolti nella percezione sia degli aspetti distintivi di due eventi, sia delle loro caratteristiche comuni. Questa analisi ha permesso anche di individuare le cellule in grado di limitare il numero di neuroni condivisi, ovvero i neuroni inibitori. Infine, combinando le tecniche di marcatura chemogenetica e di inattivazione dell'attività neuronale, i ricercatori hanno selettivamente bloccato queste cellule, notando che ciò portava i soggetti a confondere gli eventi tra di loro.

 

“Questa ricerca – spiega il Prof. Benedetto Sacchetti - riveste un'importanza significativa poiché mette in luce l'esistenza di neuroni il cui ruolo è quello di mantenere separate le memorie di eventi distinti ma con aspetti in comune, consentendo così di conservare i ricordi di tali eventi in modo preciso e nitido. Considerando che una delle caratteristiche tipiche dei disturbi della memoria, come le demenze e il disturbo post-traumatico da stress, è la tendenza a confondere gli eventi passati, questa ricerca potrebbe fornire nuove informazioni utili per sviluppare nuove strategie terapeutiche."

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Mercoledì, 24 Aprile, 2024

Le Villi e Velleda, dal vivo in Cavallerizza un audiodramma di Giacomo Puccini

Domanimartedì 23 aprile 2024, alle ore 18.30, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9, Torino), si terrà l’evento Le Villi e Velleda, un audiodramma in quattro atti e cinque movimenti, organizzato da UniVerso, in collaborazione con De Sono - Associazione per la Musica, nel centenario della morte di Giacomo Puccini e in concomitanza con la messa in scena dell'opera Le Villi al Teatro Regio di Torino(18-26 aprile). L’evento è patrocinato dalla Fondazione Giacomo Puccini di Lucca con riferimento al progetto How I met Puccini ®.

 

Il programma prevede l'esecuzione della Fantasia sull'opera Le Villi di Giacomo Puccini per clarinetto in Si Bemolle e contrabbasso di Valentina Scheldhofen Ciardelli e il racconto della vita della dottoressa Maria Velleda Farnè, prima donna laureata dell'Ateneo, a cura di Paola Novaria.

 

L’audiodramma dal vivo propone un accostamento solo in apparenza azzardato. I due protagonisti, infatti, sono contemporanei, poiché Farnè nasce a Bologna nel 1852, Puccini a Lucca nel 1858. Nel 1881 Farnè, che aveva perso il padre due anni prima, è nominata medica onoraria della regina Margherita e si trasferisce a Roma. Il sostegno economico della regina è essenziale perché il giovane Puccini, rimasto orfano di padre a sei anni, possa perfezionare la propria formazione frequentando il Conservatorio di Milano dal 1880 al 1883. Se Giacomo Puccini è universalmente noto per le opere, l'elemento tragico non è estraneo alla vita della dottoressa Farnè, poiché suo padre Enrico diede alle stampe nel 1856 una tragedia lirica intitolata Velleda, della cui eroina porta il nome. Le Villi, infine, protagoniste dell'opera pucciniana, sono spiriti femminili che vendicano le donne tradite e tutte le iniziative che l’Università di Torino ha promosso dal 2022 in omaggio a Farnè restituiscono alla memoria e alla storia una pioniera dimenticata.

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Martedì, 23 Aprile, 2024

Nuova partnership europea per potenziare la ricerca su malattie infettive e benessere degli animali

Il Dipartimento di Scienze Veterinarie (DSV) dell’Università di Torino è entrato a far parte della Partnership Europea per la Salute e il Benessere Animale (European Partnership for Animal Health and Welfare – EUPAWH), una delle iniziative di ricerca e innovazione più ambiziose mai finanziata dalla Comunità Europea per il controllo delle malattie infettive degli animali. Lanciata nel mese di gennaio 2024 per promuovere e migliorare il benessere animale, la partnership prevede di investire 360 milioni di euro in sette anni per potenziare la ricerca e facilitare la cooperazione tra tutti gli attori. Attraverso un approccio One Health e One Welfare si favorirà la cooperazione intersettoriale, riunendo 90 tra istituzioni leader a livello europeo nella ricerca, enti finanziatori e ministeri provenienti da 24 Paesi diversi.

 

Le iniziative di ricerca si focalizzeranno su diverse tematiche, come le malattie infettive degli animali terrestri e acquatici, i rischi zoonotici (come l’influenza aviaria e le malattie transfrontaliere), la ricerca sul benessere animale in ogni fase della vita e sull’uso prudente degli antimicrobici. Le attività si basano sull’Agenda Strategica Ricerca e Innovazione (SRIA), il documento strategico sviluppato nello scorso biennio dalla Commissione europea, dal Bio-based Industries Consortium e da tutti gli altri portatori d’interesse che identifica le principali sfide tecnologiche e di innovazione da affrontare nella bioeconomia circolare, fornendo un quadro concordato per il finanziamento di progetti e programmi di ricerca.

 

La partnership include 17 progetti di ricerca triennali. Il DSV è presente con i suoi ricercatori e ricercatrici in 6 di questi progetti che spaziano dalla fauna selvatica al legame tra benessere animale e sostenibilità, dal risk assessment al miglioramento degli strumenti diagnostici, dalla standardizzazione e il miglioramento delle misure di biosicurezza alla ricerca di nuove molecole antimicrobiche ed antiparassitarie. Agli esistenti progetti si affiancheranno nuove call di ricerca a cui potranno partecipare anche le istituzioni o il personale esterno alla partnership.

 

La Dott.ssa Stefania Zanet, che coordina ricercatori e ricercatrici del DSV, afferma: “La nostra partecipazione in EUPAHW rappresenta un’occasione preziosa per affermare il ruolo del nostro Dipartimento a livello europeo e garantisce il consolidamento e la creazione di nuovi rapporti con le istituzioni e gli enti di ricerca presenti. La squadra del DSV è più che preparata a valorizzare le nostre competenze in ambito One Health e One Welfare, ponendosi come obiettivo anche quello di estendere i lavori della partnership ad altre competenze all’interno di UniTo”.

 

Nathalie Vanderheijden dell’Università di Gent (Belgio), coordinatrice di EUPAHW, riassume la partnership così: La nostra partnership è un’iniziativa nuova ed aperta, che unisce finanziamenti dell'Unione Europea, finanziatori nazionali/regionali e organizzazioni di ricerca, verso obiettivi di sviluppo con un alto impatto sociale, economico e politico”.

 

Carlos Das Nieves, Chief Scientist dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) dichiara: “Siamo lieti di annunciare che l’EFSA sarà un partner a pieno titolo della EUPAHW. Questa è la prima volta che saremo beneficiari di una partnership di ricerca nell’ambito di Horizon Europe, il che consentirà una transizione più fluida dalla ricerca e dalla scienza, alla normativa. Siamo pronti e intenzionati a portare la nostra esperienza al tavolo insieme ai migliori esperti e alle migliori esperte in Europa, a beneficio della salute e del benessere animale”.

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Lunedì, 22 Aprile, 2024

Nuovi riconoscimenti internazionali, UniTo si conferma al top in Filosofia, Scienze dell'Educazione e Scienze delle Religioni

La prestigiosa agenzia Quacquarelli Symonds ha pubblicato i QS Subject Ranking per il 2024, le nuove classifiche specifiche per ogni disciplina delle migliori università del mondo, dove sono stati valutati circa 5000 atenei in 55 ambiti disciplinari.

 

UniTo è la prima università italiana nelle classifiche delle discipline PhilosophyEducation e Religious Studies. Si posiziona invece al terzo posto in Veterinary Science, al quarto posto in Agriculture & forestry e nella top 200 in Archaeology (dove compare per la prima volta)L’Università di Torino risulta quindi un’eccellenza mondiale nelle discipline del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione (top 100) e della Scuola di Agraria e Veterinaria (top 150).

 

Complessivamente, a livello mondiale UniTo si è ben posizionata in 26 subject ranking, con 5 discipline in più rispetto al 202342° posto per Filosofia (3 posizioni guadagnate rispetto al 2023); 51-70° per Veterinaria; 51-100° per Scienze delle Religioni; 101-150° posto per Agraria e Archeologia151-200° per Scienze dell’Educazione201-250° per Lingue moderneFisicaSociologiaStoria e Geografia251-300° per Letteratura ingleseFarmaciaMedicinaBiologiaChimicaMatematicaEconomia e Finanza301-350° per DirittoLinguisticaPsicologia e Scienze dell’Ambiente351-400° per Informatica e Scienze dei Materiali501-550° per Amministrazione Aziendale.

 

L’Università di Torino è presente in tutte le 5 broad subject areas, le macro aree che comprendono gli ambiti disciplinari specifici, dove compaiono meno del 5% delle istituzioni universitarie mondiali.

 

Il miglior posizionamento per macroarea si conferma quello in Life Sciences and Medicine, dove UniTo si classifica al 155° posto (su 550 università presenti) e in Art and Humanities (235° posto), seguito da Natural Sciences (248° posto). L’Ateneo migliora il piazzamento rispetto al 2023 nella macro area di Social Sciences and Management (303° posto) e di Engineering and Technology, dove si classifica al 352° posto al mondo migliorando di 50 posizioni rispetto all’anno scorso.

 

La metodologia utilizzata per stilare la classifica QS World University Rankings combina dati bibliometrici relativi all’attività di ricerca (citazioni per pubblicazione su riviste scientifiche e H-index, un indice internazionale che misura impatto e produttività dei ricercatori) e indagini reputazionali presso il personale accademico e i datori di lavoro. Questi quattro fattori assumono pesi differenti a seconda delle discipline. Nel punteggio dato alla macroarea e per alcune discipline scientifiche e tecnologiche si considera anche la collaborazione internazionale nella ricerca.

 

Per maggiori informazioni riguardo alle classifiche universitarie si veda il sito:

https://politichediateneo.unito.it/ranking-internazionali/

 

Per approfondimenti sui ranking disciplinari delle università visita la pagina di QS: https://www.topuniversities.com/subject-rankings/

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Giovedì, 11 Aprile, 2024

Al Prof. Umberto Ricardi il Breur Award 2024, massimo riconoscimento scientifico europeo nella radioterapia

Il Prof. Umberto Ricardi, Direttore della Scuola Medicina dell’Università di Torino e del Dipartimento Oncologia AOU Città della Salute della Scienza di Torino, ha vinto il Breur Award 2024, la più alta onorificenza conferita dalla Società Europea di Radioterapia e Oncologia (ESTRO) ai suoi membri, come riconoscimento dell’eccellenza dell’attività scientifica e del grande contributo dato alla radioterapia europea.

 

Il Breur Award è stato istituito in memoria del Prof. Klaas Breur, Direttore della Radioterapia Universitaria di Amsterdam prematuramente scomparso nel 1991. Breur è considerato uno dei padri fondatori di ESTRO, la Società nata nel 1980 con l’ambizione di far nascere la radioterapia come specialità indipendente, con tutte le professionalità coinvolte operanti all’interno di una comune società scientifica, e con lo scopo di favorire lo sviluppo della disciplina in tutti i suoi aspetti - clinico, scientifico, educazionale, tecnologico - promuovendo scambio di conoscenze e collaborazione a livello europeo.

 

Il Prof. Ricardi, parte della governance di ESTRO dal 2004 al 2023 e Presidente della stessa nel biennio 2018-2020, riceverà il premio durante la cerimonia di inaugurazione del congresso annuale della Società, che si terrà a Glasgow dal 3 maggio al 7 maggio. Per l’occasione, sarà invitato a presentare la “lettura Klaas Breur”, che avrà come titolo “Una nuova affascinante era per la radioterapia nel trattamento delle neoplasie ematologiche”. L’intervento verterà sul dibattito tra la sola chemioterapia e la terapia combinata nei pazienti affetti da linfomi, per poi approfondire il ruolo della radioterapia come trattamento "ponte" e "priming" insieme ai nuovi trattamenti sistemici (CAR-T).

 

“Devo dire che sono stato davvero entusiasta nel leggere la lettera del Presidente ESTRO che mi informava del privilegio di essere onorato con il premio Breur per il 2024 e dell'opportunità di tenere la conferenza Klaas Breur durante la cerimonia di apertura del nostro prossimo incontro annuale a Glasgow. Sono emozionato, orgoglioso e molto felice. Naturalmente, è importante dire che un tale riconoscimento non è opera di una sola persona. Pertanto, voglio dedicare questo premio a tutti i colleghi e ai gruppi con cui ho lavorato, oltre che ai miei pazienti. Infine, non avrei potuto fare tutto quello che ho fatto durante la mia carriera senza il sostegno dei miei cari”, dichiara il Prof. Umberto Ricardi.

 

ESTRO è una società scientifica che conta circa 9000 membri. Svolge un ruolo di leadership nel panorama oncologico mondiale, oltre a rappresentare l’unico riferimento europeo per lo sviluppo e la promozione della radioterapia. ESTRO punta a rafforzare il ruolo della radioterapia come pilastro della multidisciplinarietà clinica oncologica e a garantire un accesso adeguato alla radioterapia a tutti i pazienti che ne hanno bisogno. Circa il 50% del totale dei pazienti oncologici, infatti, ha necessità di ricevere radioterapia in una qualche fase della storia naturale della malattia. Dal 1982 ESTRO ha una sua rivista scientifica (Radiotherapy & Oncology), con un elevato impact factor, utile alla disseminazione delle informazioni scientifiche e, dagli anni 80, ha al suo interno ESTRO School, un’importante organizzazione educazionale utile a garantire un’adeguata formazione radioterapica per molte nazioni europee non attrezzate in tal senso.

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Martedì, 9 Aprile, 2024

GEONIGHT, la Notte Europea della Geografia torna a Torino

Il 5 e 12 aprile a Torino si terranno gli eventi per GeoNight, la Notte Europea della Geografia, un’iniziativa promossa da EUGEO, l’Associazione che riunisce tutte le società geografiche europee, università e semplici appassionati. Il capoluogo piemontese diventerà il palcoscenico delle geografie urbane e digitali, grazie agli appuntamenti organizzati da GeoTuNe Network, la rete dei geografi torinesi.

 

Ricercatrici e ricercatori, studiosi e appassionati di geografia, offriranno una panoramica approfondita sulle sfide e le opportunità che caratterizzano l’ambiente della geografia torinese e non solo, un’occasione per presentare i diversi modi di fare geografia oggi.

 

 

PROGRAMMA 5 APRILE

 

Alle 14:30, presso l’orto della Scuola di Management ed Economia (Corso Unione Sovietica 128 bis, Torino) si terrà un incontro sul progetto “Commonshood in the garden” focalizzato sulle geografie digitali, la cura e la creazione di valore. Attraverso l’app di blockchain civica Commonshood, sviluppata dal Dipartimento di Informatica di UniTo, verrà creata una “biblioteca degli attrezzi” digitale per scambiare utensili da giardinaggio. L'obiettivo più ampio del progetto è attivare, attraverso l'uso di tecnologie digitali, nuove micro-economie locali e pratiche di cura di un bene comune. 

 

Alle ore 15:00, presso il Dipartimento Interateneo Scienze, Progetto, Politiche del Territorio (Castello Del Valentino, Sala Vigliano), si terranno delle conversazioni attorno al libro di Michele Lancione For a Liberatory Politics of Home (Duke, 2023) con Sandro MezzadraMargherita GrazioliFrancesca Governa e Silvia AruIl libro offre una nuova concettualizzazione del rapporto tra 'home' e 'homelessness', argomentanto per una lettura non binaria del rapporto tra la dimora e la sua assenza. Il testo offre una disamina della questione 'casa' in Italia attraverso le sue radici coloniali, patriarcali e di capitalismo razzializzato, andando poi a teorizzare una politica liberatoria dell'abitare in conversazioni con pensieri femministi, queer, autonomi e relazionali.

 

Alle 18:00online, si aprirà un dialogo su “UniTo e l’Africa”, con l’obiettivo di esplorare le esperienze di ricerca universitaria legate al continente africano. Grazie al social network di comunità FirstLife, si potrà navigare una mappa che offre una rappresentazione viva e dinamica del dialogo tra UniTo e l’Africa. La comunità universitaria di UniTo che si dedica alla cooperazione con l’Africa è in crescita grazie alle esperienze professionali, di studio e di vita delle e degli studenti UniCoo che gettano le basi per importanti progettualità future. 

 

PROGRAMMA 12 APRILE

 

Alle ore 16:00, al Campus Luigi Einaudi (Sala Lauree Blu, Lungo Dora Siena 100, Torino), si terrà la presentazione del libro “La città autistica” di Alberto Vanolo. Che cos’è una città «autistica»? È uno spazio per immaginare e sperimentare modi diversi di intendere le diversità, incluse quelle neurologiche, anche al di là del linguaggio delle categorie, delle diagnosi e delle disabilità. Il mondo ha bisogno di città del genere: «autistico» non va inteso in senso peggiorativo e la condizione di neurodiversità può offrire molto per progettare città piú vivibili e aperte. Costruire realtà urbane migliori significa anche sovvertire le categorie morali e i linguaggi comunemente associati all’autismo. Alberto Vanolo offre una serie di proposte provocatorie per la città autistica, una sorta di manifesto con principi generali per immaginare realtà urbane piú semplici e sostenibili, non solo per chi vive una condizione di neurodivergenza.

 

Alle 17:00UniCarTo 2024 porterà studenti e studentesse a mappare la città di Torino per una geografia del rapporto tra Città e Università attraverso gli occhi delle e degli studenti e della comunità universitaria. Gli esiti della mappatura partecipativa verranno inseriti nella piattaforma informatica FirstLife dell'Università di Torino.

 

Alle 18:30, presso il Circolo Arci Kontiki (via Cigliano 7/B, Torino) si aprirà un dibattito su “Case, cemento e città”, ispirato al libro “Cemento armato. La politica dell’illegalità nelle città italiane”, di Francesco Chiodelli, che si focalizza sulla relazione complessa tra fenomeni illegali in ambito urbano (per esempio, abusivismo, corruzione in ambito urbanistico, infiltrazione criminale nello sviluppo urbano) e problemi socio-ambientali (come disagio abitativo, consumo di suolo, speculazione edilizia), illustrando questi temi in modo chiaro e comprensibile anche per un pubblico di non addetti ai lavori, a partire da casi reali, più o meno noti, verificatisi in diverse città italiane negli ultimi anni. L'incontro prevede la partecipazione, oltre che dell'autore del libro, di alcuni esponenti della società civile, di movimenti sociali e di associazioni ambientaliste. 

 

Alle 19:30, presso il Campus Luigi Einaudi (Spazio Mai), ci sarà un GEO-Aperitivo un momento conviviale per continuare le discussioni e gli scambi di idee. E alle 20:30, in Aula A4 si terrà una sessione di co-design con “L’Atlante del Cibo di Torino Metropolitana” nel contesto del social network civico FirstLife. L’incontro prevede la costruzione partecipata dell’infrastruttura informatica attraverso cui si darà avvio, in un secondo momento, alla mappatura dal basso del food system torinese. Tramite la pratica del co-design, gli attori del cibo decideranno come raccontarsi e attraverso quali “categorie” rappresentare le proprie attività. L’obiettivo finale sarà una mappa interattiva e dinamica, che restituisca la vivacità e la complessità degli attori del cibo a Torino.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 4 Aprile, 2024

La fisica può accelerare la biodegradazione del petrolio in mare

La biodegradazione microbica del petrolio è il principale metodo di rimozione dall'oceano in caso di incidenti con fuoriuscita di petrolio in mare (“oil spills"), come quello causato dalla piattaforma Deepwater Horizon nel 2010. L'efficacia del processo di biodegradazione dipende da molti fattori, uno dei quali è la dimensione delle gocce di petrolio.
Nel lavoro "Immiscible Rayleigh-Taylor turbulence: Implications for bacterial degradation in oil spills", pubblicato sui Proceedings of the  National Academy of Sciences (PNAS), un team di ricerca di cui fa parte il Prof. Guido Boffetta del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino ha studiato come la turbolenza di fluidi immiscibili può favorire la formazione di gocce sempre più piccole, accelerando il processo di biodegradazione.

 

Una stratificazione di densità instabile tra due fluidi si mescola spontaneamente sotto l'effetto della gravità, un fenomeno noto come turbolenza di Rayleigh-Taylor (RT). Se i due fluidi sono immiscibili, ad esempio petrolio e acqua, la tensione superficiale impedisce la miscelazione a livello molecolare. Tuttavia, la turbolenza frammenta un fluido nell'altro, generando un'emulsione in cui la dimensione tipica delle gocce diminuisce nel tempo a causa della competizione tra l'energia cinetica crescente e la densità di energia superficiale.

 

I batteri marini che  "mangiano" il petrolio non possono penetrare all'interno delle gocce, in quanto necessitano di ossigeno e quindi colonizzano la superficie della goccia. Pertanto l'efficienza del processo dipende dall'interfaccia petrolio-acqua disponibile. Gli esperimenti e le simulazioni della collaborazione hanno mostrato in modo coerente che la dinamica turbolenta produce gocce sempre più piccole e quindi, aumentando la superficie di interfaccia, favorisce l'efficienza dei processi di biodegradazione delle oil spills da parte dei batteri.

 

“Anche se la prima teoria fenomenologica che descrive questo processo di miscelamento è stata derivata molti anni fa, è rimasta sfuggente alla verifica numerica e sperimentale, ostacolando la nostra capacità di prevedere in modo preciso la dinamica in applicazioni come gli sversamenti in acque profonde. Qui forniamo la prima verifica sperimentale e numerica della teoria della turbolenza immiscibile RT, svelando le proprietà dello stato turbolento che si origina all'interfaccia olio-acqua” - dichiara il Prof. Boffetta.

 

La ricerca è stata condotta grazie a una collaborazione tra le Università di Torino e Genova, l'OIST di Okinawa per le simulazioni numeriche e l'ETH di Zurigo per quanto riguarda gli esperimenti di laboratorio. I risultati hanno implicazioni di ampio respiro per la comprensione generale della miscelazione di fluidi immiscibili, che vede applicazioni in molti campi della fisica e dell’ingegneria.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 3 Aprile, 2024

Bandi di ricerca europei, l'Università di Torino si conferma al top per attrattività

La Commissione Europea ha annunciato i risultati dell’ultimo bando per borse di studio post-dottorato Marie Sklodowska-Curie (MSCA Postdoctoral Fellowship), il programma della Commissione Europea che finanzia annualmente i progetti delle ricercatrici e dei ricercatori più promettenti in tutte le discipline scientifiche per valorizzarne il potenziale creativo e innovativo attraverso la formazione avanzata e la mobilità internazionale, intersettoriale e interdisciplinare.

 

Quest’anno la comunità UniTo si arricchisce di 8 nuovi fellows MSCA: quattro ricercatrici e quattro ricercatori vincitori di fellowship MSCA svilupperanno il proprio progetto scientifico all’Università di Torino grazie al prestigioso grant individuale, per un valore complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro. L’Ateneo torinese si attesta così tra i più attrattivi in Italia, con un indice di successo (success-rate) superiore alla media europea (26,5% rispetto al 15,80% dell’area UE) e un totale di 23 MSCA-PF vinte finora nell’ambito del programma Horizon Europe per la ricerca e l’innovazione.

 

Quello di UniTo è un risultato particolarmente rilevante che conferma il trend positivo degli ultimi anni ottenuto grazie al programma di eccellenza BRAIN UniTo, il primo Talent Attraction Programme dell’Università di Torino concepito per coltivare i migliori talenti della ricerca in Ateneo e attrarne di nuovi puntando sull’eccellenza come fattore chiave per potenziare la capacità di UniTo di produrre conoscenza ad alto impatto, generando cambiamento economico, sociale e culturale. Lanciato nel 2022 il programma, che offre due percorsi distinti per MSCA-PF e grant ERC, è ai blocchi di partenza con la terza edizione per la preparazione dei progetti 2024.

 

Le vincitrici e i vincitori MSCA-PF @UniTo

 

Silvia Gianoglio, ricercatrice in Biotecnologie Vegetali del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA), ha conseguito un dottorato in Genetica Agraria all’Università di Torino, dedicandosi al miglioramento di piante coltivate attraverso l’uso di nuove tecniche genomiche. Con il progetto StrigoSense – A versatile biosensor of strigolactone responses in plants ha l’obiettivo di costruire un biosensore per seguire nelle piante, a livello sistemico e sub-cellulare, l’attivazione delle risposte agli strigolattoni. Questi ormoni vegetali sono cruciali, oltre che per lo sviluppo, anche per le interazioni della pianta con l’ambiente circostante, in particolare in condizioni di stress idrico e salino. Lo studio di queste risposte può aiutarci a sviluppare trattamenti che proteggano le piante coltivate dagli stress ambientali.

 

Iván Sciscenko, ricercatore in fotochimica e trattamento delle acque, dal 2022 sta svolgendo la sua attività di ricerca al Dipartimento di Chimica UniTo. Con il progetto HERO4PFAS si concentrerà sull'uso di semiconduttori privi di metalli ad ampio intervallo di banda in grado di fotoprodurre elettroni idrati sotto la luce ultravioletta per eliminare i cosiddetti "prodotti chimici per sempre", i PFAS, dall'acqua. Lo sviluppo di un materiale economico in grado di pompare gli elettroni nell'acqua inquinata sarà la sfida principale del progetto. I risultati ottenuti saranno promettenti anche per altri campi rilevanti, come la fotosintesi artificiale o la produzione di idrogeno.

 

Simona Dobiasová è una ricercatrice in biochimica specializzata nella sperimentazione di nuovi composti con il potenziale di modulare la resistenza ai farmaci nelle cellule tumorali. Al Dipartimento di Oncologia condurrà il progetto GBM4EPI - Development of glioblastoma and blood-tumour barrier models for investigating the combination therapy of anticancer agents and efflux pump inhibitors, dedicato al glioblastoma, un tumore cerebrale maligno tra i più comuni. Il suo trattamento è impegnativo a causa della presenza di una barriera emato-encefalica/tumorale con proteine di efflusso che regolano l'accesso dei farmaci antitumorali nel cervello. L'obiettivo del progetto è sviluppare modelli adeguati a studiare la combinazione di farmaci antitumorali e inibitori della proteina di efflusso, al fine di aumentare l'efficacia della terapia, per ampliare le opzioni di trattamento per i pazienti oncologici e aumentare le loro possibilità di sopravvivenza.

 

Tommaso Giani ha studiato fisica all'Università di Milano, dove ho conseguito il master nel 2017, prima di trasferirsi a Edimburgo e ad Amsterdam per lavorare come ricercatore. Interessato allo studio della struttura del protone, la cui conoscenza è codificata nelle cosiddette funzioni di distribuzione dei partoni, condurrà il progetto Bayhadron - Bayesian tools for one-dimensional and three-dimesional hadron structure presso il Dipartimento di Fisica UniTo. L’obiettivo è sviluppare un insieme innovativo di strumenti matematici e statistici per la comprensione della struttura monodimensionale e tridimensionale degli adroni, che supporteranno la ricerca presso gli attuali e futuri impianti di accelerazione, come l'LHC e l'EIC.

 

Silvia Ferrario Ravasio dal 2022 è Senior Research fellow al CERN di Ginevra, dove si occupa di fisica teorica delle interazioni fondamentali. Presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino svilupperà il progetto DiVA - Deep Inelastic scattering and Vector boson fusion Advances, dedicato alla fisica delle particelle. Grazie agli acceleratori di particelle come LHC, è possibile testare la nostra conoscenza ad energie e precisione molto elevate. Lo studio e la comprensione del bosone di Higgs, la particella che fornisce una spiegazione per l'origine della massa di tutte le altre particelle, rimane un pilastro della fisica del LHC. L’obiettivo del progetto è aumentare l'accuratezza delle predizioni teoriche per la produzione del bosone di Higgs al LHC attraverso un meccanismo chiamato Vector Boson Fusion.

 

Anxo Fariña Biasi è un fisico teorico specializzato in equazioni di evoluzione non lineari. La sua ricerca mira a identificare ed esplorare nuovi fenomeni in diverse aree della fisica, tra cui gli atomi freddi, l'ottica non lineare, la fluidodinamica e la gravitazione. Al Dipartimento di Fisica UniTo svilupperà il progetto EDYSC - Out-of-equilibrium dynamics of spatially confined Hamiltonian systems, che mira a colmare le lacune nella comprensione del comportamento delle onde quando sono confinate da confini (onde "intrappolate"). Cercando di sviluppare una teoria che migliori la nostra comprensione di questi scenari, apportando intuizioni in diversi campi, l’obiettivo è aprire la strada a nuove scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche.

 

Alessia Caramello si è laureata in biotecnologie molecolari all'Università di Torino. Dal 2021 lavora come post-doc allo UK Dementia Research Istitute all’Imperial College di Londra, dove sta studiando quali cellule neuronali vengono danneggiate per prime durante la malattia di Alzheimer nell’essere umano. Le cellule della microglia, il sistema immunitario del cervello, giocano un ruolo fondamentale nella progressione della malattia, ma che sia supportivo o dannoso non è ancora stato chiarito. Con il progetto IntrAFlamE - Role of reactive microglia and intraneuronal amyloids on neuronal vulnerability in early Alzheimer’s disease, al Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi-Montalcini”, analizzerà se la microglia interagisce con le cellule neuronali colpite dalla malattia, danneggiandole. I risultati potranno suggerire nuovi interventi farmacologici per rallentare la progressione dell’Alzheimer.

 

Costantino Paonessa è ricercatore post-dottorato all'Università di Bologna, dove si occupa di Storia contemporanea, Storia delle migrazioni, Storia del Medio Oriente e del Nord Africa. Al Dipartimento di Culture Politica e Società UniTo porterà avanti il progetto SubColonialMed - From immigrants to colonialists? Italians in Egypt and "the others": fragments of subaltern agency in a Colonial sea (1861 - 1911)L'obiettivo è offrire nuovi spunti di riflessione su questioni storico-sociali riguardanti il legame tra migrazioni e colonialismo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Il progetto si basa sulla migrazione italiana in Egitto, ma cerca di allargare la sua analisi all'intera diaspora italiana nel Mediterraneo, approfondendo le relazioni interetniche della gente comune nelle città cosmopolite dell'Egitto e nel resto della regione.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 29 Marzo, 2024

Inaugurato, in seguito ai lavori di ristrutturazione, l’impianto sportivo universitario di via Panetti a Torino e presentato il progetto “SPORT DI TUTTI – Quartieri”

Si è tenuta oggi, mercoledì 27 marzo, l’Inaugurazione dell’impianto sportivo universitario di via Panetti 30, per illustrare la ristrutturazione e l’implementazione dell’offerta sportiva già esistente e gestita dal Centro Universitario Sportivo torinese. Contestualmente è stato presentato il progetto “SPORT DI TUTTI – Quartieri”, un’iniziativa promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi attraverso il Dipartimento dello Sport in collaborazione con Sport e Salute SpA, la società dello Stato per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita (come da comunicato allegato). 

 

L’offerta sportiva dedicata all’utenza è la seguente: tennisbeach volleybasketgolfcalcio a 5calcio a 7atletica leggeraattività adattatasala pesi/fitnesssala danza e benessere(corsi di pilates, yoga, movin, zumba, balli di coppia, danza contemporanea, pizzica, country e attività per bambini, universitari, adulti e terza età). 

 

La ristrutturazione ha interessato i campi di calcio a 5 e calcio a 7, tennis, l’ampliamento della terrazza e la pista di atletica; sono state costruite due nuove sale destinate alle attività di pesi/fitness, danza e benessere e quattro nuovi spogliatoi. È stato inoltre costruito un cappotto termico della palestra polifunzionale e di tutta la parte in muratura adibita a spogliatoi ed uffici. Infine recentemente è stato potenziato il servizio bus GTT che favorirà il raggiungimento di via Panetti, potenziamento pensato in particolare per gli studenti universitari. 

 

Presenti all’inaugurazione il Presidente del Centro Universitario Sportivo torinese Prof.Riccardo D’Elicio, il Vicerettore per il Welfare, la Sostenibilità e lo Sport dell’Università di Torino Prof. Alberto Rainoldi, la Vicerettrice con delega per la comunicazione e la promozione del Politecnico di Torino Prof.ssa Silvia Barbero e il Presidente della Circoscrizione 2 della Città di Torino Dott. Luca Rolandi

 

Queste le parole del Presidente Riccardo D’Elicio: “ci scusiamo per il ritardo ma finalmente siamo riusciti, dopo tre anni, a ridare al sistema universitario sportivo torinese un impianto unico nel suo genere, una struttura polisportiva con oltre 200mila passaggi l’anno. Un ringraziamento all’ingegnere Sandro Petruzzi per aver seguito l’inizio dei lavori, aver creduto nello sport come elemento formativo di integrazione e socializzazione, e all’architetto Battista Tortorella, Dirigente Direzione Edilizia e Sostenibilità dell’Università degli Studi di Torino, per il prosieguo e la realizzazione del parcheggio. Sono sicuro che nel prossimo futuro sia l’Università che il Politecnico di Torino in collaborazione con il CUS Torino continueranno a qualificare l’impiantistica e il servizio sportivo universitario. Fondamentale anche la collaborazione con la Fondazione Mirafiori per la sinergia e la riqualificazione del quartiere, con il coinvolgimento anche dell’impianto cussino di via Artom. I prossimi step saranno la costruzione di tre campi da padel e due da beach volley in via Milano a Grugliasco, l’inaugurazione con open day della piscina di Moncalieri e il campus universitario sempre a Grugliasco”. 

 

“L’inaugurazione della struttura di Via Panetti è un evento molto atteso – dichiara il Vicerettore Alberto Rainoldi - La struttura, di proprietà dell’Ateneo, è oggi completamente rinnovata grazie a un progetto co-finanziato da Ministero, Università e CUS con cui sono stati ristrutturati i campi da tennis, da calcio a 5 e a 7, la pista di atletica e la sala fitness. In questo modo sarà possibile per gli studenti di SUISM avere a disposizione nuovi campi per le loro attività di studio. Per rendere più fruibile questo polo sportivo Unito ha anche ottenuto da GTT un incremento delle corse da P.za Bengasi a Panetti. In questo modo tutti gli studenti avranno la possibilità di accedere con maggiore facilità alle attività gratuite e agevolate particolarmente numerose in quella sede. Infine, in collaborazione con la società MicroPlus, leader mondiale nel settore delle registrazioni delle gare olimpiche e mondiali e nella gestione e produzione di dati analitici, è stato allestito un sistema di analisi video delle partite di basket per insegnare le basi della match analysis e delle tecniche di intelligenza artificiale che ne stanno alla base”.

 

"Il Politecnico di Torino sottolinea l'importanza dell'esperienza universitaria nella sua totalità, non limitandosi esclusivamente alla formazione accademica. Riconosce il valore intrinseco dello sport, dell'interazione sociale e della costruzione di relazioni interpersonali nel contesto universitario. Tali elementi non solo arricchiscono la vita della popolazione studentesca, ma contribuiscono anche a creare un senso di appartenenza e comunità, particolarmente significativo per coloro che sono lontani dalle proprie famiglie di origine. In questo contesto, il Politecnico sottolinea l'importanza dei servizi aggiuntivi offerti per creare un ambiente stimolante e accogliente per gli studenti e le studentesse, migliorando significativamente la loro esperienza universitaria. Inoltre, in particolare la nostra sede di Mirafiori può trarre notevoli vantaggi dall'accesso a questi spazi e servizi. Il Politecnico di Torino riafferma il suo impegno a promuovere un ambiente universitario inclusivo, dinamico e ricco di opportunità per tutti i suoi studenti e le sue studentesse” conclude la Vicerettrice Silvia Barbero.

 

Ha chiuso gli interventi il Presidente Luca Rolandi: “porto i saluti del Sindaco Lo Russo e dell’Assessore Carretta. Un ringraziamento va al Presidente D’Elicio e al CUS perché per troppi anni il rapporto con la circoscrizione è stato di conflittualità, mentre lui ci ha sempre creduto. Questo è stato un errore gravissimo, perché l’intervento di rigenerazione fatto in quest’area è stato un qualcosa di grandioso, grazie anche alla presenza di questo impianto e di quello limitrofo di via Artom. Il CUS, l’Università e il Politecnico sono delle eccellenze attraverso cui Torino può conquistare una visibilità a livello nazionale. L’eccellenza di questa struttura è stata faticosamente raggiunta in questi anni ed è stata fondamentale per riqualificare questo quartiere”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 28 Marzo, 2024

Giornata di presentazione progetto Dance4Ageing, la danza come terapia per l'invecchiamento attivo

Oggi, mercoledì 27 marzo 2024, dalle ore 9:30 alle ore 17:30 presso gli spazi della Lavanderia a Vapore di Collegno, il progetto Dance4Ageing dell’Università degli Studi di Torino presenta i risultati scientifici e artistici ottenuti nel periodo di sperimentazione finalizzato al supporto e alla cura delle persone over 60 come terapia integrativa delle malattie neurodegenerative durante processi di invecchiamento.

 

Dance4Ageing -  Motor imagery against motor dysfunctions and neurodegenerative diseases, sostenuto dal bando Proof of Value 2022 (Fondazione Compagnia di San Paolo e Università degli Studi di Torino) è un dispositivo multidisciplinare elaborato dal Dipartimento di Studi Umanistici e dal Dipartimento di Psicologia a cui si è arrivati grazie a una collaborazione fra università, RSA e Alzheimer Cafè dell’area metropolitana torinese, con una significativa incursione a Cuneo: il modello proposto prevede un’ integrazione tra danza di comunità, arte visiva ed assistenza alla persona che coinvolge non solo le persone ma anche le istituzioni, le associazioni e i servizi alla persona.

 

La finalità del progetto è di migliorare la qualità della vita nella terza e quarta età, facilitare le azioni di caregiver, operatori e volontari, supportando il sistema di assistenza sanitaria in un’ottica di continuità fra ricerca, formazione e welfare culturale.

 

La giornata vedrà succedersi, nella mattinata, momenti di pratiche condivise condotte dalle artiste Francesca Cola e Debora Giordi, mentre nel pomeriggio si darà spazio al convegno Dance4Ageing fra arte, neuropsicologia e welfare culturale. Il programma completo della giornata è in allegato e l’ingresso è libero previo invio mail a dance4ageing@unito.it

 

Sarà inoltre possibile sperimentare il dispositivo Dance4Ageing Wandering a Palazzo Nuovo (StudiUmLab e Atrio) nelle date del 13-14-15 maggio e il 29-30 agosto e 1 settembre a Cuneo, nell’ambito l’International Circus and Performing Arts Festival di Mirabilia:  un’installazione immersiva con proiezioni di opere d’arte rinascimentali e un’esperienza di fruizione tattile e di movimento corporeo.

 

  • Team di ricerca dell’Università di Torino

Dipartimento di Studi Umanistici: Alessandro Pontremoli, Antonio Pizzo, Edoardo Giovanni Carlotti, Rita M. Fabris, Andrea Zardi, Irene Pipicelli, Maurizio Consolandi

Dipartimento di Psicologia: Annamaria Berti, Emanuele Cirillo, Claudio Zavattaro, Debora Abbatescianna

Dipartimento di Culture, Politica e Società: Sonia Bertolini

Artiste collaboratrici alla ricerca: Francesca Cola, Debora Giordi

Organizzazione: Eugenia Gaglianone, Stefania Borlo

Comunicazione: Irene Pipicelli        

  

  • I Partner

Il partenariato è costituito da Esserci Società Cooperativa Sociale, Consorzio La Valdocco società cooperativa sociale, Associazione culturale e di promozione sociale Filieradarte aps, Associazione culturale Didee-arti e comunicazione, Lavanderia a Vapore-Centro di Residenza per la danza | Fondazione Piemonte dal Vivo-Circuito Regionale Multidisciplinare con l’accompagnamento di 2i3T Incubatore - Società per la gestione dell’ Incubatore di Imprese e per il Trasferimento Tecnologico dell’ Università degli Studi di Torino Scarl.

 

  • Come si è sviluppato il progetto

Nella prima fase (novembre 2022-aprile 2023) la ricerca si è concentrata sulla Motor Imagery, ovvero la capacità di immaginare un movimento senza eseguirlo e come questa competenza possa migliorare la condizione di chi soffre di un impairment motorio o cognitivo lieve. Per raggiungere questo obiettivo sono stati coinvolti due gruppi di persone over 65 (42 persone). Grazie alla strumentazione tecnologica e alle competenze digitali di StudiUmLab, open lab del Dipartimento di Studi Umanistici, le persone osservavano una serie di opere rinascimentali che rappresentavano soggetti statici o dinamici. Il primo gruppo ha eseguito due test prima e dopo la somministrazione dell’esperimento: il Kinesthetic and Visual Imagery questionnaire (KVIQ). Il secondo gruppo ha eseguito invece un test per valutare i tempi di reazione (TR). Questi test hanno evidenziato un miglioramento nei tempi di reazione e nella capacità immaginativa dei movimenti. Entrambi in gruppi hanno anche compilato un questionario per la valutazione dello stato emotivo e del benessere psicofisico.

 

In parallelo le artiste coinvolte nella ricerca, Francesca Cola e Debora Giordi, hanno sperimentato pratiche della metodologia Dance4Ageing in RSA e Alzheimer Cafè, oltre ad un Focus group in centri culturali e musei, a partire dalla scelta di un’opera d’arte matrice, la Primavera di Botticelli. Al termine dei primi percorsi di assaggio, la richiesta da parte di enti (Associazione Covao) e di persone (Focus Group) ha permesso la prosecuzione delle sperimentazioni con risorse esterne al progetto.

 

Fra la prima e la seconda fase l’International Circus and Performing Arts Festival di Mirabilia, in collaborazione con lo StudiUmLab e la sede di Cuneo dell’Università degli Studi di Torino, ha accolto la sperimentazione del dispositivo Dance4Ageing Wandering, che unisce la visione di opere d’arte visiva in un contesto immersivo con la pratica della danza per tutta la cittadinanza.

 

Nella seconda fase del progetto (ottobre 2023-marzo 2024) i test hanno previsto per le persone l’esecuzione di movimenti seguendo le immagini di natura dinamica: sono stati filmati movimenti dalle coreografe del progetto - divisi in tre slot con movimenti ispirati alla danza accademica, a danza libera/non accademica e a movimenti quotidiani - e mostrati ai partecipanti (43). Ad alcuni di loro è stato richiesto di replicarli: l’esecuzione è stata valutata da un gruppo esterno - non a conoscenza del progetto - di esperti (14) e non esperti (12) attraverso un questionario. I movimenti scelti attraverso questa fase sono stati sottoposti a un gruppo di persone over 65 (42) affette da un decadimento cognitivo in fase iniziale o di malattia di Alzheimer in forma lieve, all’interno di strutture protette (RSA e Alzheimer Cafè) e con la collaborazione dei/delle caregivers. Queste sequenze di movimento andranno a costituire la base della metodologia Dance4Ageing attraverso la realizzazione di un Toolkit di trasmissione a D4A teacher e un Vademecum per i caregiver.

 

Sono proseguite anche in questa seconda fase le pratiche di sperimentazione della metodologia Dance4Ageing in RSA e Alzheimer Cafè, oltre al Focus group in centri culturali e musei, con il sostegno di Associazione Covao e delle persone partecipanti al Focus group.

 

 
Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 27 Marzo, 2024
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