Nuova laurea in Economics and Finance with Data Science - Un percorso innovativo per formare professionisti dei dati in ambito finanziario ed economico

A partire dall’Anno Accademico 2025/26, l’offerta formativa dell’Università di Torino si arricchisce della nuova Laurea Triennale in Economics and Finance with Data Science (EFDS), un programma accademico all'avanguardia che unisce le discipline economiche e finanziarie con le competenze avanzate nella data science. il corso, erogato dal Dipartimento di Scienze economico-sociali e matematico-statistiche, è interamente offerto in lingua inglese ed è progettato per preparare studenti e studentesse a intraprendere carriere di successo in un mondo economico e finanziario sempre più guidato dai dati.

 

Il programma ha l'obiettivo di garantire una solida formazione teorica in economia e finanza, integrata da competenze pratiche in analisi dei dati e programmazione. Gli studenti e le studentesse acquisiranno le capacità analitiche e di coding necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro moderno, diventando esperti di economia e politiche, leader aziendali e ricercatori altamente qualificati.

 

Grazie alla collaborazione con prestigiose istituzioni, tra cui il Collegio Carlo Alberto e una rete di università europee e non europee, il nuovo corso di laurea promuove iniziative di internazionalizzazione di alto livello. Questo approccio consentirà di sviluppare una visione globale e di accedere a opportunità di scambio e collaborazione internazionale.

 

La struttura del corso prevede due anni di studi fondamentali in economia, seguiti da un terzo anno di specializzazione in aree come economia, finanza o statistica. Durante il percorso, studenti e studentesse saranno coinvolti in attività pratiche e laboratori in analisi dei dati che favoriranno un apprendimento attivo e applicato. La tesi finale potrà essere il risultato di ricerche condotte in collaborazione con aziende o istituzioni di ricerca, offrendo così un'esperienza diretta nel mondo professionale.

 

I laureati e le laureate di questo programma formativo saranno ben posizionati per affrontare un mercato del lavoro competitivo, con opportunità di carriera in banche, compagnie assicurative, agenzie di consulenza, giornalismo economico e agenzie governative. Le competenze acquisite permetteranno loro di operare in aree come i mercati dei capitali, la gestione del rischio, l'analisi degli investimenti e la pianificazione aziendale, dove la capacità di interpretare e analizzare dati complessi è fondamentale.

 

Inoltre, la Laurea Triennale in Economics and Finance with Data Science rappresenta un'eccellente base per ulteriori studi accademici. I/le laureati/e possiederanno le competenze necessarie per proseguire la propria carriera accademica con master in discipline correlate, come economia, finanza, data science e ingegneria finanziaria. La formazione analitica e quantitativa ricevuta durante il corso faciliterà la transizione verso percorsi accademici più specializzati, aprendo le porte a programmi di laurea prestigiosi in tutto il mondo.

 

PRESENTAZIONE

Il 5 maggio 2025, dalle ore 17.00 alle 19.00, presso l’Aula Iona della Scuola di Management ed Economica (Corso Unione Sovietica 218 bis, Torino) si terrà la prima presentazione rivolta a studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Durante la giornata verrà illustrata tutta l’offerta didattica delle lauree triennali della Scuola di Management ed Economia. L’incontro sarà anche trasmesso sulla piattaforma Webex di UniTo. Iscrizione obbligatoria presso la pagina dedicata all’orientamento del Corso di Laurea.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 24 Aprile, 2025

Controllo genitoriale eccessivo come fattore di rischio per la salute mentale del bambino: i risultati della ricerca UniTo

Sono stati di recente pubblicati su due prestigiose riviste internazionali, Child Abuse & Neglect e Journal of Affective Disorders, due studi frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e l’Università Europea di Roma che svelano come un atteggiamento iperprotettivo e intrusivo da parte dei genitori possa rappresentare un fattore di rischio per la salute mentale del bambino, al pari di forme più gravi di maltrattamento come abusi e trascuratezza. I lavori rappresentano un significativo passo avanti nella comprensione dell’impatto della genitorialità disfunzionale sullo sviluppo neuropsicologico e sulla regolazione emotiva.

 

Tradizionalmente associata a forme gravi di maltrattamento, la genitorialità disfunzionale (GD) comprende anche stili educativi meno visibili ma altrettanto dannosi, come il controllo genitoriale eccessivo. Questo stile, caratterizzato da iperprotezione e intrusività, compromette lo sviluppo dell’autonomia e può lasciare impronte profonde nella struttura e nel funzionamento del cervello.

 

“Traumi infantili come abusi e trascuratezza - spiega la Prof.ssa Rita Ardito del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, coordinatrice del gruppo di lavoro - sono da tempo riconosciuti come fattori di rischio per la salute mentale, ma il ruolo di stili genitoriali meno visibili, come il controllo eccessivo, è stato finora meno esplorato. Il controllo eccessivo limita fortemente l’esplorazione dell’ambiente e l’autonomia del bambino, impedendogli di sviluppare fiducia in sé stesso e capacità decisionali. Il nostro gruppo di ricerca - prosegue Ardito - è stato tra i primi a livello internazionale a proporre e a dimostrare, con evidenze neuroscientifiche, che il controllo genitoriale eccessivo deve essere considerato a tutti gli effetti una forma di trauma relazionale infantile”.

 

Nel primo studio, condotto su un campione di 71 giovani adulti, è stata esaminata la connettività funzionale tra le principali reti cerebrali (Triple Network Model) durante una condizione di riposo (resting state). L'elettroencefalogramma (EEG) ha rivelato un’associazione significativa tra il controllo materno percepito e un aumento della connettività nella banda theta tra la Salience Network e la Central Executive Network. Questo pattern neurofisiologico suggerisce una predisposizione a percepire l’ambiente come potenzialmente minaccioso, un tratto tipico di chi ha vissuto esperienze di ipercontrollo genitoriale. Tali effetti si mantengono indipendentemente dalla presenza di traumi infantili più evidenti o da livelli generali di psicopatologia.

 

Il secondo studio ha coinvolto 82 partecipanti e ha approfondito il ruolo della genitorialità disfunzionale nel modulare le risposte cerebrali a stimoli legati all’attaccamento, tramite l’Adult Attachment Projective (AAP). I risultati EEG hanno mostrato, nei soggetti con alta percezione di GD, un aumento della connettività nella banda alpha tra la corteccia cingolata anteriore (ACC) e il giro sopramarginale sinistro (lSMG), ma solo dopo l’esposizione agli stimoli evocativi. L’effetto era specifico per la componente media della banda alpha, ed è risultato correlato positivamente con la disregolazione emotiva. Ciò indica che l’attivazione del sistema dell’attaccamento in individui con storia di GD può generare risposte neurofisiologiche disfunzionali, associate a una difficoltà di integrazione mentale e regolazione emotiva.

 

Questi risultati forniscono evidenze neuroscientifiche solide a supporto dell’idea che anche forme apparentemente “silenziose” di trauma relazionale, come l’intrusività e il controllo eccessivo, debbano essere riconosciute e trattate al pari degli abusi e delle trascuratezze più gravi. Ad oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce quattro forme di maltrattamento infantile: l’abuso fisico, l’abuso sessuale, l’abuso emotivo e la trascuratezza (neglect). La proposta di riconoscere anche il controllo genitoriale eccessivo tra le forme di maltrattamento infantile rappresenta un’evoluzione importante nella comprensione del legame tra esperienze precoci e salute mentale.

 

I due studi sono stati finanziati dall'Unione Europea - Next Generation EU, Missione 4, Componente 1 CUP H53D23004150008. PRIN Project 20228P4H2K.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 18 Aprile, 2025

Presentati i risultati del progetto "Cantieri d'innovazione. UniTo analizza l'impatto dei megatrend di cambiamento

Presentati i risultati del Progetto “Cantieri d’Innovazione”, lo strumento individuato dall'Università di Torino per comprendere i grandi cambiamenti e il loro impatto sui servizi tecnici e amministrativi dell’Ateneo al fine di individuare opportunità di innovazione.

 

Più di 300 le persone coinvolte, tra personale docente, ricercatore e tecnico amministrativo, in 6 differenti Cantieri con 18 workshop 3500 ore di lavoro. Insieme hanno dato vita ad una partecipata riflessione interna per analizzare i grandi cambiamenti in corso e il loro impatto sull'attività delle Università, basandosi su dati quantitativi, facendo leva sulle competenze interne, sul coinvolgimento di esperti esterni e sulle analisi fornite da una società esterna. L’obiettivo del progetto era di individuare le piste di innovazione dei servizi tecnici e amministrativi, funzionali a mitigare gli impatti dei cambiamenti e trasformarli in opportunità.

 

Un percorso originale, caratterizzato da due elementi innovativi nel panorama della Pubblica Amministrazione: in primo luogo, il coinvolgimento “dal basso” della Comunità di UniTo che si è interrogata sulle sfide future del fare Università. In secondo luogo, la composizione mista e informale dei gruppi di lavoro, tra docenti e personale tecnico amministrativo, utile anche a rafforzare le relazioni interne alla comunità e la sua resilienza.

 

Cambiamenti demografici, intelligenza artificiale, nuovi paradigmi delle competenze, nuove dinamiche di internazionalizzazione, ruolo delle infrastrutture nella ricerca e reinterpretazione di spazi e luoghi sono stati i megatrend esogeni da cui è partita la riflessione della comunità di UniTo.

 

Dalle analisi dei megatrend si sono sviluppati 6 Cantieri d’Innovazione che hanno operato sui seguenti temi di interesse prioritari:

 

“Lifelong Learning”: l’apprendimento permanente è uno dei principali obiettivi di UniTo, concepito sia come strumento di inclusione e sviluppo sia come ecosistema formativo per il futuro.

 

Coordinato da Barbara BruschiAlessandro ZennaroMassimo Bruno e Angelo Saccà, il Cantiere si è concentrato su tre sfide attuali:

  • Obsolescenza delle competenze;
  • Crisi demografica e sociale;
  • Competizione con atenei telematici.

 

In riferimento al lifelong learning, sono stati individuati target interni (studenti, docenti, personale TA e alumni) e target esterni (aziende, enti e cittadinanza), con un’offerta personalizzata per ciascun pubblico. Numerosi i temi approfonditi nei lavori, dalle scelte strategiche dell’Ateneo alla sua revisione organizzativa, passando per una ridefinizione dell'offerta formativa e il rispetto della sostenibilità.

 

“Strategie di internazionalizzazione”: l’Università di Torino si propone di rispondere tempestivamente alle opportunità e alle informazioni che arrivano dall’esterno (Istituzioni europee, Ministeri e Agenzie), attraverso un’attività di multilevel lobbying.

 

Coordinato da Marcella CostaAlessandra Fiorio PlaMario GiacobiniEgidio Dansero ed Elisa Rosso, il Cantiere si è mosso su tre tematiche:

  • Posizionamento internazionale e competitività di UniTo;
  • Attrattività internazionale dell’Ateneo;
  • Progetti, iniziative e relazioni con l’Africa.

 

La riflessione sull’attrattività e sulla visibilità di UniTo pone come obiettivo quello di incentivare una comunicazione che si rifletta anche in ambito internazionale, tramite un maggior contatto con le Istituzioni e avvalendosi di ambassadors e agenzie per il reclutamento. Durante i lavori sono emerse strategie necessarie per il raggiungimento di queste finalità: fornire maggiori garanzie sugli alloggi destinati a studenti internazionali, valorizzare le strutture interdipartimentali presenti in Ateneo e superare gli ostacoli burocratici.

 

“Competenze per il futuro”: i cambiamenti in atto lasciano emergere in UniTo le esigenze di innovazione nei sistemi e nelle procedure in uso per la gestione del personale tecnico amministrativo.

 

Coordinato da Alessandro ZennaroTeresa Fissore e Vilma Garino, il Cantiere ha operato lungo due linee principali:

  • Fabbisogni di competenze e gestione del turnover del personale TA;
  • Sviluppo e valorizzazione delle persone di Ateneo.

 

Tanti i focus emersi dai lavori, che si propongono di individuare procedure di allocazione del personale tecnico amministrativo con l’obiettivo di favorire il miglior match tra competenze possedute dalle persone e competenze richieste dall’organizzazione; sviluppare processi di formazione continua con lo scopo di favorire l’accrescimento di competenze innovative e il rafforzamento delle competenze più tradizionali; gestire le procedure di mobilità interna con l’obiettivo di favorire una maggior fluidità nelle assegnazioni del personale; valorizzare le persone con particolare attenzione ai processi comunicativi.

 

“Intelligenza artificiale e digitalizzazione”: UniTo è costantemente impegnata nel coordinare le proprie attività interne sull’AI, attraverso piattaforme e sistemi informativi, coinvolgendo tutti i dipartimenti e le direzioni «as needed» in particolare per la formazione e le scelte sugli investimenti e le linee di azione.

 

Coordinato da Susanna DonatelliCatia Malatesta e Angelo Saccà, il Cantiere si è occupato di dare una risposta alle sfide attuali quali:

  • Digitalizzazione;
  • Efficacia, Efficienza e Qualità nei processi;
  • Competenze.

 

I lavori si sono sviluppati attraverso tematiche come strumenti di IA a supporto della generazione di contenuti digitali in Ateneo, IA applicata ai processi di lavoro e sistemi di supporto alle decisioni per l’Università futura, con un focus sulle opportunità e i rischi dell’apprendimento automatico per la pubblica amministrazione. Durante uno dei tre workshop sono stati anche analizzati tre ambiti di utilizzo di ChatGPT: didattica, ricerca e terza missione.

 

“Infrastrutture per la ricerca e l’innovazione”: l’Università di Torino ha avviato dal 2017 un percorso strutturato di valorizzazione delle Infrastrutture di Ricerca (IR), con l’obiettivo di integrarle nelle strategie di Ateneo.

 

Coordinato da Guido BoellaElisabetta OttozElisa Rosso e Antonella Trombetta, il Cantiere ha operato sulla necessità di:

  • Consolidamento della consapevolezza interna sul valore strategico delle IR;
  • Rafforzamento delle competenze trasversali.

 

I lavori si sono concentrati sullo sviluppo di una strategia integrata e sostenibile capace di allineare priorità europee, nazionali e regionali per potenziare l’attrattività dell’Ateneo, rafforzare la collaborazione pubblico-privato, garantire finanziamenti a lungo termine per una formazione continua, promuovere standard comuni per classificazione, accesso e valutazione delle IR, mappare e organizzare le IR, stabilire un approccio integrato alla sostenibilità delle IR e definire policy specifiche.

 

“Spazi e luoghi”: con le sue innumerevoli e variegate sedi, dislocate non solo dentro la città, l’Università di Torino si interroga costantemente sull’impatto che i propri spazi e luoghi hanno sulle persone che vivono il territorio e su come incrementare l’interazione con loro.

 

Coordinato da Egidio DanseroAdriana BelliSabrina Gambino e Battista Tortorella, il Cantiere ha lavorato su:

  • Ripensamento di spazi e luoghi dell’Università di Torino;
  • Ottimizzazione e valorizzazione degli spazi esistenti;
  • Promozione di iniziative per promuovere il radicamento territoriale.

 

Dopo un iniziale lavoro conoscitivo sulle iniziative in atto e uno scambio di punti di vista su problemi, opportunità, soluzioni ed esperienze, i lavori si sono concentrati sull’Ateneo come produttore di territorio, nelle sfide tra benessere e funzionalità dei luoghi di lavoro e studio, e nelle modalità del “prendersi cura” delle persone attraverso i luoghi, con particolare attenzione ai seguenti focus: Biblioteche e Musei, mobilità, spazi verdi, consumi di cibo, comunicazione e promozione degli spazi e degli eventi. 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 17 Aprile, 2025

UniTo protagonista nella ricerca di frontiera al CERN: uno storico premio celebra le scoperte del Large Hadron Collider

La Breakthrough Prize Foundation ha assegnato un premio di 3 milioni di dollari ai quattro esperimenti del Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra, in riconoscimento delle importanti ricerche svolte nel campo della fisica delle interazioni fondamentali nel corso degli ultimi quindici anni. Il premio celebra quello che rappresenta il più ampio sforzo collettivo nella storia della fisica, che ha coinvolto 13.508 fisici provenienti da oltre 70 PaesiLa cerimonia di premiazione, tenutasi il 5 Aprile, sarà trasmessa sabato 12 aprile alle 21 in differita su Facebook.

 

Tra i premiati figurano 41 scienziati del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, che partecipano a due dei quattro esperimenti dell’LHC: ALICE e CMS. Inoltre vengono citati nella lista almeno altri 50 laureati e dottorati dell’Università di Torino che hanno continuato il lavoro di ricerca presso altri enti oppure sono usciti dall’accademia. Si tratta di figure diverse: alcuni docenti sono coinvolti fin dalle fasi iniziali di formulazione delle proposte sperimentali; altri hanno partecipato per periodi più brevi, ad esempio come dottorandi, offrendo un contributo intenso e significativo alle attività di analisi dei dati.

 

Il premio, “breakthrough Prize in Fundamental Physics”, è stato conferito “per le misure dettagliate delle proprietà del bosone di Higgs che confermano il meccanismo di rottura della simmetria da cui ha origine la massa delle particelle, la scoperta di nuove particelle che interagiscono attraverso la forza forte, lo studio di processi rari e dell’asimmetria materia-antimateria, e l’esplorazione al Large Hadron Collider del CERN della natura alle distanze più piccole e nelle condizioni più estreme”.

 

“La storia di questa straordinaria impresa ha radici lontane - dichiara Stefania Beolé, Vice Direttrice alla ricerca del Dipartimento di Fisica UniTo. Gli apparati sperimentali sono stati concepiti e proposti verso la metà degli anni Novanta. La loro costruzione e messa in funzione ha occupato gran parte del primo decennio del XXI secolo. I risultati e le scoperte sono arrivati successivamente e continuano ancora oggi a contribuire in modo significativo alla nostra comprensione dell’universo. Si è trattato di un lavoro complesso, che ha richiesto un’elevata capacità di coordinamento, una straordinaria pazienza e un forte spirito di collaborazione, coronato da un successo di rilievo, riconosciuto a livello internazionale con questo prestigioso premio”.

 

L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), insieme a istituti analoghi degli altri Paesi partecipanti, ha co-finanziato la costruzione degli apparati sperimentali e continua tuttora a sostenere le attività di ricerca degli scienziati italiani. Grazie alla stretta collaborazione con i colleghi della Sezione di Torino dell’INFN, ospitata nei locali del Dipartimento di Fisica, il gruppo dell’Università di Torino ha potuto partecipare attivamente, con importanti ruoli di responsabilità, a tutte le fasi del progetto: dalla progettazione e costruzione dei rivelatori fino all’analisi dei dati, contribuendo anche alla creazione e al coordinamento di gruppi di ricerca a livello internazionale.

 

Elenco dei premiati UniTo per il progetto ALICE

 

  1. Luca Aglietta (dottorando DF)
  2. Giacomo Alocco (Assegnista DF)
  3. Stefania Beolé
  4. Livio Bianchi
  5. Elena Botta
  6. Rebecca Cerri (dottoranda DF)
  7. Fabrizio Chinu (dottorando DF)
  8. Mario Ciacco (Assegnista DF)
  9. Alessandro Ferretti
  10. Martino Gagliardi
  11. Mauro Gallio (in quiescenza)
  12. Massimo Masera
  13. Michele Pennisi (neo dottorato DF)
  14. Stefania Perciballi (dottoranda DF)
  15. Sara Pucillo (neo dottorata DF)
  16. Andrea Giovanni Riffero (dottorando DF)
  17. Stefano Trogolo
  18. Ermanno Vercellin

 

Elenco dei premiati UniTo per il progetto CMS

 

  1. Nicola Amapane
  2. Stefano Argiro
  3. Riccardo Bellan
  4. Andrea Bellora (assegnista DF)
  5. Cecilia Borca (dottoranda DF)
  6. Marco Costa
  7. Giorgio Cotto
  8. Roberto Covarelli
  9. Fabio Luongo (neodottorato DF)
  10. Alberto Mecca (Assegnista DF)
  11. Paolo Meridiani
  12. Ernesto Migliore
  13. Vincenzo Monaco
  14. Maria Margherita Obertino
  15. Luca Pacher
  16. Alessandra Romero (in quiescenza)
  17. Paolo Rumerio
  18. Roberto Sacchi
  19. Valentina Sola
  20. Ada Solano
  21. Cristiano Taricone (assegnista DF)
  22. Pier Paolo Trapani (in quiescenza)
  23. Giulio Umoret (assegnista DF)
Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 14 Aprile, 2025

Giorgio Volpi, tecnico della ricerca di UniTo, vince il Premio Green Book 2025

Giorgio Volpi, tecnico della ricerca della ricerca al Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, si è aggiudicato il Premio Green Book 2025, promosso all’interno del Green Economy Festival, che si è svolto dal 28 al 30 marzo a Parma. Il riconoscimento letterario, giunto alla terza edizione, gli è stato assegnato per il libro La natura lo fa meglio (e prima), edizioni Aboca. 

 

L’opera esplora e racconta, attraverso esempi sorprendenti, come la natura abbia spesso preceduto l’ingegno umano in molte innovazioni. Abilità e caratteristiche presenti in piante, animali e batteri potrebbero ispirare soluzioni future in campo tecnologico e scientifico.

 

La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 29 marzo nell’Area Talk di piazza Garibaldi, nel cuore della città di Parma. La natura lo fa meglio (e prima) è stato scelto, tra una rosa di candidati, dalla Giuria dei Lettori, composta da 200 membri tra imprenditori, docenti, rappresentanti delle associazioni di categoria e degli istituti di ricerca e giovani laureandi. Ha vinto con 45 voti, aggiudicandosi anche la menzione speciale di Iren. Seguono nella classifica finale Tropico mediterraneo di Stefano Liberti (Editori Laterza), Ecologia spaziale di Patrizia Caraveo (Hoepli), Dalla parte del suolo di Paolo Pileri (Editori Laterza) e Cavallette a colazione di Gaia Cottino (Utet). 

 

Il Premio Green Book si propone di favorire produzioni editoriali che raccontino e analizzino il mondo della green economy, sia sotto l’aspetto delle problematiche legate al clima che, più specificatamente, dei temi dell’energia, del fashion, dell’alimentazione, delle tecnologie, della mobilità, delle infrastrutture e dell’abitare, dell’inquinamento, del consumo di suolo e della sostenibilità sociale. 

 

Giorgio Volpi, laureato in Chimica all’Università di Torino, ha conseguito il dottorato in Scienze Chimiche. Al Dipartimento di Chimica svolge ricerche nell’ambito della luminescenza e dei complessi organo-metallici. Parallelamente all’attività lavorativa, ha proseguito gli studi laureandosi anche in Scienze Naturali. È autore di oltre 40 articoli pubblicati su riviste internazionali e ha svolto numerosi seminari alla Scuola Holden.

 

* In allegato foto della premiazione con Giorgio Volpi al centro

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 3 Aprile, 2025

DSA e Università: la parola agli studenti. Un convegno sulle sfide e prospettive per una reale inclusione

L’Associazione Italiana Dislessia (AID), in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l'Intervento nella Psicopatologia dell'Apprendimento), organizza il convegno “DSA e Università: Sfide e Prospettive”

 

L’evento, gratuito e aperto al pubblico, si terrà sabato 12 aprile, dalle ore 10.00 alle ore 16.30, presso Palazzo Badini Confalonieri, a Torino, e sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di AID. 

 

La conferenza, che vedrà anche la partecipazione della Vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, rappresenta un’importante occasione di confronto sul tema dell’inclusione universitaria delle persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). 

 

"Per la prima volta in un convegno nazionale dedicato al rapporto fra DSA e università - sottolinea la Vicepresidente AID, Maria Enrica Bianchi - saranno proprio gli studenti e le studentesse con questa caratteristica a intervenire, raccontando in prima persona come hanno affrontato il percorso accademico, le difficoltà incontrate e le strategie messe in campo per superarle. Attraverso un confronto senza filtri con docenti universitari ed esperti apriremo un dialogo autentico e costruttivo sull’inclusione all’interno degli atenei. Questo appuntamento è importante per chi vuole capire, ascoltare e contribuire a costruire un’università più aperta e consapevole". 

 

“L'Università di Torino – dichiara Carla Tinti, Delegata del Rettore per l'inclusione – è lieta di ospitare questo importante evento, che conferma il nostro impegno nel favorire il successo formativo degli studenti e delle studentesse con DSA. Nel nostro Ateneo il loro numero è cresciuto da poche centinaia nel 2012 a quasi 3.000 nel 2024. Ascoltare le loro esigenze e dialogare con loro è un passo fondamentale per rispondere realmente ai loro bisogni e rendere i percorsi accademici sempre adatti al loro stile di apprendimento." 

 

Durante la giornata verranno affrontati temi centrali come le linee guida 2024 della CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità e i DSA), i modelli didattico-formativi più efficaci e l’importanza delle competenze linguistiche per studiare all’università. Inoltre, sarà presentato il nuovo servizio Helpline Università di AID, pensato per offrire supporto, ascolto e risposte mirate agli studenti e alle studentesse con DSA. 

 

Secondo un’indagine condotta da ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) nel 2022, gli studenti e le studentesse universitari con dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia in Italia sono quasi 20.000, con un aumento del 22% rispetto all’anno accademico precedente. Un dato significativo che evidenzia la necessità di rafforzare le politiche di inclusione e supporto negli atenei. La distribuzione geografica mostra che il 50,5% degli studenti con DSA frequenta un’università del Nord-Ovest, il 19,9% si trova nel Nord-Est, il 18,2% nel Centro, mentre solo il 4,8% è iscritto a un ateneo del Sud, un dato che riflette anche il minor numero di certificazioni di DSA nel Meridione. 

 

Per partecipare in presenza al convegno è richiesta l’iscrizione sul sito www.aiditalia.org entro il 10 aprile 2025 o fino a esaurimento dei posti disponibili. È inoltre possibile seguire l’evento online, tramite diretta su YouTube a questo link

 

Il programma completo dell’evento è disponibile a questo link mentre la locandina è scaricabile da qui.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 3 Aprile, 2025

Nasce a Torino il primo master in cardioradiologia: eccellenza nella diagnostica cardiovascolare

Al via il nuovo Master universitario di II livello in Cardioradiologia, promosso dalla Città della Salute e della Scienza e dall'Università di Torino, con la collaborazione dell'Università del San Raffaele di Milano e dell'Università La Sapienza di Roma. Il Master, presieduto dal Prof. Riccardo Faletti dell’Università di Torino, vede la partecipazione dei professori Antonio Esposito e Nicola Galea come responsabili delle rispettive sedi di Milano e Roma.

 

Il Master in Cardioradiologia mira a formare una nuova figura professionale: il Cardioradiologo. Questo specialista avrà un ruolo cruciale nella valutazione del cuore, delle valvole e delle arterie coronarie, contribuendo in modo significativo alla prevenzione dell'infarto miocardico, alla diagnosi precoce delle cardiomiopatie e alla gestione dei pazienti con dolore toracico acuto e cronico.

 

Il percorso formativo, della durata di 18 mesi, prevede una formazione altamente specializzata per radiologi con l'obiettivo di sviluppare competenze avanzate nell'imaging cardiovascolare non invasivo mediante Tomografia Computerizzata (TC) e Risonanza Magnetica (RM). Queste tecniche, riconosciute dalle principali linee guida nazionali e internazionali, rappresentano strumenti fondamentali per la prevenzione e la diagnosi delle patologie cardiache.

 

Durante il Master, i partecipanti avranno l'opportunità di frequentare le tre sedi universitarie coinvolte, con una rotazione di sei settimane per ogni istituzione. Questo approccio garantirà un confronto diretto con esperti del settore e un'esperienza pratica approfondita.

 

"La creazione di questo Master rappresenta un passo fondamentale per colmare il crescente bisogno di esperti in diagnostica cardiovascolare non invasiva. I Cardioradiologi formati saranno in grado di rispondere efficacemente alle esigenze cliniche, migliorando la qualità dell'assistenza ai pazienti", ha dichiarato il professor Riccardo Faletti.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 26 Marzo, 2025

Ricerca dell'Università di Torino: il 74% degli studenti universitari dorme meno di quanto dovrebbe, il 19% soffre di disturbo di ritmo circadiano del sonno

Da una recente ricerca, che ha coinvolto 600 studenti del Corso di Laurea di Psicologia dell’Università di Torino, emerge che il 74% degli studenti universitari dorme meno di quanto raccomandato dall’Associazione Mondiale di Medicina del Sonno ed il 19% soffre di disturbo del ritmo circadiano con posticipo di fase (gufi patologici). Questo è un disturbo caratterizzato dalla tendenza ad andare a letto ed addormentarsi più tardi rispetto alla media della popolazione con ipnotipo normale (intermedi) o anticipato (cosiddette allodole), con necessità di protrarre il sonno nella mattinata quando possibile. Il disturbo, trattabile mediante tecniche non farmacologiche, è statisticamente associato ad una peggiore qualità di vita in termini di stress percepito (74 vs 60% dei soggetti gufi patologici rispetto ad intermedi ed allodole), affaticamento diurno (54% vs 44%), qualità del sonno (74% vs 49%), sonnolenza patologica (24 vs 17%), sintomatologia ansiosa (moderata-grave 20% vs 10%) e depressiva (moderata-grave 23% vs 10%). I gufi patologici presentano infine un profitto scolastico meno buono in termini di media ponderata (-1 punto) e voto di maturità (- 4,5 punti) rispetto alle allodole ed agli intermedi.

 

La ricerca è stata coordinata dal Centro di riferimento regionale per i disturbi del sonno (responsabile professor Alessandro Cicolin) della Città della Salute e della Scienza di Torino e Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini e dal Dipartimento di Psicologia (diretto dalla professoressa Daniela Converso) dell’Università di Torino.

 

I risultati dello studio confermano l’importanza di un buon sonno non solo per la salute fisica e mentale ma anche per l’efficienza scolastica e lavorativa, esattamente il contrario del proverbio che recita “Chi dorme non piglia pesci”…

 

Il sonno è un bisogno fondamentale per la vita e per il benessere fisico e mentale, come l’acqua, il cibo, l’aria… È infatti coinvolto nei processi che regolano attenzione, memoria ed emozioni, ormoni e funzione cardiovascolare.  Non può sorprendere quindi che numerose evidenze scientifiche dimostrino che le alterazioni del sonno, in termini di quantità o di qualità, rappresentino un fattore di rischio per infarto, ictus, diabete, obesità, cancro e demenza.

 

La Giornata mondiale del sonno (World Sleep Day 2025) focalizza l’attenzione proprio sull’importanza del riposo per una buona funzionalità diurna e per la salute in generale. A Torino la Giornata prevede incontri pubblici nelle principali piazze (San Carlo, Carignano e Carlo Alberto in data sabato 22 marzo) ed ospedali (Molinette, Regina Margherita e CTO, venerdì 28 marzo) ed un incontro con gli esperti del settore e le Associazioni dei pazienti (sabato 29 marzo presso l’Aula magna dell‘ospedale Molinette di Torino (corso Bramante 88). L’evento rappresenta anche un’occasione per la popolazione ed i pazienti per incontrare le Associazioni nazionali del settore: RLS-Italia (sindrome delle gambe senza riposo), AIPAS-APS (sindrome delle apnee nel sonno) e la neonata Protocolloinsonnia (insonnie). Infine la notte del 22 marzo vedrà la Mole Antonelliana illuminata di azzurro per augurare a tutta la popolazione torinese un sereno e soddisfacente riposo.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 21 Marzo, 2025

Giornate di Orientamento 2025: dal 26 al 28 marzo tutti i corsi di UniTo all'Inalpi Arena

Oggi, venerdì 21 marzo 2025, nel Salone del Rettorato sono state presentate alla stampa le nuove Giornate di Orientamento che si terranno per la prima volta all’Inalpi Arena (Corso Sebastopoli, 123 a Torino) dal 26 al 28 marzo 2025. L’evento è rivolto a studenti delle classi IV e V delle scuole secondarie di secondo grado e a tutti coloro che intendono iscriversi all’Università di Torino. Tre giorni di incontri in cui le future matricole avranno la possibilità di assistere alla presentazione dei corsi universitari, avere informazioni sulle modalità di accesso, sulla frequenza e sui requisiti di ammissione, oltre a conoscere le prospettive professionali e le opportunità offerte dall’Ateneo.

 

Nelle giornate verrà illustrata tutta la nuova offerta formativa dell’Università di Torino:  174 corsi di Laurea suddivisi in 74 corsi di Laurea triennale10 corsi di Laurea a ciclo unico e 90 corsi di Laurea magistrale. L’evento si rivolge particolarmente a coloro che vogliono iscriversi ai corsi di studio di primo livello e a ciclo unico. Per i corsi di laurea magistrale sono previsti incontri Porte Aperte specifici che si terranno tra maggio e giugno. Saranno presentati inoltre i 6 nuovi corsi di studio di nuova istituzione: OsteopatiaTecnologie dei sistemi ristorativiScienze delle professioni sanitarie tecniche assistenzialiModa e cultura d'impresaEconomics and finance with data science e Psicologia per lo sport e l'attività motoria.

 

“È importante – dichiara Barbara Bruschi, Vice-Rettrice per la didattica dell’Università di Torino - che i giovani e le giovani considerino l’università non solo come un luogo di apprendimento, ma come un laboratorio di idee, di innovazione e di inclusione, in cui ogni studente può trovare l’opportunità di esprimere il proprio potenziale e contribuire al progresso della società. Società che sta cambiando e l’Università di Torino affronta questo cambiamento insistendo soprattutto su due dimensioni: l’internazionalizzazione, anche attraverso le iniziative e le attività proposte dall’Alleanza UNITA; l’ampliamento della propria popolazione rivolgendosi non solo ai giovani e alle giovani, ma anche a chi, già adulto, decide di aggiornarsi o di ampliare le proprie competenze attraverso gli studi universitari”.

 

“Il nostro intento – aggiunge Paola Ricchiardi, Delegata del Rettore per l’Orientamento, il Tutorato e il Placement – è quello di sistematizzare le opportunità di orientamento al fine di venire meglio incontro alle necessità di chi si trova ad orientarsi in un sistema sempre più complesso e articolato, dove il proliferare dell’offerta formativa non sempre corrisponde ad una reale opportunità di scelta. Questo sistema di orientamento prevalentemente informativo si integra con l’ampia offerta di percorsi di ‘educazione alle scelte nelle scuole’ realizzati grazie ai fondi PNRR e che saranno ancora offerti nel prossimo anno scolastico. Al termine dei fondi PNRR Unito vuole rendere stabile il servizio di orientamento consulenziale per gli studenti delle secondarie”.

 

Internazionalizzazione

 

Le future matricole potranno inoltre conoscere tutti i percorsi internazionali offerti dall’Università di Torino: oltre ai 21 corsi di laurea erogati interamente in lingua inglese7 curricula di corsi erogati in inglese, circa 27 corsi di studio che permettono il conseguimento del doppio titolo con Università internazionali, programmi di mobilità per periodi di studio, tirocinio, ricerca tesi in Europa e negli altri continenti, contributi per la mobilità anche in base al reddito familiare.

 

I corsi erogati interamente in inglese sono 21: Area and Global Studies for International cooperation, Artificial intelligence for Biomedicine and Healthcare, Biotechnological and Chemical Sciences in Diagnostics, Biotechnology for Neuroscience, Business Administration, Business and Management, Cellular and Molecular Biology, Cultural Heritage and Creativity for tourism and territorial Development, Economic Analysis and Policy, Economics, English and American Studies, European Legal Studies, Global law and transnational legal studies, Language technologies and digital humanities, Materials Science, Medicine and surgery, Molecular Biotechnology, Quantitative finance and insurance e Stochastics and data science, Economics of innovation for sustainable development e Economics and finance and data science.

 

Servizi

 

Continua il Progetto Ambasciatori nato nel 2020-21 da una collaborazione tra l'Università di Torino e l'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Il programma, proposto nell’ambito delle iniziative a supporto dell’orientamento universitario, è articolato in percorsi formativi destinati a docenti delle scuole superiori del Piemonte (i futuri ambasciatori di UniTo), durante i quali i/le partecipanti saranno sensibilizzati ai temi dell’orientamento in modo da poter fare da raccordo tra la scuola superiore e l’università in modo da arrivare capillarmente ai ragazzi. Coloro che avranno frequentato con regolarità il percorso, riceveranno un open badge che certificherà le conoscenze acquisite.

 

Attraverso Start@UniTO, l’Università di Torino offre agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado l’opportunità di sperimentare la didattica universitaria. Sulla pagina start.unito.it una vasta gamma di insegnamenti on line, gratuiti e aperti a tutti, che possono essere seguiti liberamente da chiunque, anche prima dell’iscrizione all’università. L’offerta formativa comprende numerose discipline di base previste nei piani di studio universitari, alcuni corsi di lingue straniere e una serie di insegnamenti interamente erogati in lingua inglese. Al termine delle lezioni on line, dopo aver superato un test finale, verrà rilasciata una certificazione di frequenza, che permetterà agli studenti e alle studentesse che si immatricolano presso UniTo nell’anno accademico 2025/26 di sostenere subito il relativo esame e acquisire così i relativi Crediti Formativi Universitari in anticipo rispetto al percorso standard. Anche quest’anno l’immatricolazione a tutti i corsi ad accesso libero (di primo livello e a ciclo unico) è subordinata al sostenimento obbligatorio del TARM (Test di Accertamento Requisiti Minimi), erogato attraverso il TOLC di CISIA.

 

L'Atlante delle Professioni aiuta a navigare tra le professioni, i luoghi di lavoro, i titoli di studio e le competenze attraverso video, schede e statistiche per orientare i giovani e le giovani tra le figure professionali e nel mercato del lavoro.

 

L'Atlante offre descrizioni approfondite delle figure professionali dei corsi di laurea dell'Università di Torino e non solo e statistiche sugli esiti occupazionali dei laureati. È possibile accedere alle descrizioni delle figure professionali attraverso tre chiavi di ricerca: la figura professionale, l'area professionale (che raggruppa le professioni che possiedono conoscenze ed utilizzano competenze affini) e i corsi di laurea raggruppati per aree disciplinari.

 

Sulla piattaforma Orient@mente studenti e studentesse potranno inoltre trovare attività orientative e un’area in cui prepararsi gratuitamente, attraverso test con valutazione automatica, ai testi di ammissione e al TARM. 

 

Calendario completo degli incontri

 

Per info: https://www.unito.it/didattica/orientamento/eventi-di-orientamento/giornate-di-orientamento

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 21 Marzo, 2025

Progetto di Public Engagement CUBITO – ComUnità BIellese e università di TOrino a Città Studi Biella

Proseguono gli incontri del ricco calendario di eventi organizzati nell’ambito del Progetto di Public Engagement CUBITO – ComUnità BIellese e università di TOrino: dal trasferimento di conoscenza alla mutualità sistemica, promosso dall’Università di Torino nella sede biellese insieme a Città Studi Biella, con la collaborazione dell’IIS Gae Aulenti e con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Veterinari, della Federazione Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali e del Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati.

 

Si terrà sabato 22 marzo, dalle ore 10.00, il prossimo appuntamento dal titolo “Eccellenze lattiero-casearie locali: Best practices e il caso biellese” che vedrà il coinvolgimento del mondo accademico, dei professionisti del settore e dell’Istituto Agrario locale “Gae Aulenti”. Quest’ultimo è stato infatti coinvolto fin dall’inizio nell’individuare argomenti e persone da inserire nel denso programma, suddiviso in 4 sessioni splittate nell’intera giornata.

 

Il convegno, rivolto a esperti del settore, studenti, aziende, istituzioni e cittadinanza, si pone l’obiettivo di informare i partecipanti sullo stato dell’arte delle produzioni lattiero-casearie nell’arco alpino piemontese, con un occhio di riguardo alle produzioni locali e alle trasformazioni che stanno interessando la filiera e con un affondo sulla razza Pezzata Rossa di Oropa.

 

La partecipazione è gratuita previa registrazione. Inoltre, la partecipazione riconosce:

 

- nr. 1 CFP SDAF 03 per la categoria dei Dott. Agronomi e Dott. Forestali/Rif. Regolamento per la formazione professionale continua dei dottori agronomi e dei dottori forestali approvato con delibera del Consiglio n. 162 del 27 aprile 2022;

- nr. 1 CFP/ora per la categoria dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.

Collateralmente all’evento, nel cortile di Città Studi, sarà possibile visitare un mercatino organizzato in collaborazione con aziende agricole ed enti locali che esporranno i propri prodotti e daranno informazioni riguardo le proprie attività.

 

Programma

h 9.45 – Registrazione e Welcome coffee

h 10.00 - Saluti istituzionali

Ermanno Rondi, Presidente Città Studi

Alessandro Bonadonna, Responsabile Progetto CUBITO e docente Dipartimento di Management UNITO

Apertura dei lavori

h 10.15: Prima sessione

TAVOLA ROTONDA: la valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie nell’arco alpino piemontese

Moderatore: Guido Tallone - AgenForm

Damiano Ceresa, Pastoralista

Bruno Stefanetti, Presidente Unione Montana Alta Ossola

Roberta Colombero, Associazione produttori formaggio Nostrale d’Alpe

Wilma Tron, Associazione produttori Plaisentif e Comune di Perosa Argentina

Fabrizio Bertalotto, Associazione Culturale Poggio Oddone e Comune di Perosa Argentina

Gianni Tacchini, Latteria Antigoriana e Ossolano DOP

Riccardo Brocardo, Valorizzazione del sistema agroalimentare e tutela della qualità, Regione Piemonte

h 11.30: Seconda sessione

TAVOLA ROTONDA: la valorizzazione delle piccole produzioni lattiero-casearie nel Biellese

Moderatrice: Nazarena Lanza - Comunità Slow Food Travel Montagne Biellesi

Greta Facciotti, Presidio Slow Food Macagn

Giuseppe Pidello, Responsabile Presidio Slow Food Burro a latte crudo dell’Alto Elvo

Paola Rondolotto, Az. Agricola Rosso Baietto

Elisa Mosca, Az. Agricola Elisa Mosca

Andrea Finco, Az. Agricola Ca’ d’Andrej

 

h 13.00: Light Lunch

 

h 14.00: Terza sessione

TAVOLA ROTONDA: la trasformazione lattiero-casearia nel Biellese e alcune considerazioni sulla valorizzazione della filiera

Moderatore: Guido Tallone - AgenForm

Enrico Rosso, Caseificio Pier Luigi Rosso srl

Costante Giacobbe, Caseificio Valle Elvo Società Agricola Cooperativa

Andrea Bonino, Botalla srl

Luca Pozzato, GAL Montagne Biellesi

Elisa Pollero, Provincia di Biella

Alessandro Boggio Merlo, Sezione Turismo e Cultura UIB

h 15.30: Quarta sessione

INCONTRO TECNICO: lo stato di salute della Pezzata Rossa d’Oropa e delle montagne biellesi

Moderatrice: Antonella Valcauda - IIS Gae Aulenti

Marco Moroni, Dipartimento di Management UNITO

Damiano Ceresa, Pastoralista

Marco Mello Teggia, Esperto di Razza Pezzata Rossa d’Oropa

Massimo Platini, Ordine Veterinari Biella Vercelli

Luca Maria Battaglini, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari UNITO

Michela Bono, ASL Biella

 

Per iscriversi all’evento è necessario compilare il seguente modulo.

 

Il progetto “CUBITO - ComUnità BIellese e università di TOrino”

 

Il progetto propone un ricco calendario di eventi con lo scopo di avvicinare l’intera comunità al mondo universitario, raccontando gli studi e le ricerche accademiche intraprese da Unito sul territorio biellese. In particolare, è stato stabilito un programma di appuntamenti classificati in base a 4 linee di indirizzo: “Filiere produttive”, “Imprenditorialità”, “Sostenibilità sociale ed ambientale” e “Cultura e storia”. Gli eventi previsti si terranno per la maggior parte a Biella in presenza presso la sede di Città Studi, e solo 2 in provincia di Cuneo. Questi ultimi 2 eventi sono stati inseriti in ottica di mutualità sistemica, sia per l’integrazione di altre idee progettuali, sia per validare materialmente gli eventi ideati a Biella dal punto di vista della “scalabilità e riproducibilità”.

 

Gli eventi sono realizzati in collaborazione con Unione Industriale Biellese e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

 

I dipartimenti di Unito coinvolti sono 8: Dipartimento di Management, Dipartimento di Culture, Politica e Società, Dipartimento di Studi Storici, Dipartimento di Esomas, Dipartimento di Giurisprudenza, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Dipartimento di Scienze Veterinarie e il Dipartimento di Studi Umanistici.

 

MOOC e Open Badge

 

A tutti i partecipanti che si registreranno, verrà rilasciato un Open Badge, certificazione digitale riconosciuta a livello Europeo che attesta le conoscenze apprese e le capacità acquisite attraverso la partecipazione all’evento. Inoltre tutti gli eventi saranno registrati e verranno pubblicati in asincrono sulla piattaforma di Unito MOOC, per permettere la fruizione dei contenuti ad un pubblico più ampio.

 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Segreteria Universitaria di Città Studi al numero 015 8551110, oppure inviare una mail a cubito@unito.it.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 18 Marzo, 2025
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