L'Università di Torino al Salone del Libro: attività formativa di 40 studenti di Economia e 2 panel su finanza islamica (12 maggio) e University Press (13 maggio)

Il Salone del Libro di Torino, in un’ottica di collegamento tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro, ha attivato quest’anno una collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
Durante i 5 giorni di evento, 40 studenti del corso di studi in Economia aziendale faranno attività formativa, supportando il lavoro degli editori indipendenti del Padiglione 1. Un’iniziativa per valorizzare ancora di più quel segmento di industria editoriale che rappresenta una grande risorsa del Salone e del nostro Paese e per dare l’opportunità a giovani studenti di fare un’esperienza unica in un evento internazionale.
“Siamo molto fieri della collaborazione con il Salone – commenta il prof. Paolo Pietro Biancone, responsabile del progetto - che consente agli studenti di vivere un'esperienza lavorativa di grande prestigio. Inoltre, il Dipartimento coordina alcuni panel sulla cultura e finanza islamica e sulle university press, mettendo a disposizione dell'evento le competenze di ricerca e divulgazione scientifica maturate”.
 
Il Dipartimento di Management sarà parte attiva durante i giorni del Salone con due panel:

  • Domani giovedì 12 maggio alle ore 12 è in programma il Caffè Letterario dal titolo ”L’economia e la finanza: un collegamento naturale con il Medio-Oriente”.
    Intervengono: Paolo Biancone, Alberto di Gennaro, Rauf Gritli, Aly Khorshid
    Un tasso di crescita intorno al 15-20% all'anno e 400 banche islamiche operative in 75 Paesi: l’economia e la finanza islamica rappresentano una realtà ineludibile nel panorama globale, con cui l’Occidente, spesso offuscato da frizioni di stampo politico e religioso, fatica a mettersi in relazione.
  • Venerdì 13 maggio alle ore 12 nello spazio Book to the Future si svolge l’incontro dal titolo “Il ruolo delle University Press nel panorama dell'editoria scientifica”.

Il panel mira a contribuire al dibattito tra conoscenza e divulgazione scientifica aperta e accessibile.  Si parte dall’individuazione di diversi modelli di editoria universitaria - editoria di ricerca ed editoria di didattica - per poi individuare esperienze virtuose in tema di editoria universitaria specializzata e open access.
Intervengono esponenti del mondo accademico e dell’editoria universitaria:

  • Prof. Gianmaria Ajani, rettore Università di Torino
  • Prof. Paolo Pietro Biancone, professore di Economia Aziendale e coordinatore del corso di dottorato in Business & Management, Università di Torino
  • Dott. Andrea Angiolini, Il Mulino - Bologna
  • Prof. Enrico Macii, Vice Rettore alla Ricerca del Politecnico di Torino
  • Dott.ssa Claudia Napolitano, Presidente Coordinamento University Press Italiane
  • Prof. Paolo Ricci, Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi del Sannio – Benevento e Presidente Accademia di Belle Arti di Napoli.

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 11 Maggio, 2016

Diritti e opportunità per le persone con disabilità o DSA - da giovedì 12 a sabato 14 maggio presso l'Aula Magna Cavallerizza Reale (Via Verdi 9)

Da giovedì 12 a sabato 14 maggio 2016, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale (Via G. Verdi 9 – Torino), la Conferenza Nazionale Universitaria Delegati Disabilità (CNUDD) in collaborazione con l’Università di Torino, il Politecnico e l’Università del Piemonte Orientale, organizza il convegno internazionale "UNIversal Inclusion, Rights and Opportunities for Persons with Disabilities in the Academic Context", dedicato ai diritti e alle opportunità per le persone con disabilità o con DSA in ambito universitario.
 
Scopo dell’evento è favorire - all’interno della comunità accademica, fra i ricercatori, gli insegnanti e le associazioni di famiglie - lo scambio di progetti e buone prassi, ricerche e dati sui servizi e sulle tecnologie nonché azioni di autovalutazione indirizzate agli studenti con Special Educational Needs, in ottica strutturalmente inclusiva.
 
Nella società della conoscenza e del long life learning l’accesso all’istruzione superiore favorisce per tutti i cittadini, anche per le persone con disabilità, sia la realizzazione di sé - intesa come opportunità di concretizzare le aspirazioni personali e entrare nel mondo del lavoro - sia l’impegno a contribuire a una società migliore e più giusta.
 
Quest’ideale ha guadagnato un traguardo particolarmente importante con l’approvazione della Convenzione ONU (2006) per il riconoscimento dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché per l’accesso a tutti i servizi per gli individui vulnerabili. Da diversi anni, la sensibilizzazione e la formazione delle diverse componenti della comunità accademica sul tema del diritto allo studio con pari opportunità degli studenti con disabilità costituiscono al contempo un traguardo e uno strumento strategico di sviluppo, nella direzione della qualità del sistema accademico, così come di quello sociale.
 
Il Convegno ha avuto il riconoscimento di 14 crediti ECM per medici, NPI, psichiatri, infermieri, logopedisti, fisioterapisti, psicologi, educatori, assistenti sociali.
 
Per info:

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 10 Maggio, 2016

Il Dipartimento di Management al Salone del Libro: attività formativa di 40 studenti e 2 panel su finanza islamica (12 maggio) e University Press (13 maggio)

Il Salone del Libro di Torino, in un’ottica di collegamento tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro, ha attivato quest’anno una collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
Durante i 5 giorni di evento, 40 studenti del corso di studi in Economia aziendale faranno attività formativa, supportando il lavoro degli editori indipendenti del Padiglione 1. Un’iniziativa per valorizzare ancora di più quel segmento di industria editoriale che rappresenta una grande risorsa del Salone e del nostro Paese e per dare l’opportunità a giovani studenti di fare un’esperienza unica in un evento internazionale.
“Siamo molto fieri della collaborazione con il Salone – commenta il prof. Paolo Pietro Biancone, responsabile del progetto - che consente agli studenti di vivere un'esperienza lavorativa di grande prestigio. Inoltre, il Dipartimento coordina alcuni panel sulla cultura e finanza islamica e sulle university press, mettendo a disposizione dell'evento le competenze di ricerca e divulgazione scientifica maturate”.
 
Il Dipartimento di Management sarà parte attiva durante i giorni del Salone con due panel:

  • Giovedì 12 maggio alle ore 12 è in programma il Caffè Letterario dal titolo ”L’economia e la finanza: un collegamento naturale con il Medio-Oriente”.
    Intervengono: Paolo Biancone, Alberto di Gennaro, Rauf Gritli, Aly Khorshid
    Un tasso di crescita intorno al 15-20% all'anno e 400 banche islamiche operative in 75 Paesi: l’economia e la finanza islamica rappresentano una realtà ineludibile nel panorama globale, con cui l’Occidente, spesso offuscato da frizioni di stampo politico e religioso, fatica a mettersi in relazione.
  •  Venerdì 13 maggio alle ore 12 nello spazio Book to the Future si svolge l’incontro dal titolo “Il ruolo delle University Press nel panorama dell'editoria scientifica”.

Il panel mira a contribuire al dibattito tra conoscenza e divulgazione scientifica aperta e accessibile.  Si parte dall’individuazione di diversi modelli di editoria universitaria - editoria di ricerca ed editoria di didattica - per poi individuare esperienze virtuose in tema di editoria universitaria specializzata e open access.
Intervengono esponenti del mondo accademico e dell’editoria universitaria:

  • Prof. Gianmaria Ajani, rettore Università di Torino
  • Prof. Paolo Pietro Biancone, professore di Economia Aziendale e coordinatore del corso di dottorato in Business & Management, Università di Torino
  • Dott. Andrea Angiolini, Il Mulino - Bologna
  • Prof. Enrico Macii, Vice Rettore alla Ricerca del Politecnico di Torino
  • Dott.ssa Claudia Napolitano, Presidente Coordinamento University Press Italiane
  • Prof. Paolo Ricci, Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi del Sannio – Benevento e Presidente Accademia di Belle Arti di Napoli.
Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 10 Maggio, 2016

Ricerca di eccellenza e rientro di cervelli: firmata la Convenzione tra Università di Torino, Collegio Carlo Alberto e Hugef - fotocomunicato

L’Università degli Studi di Torino e la Compagnia di San Paolo da molti anni collaborano per lo sviluppo della cultura e della scienza, attraverso il sostegno delle eccellenze, ma con particolare attenzione alle esigenze del territorio. In particolare, l’Università di Torino collabora alle attività di due Enti Strumentali della Compagnia di San Paolo, il Collegio Carlo Alberto e lo Hugef. Il primo ente promuove l’eccellenza nel campo della ricerca e della formazione in economia, scienze politiche e sociali, diritto.
Il secondo, originariamente costituito con il fine di sviluppare la ricerca di eccellenza e la formazione avanzata nel campo della genetica, genomica e proteomica umana in una prospettiva multidisciplinare, sta estendendo i suoi obiettivi ai più moderni campi della ricerca con ricadute in ambito medico quali l’epigenomica e la medicina di precisione. Da oggi, gli Enti Strumentali della Compagnia di San Paolo Collegio Carlo Alberto e Hugef avranno uno strumento più efficace per sviluppare le ricerche in comune con i professori e i ricercatori dell’Università di Torino: è stata infatti firmata una nuova convenzione che regola e promuove la collaborazione fra le due istituzioni, grazie alla quale il Collegio Carlo Alberto e lo Hugef potranno avvalersi dell'attività dei docenti dell’Università di Torino per sviluppare progetti in comune, accedendo a finanziamenti competitivi in ambito europeo. Sarà inoltre possibile costruire percorsi preferenziali per il rientro dall'estero di ricercatori eccellenti, che potranno sviluppare le loro ricerche presso l’Università di Torino, il Collegio Carlo Alberto e lo Hugef. 

 

“Siamo particolarmente orgogliosi di questa convenzione” – dichiara il prof. Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino – “che conferma gli obiettivi comuni con la Compagnia di San Paolo per la promozione delle eccellenze in campo economico-giuridico e medico. Queste attività si integrano pienamente con le molteplici iniziative in atto, che vedono la nostra Università impegnata con la Compagnia di San Paolo. In particolare, le nuove infrastrutture per la ricerca che si stanno realizzando presso il centro per le Biotecnologie, nella zona tra via Nizza e la ferrovia, saranno lo strumento ideale per realizzare gli obiettivi in comune con lo Hugef. L'ormai prossimo insediamento del Collegio Carlo Alberto presso le strutture di piazza Arbarello vede ancora una volta la nostra Università inserita nel tessuto cittadino, e Torino appare sempre più una vera città universitaria. Siamo quindi soddisfatti che si siano poste le basi per una fruttuosa collaborazione, che ci vedrà impegnati nei prossimi anni”.

“Tramite il Collegio Carlo Alberto l’Università di Torino ha una finestra aperta sul mondo della ricerca internazionale” - sottolinea il prof. Pietro Terna, presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto – “sia per la capacità di attrarre studiosi provenienti da ogni parte del mondo, sia per quella di aiutare il rientro di cervelli italiani che hanno avuto una parte della loro carriera all’estero. Anche nella formazione dei giovani si punta al confronto internazionale, tanto che gli studenti del Carlo Alberto sono accettati nei più importanti dottorati in ogni parte del mondo. La ricerca non è soltanto quella teorica, pur importantissima, ma è anche fortemente collegata a elementi di policy, come nel campo delle pensioni, del mercato del lavoro, degli studi sulla povertà.”
Info: www.carloalberto.org - http://www.carloalberto.org/collegio/annual-scientific-reports/
 
“Condivido l’orgoglio del Rettore” - afferma Il Prof. Alberto Piazza, presidente della Fondazione HuGeF, - “lo HuGeF, integrando l’attività di gruppi di ricerca coordinati da docenti della Scuola di Medicina e di altri Dipartimenti dell’Università di Torino, ha raggiunto in pochi anni un livello di eccellenza scientifica riconosciuto anche internazionalmente nello sviluppo di temi di notevole ricaduta in campo medico nei settori dell’immunogenetica, dell’epigenetica, della variabilità genomica delle malattie complesse, dell’epidemiologia molecolare  e della biologia computazionale. In un'unica sede di lavoro sono integrate competenze interdisciplinari diverse che si avvalgono di approcci teorici e piattaforme tecnologiche all'avanguardia. Tale approccio interdisciplinare si avvale anche della partecipazione del Politecnico all’Hugef.”
Info: http://www.hugef-torino.org/

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 9 Maggio, 2016

L'Università di Torino premia i suoi migliori laureati - fotocomunicato

Oggi venerdì 6 maggio nell'Aula Magna della Cavallerizza Reale (Via Verdi 9), si è svolta la cerimonia di premiazione dei migliori laureati dell'anno accademico 2013-2014.
 
Il Rettore prof. Gianmaria Ajani e i Direttori delle Scuole e dei Dipartimenti hanno consegnato i le medaglie d’argento alle 84 migliori tesi di laurea e i 28 premi e borse di studio così suddivisi per provenienza geografica:

Regione Piemonte 87 Regione Marche 1
Provincia di Torino 64 Provincia di Macerata 1
Provincia di Asti 5    
Provincia di Verbania 1 Regione Puglia 3
Provincia di Cuneo 17 Provincia di Barletta 1
    Provincia di Brindisi 1
Regione Valle d'Aosta 1 Provincia di Lecce 1
Regione Lombardia 2 Regione Sicilia 5
Provincia di Sondrio 1 Provincia di Siracusa 1
Provincia di Varese 1 Provincia di Trapani 1
Regione Toscana 1 Provincia di Catania  3
Provincia di Firenze 1 Regione Campania 2
Regione Emilia Romagna 3 Provincia di Caserta 2
Provincia di Piacenza 1 Regione Trentino Alto Adige 1
Provincia di Reggio Emilia 1 Provincia di Bolzano 1
Provincia di Bologna 1 Estero 3
Regione Calabria 3 Germania 2
Provincia di Cosenza 1 Romania 1
Provincia di Vibo Valentia 1    
Provincia di Catanzaro 1    

E così suddivisi per Dipartimenti Universitari:

Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute       2
Chimica                                                                      6                                                                                                  
Culture, Politica e Società                                          8                         
Economia e Statistica "Cognetti de Martiis"                2
Filosofia e Scienze dell'Educazione                             5
Fisica                                                                           2
Giurisprudenza                                                            2
Informatica                                                                  2
Lingue e Letterature straniere e Culture moderne      10
Management                                                               12       
Matematica "Giuseppe Peano"                                     5 

Psicologia                                                                    5                                                        

Scienza e Tecnologia del Farmaco                              4                    
Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari                      6
Scienze Chirurgiche                                                    1

Scienze Cliniche e Biologiche                                     2
Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche                2
Scienze della Terra                                                      1
Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi                    8
Scienze economico-sociali e matematico-statistiche   3                                             
Scienze Mediche                                                          5
Scienze Veterinarie                                                      1
Studi Storici                                                                 4
Studi Umanistici                                                         14

 

Totale 112

 

 

Suddivisione per genere

Migliori laureati:  31 maschi e 53 femmine

Premi di studio : 12 maschi e 16 femmine

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 6 Maggio, 2016

TEDxUniTO - domani sabato 7 maggio presso il Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100 - Torino) dell'Università di Torino

Domani sabato 7 maggio 2016, presso il Campus Luigi Einaudi (lungo Dora Siena 100, Torino), si terrà l’evento TEDxUniTO, promosso dall’associazione TO Actions, dall’Università  di Torino, dal Dipartimento di Culture, Politica e Società e dal Corso di laurea magistrale in Comunicazione Pubblica e Politica.
 

Tema conduttore dell’evento è “Internet of People”. A partire dall’invito di Jenny Judge e Julia Powles, che sul “The Guardian” scrivevano «forget the Internet of things, we need an Internet of People!», si vuole sottolineare l’importanza delle connessioni, poiché́ la tecnologia diventa prima di tutto un medium per la connessione tra individui, gruppi e movimenti sociali, i quali assumono di rimando un protagonismo nuovo nei contesti di mediatizzazione avanzata. Tema di questo TEDx Conference è il rapporto tra tecnologia e società all’epoca delle reti.
 
TEDxUniTO si svolgerà tra le 15.00 e le 19:30, con 12 speech suddivisi in tre gruppi da 4, intervellati da due TED Talk video.
 
Gli speaker saranno:
Alice Lizza (reporter freelance); Carmen Pellegrino (scrittrice e abbandonologa); Davide Bonazzi (illustratore); Matteo Di Pascale (imprenditore, Intùitive Creative Cards); Pietro Schirano (UX/UI designer, Facebook US); Davide D’Atri (imprenditore, Soundreef); Maria Grazia Turri (docente UniTO, neuroscienze); Davide “Boosta” Dileo (musicista, compositore e scrittore); Marinella Levi con Carlo Boccazzi Varotto (+Lab e Hackability); Stefano Colmo (relazioni esterne Slow Food, segretario generale Terra Madre), Derrick De Kerckhove (sociologo, Università degli studi di Napoli), Lidia Schillaci (cantautrice).

Altri eventi/incontri collegati:

ore 10-11 Sala Lauree Blu
Comunicazione e innovazione come risposta alle sfide del cambiamento 
Presentazione del TEDxUniTO. Perché organizzare un TEDx universitario? Cosa significa studiare comunicazione e innovazione oggi? Il panel riflette sul valore della contaminazione delle competenze e dei formati didattici per la formazione avanzata e sulla sperimentazione di soluzioni didattiche all’altezza delle sfide lanciate dal mondo del lavoro. Intervengono: Franca Roncarolo(Direttrice Dipartimento Culture Politica e Società – UniTo), Sergio Scamuzzi (Vicerettore alla Comunicazione - UniTo), EmilianoPoddi (Scuola Holden).
 
ore 11-12 – Sala Lauree Rossa
Lo storytelling nel giornalismo e nella politica
A cura di Osservatorio sulla Comunicazione Politica e Pubblica e Corso di Laurea in Comunicazione Pubblica e Politica dell’Università di Torino 
Il giornalismo e la comunicazione politica hanno sempre fatto storytelling. Le storie, infatti, sono il più potente veicolo di rappresentazione e costruzione della realtà. Oggi però l’attenzione alla tecnica e il ricorso strategico alla narrazione riconoscono agli storyteller una inedita centralità. La tavola rotonda ne discute la ragione e le conseguenze. 
Intervengono: Anna Masera (Public Editor La Stampa) – Lo storytelling nel giornalismo digitale; Giuliano Bobba (Università di Torino) – La narrazione postideologica della politica: il populismo; Marco Guerzoni (Università di Torino) – Data journalism: far parlare i numeri. Modera: Cristopher Cepernich.
 
Ore 12-13 - Sala Lauree Blu
Innovazione e stampa 3D
Panel offerto da Open Bio Medical. Interviene il dott. Giancarlo Orsini. Una full immersion nei cambiamenti prodotti dall’innovazione nel quotidiano, con un focus sull’attività di Open Bio Medical nei Paesi in via di sviluppo, in cui opera come organizzazione nonpro t donando protesi e oggetti di diverse dimensioni (come ad esempio incubatrici neonatali) stampati in 3D.

Ore 12-13 - Sala Lauree Rossa
La Sharing Economy
Panel offerto da Gnammo e Adress Party. Intervengono Gianluca Ranno (founder Gnammo), Cesare D’Adamo (founder Address Party), modera Arcangelo Rociola (StartupItalia). Come la sharing economy può realmente cambiare in meglio le nostre abitudini.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 6 Maggio, 2016

Giustizia minorile a rischio? Idee a confronto sul progetto di riforma della giustizia civile

Venerdì 6 maggio alle ore 15.00 presso l’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100), si incontrano i protagonisti della giustizia minorile del Piemonte e della Valle d’Aosta per discutere della riforma all’esame del Senato che porterebbe, ove approvata, ad uno dei più grandi mutamenti nella storia della giustizia italiana.

 

Le modifiche, già approvate dalla Camera dei Deputati, comporterebbero infatti da un lato la trasformazione del Tribunale per i minorenni in Sezioni del Tribunale ordinario e dall’altro la soppressione della Procura per i minorenni, che verrebbe accorpata alle Procure ordinarie. La natura tecnica dell’intervento e le sue giustificazioni in termini di razionalizzazione della spesa pubblica non hanno finora dissipato pienamente i dubbi di molti tra coloro che operano nel settore della giustizia minorile.

 

Al tavolo di discussione organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino intervengono i vertici della magistratura minorile - dal Presidente del Tribunale per i minorenni, dott. Scovazzo, al Capo della Procura per i minorenni, dott.ssa Baldelli, al Procuratore Generale della Repubblica, dott. Saluzzo - avvocati, operatori dei servizi sociali, psicologi e psichiatri, per discuterne con l’On. Rossomando della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e con la dott.ssa Cerutti, Assessora Regionale per le politiche giovanili.

 

L’obiettivo è portare all’attenzione dei politici e dell’opinione pubblica i rischi di dispersione di un patrimonio di esperienze che ha reso negli anni la giustizia minorile un fiore all’occhiello del nostro sistema giudiziario e che ha rappresentato anche in sede internazionale un modello di riferimento per la protezione dei minorenni.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 4 Maggio, 2016

“International Conference on Risk Management”: il 5 e 6 maggio al Dipartimento di Management un confronto su una delle tematiche più attuali e strategiche nella gestione d’impresa, nel finance e nell’anticorruzione

Il 5 e 6 maggio il Convegno organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino:

International Conference on Risk Management”.

Al Dipartimento di Management due giorni di confronto tra esperti accademici ed aziendali su una delle tematiche più attuali e strategiche nella gestione d’impresa, nel finance e nell’anticorruzione.

Nel programma keynote speaker a livello internazionale e più di ottanta ricerche presentate nelle sessioni parallele.
 
Torino, 28 aprile 2016 - Le imprese e gli enti pubblici sono esposti, nella propria attività, a varie tipologie di rischio che possono alterare i risultati effettivi rispetto a quelli attesi, in modo più o meno intenso. Vari fattori hanno contribuito ad accrescere l’attenzione dedicata a questa problematica nel corso dell’ultimo ventennio: il contesto macroeconomico in rallentamento, l’accresciuta volatilità delle variabili finanziarie, il nuovo modus operandi delle autorità di vigilanza deputate al controllo dei rischi a livello di sistema, l’emergere di nuove tipologie di rischio, l’aumentata attenzione della clientela ai propri diritti e alla propria tutela.
La maggiore attenzione dedicata al tema dei rischi ha stimolato lo sviluppo di nuove metodologie di misurazione degli stessi, di nuovi strumenti di copertura e di nuove tecniche di gestione. A sua volta questo rinnovato strumento ha indotto importanti cambiamenti nelle modalità organizzative e nei comportamenti gestionali delle imprese e degli enti pubblici.
 

Sulla base di queste considerazioni complesse e di grande attualità il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, da sempre attento ad anticipare ed interpretare i bisogni di aggiornamento e formazione del territorio, organizza  il 5 e 6 maggio l’International Conference on Risk Management, un evento in cui il tema del Risk Management verrà studiato ed analizzato attraverso interventi di accademici di livello internazionale, esperti aziendali, attori istituzionali ed una presentazione di oltre cento contributi  di docenti e ricercatori universitari  nazionali ed internazionali che hanno risposto alla call for paper lanciata dal Dipartimento. Un’occasione unica per manager pubblici e privati, imprenditori, ricercatori, docenti e studenti per confrontarsi ed aggiornarsi rispetto ai nuovi studi ed ai nuovi trend della gestione del rischio in numerosi e differenti settori.

 

Il convegno adotta volutamente un originale approccio multidisciplinare,  che permetterà di  analizzare  la tematica da varie prospettive. In particolare si guarderà al tema sia con un’ottica aziendale sia con un’ottica giuridica. Si parlerà quindi dell’impatto del risk management sulla gestione delle imprese e degli enti pubblici, sulle loro strategie direzionali e sulle strutture di corporate governance, sui finanziamenti erogati dal sistema bancario, sui sistemi di gestione della qualità. In ottica giuridica si ragionerà sui fenomeni della corruzione, sui reati fiscali e sulla responsabilità penale d’impresa.
 
L’evento sarà articolato in due giornate: una di natura più operativa e l’altra di natura maggiormente accademica.

Il 5 maggio, dopo due interventi di key note speakers di rilievo internazionale – il prof. Yukins della George Washington University e il prof. Patel della Macquaire University – vi sarà una tavola rotonda di risk managers  appartenenti ad aziende leader in differenti settori durante la quale si discuterà il tema “Risk management and prudential oversight: do we need more or less rules?”.
 
Moderatore sarà Laura Cavestri, giornalista della sezione “Impresa e Territori”  de Il Sole 24 Ore.
 
La giornata del 6 maggio sarà aperta da una sessione plenaria cui parteciperanno Piero Fassino Sindaco della Città di Torino, Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università degli Studi di  Torino, Nicoletta Parisi,  componente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Paolo Montalenti  della Commissione Ministeriale riforma d.lgs. 231/2001, Andrea Sironi,  Presidente Borsa Italiana Spa e Rettore dell’Università  Bocconi e Gianguido Passoni,  Assessorato al Bilancio, Tributi, Personale, Patrimonio e Decentramento del Comune di  Torino.
Il pomeriggio sarà articolato in otto sessioni parallele dedicate alla presentazione di circa ottanta lavori di ricerca accademica, suddivisi secondo le tematiche lanciate dalla call for paper:
 

  • Risk in Business and Public Management – Responsabile Scientifico Paolo Biancone
  • Risk Management And Bank Financing - Responsabile Scientifico Paola De Vincentiis
  • Risk Management And Corporate Strategies - Responsabili Scientifici Elena Candelo e Cecilia Casalegno
  • The Integrated Management System As A Tool For Risk Management -  Responsabile Scientifico Riccardo Beltramo
  • Risk Management, Corporate Criminal Liability And Corporate Governance-Responsabile Scientifico Oreste Cagnasso
  • Integrity Public Sector Risk Management: Public Procurement Sector-Responsabile Scientifico Gabriella M. Racca
  • Risk Management And Crime Tax Consequences- Responsabile Scientifico Giuseppe Vanz
  • Operational Risks, Safety Compliance And Insurability -  Responsabile Scientifico Oreste M. Calliano

 
 
 “Questa prima Conference in tema di gestione del rischio risponde all’interesse delle diverse aree scientifiche del nostro Dipartimento che hanno colto un filo rosso estremamente attuale che ci unisce mantenendo le complementarietà specifiche dei metodi di ricerca. Il rischio d’impresa, sul piano economico aziendale,  è un tema “classico” che oggi viene declinato ed indagato con nuovi strumenti di gestione, organizzazione e misurazione nei processi operativi, nelle relazioni con il mercato, nella direzione delle imprese e per la definizione delle strategie, per la valutazione delle operazioni di finanza aziendale di accesso ai mercati finanziari, per la rappresentazione nel bilancio -  ha commentato Valter Cantino, Direttore del Dipartimento di Management- Inoltre, sul piano giuridico, il tema del rischio  di conformità alle disposizioni normative di ordine pubblico e privato è di estrema attualità basti pensare all’anticorruzione ed alla gestione della trasparenza degli atti amministrativi delle pubbliche amministrazione, per le imprese occorre riferirsi alle modalità organizzative disposte del D.Lgs. 231/01 oltre alle questioni di verifica fiscale. Infine, ricordo anche lo studio dell’impatto del rischio legato alle cause naturali, studiate dai colleghi del gruppo di lavoro interdipartimentale Natrisk.” 

 “La Prima Conferenza Internazionale sul Risk Management ha come obiettivo lo studio e l'individuazione di modelli innovativi attraverso i quali le organizzazioni pubbliche e private possono affrontare i rischi giuridici, economici, sociali e reputazionali connessi alle loro attività. La conferenza è il primo risultato di un progetto da tempo avviato nell'ambito della Commissione Ricerca del Dipartimento per affrontare un tema di sicura attualità con un approccio interdisciplinare, che ha consentito l'elaborazione di un metodo di lavoro comune che potrà favorire l'organizzazione di future iniziative di rilievo internazionale e la partecipazione del Dipartimento a Progetti di Ricerca nazionali ed europei" ha affermato Gabriella Racca, Vice Direttore alla Ricerca del Dipartimento di Management. 

 “Il tema del Risk Management, nelle sue mille sfaccettature, è cruciale nella gestione di ogni tipo di impresa privata o di ente pubblico. Il convegno organizzato dal Dipartimento di Management adotta un approccio innovativo e multi-disciplinare che consente di affrontare il problema da svariati punti di vista fra loro complementari. Gli interventi previsti per la giornata del 5 maggio, in sessione plenaria, partono da un approccio accademico - con i due key note speakers del mattino - e approdano ad aspetti più operativi con la tavola rotonda di risk managers del pomeriggio - Ha concluso Paola Devincentiis, Coordinatore del Comitato Scientifico del Convegno -  Gli 82 paper di ricerca, presentati durante le sessioni parallele del 6 maggio analizzano vecchie e nuove tipologie di rischio, esaminando le ricadute organizzative, gestionali e giuridiche. Nel complesso l'evento rappresenta un'arena variegata nella quale ragionare sulle frontiere della ricerca in materia di risk management senza perdere di vista le ricadute operative e l'impatto sulla gestione quotidiana delle imprese e degli enti."

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 3 Maggio, 2016

Accesso al cibo e sicurezza alimentare: esperti all'Università di Torino per il primo Geoprogress Global Forum - 3 e 4 maggio 2016 - Aula Magna del Rettorato

Martedì 3 e mercoledì 4 maggio dalle ore 14.00 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino (via Verdi 8) si svolge la prima edizione del Geoprogress Global Forum (GGF) dedicata al tema “Geography, Food and Security Policies”.

 

Il Forum dell’organizzazione non-profit di accademici italiani Geoprogress Onlus permetterà un dibattito critico e documentato sui problemi della sicurezza alimentare, i cui esiti possano essere utilizzati per individuare indicazioni concrete e suggerimenti per l’elaborazione di politiche che assicurino maggiori e migliori opportunità di accesso al cibo a tutte le popolazioni del mondo.
Tra gli interventi introduttivi, moderati da Francesco Adamo, Professore Emerito all’Università di Torino e Presidente di Geoprogress Onlus, si segnalano quelli di Ana Maria Viegas Firmino (Presidente dell’ IGU Commission on the Sustainability of Rural Systems), Adolfo Brizzi (IFAD, Director of the Policy and Technical Advisory Division), Lorenzo Bellù (FAO, Economic and Social Development Department), l’Onorevole Brando Beinfei (Parlamento Europeo), oltre ai saluti di Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino, e Piero Fassino, Sindaco della Città di Torino.

I temi affrontati coinvolgono le relazioni tra il cambiamento climatico e la food security, l’erosione del suolo e altri cambiamenti naturali che condizionano la produzione agricola, struttura e tendenze del mercato mondiale del cibo, problemi connessi al land grabbing e alla produzione di biocombustibili, relazioni tra migrazioni e cultura alimentare. Sarà presentata l’iniziativa “Atlante del cibo” lanciata dal prof. Egidio Dansero (Università di Torino).

 

Nel trimestre gennaio 2007-marzo 2008 l’andamento del Food Price Index ha segnato un aumento medio del 70% dei prezzi dei generi alimentari di primaria necessità, con conseguente lievitazione della spesa per l’alimentazione. Per i paesi poveri tale valore si è situato sulla soglia del 90%, aggravando ancor di più la pregressa situazione di fame diffusa e malnutrizione. L’elevata volatilità dei prezzi orienta gli esponenti politici di molti paesi a «comprare» terreni nelle aree più povere per garantire, attraverso il controllo della produzione, la sicurezza alimentare alla loro popolazione.
Le fasce più deboli della popolazione del Sud del mondo, espropriate delle loro terre, vedono leso il loro stesso diritto di sovranità alimentare sancito nel 2001 nella Dichiarazione del World Forum on Food Sovereignty dell’Avana. Ma a essere condizionati dalle decisioni in materia di cibo sono gli stessi equilibri geopolitici mondiali.
Il dibattito sul cibo tende a concentrarsi sulle implicazioni morali della ineguale distribuzione delle risorse alimentare tra un Sud del mondo dove ancora quasi un miliardo di persone soffrono fame e malnutrizione e un Nord caratterizzato da incertezza politica e una crescente preoccupazione per le questioni etiche, ambientali e sanitarie legate ai modelli di consumo.
Food security, food safety, politiche agricole rappresentano oggi temi molto discussi ma ancora lontani da necessarie soluzioni come dimostrano le controversie in seno dell’Organizzazione Mondiale del commercio e il rafforzamento da parte dei paesi sviluppati (USA e UE) del protezionismo del settore agricolo.

Sono partner e sostenitori dell’iniziativa: il Dipartimento Interateneo di Scienze Progetto e Politiche del Territorio, l’Università degli Studi di Torino, la Compagnia di San Paolo, la Regione Piemonte e la  Città di Torino.

Per informazioni: 23adamo@gmail.com , mariagiuseppina.lucia@unito.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 29 Aprile, 2016

I laureati dell’Università di Torino: Dall’Università al lavoro - Il Rapporto 2016 AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale

AlmaLaurea presenta il XVIII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani al Convegno“Istruzione universitaria e posti di lavoro: proiezioni spaziali e temporali”, all’Università di Napoli Federico II, mercoledì 27 aprile 2016.

Le Indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale ˗ presentate congiuntamente ˗ hanno coinvolto i laureati di 71 università delle 73 ad oggi aderenti al Consorzio. Il XVIII Rapporto sul Profilo dei laureati ha indagato le performance formative di quasi 270 mila laureati del 2015: in particolare, 154 mila laureati di primo livello, 77 mila laureati nei percorsi magistrali biennali e 32 mila laureati a ciclo unico.

Sono invece oltre 570 mila i laureati coinvolti nel XVIII Rapporto AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale: laureati di primo e secondo livello, del 2014, 2012 e 2010 intervistati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dalla conquista del titolo.
I dati di Ateneo possono essere confrontati con i dati nazionali nelle tabelle relative ad ogni fenomeno indagato.

Il Profilo dei laureati dell'Università di Torino

I laureati 2015 dell’Università di Torino coinvolti nel XVIII Profilo dei laureati sono 11.598. Si tratta di 6.621 di primo livello,3.616 magistrali biennali e 1.152 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma o del corso non riformato in Scienze della Formazione primaria.
Per esigenze di sintesi si riporta in questa sede l’analisi delle performance formative dei laureati di primo livello e di quelli magistrali biennali.

 

La provenienza geografica e il background formativo

La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 4,1%: il 4,1% tra i triennali e il 4,5% tra i magistrali biennali. Il 16% dei laureati proviene da fuori regione; in particolare è il 10% tra i triennali e il 31% tra i magistrali biennali. È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 67% dei laureati: è il 64% per il primo livello e il 69% per i magistrali biennali.

 

La riuscita negli studi universitari

L’età media alla laurea, pari a 25,8 anni per il complesso dei laureati, varia tra i 24,8 anni per i laureati di primo livello e i 27 anni per i magistrali biennali. Su tale risultato incide però anche il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati infatti si immatricolano subito dopo la conquista del titolo di scuola secondaria superiore.

 

53 laureati su cento terminano l’università in corso: in particolare, sono il 51% tra i triennali e il 62% tra i magistrali biennali.
Il voto medio di laurea è 101,5 su 110; in particolare, 98,1 per i laureati di primo livello e 107,0 per i magistrali biennali.

 

Le esperienze nel corso degli studi

Il 65% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: sono il 67% tra i laureati di primo livello e il 70% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 77% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio).
Le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) riguardano il 10% dei laureati: il 7% per i triennali e il 14% per magistrali biennali (quota che sale al 21% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio).

Il 73% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 72% tra i laureati di primo livello e il 74% tra i magistrali biennali.

 

La soddisfazione per l’esperienza universitaria

Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti.
L’84% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo,66 laureati su cento considerano le aule adeguate, 38 ritengono le postazioni informatiche presenti in numero adeguato e 81 valutano positivamente i servizi di biblioteca.

E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? Confermerebbe la scelta del corso e dell’Ateneo il 68% dei laureati, mentre il 13% si riscriverebbe allo stesso Ateneo ma cambiando corso.

 
La condizione occupazione occupazionale dei laureti dell'Università di Torino

L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 20.420 laureati dell’Università di Torino. La sintesi si concentra sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2014, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati magistrali biennali del 2012 intervistati a tre anni e del 2010 intervistati a cinque anni. Data la natura peculiare dei laureati magistrali a ciclo unico, caratterizzati da un’elevata prosecuzione degli studi con formazione propedeuticaall’avvio delle carriere libero professionali (ad esempio, praticantati, specializzazioni, tirocini), per esigenze di sintesi non si riporta in questa sede l’analisi delle loro performance occupazionali.

 

I laureati triennali tra Università e lavoro

L’Indagine ha coinvolto 6.517 laureati triennali del 2014 intervistati dopo un anno dal titolo, ovvero nel 2015.

Sebbene una quota elevata di laureati di primo livello, 48%, prosegua il percorso formativo con la magistrale, è utile fotografare le performance occupazionali di coloro che dopo la conquista del titolo hanno scelto di non proseguire gli studi e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro.

Isolando quindi tra i laureati triennali coloro che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale (50%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo. Il tasso di occupazione (si considerano occupati anche quanti sono in formazione retribuita) è del 74%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 18%.

Il 42% degli occupati può contare su un lavoro stabile, ossia contratti a tempo indeterminato* o attività autonome effettive (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.). Il guadagno è in media di 1.086 euro mensili netti.
Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato (richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e utilizzo nel lavoro delle competenze apprese all’università)?

Sono 53 laureati su cento, i quali considerano il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono.

 

I laureati magistrali biennali a uno, tre e cinque anni dalla laurea

I laureati magistrali biennali del 2014 coinvolti ad un anno dal titolo sono 3.506, quelli del 2012 a tre anni sono 3.499 e quelli del 2010 a cinque anni sono 3.272.

A un anno

Il 76% dei laureati magistrali biennali del 2014, compresi coloro che sono in formazione retribuita, è occupato. Il tasso didisoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 17%. 32 occupati su cento possono contare su un lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo). Il guadagno è di 1.125 euro mensili netti e l’efficacia è pari al 43%.

A tre anni
L’86% dei laureati magistrali biennali del 2012 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 9%.
Gli occupati stabili sono il 54%. Le retribuzioni arrivano a 1.240 euro mensili netti. L’efficacia coinvolge 47 laureati su cento.
Ma dove vanno a lavorare? Il 76% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 16% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (7%). L’ambito dei servizi assorbe l’80%, mentre l’industria accoglie il 16% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

A cinque anni
L’87% dei laureati magistrali biennali del 2010 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 8%.
Gli occupati stabili sono il 72%. Le retribuzioni arrivano a 1.371 euro mensili netti. L’efficacia coinvolge 53 laureati su cento.
Ma dove vanno a lavorare? Il 78% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 15% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (7%). L’ambito dei servizi assorbe il 79%, mentre l’industria accoglie il 18% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 27 Aprile, 2016
Risultati della ricerca: 1503