VII Conferenza annuale Espanet Italia

Da giovedì 18 a sabato 20 settembre, presso il Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100 A) si terrà la VII Conferenza annuale ESPAnet Italia dal titolo: "Sfide alla cittadinanza e trasformazione dei corsi di vita: precarietà, invecchiamento e migrazioni".

 

Tre giorni di appuntamenti e dibattiti intorno ai temi che più caratterizzano la società attuale: dalle nuove sfide alla cittadinanza, alla società che muta alla luce dei cambiamenti sociali causati da precarietà, invecchiamento, migrazioni.

 

La conferenza, suddivisa in 32 sessioni, è organizzata dal Dipartimento di CulturePoliticaSocietàdell’Università di Torino e accoglierà gli interventi di più di 120 tra i maggiori esperti di politiche sociali italiani ed europei.

 

Parteciperanno, tra gli altri, Massimo Livi Bacci (Università di Firenze), Trudie Knijn (Utrecht University), EleonoreKofman (Middlesex University London), Chiara Saraceno (Collegio Carlo Alberto), Anália Torres (University of Lisbon), Frank Vandenbroucke (Katholieke University of Leuven) e Christopher Whelan (University College Dublin).

 

ESPAnet Italia, il network Italiano per l'analisi delle Politiche Sociali, che nasce come articolazione italiana di ESPAnet Europa www.espanet.org, è una rete di studiosi che promuove il dibattito interdisciplinare sulle politiche sociali, considerando tradizioni teoriche e metodologiche differenti allo scopo di una reciproca e fruttuosa contaminazione.

 

La conferenza è rivolta a studiosi, amministratori, operatori sociali e ricercatori, provenienti da diversi ambiti disciplinari che intendono promuovere il dibattito interdisciplinare sulle politiche sociali.

 

La conferenza è aperta al pubblico previo pagamento di una quota di iscrizione. 

Dott.ssa Valeria Cappellato
Tel. (+39) 011 6704103
Cell 3395033999
Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 15 Settembre, 2014

1914: musica e cultura sull'orlo dell'abisso. 15 -16 settembre 2014

Lunedì 15 settembre, dalle 10.00 alle 17.00, presso la Biblioteca civica musicale "Andrea Della Corte" (Corso Francia, 186) e martedì 16 settembre, con lo stesso orario, nell’Aula Magna del Rettorato (via Verdi, 8) si terrà il convegno "1914: Musica e cultura sull’orlo dell’abisso”.

 

La due giorni di studi, dedicata alla cultura musicale europea allo scoppio della Grande Guerra, è organizzata dalDipartimento di Studi Umanistici e dal Dipartimento di Culture Politica e Società dell’Università di Torinoe si inserisce nella la sezione INCONTRI del Festival MITO SettembreMusica.

 

Nella prima giornata, dopo il saluto delle autorità, interverranno Marina Giaveri (Torino) Nicola Ferrari (Genova) e Pierpaolo Portinaro (Torino) per delineare il contesto culturale europeo all’alba del primo conflitto mondiale. Nella sessione pomeridiana sarà approfondita la tradizione musicale pre-bellica in area francese, belga, inglese e danubiana, con le relazioni di Tito Tonietti (Pisa), Alessandro Macchia (Lecce), Ernesto Napolitano (Torino) e Valentina Crosetto (Torino).

 

La seconda giornata del convegno è dedicata, con gli interventi di Alberto Rizzuti (Torino), Giangiorgio Satragni(Torino), Chiara Sandrin (Torino) e Roberto Calabretto (Udine), alla riflessione su opere musicali e letterarie fiorite in area germanica. Verrà inoltre presentato il volume "Cento Primavere", a cura di Nicoletta Betta e Marida Rizzuti. Il libro raccoglie gli Atti del Convegno omonimo, incentrato sulla "Sagra della primavera" e tenutosi durante la scorsa edizione di MITO SettembreMusica. Alla presentazione interverranno Susanna Franchi e Daniele Di Virgilio.

 

Sempre martedì 16 settembre, a partire dalle 16, nel cortile del Rettorato il TASIK Ensemble proporrà il concerto "Minerva 1914: parole e musica dalla Prima Guerra Mondiale". Lo spettacolo che nasce da un’idea di AlbertoRizzuti, è un progetto di Stefano Moretti con la partecipazione di Giulia Valenti, Alessandro Meringolo, CarloPestelli e Luca Rossetto Casel.

 

In chiusura interverrà il Rettore dell’Università di Torino, prof Gianmaria Ajani.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 12 Settembre, 2014

Chiarito un meccanismo che può rallentare l'Alzheimer

I ricercatori del NICO, Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino 
hanno studiato il meccanismo che, impedendo alle cellule di ripulirsi, favorisce lo sviluppo della malattia.

 

Chiarito uno dei meccanismi che impedendo alle cellule del cervello di ‘ripulirsi’ favorisce lo sviluppo dell’Alzheimer, la più comune patologia legata all’invecchiamento.

 

L’accumulo nel tessuto cerebrale di peptidi di β amiloide (Aβ), i principali componenti delle placche senili, è una delle cause principali della malattia. Elena Tamagno e Michela Guglielmotto del NICO Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino - del gruppo di ricerca guidato dal direttore dell’istituto, il prof. Alessandro Vercelli - hanno individuato la relazione che lega la presenza di questa molecola ai principali meccanismi di morte e ricambio cellulare, entrambi responsabili della neurodegenerazione e dello sviluppo della malattia.

 

L’accumulo di depositi o detriti cellulari impedisce, anche negli organismi sani, il buon funzionamento delle cellule. Nella malattia di Alzheimer il meccanismo di degradazione che normalmente garantisce il ricambio cellulare è alterato, ma ad oggi non era chiaro il meccanismo molecolare che impedisce alle cellule malate di smaltire i ‘rifiuti’, che blocca cioè il normale processo di autofagia provocando uno stato di sofferenza.

 

Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Autophagy, è nato nei laboratori del NICO l’Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi - Università di Torino con sede a Orbassano, ma è frutto di una collaborazione a livello nazionale e internazionale. Hanno infatti partecipato - oltre al Dipartimento di Scienze Biologiche e Cliniche dell’Università di Torino - ricercatori dell’Università di Catania, Genova, Losanna e della Columbia University di New York.

 

"Grazie a questo studio abbiamo aperto la strada a nuove ricerche - commentano le ricercatrici del NICO -occorre infatti indagare i meccanismi molecolari che rallentano lo smaltimento di ‘rifiuti’, così da favorire il processo di ricambio cellulare di tipo ‘positivo’ e frenare lo sviluppo dell’Alzheimer. Questi risultati - che confermano l’importanza della ricerca di base - potrebbero aiutare a disegnare nuove terapie che possano curare, o almeno alleviare i sintomi di questa terribile malattia".

 

A causa dell’aumento dell’aspettativa di vita, la malattia di Alzheimer - che colpisce prevalentemente la popolazione anziana - diventerà un problema sempre più pressante. Almeno 1 milione di Italiani soffrono di questa patologia e senza nuove scoperte questo numero è destinato a rappresentare solo la punta dell’iceberg.

Ufficio stampa NICO: Barbara Magnani
Cell. 339 3096245
Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 11 Settembre, 2014

FIRMATO L'ACCORDO TRA L'UNIVERSITA' DI TORINO E LE UNIVERSITA' DEL SAHEL PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE - fotocomunicato

Al centro il Rettore Ajani con la delegazione africana

Oggi martedì 19 novembre è stato firmato l’accordo di collaborazione tra l’Università degli Studi di Torino e le Università del Sahel (Niger, Burkina Faso e Tchad) per l’avvio del progetto  R.U.S.S.A.D.E. (Réseau des Universités Sahéliennes pour la Sécurité Alimentaire et la Durabilité Environnementale), iniziato nell’ottobre 2013 nel quadro del programma EDULINK, varato dall’UE con finalità di rafforzamento della cooperazione nel settore dell’istruzione superiore tra il gruppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), attraverso la creazione di reti istituzionali atte a promuovere un sistema di formazione di qualità per rispondere ai bisogni del mercato del lavoro e alle priorità di sviluppo socioeconomico dei paesi di queste aree. 

Il progetto avrà la durata di 3 anni e prevederà l’organizzazione di un corso di insegnamento superiore (Master) per la formazione e la specializzazione di figure professionali che si possano inserire localmente nelle istituzioni (enti pubblici, università od altri istituti di formazione di vario livello), nelle ONG, nelle imprese, ecc. che più intervengono nel campo dello sviluppo rurale. Il Master sarà aperto a studenti provenienti da diversi percorsi formativi (agronomi, veterinari, zootecnici, laureati in biologia, geografia, fisica, scienze ambientali, scienze naturali, ...) e dai Paesi partner nonché dagli altri Paesi saheliani della rete del C.I.S.A.O (Centro Interdipartimentale di Ricerca e Cooperazione Tecnico Scientifica con i Paesi del Sahel e dell'Africa Occidentale). 

“Con questo progetto – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino, Prof. Gianmaria Ajani – il nostro Ateneo sottolinea la propria vocazione nella formazione internazionale. Il Master multidisciplinare consentirà di fornire ai soggetti formati una gestione integrata delle risorse naturali, per una maggiore sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale dei Paesi del Sahel.” 

“La strategia del progetto RUSSADE – ha aggiunto il Presidente del C.I.S.A.O , prof.ssa Elena Ferrero - prevede di rafforzare la qualità e l’efficacia dell’insegnamento superiore, in modo da aumentarne l’impatto sulla sicurezza alimentare di questi Paesi caratterizzati da un elevato tasso di povertà, largamente dovuto all’insufficienza alimentare, alla drastica riduzione delle risorse produttive e naturali (suoli, acqua) e/o alla loro cattiva gestione e/o sfruttamento.”

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 11 Settembre, 2014

Al Dipartimento di Chimica dell'Università di Torino le nanoparticelle aiutano a capire la formazione delle "molecole primordiali"

L’utilizzo di nanoparticelle ha consentito ad un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino di collocare un tassello importante nel processo conoscitivo della formazione di biomolecole complesse sulla superficie di minerali in epoche primordiali.

 

Tra le problematiche che si inscrivono nell’ambito dello studio di sistemi complessi si collocano infatti anche le ricerche sugli eventi chimici e fisici che possono aver portato alla formazione sulla superficie del nostro pianeta di biomolecole sufficientemente grandi e strutturate da costituire una base per lo sviluppo di sistemi biochimici capaci di dare avvio alla comparsa della vita biologica, circa 3.7 miliardi di anni fa. Tra i principali costituenti di tale base compaiono i polipeptidi, risultato della condensazione di amminoacidi, la cui evoluzione dimensionale ed organizzativa è costituita da proteine ed enzimi.

 

A partire dall’ipotesi del fisico britannico J.D. Bernal, che all’inizio degli anni ’50 pose l’attenzione sulla possibile azione catalitica esercitata dalla superficie di alcuni minerali, principalmente argille, nella promozione della reazione tra biomolecole semplici in epoca prebiotica, si sono susseguiti vari studi su tipologie di minerali, condizioni e meccanismi molecolari capaci di dare origine a reazioni tra amminoacidi in condizioni prebiotiche. In questo lungo percorso sono stati definiti alcuni capisaldi conoscitivi, quale il ruolo della disidratazione nel corso della reazione tra amminoacidi adsorbiti, che in epoca prebiotica può essere stato il risultato dell’esposizione al sole dei sistemi reattivi. Tuttavia, gli esperimenti condotti partendo da amminoacidi non precedentemente attivati tramite opportune reazioni avevano messo in evidenza la formazione solo di peptidi contenenti al massimo 6 unità amminoacidiche, indicando che la reazione di interesse poteva avvenire, ma con un corso limitato. Inoltre, mancavano indicazioni di come strutture polipeptidiche, una volta formate alla superficie dei minerali, potessero muoversi per dare origine a strutture organizzate, passaggio importante verso lo sviluppo di sistemi più complessi quali quelli necessari per la comparsa di una vera e propria reattività biochimica.

 

Al superamento di queste due problematiche ha contribuito una ricerca svolta presso l’Università degli Studi di Torino, i cui risultati sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Angewandte Chemie (anno 2014, vol. 53, fascicolo 18, pp. 4671-4674), tra le più prestigiose a livello internazionale in ambito chimico. Grazie all’iniziativa del Prof. Piero Ugliengo, al Dipartimento di Chimica è infatti attiva da alcuni anni una linea di ricerca dedicata proprio alla comprensione di meccanismi molecolari alla superficie di solidi di interesse per la chimica prebiotica. Nell’ambito di tale attività, un team costituito da chimico-fisici, il Prof. Martra ed i Dott. Deiana, Sakhno, Barberis e Fabbiani, e di chimici analitici, il Dott. Pazzi ed il Prof. Vincenti, hanno infatti messo a punto un sistema sperimentale grazie al quale hanno potuto verificare come alla superficie di alcuni ossidi, tra i più rappresentativi dei substrati minerali di interesse nel settore, la reazione tra amminoacidi possa portare alla formazione di catene peptidiche lunghe fino a 16 termini. Un elemento importante è stato l’utilizzo di tali ossidi in forma nanoparticellare, e quindi con un elevato sviluppo della superficie rispetto alla massa, che ha consentito la produzione di polipeptidi in quantità sufficienti da essere rilevate tramite specifiche determinazioni strumentali. Inoltre, in questo modo è stato possibile osservare come, in seguito a successiva idratazione con pochi strati molecolari di acqua, i polipeptidi possano muoversi sulle superfici dando origine a fenomeni di auto-assemblaggio, a formare insiemi con porzioni organizzate secondo i due motivi strutturali base dei sistemi proteici, elicoidali e a foglietti-beta. Si tratta della prima osservazione dello svolgimento sequenziale, alla superficie di un solido, della formazione catalitica di polipeptidi a catena lunga partendo da amminoacidi non attivati e della loro successiva evoluzione in strutture con un certo grado di organizzazione. Per l’importanza riconosciuta a questo studio dai valutatori del manoscritto inviato per la pubblicazione e dall’editore scientifico della rivista, il lavoro è stato pubblicato come “hot paper”, connotazione riservata agli articoli di maggior rilievo in settori di ricerca in rapida evoluzione e di elevato interesse attuale, e ad esso è stata dedicata una delle copertine del fascicolo a stampa in cui è apparso.

 

Didascalia della foto: "Il team di ricercatori autori della ricerca (da sinistra a destra: Yuriy Sakhno, Marco Vincenti, Chiara Deiana, Gianmario Martra, Marco Pazzi, Marco Fabbiani) con il Prof. Ugliengo (ultimo a destra) iniziatore di questo tipo di studi al Dipartimento di Chimica".

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 4 Settembre, 2014

Entro il 12 settembre le domande di ammissione alla Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi dell'Università di Torino

C’è un motivo in più per scegliere l’Ateneo torinese. E’ la possibilità di iscriversi alla Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi, la scuola universitaria di alta formazione che dal 2009 affianca e integra il percorso formativo degli studenti iscritti a tutti i Corsi di Laurea dell’Università di Torino.
C’è tempo fino al 12 settembre per presentare le domande di ammissione alla Scuola e partecipare così al concorso nazionale che si svolgerà il 23 e 24 settembre. Per l’anno accademico 2014/2015 sono disponibili 30 posti per il primo anno (per le due Classi di Scienze Umane e della Natura) e 7 posti per il quarto anno (per chi cioè si iscrive al I anno di un corso di laurea magistrale o al IV anno del ciclo continuo).
 

Per partecipare alla selezione gli studenti devono aver raggiunto un punteggio di almeno 80/100 alla maturità, ma soprattutto devono essere fortemente motivativersatili e curiosi di ogni aspetto della cultura e della conoscenza. La Scuola garantisce infatti una solida quanto impegnativa formazione interdisciplinare: il suo obiettivo è offrire una visione globale della complessità e dei grandi problemi della società contemporanea, ma allo stesso tempo gli strumenti per comprenderli e affrontarli.
Pensata sul modello dei college inglesi, la Scuola punta a creare una comunità tra i suoi studenti.
Per questo chi rispetta i criteri di frequenza e profitto richiesti viene ospitato gratuitamente nelle residenze universitarie convenzionate (Collegio Universitario Renato Einaudi e Residenza Universitaria EDISU Cavour), oltre a fruire del rimborso delle tasse universitarie e di un contributo annuale per lo studio.

Dallo sfruttamento energetico alle ricadute sociali ed economiche dei mutamenti climatici, dalle forme di governo alla relazione stato/mercato, dall'evoluzione delle relazioni sociali e dei processi di decisione fino ai modelli di funzionamento dei sistemi complessi. Questi alcuni dei 22 corsi offerti dalla SSST nell’arco dei 5 anni. Temi di forte impatto socio-politico, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile, affrontati integrando scienze umane e della natura: una formazione multidisciplinare necessaria per capire le trasformazioni del mondo contemporaneo e preparare al lavoro in grandi organizzazioni pubbliche e private, come agenzie governative e ONG.
La Scuola, che ad oggi conta oltre 120 studenti (complessivamente tra il I e V anno) e 23 laureati, si avvale di un corpo docente d’eccellenza, composto sia da professori dell’Università di Torino sia da studiosi provenienti dagli Atenei di tutto il mondo.

 

La SSST si avvale del contributo di MIUR e Compagnia di San Paolo.

In allegato:
scheda riassuntiva del bando e della Scuola 

foto degli studenti e del Vice Presidente SSST Alessandro Zennaro.
 

Scuola di Studi Superiori "Ferdinando Rossi"

Tel. (+39) 011 6702960-2962

Ufficio stampa: Barbara Magnani

Cell. 339 3096245

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 3 Settembre, 2014

La matematica e l'informatica. Un'opportunità di aggiornamento nei contenuti e metodi

Domani giovedì 4 settembre, dalle 15.00, presso la Sala Mappamondi dell’Accademia delle Scienze (Via Accademia delle Scienze 6 – Torino), si svolgerà il Convegno Scientifico Nazionale "La matematica e l’informatica. Un’opportunità di aggiornamento nei contenuti e metodi", organizzato con il MIUR e il contributo scientifico dell’Università e del Politecnico di Torino.

 

Saranno presenti: il Direttore Generale del MIUR dott.ssa Palumbo, il Prorettore dell'Università di Torino prof.ssa Barberis, il Rettore del Politecnico di Torino prof. Gilli, Assessore all'Istruzione della Regione Piemonte dott.ssa Pentenero, Assessora alle Politiche educative della Città Avv. Pellerino, Presidente della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo prof.ssa Poggi, Reggente Direzione Ufficio Scolastico Regionale, dott. Catania.

 

"Il Parlamento europeo e il Consiglio tra le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente hanno raccomandato la competenza matematica e le competenze digitali sotto forma di conoscenza, abilità e attitudini adeguate al contesto, quali essenziali per ogni individuo in una società basata sulla conoscenza. Esse costituiscono un valore aggiunto per il mercato del lavoro, la coesione sociale e la cittadinanza attiva perché offrono flessibilità e capacità di adattamento, soddisfazione e motivazione. Il Progetto Problem Posing & Solving della Direzione degli ordinamenti e dell’autonomia scolastica del MIUR, nato nel 2012, intende promuovere un radicale aggiornamento nei contenuti e nei metodi per il raggiungimento di tali competenze. Il Convegno vuole essere un momento di riflessione su questa opportunità anche in un periodo particolarmente importante quale il semestre italiano di Presidenza europea".

 

Venerdì 5 e sabato 6 settembre seguirà il Seminario sul Progetto di ricerca Problem Posing and Solving che l'Università di Torino porta avanti da due anni per conto del MIUR Istruzione (responsabile prof.ssa Marina Marchisio, Dipartimento di Matematica).

 

"Il Progetto nazionale del MIUR Problem Posing and Solving è nato nel 2012 per rinnovare l'insegnamento della matematica e dell'informatica nella scuola secondaria di secondo grado. Al momento vede la partecipazione attiva di 800 docenti e 9000 studenti su tutto il territorio italiano. Altri 1300 docenti hanno intrapreso un percorso di formazione per poter entrare nel Progetto a partire dal prossimo anno scolastico.
La comunità dei docenti PP&S lavora su una piattaforma di e-learning Moodle integrata con ambienti di calcolo evoluto e sistemi di tutorato a distanza sviluppata dall'Università di Torino. È il più' grosso progetto in rete che sia mai esistito. I docenti seguono corsi di formazione a distanza tenuti da esperti, hanno a disposizione un costante tutorato, si scambiano tra loro idee, strategie e condividono materiali e buone pratiche. Con gli studenti sviluppano metodologie innovative di apprendimento basato sul cooperative learning. 
All’iniziativa parteciperanno 54 docenti del progetto più attivi selezionati dal MIUR, che oltre a seguire il Convegno Scientifico sono chiamati a lavorare in gruppo per elaborare percorsi innovativi per raggiungere le competenze indicate dalle Indicazioni Nazionali in parte sperimentati nell'anno scolastico appena terminato".

 

Partner del Progetto PP&S sono l'Università di Torino, il Politecnico di Torino, l'AICA (Associazione Italiana di Calcolo Automatico), il CNR, la Confindustria.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 3 Settembre, 2014

29th Himalaya, Karakoram And Tibet Workshop, 2-4 September 2014 - Palazzo Ducale Di Lucca

A Lucca incontro internazionale di ricercatori per discutere i risultati degli studi più recenti sulla più alta catena di montagne del mondo: l’Himalaya.

Dal 2 al 4 settembre 2014 si svolgerà a Lucca presso il Palazzo Ducale il convegno scientifico internazionale: "29th Himalaya-Karakoram-Tibet workshop".

Il congresso, che si tiene ogni anno in una nazione diversa e riunisce i ricercatori che lavorano attivamente sulla catena Himalayana, sul Karakoram e sul Tibet per scambiarsi e discutere i risultati delle ricerche svolte e in atto, torna in Italia dopo ben 17 anni di assenza ed è stato organizzato dal Prof. R. Carosi del Dipartimento di Science della Terra dell’Università di Torino e dalla Dott.ssa C. Montomoli e dal Dott. Salvatore Iaccarino dell’Università di Pisa e, che hanno ricevuto l’incarico di organizzare l’evento dalla comunità scientifica internazionale lo scorso anno a Tubinga (Germania).

L’iniziativa viene svolta sotto gli auspici della Società Geologica Italiana e del Gruppo Italiano di Geologia Himalayana, un gruppo di ricercatori molto attivi e noti nella comunità internazionale, e verrà fatto a Lucca grazie alla sensibilità della Amministrazione Provinciale e della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Parteciperanno oltre 100 delegati da molte parti del mondo.

L’interesse per la catena di montagne più alte del mondo risiede anche nel fatto che rappresenta il più classico esempio di catenza di montagne prodotta dalla collisione tettonica, dovuta alla convergenza tra le placche indiana e euro-asiatica. In questo eccezionale laboratorio naturale, dove si possono osservare spaccati della crosta terreste di oltre 8 km, i ricercatori di tutto il mondo si confrontano, discutono e da qui nascono nuove idee. Qui sono particolarmente sensibili gli effetti del clima e i suoi cambiamenti, non a caso l’Himalaya è considerato il “terzo polo”, e possono essere studiate le relazioni tra le forze tettoniche e l’evoluzione morfologica e climatica delle aree circostanti a questa spettacolare catena montuosa che si estende per oltre 2400 km in lunghezza. I risultati degli studi effettuati in questo laboratorio naturale servono per capire meglio i cambiamenti e i processi in atto anche in altre zone del pianeta. 

Prof. Rodolfo Carosi
Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 1 Settembre, 2014

Oltre 19 mila le preiscrizioni ai corsi a numero programmato

Sono più di 19 mila le domande di preiscrizione ai corsi di laurea a numero programmato per l’anno accademico 2014/2015, per i quali lo studente dovrà sostenere un test di accesso.

I dati definitivi segnalano un aumento rispetto a quelli dell’anno scorso: un elemento di particolare rilievo per l’Ateneo torinese in controtendenza rispetto alla situazione nazionale.

Gli aumenti più significativi si sono registrati nei Corsi di Laurea in Scienze Naturali (+18%), Scienze Biologiche (14%), Farmacia (17%), e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (+46%), Scienze delle Attività Motorie e Sportive (+12%), Scienze dell’Educazione (+31%).

Nelle richieste di accesso per i Corsi delle professioni medico-sanitarie, si è registrata una complessiva redistribuzione delle preiscrizioni registrando un aumento per i Corsi in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica (+ 33%), Dietistica (+ 8%) e Tecniche della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva (+ 12%).

Rispetto allo scorso anno accademico i Corsi in Viticoltura ed Enologia, Tecnologie Alimentari, Scienze Forestali e Ambientali, Scienze e Tecnologie Agrarie, e Scienze e Tecnologia dei Materiali sono diventati ad accesso programmato.

Si segnala inoltre che:

- le preiscrizioni alla Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi scadranno il 12 settembre 2014 (ore 16.00) Per maggiori informazioni consultare il sito web della Scuola http://ssst.campusnet.unito.it/do/home.pl;

- le preiscrizioni al Programma MD/PhD scadranno il 1 ottobre 2014 alle 23.59. Per maggiori informazioni consultare il sito web del Programma http://www.medicina-mdphd.unito.it/do/home.pl
- le domande di immatricolazione 2014/2015 ai corsi di laurea di primo livello e laurea a ciclo unico ad accesso libero devono essere compilate on-line da lunedì 1 settembre a venerdì 10 ottobre 2014 e presentate, debitamente firmate e corredate dei documenti richiesti, dal 1 settembre al 10 ottobre 2014 presso il Centro Immatricolazioni (Corso Regio Parco 134/A – 10154 Torino) per confermare l’immatricolazione.

- Le domande di immatricolazione 2014/2015 ai corsi di studio programmati a livello nazionale o locale devono essere compilate secondo le indicazioni del bando di concorso pubblicato sull’Albo ufficiale di Ateneo.

 

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 1 Settembre, 2014
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