Siglato accordo di collaborazione scientifica con la Società Storica delle Valli di Lanzo

Il Magnifico Rettore dell’Università di Torino, prof. Stefano Geuna e il Presidente della Società Storica delle Valli di Lanzo, prof. Michele Vietti, hanno firmato un accordo di collaborazione scientifica finalizzato alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale delle Valli di Lanzo.

 

La Società Storica delle Valli di Lanzo è un’associazione attiva dal 1946 nel comprensorio formato dalle Valli di Lanzo, un territorio con comuni caratteristiche antropologiche e culturali fin dall’età antica. La Società storica cura, dal 1955, una Collana editoriale, oggi composta da 153 volumi, organizza mostre ed esposizioni e promuove occasioni di incontro e approfondimento culturale.

 

L’obiettivo dell’accordo è avviare un piano pluriennale di attività con l’Università di Torinoal fine di riportare l’attenzione sulle Valli di Lanzo, mediante la promozione di studi, ricerche ed attività di comune interesse, incentivando tesi di laurea, non rivolte esclusivamente allo studio del passato, ma interessate anche alla ricerca di soluzioni alle incertezze del presente, che promuovano lo sviluppo economico e la tutela della ruralità e dell’ambiente montano.

 

“La Società Storica ha già collaborato in passato con l’Università di Torino” ha affermato Michele Vietti “ma sempre in via occasionale; serve adesso un progetto strutturato, di lungo periodo, capace di integrarsi nella realtà universitaria, così da riuscire a rinnovare l’interesse verso le Valli, quale argomento meritevole di essere approfondito,e la riscoperta da parte degli studenti nell’ambito dei loro piani formativi. Come tante altre realtà del terzo settore, la nostra associazione ha bisogno di un ricambio generazionale, possibile se si riesce a mantenere viva la coscienza di questo territorio, salvaguardando le diverse espressioni della sua identità, non sempre adeguatamente riconosciute e tutelate”.

 

Tra le concrete iniziative che verranno avviate dalla Società Storica in cooperazione con l’Università di Torino, ci sarà il rilancio del premio Tesi di Laurea su progetti di ricerca condivisi e l’apertura in Lanzo Torinese, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, di una sala dedicata allo studio per studenti universitari, fruibile gratuitamente, con accesso ai fondi archivistici e librari della Società.

 

L’Università di Torino, dal canto proprio, afferma il Prof. Alessandro Zennaro, Vicerettore con delega al Public Engagement, “ha posto al centro della propria mission l’interazione continua con il territorio allo scopo di generare opportunità di dialogo e collaborazione con la comunità volte a favorire lo sviluppo sociale, culturale ed economico”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 21 Novembre, 2023

Curare corpo e mente con un approccio integrato - la sfida di UniTo

Venerdì 17 novembre 2023, dalle 18:00, presso l'Auditorium del Complesso Aldo Moro (Via Verdi, 41 - Torino), è in programma l’evento “Tu sei un pezzo unico - L'approccio integrato per il benessere bio-psico-sociale della persona”. Focus dell’iniziativa, a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, è la presentazione del Master interdipartimentale di I livello Mind To Move Health Specialist, giunto alla terza edizione, che propone un approccio rivoluzionario alla salute, fondato sulla centralità della persona, e dell'associazione no profit “Tu sei un pezzo unico”, appena costituita con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per le persone affette da patologie croniche, i loro familiari e caregivers.

 

L’evento è organizzato da Mind&Move, Spin Off Accademico e Start Up Innovativa dell’Università di Torino, in collaborazione con Associazione CentroScienza onlus, Fondazione Medicina a Misura di Donna onlus, Torino Città per le Donne ETS.

 

Interverranno, per i saluti istituzionali: Stefano Geuna - Rettore dell’Università di Torino, Chiara Benedetto – Direttrice della Struttura Complessa Universitaria Ginecologia e Ostetricia 1 dell’Ospedale S. Anna - AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e Presidente del Comitato Mondiale per la Salute e la Cura della Donna, Andrea Tronzano - Assessore al Bilancio della Regione Piemonte, Giovanni La Valle – Direttore Generale A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, Maria Grazia Grippo - Presidente del Consiglio Comunale di Torino e Antonella Parigi - Presidente di Torino Città per le Donne. Inaugureranno l’evento: Paola Cassoni - Delegata del Rettore per l’inclusione, le pari opportunità e le politiche di genere, Vice - Direttrice Scuola di Medicina di Torino; Rossella Postiglione - Presidente di Mind To Move, Università degli Studi di Torino e Luca Fasolo - Advisory Board Member di Mind To Move. Presenteranno il Master: Fabio Broglio, Presidente del Comitato Scientifico, e  una rappresentanza dei docenti del corso, afferenti alla Scuola di Medicina UniTo. 

 

Ideato da Mind&Move e lanciato nel 2020, in piena pandemia, il Master Mind To Move Health Specialist” ha formato nelle prime 2 edizioni oltre 50 professioniste e professionisti. È organizzato dall’Università degli Studi di Torino (Dipartimenti di Scienze Mediche, Scienze Cliniche e Biologiche, Neuroscienze, Oncologia e Scuola di Medicina) ed è il primo corso nato in Italia per formare figure in grado di occuparsi sotto il profilo fisico e psicologico di patologie metaboliche, dislipidemie e delle sindromi ansioso-depressive, in modo da curare il paziente e traghettarlo verso un percorso di cambiamento e stili di vita più consapevoli e salutari. 

 

La mortalità per patologie metaboliche, oncologiche, cardiopatie, infatti, continua ad essere in forte aumento. Le persone nel mondo affette da almeno una patologia cronica sono stimate in 1,7 miliardi (fonte: The Lancet, 2020) mentre, per quanto riguarda il nostro paese, si stima siano affetti da almeno una patologia cronica 23,7 milioni di italiani (fonte: ISTAT, 2022), di cui circa 1,7 milioni si trovano in Piemonte (fonte: IRES Piemonte, 2020). Queste patologie sono spesso associate a disturbi della psiche quali, ansia, depressione, insonnia. Il Sistema Sanitario è progettato per affrontare le emergenze mediche ed altre condizioni acute, ma non ha le risorse per intervenire adeguatamente sulle malattie croniche e fare prevenzione. Tuttavia, da anni la ricerca scientifica fornisce dati inconfutabili sulla necessità di una gestione integrata della salute delle persone, che tenga conto in modo organico e coordinato delle problematiche alimentari, psicologiche, motorie oltreché mediche. L’approccio integrato richiede l’esistenza di figure qualificate che sappiano collaborare attivamente tra loro per la presa in carico della persona, con una visione di salute circolare, ed è proprio la formazione di questi professionisti l’obiettivo del Master Mind To Move Health Specialist.

 

Gli allievi del master perfezioneranno le loro competenze in endocrinologia, anatomia, fisiologia, psicologia, neuroscienze, movimento, in accordo con i fondamentali del paradigma P.N.E.I. (Psiconeuroendocrinoimmunologia, la disciplina che studia le interazioni tra i sistemi nervoso centrale, endocrino e immunitario, nonché il loro effetto sul comportamento umano e animale) e saranno formati ad individuare ed utilizzare le leve motivazionali dei singoli individui, conoscere i meccanismi di formazione delle abitudini, di inversione delle abitudini disfunzionali e di acquisizione di abitudini in linea con gli obiettivi di salute.

 

Ai giornalisti che interverranno sarà offerto un light dinner al termine dell’evento.

 

Programma in allegato.

 

Tutte le informazioni sul Master “Mind To Move Health Specialist” sono disponibili sul sito:

www.mindtomove.it/master-universitario/

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 16 Novembre, 2023

Universitaà di Torino ed Enea per studiare gli impatti dell’uso dell’idrogeno sull’ambiente e sulla società

Domani, mercoledì 15 novembre 2023alle ore 15, presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino (Lungo Dora Siena 100, Torino) si svolgerà il seminario su “Scenari della transizione energetica: le strategie dell’idrogeno”.

 

Per far fronte alla crisi climatica, l’Unione Europea ha inserito l’idrogeno tra i possibili vettori della transizione energetica. Nel corso del seminario si proverà a dare risposta ad alcune domande. Siamo di fronte a un modello sostenibile? Queste politiche potranno fornire un contributo alla decarbonizzazione dell'economia oppure riprodurranno un modello insostenibile guidato dalle grandi aziende dell’energia fossile?

 

Dopo una introduzione di Elena Gerebizza, Ricercatrice e campaigner di ReCommon, Marcello Baricco e Paola Rizzi, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, daranno un quadro delle attività di ricerca in corso sull’idrogeno all’Università di Torino e delle strategie a livello regionale, nazionale ed europeo. Alessandro Agostini di ENEA, Centro Ricerche Casaccia, fornirà una descrizione delle attività di ENEA su questo tema, Infine, Alessandro Sciullo e Jacopo Bindi, del Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino, presenteranno una visione sui possibili impatti dell’introduzione dell’idrogeno nella società. Il seminario sarà guidato da Dario Padovan, del Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino.

 

Il seminario si svolge nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra ENEA e l’Università di Torino, siglato nell’ambito del PNRR. L’accordo è finalizzato ad uno studio degli impatti ambientali di sistemi integrati per l’immagazzinamento di idrogeno ed ha una durata di tre anni. L’accordo ha permesso l’assunzione, presso l’Università di Torino, di tre giovani ricercatori e ricercatrici.

 

“Questo accordo permetterà di realizzare un supporto scientifico e tecnico sul ruolo strategico che la filiera italiana dell’idrogeno può avere per la decarbonizzazione dei settori di uso finale dell’energia, concentrandosi sulla valutazione dei vari impatti ambientali e climatici, oltre al potenziale di diffusione nel mercato.” dichiara la prof.ssa Paola Rizzi, coordinatrice del progetto per l’Università di Torino “Le filiere e tecnologie da modellare saranno principalmente quelle sviluppate nell’ambito delle attività del PNRR; filiere e tecnologie alternative saranno descritte con informazioni da letteratura. I dati di inventario saranno quindi utilizzati per la valutazione degli impatti ambientali e sociali con metodologia LCA e LCA sociale”.

 

“Questo accordo permetterà di realizzare inventari dettagliati di bilanci di massa ed energia, nonché dei relativi costi, di tecnologie, applicazioni e di intere filiere di tecnologie dell’idrogeno. Verranno considerate tutte le fasi di filiera: produzione, trasporto e stoccaggio, ed utilizzo finale. Un focus particolare sarà dedicato alle fasi di distribuzione e stoccaggio e verranno inclusi gli stoccaggi di tipo sotterraneo e in serbatoio, e diversi step di trasporto e distribuzione prima del consumo.”, dichiara il responsabile dell’accordo per ENEA, Claudio Carbone.

 

Le tecnologie legate all’uso dell’idrogeno potranno essere un tassello essenziale per la transizione ecologica, in particolare per la decarbonizzazione dei trasporti e di molti processi produttivi. Da molti anni l’Università di Torino è impegnata nella ricerca e nell’innovazione su questo tema. Partendo da queste esperienze, si è costituito il gruppo di lavoro H2@UNITO all’interno dell’Università di Torino.

 

“Questo accordo è certamente un'ottima opportunità per H2@UNITO. Il gruppo coinvolge circa 40 ricercatori, provenienti da 11 Dipartimenti, ed è già è attivo in diversi progetti in ambito europeo, nazionale e regionale, ed in particolare nelle iniziative MOST e NODES del PNRR. L’attività con ENEA certamente permetterà di rafforzare le competenze del nostro Ateneo sulle tematiche legate all’uso dell’idrogeno”, conclude il prof. Marcello Baricco, responsabile di H2@UNITO.

 

In particolare, sono in corso studi sulla produzione di idrogeno per elettrolisi dell'acqua, con tecnologie termochimiche e da biomasse. Mediante lo sviluppo di catalizzatori avanzati altamente selettivi, viene studiato l’uso dell'idrogeno per la sintesi di idrocarburi mediante idrogenazione della CO2.

 

In ambito geologico, sono in atto ricerche per l’identificazione di siti per lo stoccaggio di grandi quantità di idrogeno. Nell’ambito del progetto HyCARE, un progetto finanziato da Clean Hydrogen Parnership e coordinato dall’Università di Torino, si è sviluppato un sistema di stoccaggio di idrogeno basati su idruri, integrato con elettrolizzatori e celle a combustibile.

 

Sono in corso studi per lo sviluppo di componenti per l’utilizzo di mobilità basata sull’idrogeno in campo automotive, ferroviario e nautico, fino alla costruzione di droni alimentati da celle a combustibile. L’uso dell’idrogeno viene anche studiato per la decarbonizzazione di processi industriali, quali la produzione di acciaio, cemento e nel settore chimico.

 

Sono in corso analisi sulla convenienza economica e sull’impatto dell’uso di idrogeno sul sistema elettrico e per la mobilità, considerando varie filiere di uso finale ed in particolare per lo sviluppo di Hydrogen Valley. Infine, sono sviluppate analisi e valutazioni sulle normative, incentivi e regolamentazioni, con una attenzione particolare all'accettazione sociale delle tecnologie basate sull’idrogeno, in particolare per lo sviluppo di comunità energetiche.

 

Anche ENEA è da numerosi anni in prima linea sui temi afferenti all’intera catena del valore dell’idrogeno, dalle tecnologie per la sua produzione a quelle per l’accumulo, il trasporto e la distribuzione fino a tutti i sistemi e i dispositivi per gli usi finali del nuovo vettore energetico (applicazioni nell’industria, nel settore mobilità e trasporto, nel civile/residenziale). ENEA coordina, infatti, l’Accordo di Programma con il MASE, nel contesto della Componente 2 della Missione 2 (M2C2) “Energia Rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità Sostenibile”, Investimento 3.6 “Ricerca e Sviluppo sull’Idrogeno” del PNRR, all’interno del quale è stato definito un Piano Operativo di Ricerca (POR) per l’idrogeno, e nel cui ambito è stato stipulato l’accordo di collaborazione con l’Università di Torino. ENEA è, inoltre, affidataria di un progetto IPCEI Hy2Tech per la realizzazione, presso il Centro Ricerche Casaccia di quattro ‘pilot line’ per la sperimentazione di tecnologie innovative legate alla filiera degli elettrolizzatori, delle celle a combustibile, dei sistemi di stoccaggio e dei componenti e sistemi per le applicazioni nella mobilità e trasporto, che si pongono l’obiettivo di offrire risposte alle istanze delle filiere industriali, favorendo il trasferimento tecnologico dei risultati e dei prodotti della ricerca.

 

Con riferimento poi al tema delle Hydrogen Valley, ENEA sta realizzando presso il proprio Centro Ricerche Casaccia, nei pressi di Roma, la prima ‘H2 demo Valley’, un ecosistema ad idrogeno, una piccola città, dove saranno sperimentate le diverse tecnologie di produzione, accumulo, distribuzione e utilizzo dell'idrogeno, puro o in miscela con il gas naturale, con l’obiettivo di dimostrarne la fattibilità, la funzionalità, la sostenibilità, la resilienza e la sicurezza.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 14 Novembre, 2023

La didattica del futuro: premiati i progetti vincitori del Teaching and Learning Center di UniTo

Ieri, venerdì 10 novembre, nell’Aula Magna della Cavallerizza sono stati premiati i progetti vincitori della Call Abbraccia il futuro: libera l’innovazione in aula!”, promossa dal Teaching and Learning Center (TLC) dell’Università di Torino.

 

Il Teaching and Learning Center, in coerenza con gli obiettivi del Piano Strategico 21-26 di Ateneo,  nasce per sviluppare le competenze didattiche presenti in tutti i Dipartimenti di UniTo, con una duplice finalità: da una parte potenziare e portare a sistema le numerose azioni di innovazione della didattica presenti nell’Ateneo, dall’altra rispondere efficacemente agli obiettivi e ai progetti nazionali e internazionali che vedono l’Università di Torino al centro di reti per la progettazione e lo sviluppo di interventi di innovazione didattica.

 

Alla Call, lanciata lo scorso 19 giugno, hanno partecipato 72 gruppi di lavoro misti, costituiti da docenti, studenti, personale amministrativo, personale non strutturato (circa 500 persone) appartenenti, ai Dipartimenti e alle Direzioni dell’Ateneo.

 

Le proposte presentate dai gruppi di lavoro riguardano i temi di principale interesse del Teaching and Learning Center: innovazione didatticainclusioneinternazionalizzazionesostenibilitàstudent voiceformazione continua. Quattro le categorie di innovazione premiate:

 

●      singoli insegnamenti - premio di 4.000 euro

●      aree disciplinari (insieme di insegnamenti di uno stesso macrosettore) - premio di 12.000 euro

●      gruppi di insegnamenti (di diversi disciplinari) - premio di 12.000 euro

●      proposte promosse da studenti e studentesse - premio di 6.000 euro

 

Per la categoria “singoli insegnamenti” sono state selezionate le proposte EmoCareMed e VIRTUES - equine virtual endoscopy, per la categoria “aree disciplinari” le proposte CLE@U - Communitarian Learning Experiences at University e CLIMT - Coaching Linguistico Implementato su Moodle per l’apprendimento della lingua tedesca, nella categoria “gruppi di insegnamenti” le proposte CAOS - Campus On Stage e SIM-FUTURO: inseriamo le tessere mancanti nel percorso per diventare medici, mentre tra le “proposte promosse da studenti e studentesse” sono state selezionate Sentieri artistici e Discere in scaena.

 

Le proposte vincitrici della Call, selezionate dal Comitato scientifico del TLC, saranno realizzate nel secondo semestre dell’anno accademico 2023-24 o nel corso dell’anno accademico 2024-25.

 
Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 13 Novembre, 2023

Ras Genix finalista al Premio Nazionale dell’Innovazione 2023

Torino, 9 novembre  2023 – RasGenix e Plant Flow Solution, i due progetti imprenditoriali dell’Incubatore 2i3T selezionati per la Finale della Start Cup Piemonte Valle d’Aosta hanno ottenuto due importanti riconoscimenti. In particolare RasGenix, aggiudicandosi il secondo posto assoluto ha conquistato il pass per partecipare al Premio Nazionale dell’Innovazione in cui si sfideranno con i migliori progetti provenienti dalle Start Cup delle altre Regioni.

 

Giunta alla sua XIX edizione, la Business Plan competition è organizzata nell’ambito del PNI - Premio Nazionale per l’Innovazione e promossa dagli incubatori I3P2i3T ed Enne3 per diffondere la cultura dell’innovazione a livello locale, promuovere lo sviluppo economico del territorio piemontese e valdostano e sostenere la nascita di startup innovative e ad alto contenuto di conoscenza in campo Cleantech & Energy, Industrial, ICT, Life Sciences, Turismo e Industria Culturale Creativa.  I vincitori sono stati scelti tra 153 idee di business presentate. Per quanto riguarda i Business Plan ricevuti (133), il 38% afferisce all’ambito ICT, cioè prodotti e/o servizi innovativi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media, come e-commerce, social media, mobile, gaming, ecc. Piace anche il settore Industrial (20%), seguito da Turismo e Industria Culturale e Creativa (16%) e Life Sciences (14%). Al settore Cleantech & Energy si riferisce il 12% dei business plan proposti. I 397 proponenti hanno partecipato soprattutto in team e per la maggior parte posseggono una laurea magistrale (41%), nel 22% dei casi la laurea triennale, nel 19% il diploma, nel 18% un master o dottorato.

 

RASGENIX  è  un'iniziativa nata dall'esperienza scientifica e professionale del team della Prof.ssa Chiara Ambrogio, Professore Associato dell'Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute (DMBSS) che ha sviluppato all'interno del proprio gruppo di ricerca un'esperienza ventennale nella ricerca e sviluppo di modelli avanzati che consentano la realizzazione di servizi preclinici innovativi nel campo della scoperta e dello sviluppo di farmaci. In particolare, il gruppo di ricerca vanta numerose collaborazioni a livello scientifico di carattere internazionale ed è riconosciuto come gruppo di eccellenza sui temi proposti, quali la caratterizzazione, in vitro e in vivo, della via di segnalazione dell’oncogene RAS e dello sviluppo di meccanismi di resistenza.

 

RASGenix si rivolge alle aziende farmaceutiche che producono farmaci contro la proteina RAS, offrendo loro modelli genetici che permettono di capire, in fase preclinica, se una molecola ha le potenzialità di diventare farmaco. Un quinto di tutti i pazienti con cancro presentano una mutazione nell’oncogene RAS - il più frequentemente mutato nei tumori solidi come quelli del polmone e del colon  -  e ad oggi la validazione di nuove strategie terapeutiche per malattie RAS-dipendenti è fatta in linee cellulari umane. Questo implica alti costi, alta eterogeneità genetica, difficile predittività statistica e di conseguenza limitati screening molecolari e farmacologici. In risposta a queste barriere RASGenix offre alle aziende farmaceutiche un set di tool  genetici personalizzati per confrontare e valutare le proprietà biochimiche e biologiche di diverse mutazioni in RAS. Questi tool aumentano la probabilità di identificare in fase preclinica le molecole che per loro caratteristiche abbiano la potenzialità di diventare un nuovo farmaco antitumorale e consentono in maniera più rapida e conveniente l’esplorazione in profondità di nuove cure e di nuove strategie terapeutiche.

 

PLANT FLOW SOLUTION

 

La menzione “Tecnologie Sostenibili”, assegnata da Jacobacci & Partners al miglior Progetto che si distingue nell’ambito delle tecnologie sostenibili, è stata conquistata da Plant Flow Solutions, servizio B2B per la misurazione degli scambi gassosi CO2, H2O) nelle piante basato su tecnologia proprietaria che consentirà di migliorare le future produzioni in agricoltura grazie ad una profonda comprensione del comportamento delle piante e delle loro reazioni agli stimoli ambientali, ottimizzando le performance di crescita. Il servizio PFS è pensato per i laboratori di R&D nel campo biologico. Grazie alla sua versatilità, ha applicazioni in ambito fertilizzanti, biostimolanti, breeder, serre high-tech e vertical farms.

 

Il valore del team risiede nella sua multidisciplinarietà con forti expertise in fisiologia vegetale, biotecnologie molecolari e ingegneria elettronica integrate da competenze imprenditoriali.  

 

In agricoltura sono attualmente previste alcune macrosfide che  vedranno mutare le produzioni future.  Per affrontarle sarà necessario comprendere sempre più nel dettaglio il comportamento delle piante e le loro reazioni agli stimoli ambientali, attualmente solo stimati.  Il servizio di PFS nasce in risposta a queste necessità, basandosi su risultati di ricerca accademica maturati in oltre 20 anni,  proponendo una tecnologia innovativa per misurare gli scambi gassosi delle piante e quantificare in questo modo le loro performance di crescita.

 

L’innovazione consiste in uno strumento formato da molteplici camere di misura per monitorare i flussi di CO2 e H2O tra la pianta, il suolo e l'atmosfera. Divise in due compartimenti che isolano sia la chioma che la radice dall'ambiente esterno, permettono di raccogliere dati puntuali sulla cinetica della pianta al momento solo stimati da altri strumenti.

 

Il principale vantaggio è rappresentato dalla migliore combinazione possibile tra la precisione delle misurazioni e l’alto numero di piante analizzate, grazie alla quale è possibile studiare inoltre i fenomeni di fotosintesi e respirazione, evidenziando l’impatto di variabili esterne (stress abiotici, prodotti aggiunti, illuminazione ridotta e molto altro) sui campioni analizzati.

 

PFS va quindi a colmare il need di misurazioni più precise, accurate e replicabili, supportando industrie diverse quali produttori di biostimolanti, breeder e vertical farm  garantendo loro un vantaggio competitivo significativo.

 

A proposito di 2i3T

Si chiama 2i3T, acronimo di “Imprese Innovative Trasferimento Tecnologico Torino”, ed è l’Incubatore di imprese dell’Università degli Studi di Torino. Nato nel 2007 ha creato fino a oggi 112 startup - attive in scienze della salute (35%), energia e ambiente (17%), agroalimentare (17%), innovazione tecnologica e digitale (15%) e innovazione sociale (15%) - e ancora 42 brevetti, 37 partnership industriali e finanziarie, centinaia di posti di lavoro ad alta intensità di conoscenza e oltre due milioni di fatturato generato, con soltanto il 15% di fondi provenienti da risorse pubbliche, mentre la grande parte delle risorse necessarie al funzionamento dell’incubatore deriva da attività di fundraising. A guidarlo da luglio 2021 e per i prossimi tre anni è la professoressa Fiorella Altruda prima donna a presiedere un incubatore di imprese in Italia. La due sedi di 2i3T sono a Torino, in via Nizza 52 (presso il Molecular Biotechnology Center di UniTO) e in via Quarello 15. I due poli di incubazione, che si estendono per oltre 1700 metri quadrati, sono dotati di laboratori e strumentazioni scientifiche all’avanguardia e di spazi dedicati a ospitare le imprese neo costituite.

 
Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 10 Novembre, 2023

Negli ex locali de “La Stampa” si inaugura la nuova sede della biblioteca federata di medicina “Ferdinando Rossi”

Oggi, mercoledì 8 novembre, in via Chiabrera 27 (Torino) si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione della nuova sede della Biblioteca Federata di Medicina (BFM) “Ferdinando Rossi”. La Sede ha aperto al pubblico l’11 luglio 2023 ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Il progetto ha preso il via nel 2021 in seguito allo spostamento delle attività didattiche del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'edificio "ex La Stampa".

 

La nuova sede offre 38 posti a sedere, wi-fi, 2 postazioni informatiche e tutti i servizi BFM: consultazione, prestito libri, recupero di materiale bibliografico non disponibile nelle collezioni cartacee e digitali, informazioni e orientamento al bancone. Si erogano inoltre ricerche bibliografiche assistite su appuntamento, consulenze in materia di interrogazione delle risorse bibliografiche, gestione della bibliografia, bibliometria e open access.

 

I locali ospitano uno spazio di accoglienza, reference e consulenza bibliografica (44 mq) 2 postazioni per prestito/reference di base e 2 postazioni per consulenze bibliografiche/reference avanzato. Completa i servizi uno spazio di consultazione (137mq) con i posti di lettura, le postazioni informatiche e le collezioni cartacee disposte a scaffale aperto.

 

Oltre alle collezioni digitali, il patrimonio cartaceo consiste esclusivamente in libri e testi d’esame aggiornati e caratterizzati da ampie statistiche di circolazione/prestito. La sala di lettura è stata intitolata alla dott.ssa Annalisa Jourdan, bibliotecaria presso l’Università di Torino dal 2001 scomparsa improvvisamente per malattia il 14 febbraio 2023.

 

Nata nel 2016 come unione dei servizi bibliotecari di tutti i Dipartimenti di area medica dell’Università di Torino, la Biblioteca Federata di Medicina unifica le Aree Servizi Bibliotecari del Polo Medicina Torino e del Polo di Medicina Orbassano e Candiolo. È dedicata al compianto prof. Ferdinando Rossi, tra i più ferventi fautori della sua creazione. Eroga i propri servizi in 6 sedi, strategicamente collocate presso i luoghi in cui si esercita l’attività didattica, di ricerca e clinica della Scuola di Medicina sul territorio torinese e di Orbassano aperte al pubblico per un totale complessivo di 269 ore settimanali.

 

La BFM possiede un patrimonio cartaceo complessivo di 61.758 monografie e 54.246 annate di periodici. Oltre alle risorse bibliografiche digitali acquisite attraverso le licenze di Ateneo, sottoscrive su propri fondi l’accesso a 8 banche dati e 435 periodici elettronici. La sua mission si concretizza nei servizi erogati: offrire spazi di lettura e di studio, tutelare e valorizzare il patrimonio bibliografico, garantire l’accesso rapido e puntuale a contenuti bibliografici di qualità, fornire supporto di base, avanzato e formazione all’utenza su temi quali la valutazione critica dell’informazione, l’utilizzo delle fonti, le tecniche di ricerca bibliografica, la bibliometria e lo sviluppo di sintesi della letteratura, producendo – anche in ottica di terza missione – un impatto positivo sul territorio

 

I servizi BFM mirano alla maggiore integrazione e crescita della qualità percepita da parte degli utenti nell’ambito del Sistema Bibliotecario di Ateneo.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 8 Novembre, 2023

Inaugurazione del nuovo Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche di Asti

Lunedì 6 novembre 2023, alle ore 9.30, presso la sede del Polo universitario Uni Astiss (Piazzale Fabrizio De Andrè 4, Asti) si tiene la presentazione del nuovo Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche della sede di Asti. Intervengono il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, il Presidente di Astiss, Marco Sacco e il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero.

 

Il nuovo corso risponde alla necessità di fornire un supporto culturale-formativo all’applicazione del PNRR e all’applicazione del DM 77 del 2022 per il riordino delle cure territoriali. Si contraddistingue per un’elevata caratteristica di innovazione, che deriva sia dall’approccio legato al welfare di comunità e allo sviluppo del capitale sociale e delle reti formali e informali per quanto riguarda l’intervento comunitario, sia al Chronic care model come modello di gestione proattiva della cronicità.

 

Per l’ammissione al corso di laurea magistrale è richiesto il possesso della laurea o diploma universitario abilitante all’esercizio di una delle professioni sanitarie comprese nella classe (Infermiere, Infermiere pediatrico, Ostetrico/a) o di altro titolo equipollente. L’accesso è a numero programmato e prevede un test di ingresso secondo le modalità e i contenuti delle prove di ammissione ai corsi ad accesso programmato delle professioni sanitarie annualmente emesso dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Per l’Anno Accademico 2023-24 ci sono state 86 domande a fronte di 25 posti disponibili.

 

Il percorso formativo ha l’obiettivo di formare profili con elevati livelli di conoscenza e professionalità nell’ambito dello sviluppo delle cure territoriali e in particolare dell’Infermieristica e dell’ostetricia di famiglia e di comunità, così come richiesto dalle normative più recenti. È focalizzato, quindi, su obiettivi rivolti allo sviluppo di conoscenze e competenze negli ambiti delle scienze infermieristiche e ostetriche, economia sanitaria, management e organizzazione, ricerca e utilizzo delle evidenze, statistica, epidemiologia, etica e deontologia e lingua inglese.

 

Il nuovo corso di laurea è stato progettato con particolare attenzione all’approccio di comunità (Community-based nursing), un approccio che guida la presa in carico, la progettazione e l’erogazione dell’assistenza, caratterizzata da collaborazione, continuità assistenziale, responsabilità fino all’auto-cura. Le modalità principali prevedono il case management, l’educazione sanitaria e terapeutica, la tutela dell’individuo e della comunità e l’utilizzo di un approccio multidisciplinare e di costruzione delle reti, delineando così diversi livelli di assistenza: individuale, famigliare, comunitario e di welfare.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 6 Novembre, 2023

L’Università di Torino continua a crescere - Più di 20mila nuovi iscritti per l’anno accademico 2023/2024

I dati sulle nuove immatricolazioni all’Università di Torino confermano un trend di continua crescita con 20.387 nuovi studenti iscritti. Rispetto all’Anno Accademico 2022/2023 le Lauree Triennali sono stabili (con una differenza di -79 studenti), le Lauree a Ciclo Unico fanno registrare un aumento del 5% (105 studenti in più), mentre è boom per le Lauree Magistrali con un incremento significativo del 20% (+615 studenti). Quest’ultimo dato è provvisorio perché è possibile immatricolarsi ai corsi di Laurea Magistrale fino a gennaio 2024.

 

Il commento del Rettore Stefano Geuna

 

“L’Università di Torino si conferma sempre più attrattiva per chi decide di intraprendere un percorso avanzato di studi e di investire sulla formazione. Benché ancora provvisori, perché le iscrizioni ai corsi di laurea magistrale sono aperte fino a gennaio, i dati riaffermano nel complesso una crescita solida, trainata quest’anno dall’offerta formativa magistrale e a ciclo unico, cui contribuisce la piena conferma ottenuta dalle triennali rispetto ai numeri dell’anno scorso. Addirittura il 65% dei corsi registra un saldo positivo o stabile rispetto all’anno precedente. Questo risultato è ragione di piena soddisfazione, tanto più se si considera che è la conseguenza di un sempre maggiore radicamento sul territorio ma, al contempo, anche dell’incremento assai importante dei fuori sede sui corsi magistrali, che sono al momento il 19% in più. Questo può accadere quando si può contare su un’offerta formativa che risponde in modo adeguato ai reali bisogni del sistema d’innovazione e d’impresa e che si qualifica come la scelta migliore per tanti di coloro che si apprestano a compiere il passo decisivo che li accompagnerà al mondo del lavoro. L’attrattività crescente di UniTo è dunque una grande opportunità di sviluppo sociale, culturale ed economico anche per il territorio: basti ricordare che un euro investito nella nostra Università produce oggi un valore aggiunto diretto e indiretto di 2,41. Questo ci impegna nella necessità di continuare ad investire in infrastrutture, luoghi e spazi per lo studio, la ricerca e la socialità con l’ambizione di contribuire a fare ancora di Torino e dell’area metropolitana una città locomotiva dello sviluppo nazionale”.   

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 6 Novembre, 2023

Nuovi ranking, UniTo ancora tra le migliori al mondo - Prima in Italia in business administration

La Shanghai Ranking Consultancy e l’agenzia britannica THE – Times Higher Education hanno recentemente pubblicato le nuove classifiche disciplinari che valutano annualmente le migliori università al mondo.  

 

Shanghai Ranking

 

Nell’ultima edizione dei Global Ranking of Academic Subjects di Shanghai l’Università di Torino ha ottenuto un riconoscimento di eccellenza nella classifica Business Administration, collocandosi al 27° posto nella classifica mondiale, su 400 atenei, e al primo posto a livello nazionale. UniTo, inoltre, è presente in 24 classifiche disciplinari suddivise in 5 macro settori: Natural Sciences, Engineering, Life Sciences, Medical Sciences, Social Sciences.

 

Un ottimo posizionamento è stato ottenuto nelle discipline Agricultural sciences e Veterinary sciences(fascia 51-75) e Food Science & Technology e Physics (fascia 76-100). Altre posizioni di rilievo sono state raggiunte nei subject Medical technology (fascia 101-150) e Biological sciencesDentistry & Oral SciencesGeographyHuman biological sciences e Management (fascia 151-200).

 

Nella classifica globale di Shangai UniTo si è collocata, come nell’edizione precedente, nella fascia 201-300 a livello mondiale su 1000 atenei e 5a a livello nazionale, pari merito con il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna e la Federico II di Napoli (al 1° posto La Sapienza e al 2° posto le Università di Milano, Padova e Pisa).

 

THE – Times Higher Education

 

Nel World University Ranking 2024 pubblicato da THE – Times Higher Educationl’Ateneo di Torino si è collocato nella fascia 401-500 su circa 1900 università, in posizione stabile rispetto all’edizione passata. In particolare, Unito ha fatto registrare un ottimo risultato nell’indicatore Research Quality, collocandosi tra le prime 250 università al mondo. In Italia, tra i 56 atenei presenti in classifica l’Università di Torino si è collocata al 18° posto.

 

Oltre alla classifica generale, Times Higher Education ha reso noti anche i Rankings by subject, ovvero le classifiche per gli ambiti disciplinari specifici, e l’Università di Torino è ben posizionata in 10 ambiti su 11, tutti ad eccezione del subject Engineering. UniTo ha confermato l’ottima performance nella disciplina Law, collocandosi tra le prime 150 al mondo e al terzo posto in Italia dopo l’Università di Bologna La Sapienza di Roma

 

I piazzamenti dell’Università di Torino rispetto ai 10 subject ranking sono: Law 126-150 posto; Business and Economics 251-300 posto; Clinical and Health 251-300 posto; Arts and Humanities 301-400 posto; Education 301-400 posto; Clinical and Health 301-400 posto; Life Sciences 301-400 posto; Physical Sciences 301-400 posto; Psychology 301-400 posto; Computer Science 401-500; Social Sciences 401-500 posto.

 

I dati utilizzati per questa classifica sono stati chiesti direttamente alle università o, per i dati bibliometrici, sono ricavati dal database internazionale Scopus. Le classifiche del Times Higher Education valutano gli atenei in tutte le loro attività principali: teachingresearch, international outlook e industry

 

Per maggiori informazioni riguardo alle classifiche globali e disciplinari delle università si veda il sito.

 

Per approfondimenti sul ranking di Shanghai visita la pagina.

 

Per maggiori informazioni riguardo alle classifiche visita la pagina di THE – Times Higher Education World University Ranking.

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 30 Ottobre, 2023

Al prof. Alberto Arezzo l'Erc Synergy Grant da 10 milioni di euro

Giovedì 26 Ottobre lo European Research Council (ERC), organismo dell'Unione Europea che attraverso finanziamenti altamente competitivi sostiene l’eccellenza scientifica, ha pubblicato la lista dei progetti vincitori dei Synergy Grant, che attribuiscono un finanziamento di 10 milioni di euro per i prossimi 6 anniTra le ricerche finanziate compare quella del Prof. Alberto Arezzo, docente del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino, che ha presentato il progetto intitolato EndoTheranostics: Multi-sensor Eversion Robot Towards Intelligent Endoscopic Diagnosis and Therapy”. La ricerca permetterà di ridisegnare i modelli di diagnosi e trattamento in un unico tempo delle neoplasie del tubo digerente, con particolare riferimento al colon-retto.

 

Il cancro del colon-retto è uno dei tipi di cancro più comuni in tutto il mondo, con oltre 1,9 milioni di nuovi casi e 935.000 decessi registrati nel 2020. Nonostante i progressi nella tecnologia medica, gli interventi vengono spesso eseguiti durante le ultime fasi dello sviluppo della malattia, portando a bassi tassi di sopravvivenza dei pazienti o scarsa qualità della vita. Il progetto nasce dall’osservazione che i programmi di screening endoscopico sono purtroppo largamente disattesi. In particolare, la colonscopia è percepita come un esame invasivo, cui la maggioranza delle persone tende a sottoporsi con dispiacere o a non farlo affatto. La ricerca ha perciò immaginato di ridisegnare tutto il processo di diagnosi e terapia delle neoplasie del colon e retto, ridiscutendo dalla base quali dovessero essere le caratteristiche ideali per uno strumento in grado di offrire diagnosi e possibile terapia locale al tempo stesso.

 

L’idea - dichiara il Prof. Arezzo - è di offrire un sistema che sostituisca l’attuale tecnologia per endoscopia flessibile (colonscopia), che è in realtà solo relativamente flessibile, con uno più tollerato perché costituito da materiali soffici, un cosiddetto soft-robot. Ciò fungerà anche da veicolo all’interno dell’intestino per un microrobot, che, operato dall’esterno, consentirà in una sorta di sala operatoria miniaturizzata, di asportare lesioni anche di ampie dimensioni in maniera appropriata. Grazie a programmi di screening sempre più diffusi ci aspettiamo di diagnosticare sempre più spesso lesioni anche non di piccole dimensioni, ma suscettibili di escissione locale curativa, senza dover ricorrere alla resezione chirurgica di tratti di intestino. Per farlo, il microrobot sarà dotato di sensori di nuova concezione, capaci di studiare e caratterizzare ampie aree di tessuto in poco tempo. Gli stessi sensori serviranno per controllare i gesti “chirurgici” durante la procedura per prevenire possibili errori e quindi complicanze, e al tempo stesso, operando in parziale autonomia, velocizzare la procedura stessa.

 

La competizione per gli ERC è estrema, solo l’8% dei progetti è stato finanziato. Il lavoro presentato dal Prof. Arezzo è uno dei 37 progetti internazionali, su un totale di 395 proposte presentate in tutta Europa, comprendenti tutte le discipline. I Synergy Grants finanziano gruppi composti da due a quattro ricercatori principali per affrontare congiuntamente problemi di ricerca ambiziosi e complessi che non potrebbero essere affrontati singolarmente. Il gruppo vincitore, che comprende i Proff. Kaspar Althoefer (Queen Mary University di Londra), Bruno Siciliano (Università Federico II di Napoli) e Sebastien Ourselin, (King’s College di Londra), riunisce competenze eccezionali e complementari per intraprendere una ricerca pionieristica nei prossimi 6 anni per migliorare lo screening e il trattamento del cancro del colon-retto.

 

Il gruppo mira a rivoluzionare lo screening e il trattamento del cancro del colon-retto attraverso lo sviluppo di un “eversion robot” con una struttura a manica soffice che si “srotola” dall’interno quando insufflato, evitando così pressioni e frizioni sulle pareti. Il robot sarà in grado di estendersi in profondità nel colon e di percepire l'ambiente attraverso l'imaging e il rilevamento dell’ambiente circostante mediante sensori multimodali. Fungerà anche da condotto per trasferire strumenti miniaturizzati al sito remoto all'interno del colon per la diagnosi e la terapia (teranostica). I dispositivi robotici attuali hanno una destrezza limitata e non sono adatti a svolgere compiti delicati in luoghi remoti, come nelle profondità del colon. Al contrario, i soft-robots dimostrano una maggiore flessibilità e adattabilità nell’esecuzione dei compiti, portando a una maggiore sicurezza quando si lavora intorno o all’interno del corpo umano.

 

La soft-robotics per diagnosi e terapia ha il potenziale per mitigare gli interventi chirurgici non necessariaumentare i tassi di sopravvivenza e migliorare la qualità e la durata della vita delle persone affette da cancro del colon-retto. Per ottenere traduzioni della ricerca nel settore sanitario è fondamentale lavorare in modo interdisciplinare e, attraverso il gruppo di ricerca internazionale guidato dal Prof. Arezzo, si riuniranno competenze in chirurgia, endoscopia, controllo del movimento, intelligenza artificiale, sensori e robotica per offrire i migliori risultati possibili ai pazienti.

 

L’ottenimento di questo prestigioso finanziamento - conclude il Prof. Arezzo - riflette l’eccellenza scientifica che l’Università di Torino rappresenta. Il gruppo del Prof Mario Morino, del quale mi pregio di far parte ormai da molti anni, e che ringrazio per le opportunità che in questi anni mi ha concesso, è assai stimato grazie a lui in campo internazionale, essendo egli pioniere delle tecniche mini invasive chirurgiche ed endoscopiche. Questa ricerca nasce dalla mia formazione in Germania presso l’Università di Tuebingen, sotto il Prof Gerhard Buess, inventore della microchirurgia endoscopica transanale e della chirurgia robotica, che hanno rivoluzionato il nostro settore negli ultimi decenni. Questo progetto è solamente la naturale evoluzione dei concetti che lui ha proposto con successo ormai 40 anni orsono, e che io ed altri suoi allievi abbiamo cercato di raccogliere, dopo la sua prematura scomparsa. Voglio però concludere con un appello a tutti affinché si sottopongano agli accertamenti per screening delle neoplasie del colon-retto come di ogni altra patologia, perché è con la prevenzione che si ottengono i migliori risultati in campo oncologico, e già oggi si può fare davvero molto per molte patologie”.

 
Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 27 Ottobre, 2023
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