All'Università di Torino la prima laurea magistrale in intelligenza artificiale e salute

L’Università di Torino ha attivato, a partire dall’anno accademico 2023-2024, il corso di laurea magistrale in “Artificial Intelligence for Biomedicine and Healthcare”. Il nuovo percorso di studi - che si propone di formare esperti di intelligenza artificiale in ambito biomedico e sanitario - è rivolto a studenti che abbiano maturato una significativa esperienza in informatica, matematica e biologia.

 

Un corso di studi che nasce dalla collaborazione fra i dipartimenti di Oncologia (diretto dal Prof. Federico Bussolino) - recentemente accreditato dal MIUR come Dipartimento di Eccellenza - e di Informatica (diretto dalla Prof.ssa Susanna Donatelli), intensamente impegnato nel campo dell’intelligenza artificiale. Il corso, che vede anche la partecipazione dei dipartimenti di Scienze Cliniche e Biologiche, Giurisprudenza, Filosofia e Scienze dell’Educazione, Management, è parte dell’offerta formativa della Scuola di Medicina Diretta dal Prof. Umberto Ricardi.

 

La rivoluzione digitale sta coinvolgendo tutti gli ambiti della collettività, dall’economia all’ambiente alla comunicazione. In ambito healthcare, l’evoluzione tecnologica, accompagnata da una smisurata potenzialità di immagazzinamento ed elaborazione dati, ha portato alla disponibilità di un livello di informazione inimmaginabile a inizio secolo. Lo stesso PNRR, pone come obiettivo primario la modernizzazione digitale del Sistema Sanitario Nazionale. A fronte di questo indirizzo verso la società del futuro, tuttavia, i dati disponibili evidenziano un forte divario tra le molteplici risorse a disposizione e la carenza di figure professionali con adeguate competenze per gestire, analizzare, valutare e condividere tali risorse. Questo aspetto vale anche per l’ambito biomedico e di “salute pubblica”.

 

Con laurea magistrale “Artificial Intelligence for Biomedicine and Healthcare”, ci si propone di creare una nuova figura professionale capace di applicare l’innovazione digitale al settore biomedico e sanitario. I laureati avranno una visione “a tutto tondo” dell’ambito biomedico insieme all’esperienza pratica e a solide competenze nelle discipline dell’intelligenza artificiale e della scienza dei dati.

 

Il corso di studi, erogato in inglese, è caratterizzato da una forte vocazione all’internazionalizzazione non soltanto per l’inserimento nel mondo del lavoro in campo nazionale e internazionale, ma anche nell’ottica del proseguimento degli studi.

 

Il progetto formativo risponde alle forti esigenze attuali del mondo della biomedicina di integrare in modo quantitativo ed efficace una grande quantità di dati derivanti da approcci sperimentali differenti. Vi è dunque una estrema necessità di sinergia fra quanto disponibile in termini tecnologici nella medicina e nelle scienze biomediche e i notevoli sviluppi rappresentati dalle potenzialità dell’elaborazione dei dati e della loro interpretazione attraverso le moderne tecniche di intelligenza artificiale, machine learning e deep learning.

 

Il corso è organizzato in due anni e articolato in 120 crediti necessari per il conseguimento della laurea magistrale. Sono previsti insegnamenti che coprono i principali campi della biomedicina e dell’analisi e gestione informatica dei dati, così come insegnamenti integrati volti ad approfondire gli aspetti applicativi e multidisciplinari. A completare l’offerta formativa, saranno affrontati anche gli aspetti etici, legali ed economici pertinenti l'analisi e la gestione di dati biomedici in contesti pubblici e privati. Le esperienze in laboratorio e la tesi di laurea che prevede un tirocinio, da svolgere anche presso aziende ed enti pubblici o privati, oppure all'estero, permetteranno di ottenere professionalità e capacità tecniche spendibili nel mondo del lavoro e nella ricerca.

 

Il laureato del corso di studi rappresenta una quindi ideale figura professionale “ponte” fra due mondi (quello biomedico e quello volto all’analisi, all’interpretazione e all’utilizzo efficace dei dati) che spesso parlano una “lingua” differente, reciprocamente poco comprensibile.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 21 Settembre, 2023

L’Intelligenza Artificiale ora prevede il rischio di prognosi negativa nei pazienti colpiti dalla Sindrome del Cuore infranto

È stato sviluppato un modello di Intelligenza Artificiale basato sul machine learning per prevedere il rischio di prognosi negativa nei pazienti affetti da cardiomiopatia da stress acuto, detta anche Sindrome del Cuore infranto

 

È stato appena pubblicato uno studio innovativo condotto dai medici cardiologi Ovidio De Filippo e Fabrizio D'Ascenzo della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con il dottor Corrado Pancotti ed altri esperti di Intelligenza Artificiale dell'Università degli Studi di Torino, sotto la direzione rispettivamente dei professori Gaetano Maria De Ferrari e Piero Fariselli. Questo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale European Journal of Heart Failure potrà rivoluzionare la comprensione e la gestione della sindrome di Tako-tsubo, una rara ma pericolosa condizione cardiaca, anche conosciuta come cardiomiopatia da stress acuto o sindrome del cuore infranto. Lo studio ha utilizzato un registro di pazienti coordinato dalla Cardiologia dell’ospedale Molinette con la cardiologia dell'Università di Zurigo, guidata dal professor Christian Templin.

 

Questa patologia, che colpisce soprattutto le donne ed è tipicamente scatenata da uno stress emotivo, era stata inizialmente considerata benigna, ma è in realtà associata a molti eventi avversi, compresa la mortalità a breve termine, che può arrivare ad essere simile a quella dell’infarto. Il nuovo studio ha sviluppato un modello di Intelligenza Artificiale basato sul machine learning per prevedere il rischio di prognosi negativa nei pazienti affetti da cardiomiopatia da stress acuto. Il modello è stato derivato dal registro europeo International Takotsubo Registry di quasi 4000 pazienti e validato in oltre 1000 pazienti italiani

 

Il modello ottenuto ha una precisione senza precedenti nella predizione della prognosi. Questi risultati sono un grosso passo avanti nella gestione dei pazienti con TTS e nella comprensione dell’interazione tra le diverse variabili cliniche nel determinare la prognosi. Vista l’affidabilità del sistema, è stato messo a punto un calcolatore disponibile gratuitamente a tutti i medici (https://compbiomed.hpc4ai.unito.it/intertako/). Grazie a questo calcolatore i medici coinvolti nella gestione di questa condizione potranno stimare il rischio dei pazienti affetti da sindrome da tako-tsubo ed agire di conseguenza, per esempio intensificando precocemente il livello di cure nei pazienti a rischio più elevato. 

 

“Per semplificare la comunicazione medico - paziente e la comprensione della propria condizione clinica anche ai pazienti stessi, l’algoritmo classifica anche il rischio in tre categorie  Alto, Medio e Basso” dice il dottor De Filippo, primo autore dello studio. 

 

“Questo studio si aggiunge a diverse altre dimostrazioni del nostro gruppo sulle enormi potenzialità dell’Intelligenza artificiale nell’aiutarci a definire la prognosi dei pazienti in condizioni come l’infarto miocardico o la fibrillazione atriale, e conferma in questo settore il ruolo di leadership della nostra Cardiologia a livello nazionale” commenta il professor De Ferrari
 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 20 Settembre, 2023

Rinnovata la convenzione istitutiva del Centro di Ricerca Interuniversitario “Scienza Nuova”

Il Politecnico di Torino e l’Università di Torino hanno siglato oggi l’accordo per il rinnovo della convenzione istitutiva del Centro di Ricerca Interuniversitario “Scienza Nuova”, fondato nel 2019 allo scopo di comprendere la trasformazione digitale e progettare la formazione di figure professionali con le adeguate competenze. Alla base del progetto condiviso, la volontà di favorire una reciproca interazione tra le discipline delle Scienze dell’Uomo e della Società e la Cultura politecnica, continuando lacollaborazione in attività di interesse scientifico comuni.

 

Con questo rinnovo i due Atenei si impegnano, in continuità con gli anni precedenti, a fornire un ambiente di studio favorevole allo svolgimento di ricerche nazionali e internazionali che rispondano ai requisiti di innovazione, sostenibilità ed interdisciplinarità che caratterizzano la missione del Centro Interuniversitario “Scienza Nuova”. Università e Politecnico di Torino si propongono inoltre di ideare e attuare linee di ricerca congiunte tra gli Atenei e il mondo delle imprese, delle istituzioni e dei corpi intermedi, così da intercettare le nuove esigenze della società contemporanea. Grazie alla convenzione, i due Atenei parteciperanno a bandi competitivi con progetti di ricerca ad alto contenuto interdisciplinare, tanto umanistico quanto tecnologico, con l’obiettivo di attrarre fondi pubblici, nazionali e internazionali.

 

Il Centro si pone l’obiettivo di orientare la transizione politica ed economica nei settori del lavoro, dell’ambiente e delle generazioni future attraverso la ricerca e una valorizzazione dei dati alternativa, ma complementare, a quella attuata dalle piattaforme commerciali. Le attività portate avanti saranno quindi finalizzate alla formazione di nuovi profili di ricercatori, con competenze tanto tecnologiche quanto umanistiche e con una nuova visione del ruolo della ricerca, delle sue modalità attuative e delle complessità politiche e sociali di riferimento.

 

Università di Torino e Politecnico di Torino trasferiranno i risultati raggiunti dal Centro sul territorio con pratiche di intervento e innovazione a livello sociale, culturale e tecnologico, in accordo con le istituzioni politiche locali e nazionali, con lo scopo di contribuire a sviluppare una nuova vocazione culturale e industriale della Città di Torino e conferirle, al contempo, una visibilità internazionale conforme al suo potenziale.

 

Attraverso questa nuova convenzione, i due Atenei si impegnano a supportare specifiche iniziative di formazione come l’organizzazione di workshop, la costituzione di relazioni accademiche internazionali e collaborazioni con enti, istituzioni  e centri di ricerca, la promozione di momenti di confronto e scambio di conoscenze attraverso attività di laboratorio, gruppi di lettura, riunioni scientifiche e il coinvolgimento di studiosi e studiose internazionali in linee di ricerca che adottano approcci e prospettive transdisciplinari.

 

Il Centro Interdisciplinare “Scienza Nuova” prevede il coinvolgimento di tutti i Dipartimenti del Politecnico di Torino, e dei Dipartimenti di Filosofia e Scienze dell’Educazione; Psicologia; Culture, Politica e Società; Management; Giurisprudenza; Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne; Scienze Cliniche e Biologiche; Studi Umanistici; Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi; Scienze Agrarie, Forestali ed Agroalimentari; Informatica e Studi Storici dell’Università di Torino.

 

Il Rettore del Politecnico Guido Saracco ha commentato: “abbiamo rinnovato la convenzione perché crediamo fortemente nell’importanza del messaggio che il Centro Interuniversitario Scienza Nuova veicola, e che coincide con la nostra idea di rinnovamento della Ricerca Scientifica, che non può prescindere dal costante confronto e dialogo con le scienze sociali. Saper valutare le conseguenze e le implicazioni della tecnologia sulla società civile deve essere uno skill imprescindibile per i nostri studenti”.

 

“Scienza Nuova – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna - costituisce ormai un punto fermo sul quale abbiamo costruito le strategie di collaborazione tra l’Università e il Politecnico di Torino sul piano della ricerca. Il rinnovo della convenzione è la conferma del valore di un progetto che ha saputo cogliere le opportunità dell’integrazione tra approcci e discipline diverse, ovvero tra scienze umane, sociali e culture tecniche e tecnologiche, per affrontare i nodi della complessità avanzati dalle transizioni digitale e green. Servivano luoghi altri rispetto a quelli delle rispettive competenze disciplinari nei quali favorire lo scambio e il confronto, spazi neutri e neutrali dove sviluppare pratiche di pensiero e lavoro intellettuale e con Scienza Nuova li abbiamo resi disponibili.  L’obiettivo che ora bisogna continuare a perseguire è quello di formare figure sempre più crossdisciplinari, in grado di sperimentare nuovi approcci e di esplorare nuovi campi della scoperta e della conoscenza. È così che Scienza Nuova continuerà a potenziare il suo ruolo di laboratorio di idee, dati, esperienze, proponendosi come un volano d’innovazione culturale funzionale ad immaginare e accompagnare la città e il territorio verso nuovi punti d’approdo”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 20 Settembre, 2023

QS Europe University Rankings, l’Università di Torino nella Top 50 per Sostenibilità

L’agenzia britannica Quacquarelli Symonds ha pubblicato il primo QS Europe University Rankings nel quale l’Università di Torino si piazza nella Top 50 per la Sostenibilità. La classifica, alla sua prima edizione, valuta le migliori università d’Europa.

 

A livello complessivo, l’Ateneo di Torino si posiziona al 136° posto su un totale di 688 università europee, mentre a livello italiano UniTo si colloca all’8° posto su un totale di 51 atenei valutati.   

 

Per quanto riguarda l’indicatore di Sostenibilità, l’Università di Torino si piazza al 49° posto in Europa, confermando i già ottimi risultati ottenuti in altri ranking internazionali: 151° su 700 università al mondo nel QS Sustainability 2023, 22° su oltre 1000 atenei mondiali nel Greenmetric 2022, 101° nel THE Impact 2023 – SDG 10.

 

Su altri due indicatori, UniTo entra nella Top 100 europea di QS Europe University Rankings: nella reputazione accademica è 80°, negli esiti occupazionali è 76°. Nella rete di ricerca internazionale si piazza invece al 126° posto.

  

Per ulteriori informazioni sulla metodologia delle classifiche universitarie si veda il sito:

https://politichediateneo.unito.it/ranking-internazionali/

 

Per approfondimenti su QS World University Rankings 2023 visita la pagina:

https://www.topuniversities.com/europe-university-rankings

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 20 Settembre, 2023

A UniTo 8 milioni dal MUR per la cura dei pazienti ad alta complessità clinica

Il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università di Torino è stato riconosciuto nel 2022 Dipartimento di Eccellenza dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e ha ricevuto un finanziamento straordinario di circa 8 milioni di euro per il quinquennio 2023-2027 con l'obiettivo di rafforzare e valorizzare l'eccellenza della ricerca tramite investimenti in capitale umano, infrastrutture e attività didattiche di alta qualificazione.

 

Giovedì 21 settembre, alle ore 14 presso l’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano in Aula Seminari si terrà l’opening meeting del Progetto Dipartimentale di Eccellenza intitolato “PUZZLE: aPproccio integrato alla mUltimorbidità: ricerca di base, traslaZionale, clinica e formaZione muLtidisciplinarE”.

 

Il progetto si propone di studiare una delle grandi più grandi sfide in ambito medico: la multimorbidità, ovvero la presenza in un singolo paziente di due o più condizioni cliniche a lungo termine che ha un forte impatto sulla qualità di vita delle persone così come sulla gestione della sanità pubblica. I pazienti con multimorbidità presentano un’elevata complessità in termini di prevenzione e assistenza clinica, che rende insufficiente la tradizionale ricerca sulle singole patologie ed evidenzia l’assoluta necessità di sviluppare un approccio che tenga conto di questa complessità. Il progetto “PUZZLE” ha come obiettivo principale quello di rendere il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, caratterizzato da una forte interdisciplinarietà, un riferimento nazionale ed internazionale per la ricerca sulla multimorbidità e sulle strategie di intervento e cura.

 

Grazie all’uso di banche dati epidemiologiche e cliniche, verrà formulato un nuovo modello integrato di studio, gestione e cura del paziente ad alta complessità clinica, applicabile in maniera flessibile a diversi complessi di patologie. Fondamentali per la formulazione del modello saranno l’istituzione di una biobanca certificata e un'infrastruttura per analisi metabolomiche e proteomiche. Tale modello verrà arricchito dallo studio dei meccanismi biologici che caratterizzano la progressione verso la complessità e dalla definizione di nuovi biomarcatori e bersagli terapeutici e successivamente testato su popolazioni selezionate di pazienti (nefropatici e reumatologici), al fine di fornire elementi per elaborare politiche sanitarie innovative. Infine, il progetto porterà a migliorare l’attività di alta formazione del dipartimento, rivolta a studenti magistrali, dottorandi e specializzandi, oltre che a coinvolgere soggetti portatori di interesse, grazie ad attività di terza missione, ivi compresa la produzione di un MOOC (massive Online Open Course) a tema multimorbidità.

 

Il Direttore del Dipartimento, prof. Massimo Terzolo, inaugurerà e concluderà il pomeriggio dedicato al progetto di eccellenza, con interventi volti a illustrare le diverse anime del progetto “PUZZLE”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 19 Settembre, 2023

Un pianeta dal cuore di ferro in un sistema extrasolare: la scoperta dei ricercatori di UniTo arricchisce il puzzle sulla formazione dei pianeti

 

Negli ultimi decenni, gli astronomi hanno scoperto diverse migliaia di pianeti extrasolari. I pianeti extrasolari orbitano attorno a stelle al di fuori del nostro sistema solare. La nuova frontiera in questo campo di ricerca include lo studio della loro composizione e struttura interna, al fine di comprendere meglio il loro processo di formazione.

 

Elisa Goffo, dottoranda presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino e il Thüringer Landessternwarte (Germania), insieme a un team di ricerca internazionale, ha fatto una scoperta unica, relativamente al pianeta GJ 367 b, che solleva domande interessanti su come nascano i pianeti. È la prima autrice dell'articolo Company for the ultra-high density, ultra-short period sub-Earth GJ 367 b: discovery of two additional low-mass planets at 11.5 and 34 days pubblicato sulla rivista "The Astrophysical Journal Letters".

 

La ricercatrice fa parte della collaborazione internazionale KESPRINT che ha confermato come l’esopianeta, che impiega sole 7.7 ore a compiere una rivoluzione attorno alla sua stella, sia anche ultra-denso. La densità di un pianeta viene determinata a partire dalla sua massa e dal suo raggio. Il pianeta GJ 367 b è denominato ultra-denso perché i ricercatori hanno scoperto che la sua densità è di 10,2 grammi per centimetro cubo. Si tratta di una densità quasi doppia rispetto a quella della Terra, il che suggerisce che questo pianeta extrasolare sia costituito quasi interamente di ferro.

 

Una composizione insolita

 

Una simile composizione per un pianeta è molto rara e pone diversi interrogativi sulla sua formazione. “Si potrebbe paragonare GJ 367 b a un pianeta simile alla Terra che ha però perso il suo mantello roccioso. Questo potrebbe avere importanti implicazioni sulla sua formazione. Ipotizziamo infatti che il pianeta possa essere stato inizialmente simile alla Terra, con un core denso di ferro circondato da uno spesso mantello ricco di silicati. Un evento catastrofico potrebbe aver stappato il mantello di GJ 367 b, scoprendo il denso core del pianeta. In alternativa GJ 367 b potrebbe essere nato in una regione del disco protoplanetario ricca di ferro", spiega Elisa Goffo. Durante l'osservazione di GJ 367 b, il team ha scoperto altri due pianeti di piccola massa che orbitano intorno alla stella GJ 367, rispettivamente in 11,5 e 34 giorni. Questi tre pianeti e la loro stella costituiscono un sistema planetario extrasolare

 

GJ 367 b è stato individuato per la prima volta dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS), un telescopio spaziale della NASA. TESS utilizza il metodo dei transiti per misurare il raggio degli esopianeti – oltre ad altre proprietà. I ricercatori dell'Università di Torino e del Thüringer Landessternwarte hanno utilizzato misure di velocità radiale, ottenute con lo spettrografo HARPS dell'ESO, per determinare con precisione la sua massa e confermare che il pianeta ha una densità molto elevata. Lo spettrografo HARPS è uno strumento ad alta precisione installato presso il telescopio con uno specchio di 3,6 metri di diametro dell'European Southern Observatory (ESO) a La Silla, in Cile.

 

Il consorzio di ricerca KESPRINT, composto da oltre 40 membri di nove Paesi (Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia, Giappone, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti), è specializzato nella conferma e nella caratterizzazione di esopianeti transitanti individuati da diversi telescopi spaziali. Per determinare la densità di GJ 367 b, il team ha ottenuto quasi 300 misure in due anni utilizzando lo spettrografo HARPS, nell'ambito di una campagna osservativa coordinata dal professor Davide Gandolfi, docente del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. Grazie a queste numerose osservazioni i ricercatori sono riusciti a misurare la densità con grande precisione.

 

"Grazie all’intensa campagna osservativa con lo spettrografo HARPS abbiamo anche rivelato la presenza di altri due pianeti di piccola massa con periodi orbitali di 11,5 e 34 giorni. Questo riduce il numero di scenari possibili che potrebbero aver portato alla formazione di un pianeta così denso", afferma Davide Gandolfi. "Mentre GJ 367 b potrebbe essersi formato in un ambiente ricco di ferro, non escludiamo uno scenario di formazione che coinvolga eventi violenti e catastrofici come la collisione tra pianeti".

 

Artie Hatzes, direttore del Thüringer Landessternwarte, sottolinea l'importanza di questa scoperta: "GJ 367 b è un caso estremo. Prima di poter sviluppare valide teorie sulla sua formazione abbiamo dovuto misurare con elevata precisione la sua massa e il suo raggio. Ci aspettiamo che un sistema planetario sia composto da diversi pianeti, quindi era importante cercare e trovare altri pianeti in orbita nel sistema – studiare cioè la sua architettura".

 

 

 

 

* In allegato

- Scheda tecnica con ulteriori informazioni

Illustrazione artistica del sistema planetario attorno alla stella GJ 367, con il pianeta più interno e ultra-denso GJ 367b, e i due pianeti esterni (GJ 367 c e GJ 367 d) appena scoperti © Elisa Goffo 

 

- Press release in inglese

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 15 Settembre, 2023

"Star bene al Mercato" Anteprima SaluTO 2023

Cinema e salute: come il linguaggio cinematografico può aiutare a comprendere la malattia e a conviverci. Dopo l’appuntamento dello scorso luglio dedicato alle regole della scienza su come mangiare e dormire bene per rigenerarsi, il secondo incontro di Anteprima di SaluTO 2023, sabato 16 settembre al Mercato Centrale di Torino tratterà della salute del sangue, di prevenzione e di mieloma multiplo, tumore che colpisce le plasmacellule del midollo osseo e di cui ogni anno in Italia di ammalano circa 5.800 persone. Per affrontare questi temi SaluTO sceglie il cinema, grazie alla proiezione in prima nazionale assoluta del docufilm “Tic Toc, la gentilezza del tempo” il film inedito del torinese Enzo Dino sul mieloma multiplo, da un’idea di GSK, la società farmaceutica internazionale GlaxoSmithKline, e DRMovie, casa di produzione cinematografica di Torino. Il docufilm sarà proiettato e commentato in compagnia del regista, Enzo Dino, e della produttrice, Elena Rotari, in occasione dell’incontro “Di che sangue sei?” Che vede protagonisti Roberto Mina, ematologo, ricercatore del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino e Benedetto Bruno, professore ordinario del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute e direttore dell’Ematologia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino, insieme a Filippo Molinari, professore di Bioingegneria elettronica e informatica, Politecnico di Torino. Modera Federico Mereta, giornalista scientifico. 

 

“L’obiettivo di SaluTO - ricorda Ezio Ghigo, coordinatore del Comitato scientifico dell’evento “L’obiettivo di SaluTO - ricorda Ezio Ghigo, coordinatore del Comitato scientifico dell’evento - è combattere le fake news, la falsa informazione che può fare danni reali alla salute, mentre una reale conoscenza dei problemi basata su evidenze scientifiche, contribuisce a fare prevenzione e, in caso di malattia, può migliorare l’approccio di pazienti e familiari e contribuisce a una migliore qualità di vita delle persone”. 

 

Nel docufilm, le storie di Ottavio (Michele Franco), Fabio (Gianmaria Villani) e Cinzia (Manuela Grippi), legati dalla malattia e già protagonisti di una web series già firmata da Enzo Dino uscita sulla pagina Facebook e sul portale Il Mieloma multiplo e Tu di GSK, sono inframmezzate, completate e sviluppate da testimonianze reali di pazienti, medici e caregiver, che concorrono a un racconto clinico e umano del mieloma multiplo inedito e unico. Che in occasione dell’Anteprima di saluTO si arricchisce ulteriormente degli interventi di due fra i massimi esperti di malattie del sangue del mondo universitario e clinico torinese e italiano. 

 

Durante l’incontro sarà possibile interrogare gli esperti su dubbi e curiosità inerenti i temi in discussione. Inoltre è sempre possibile porre quesiti ai medici di SaluTO tramite il sito ufficiale www.saluto.net: vai al link, compila il form e invia la tua domanda, gli esperti risponderanno. 

 

L’appuntamento sarà disponibile anche in streaming sul canale FB di SaluTO - Medicina e benessere. 

 

Star bene al Mercato - ciclo di incontri di Anteprima SaluTO2023 
Per la sua V edizione SaluTO, l’evento divulgativo per contrastare le fakenews sulla salute, che quest’anno si terrà sabato 14 e domenica 15 ottobre, anticipa con “Star bene al Mercato con SaluTO” un breve ciclo di incontri, sviluppati sempre seguendo il fil rouge Spot the fake, smaschera la falsa informazione. Sede di tutti gli appuntamenti 2023 è sempre il Mercato Centrale di Torino. 

 

Protagonisti, come tradizione per SaluTO, gli esperti della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi e del Politecnico di Torino, che risponderanno a domande, dubbi e curiosità del pubblico sui temi trattati. 

 

SALUTO È IL PROGETTO FIRMATO TORINO, MA RIVOLTO A UNA PLATEA NAZIONALE, CHE HA LO SCOPO DI CONTRASTARE LE FAKE NEWS IN AMBITO MEDICO SUI TEMI DELLA SALUTE E DEL BENESSERE E DI RENDERE ACCESSIBILE A TUTTI IL SAPERE MEDICO SCIENTIFICO ACCADEMICO, FAVORENDO IL CONFRONTO DIRETTO TRA CITTADINI, MEDICINA E RICERCA. NATO NEL 2019, È ORMAI APPUNTAMENTO CONSOLIDATO DELL’AUTUNNO TORINESE. È IDEATO DALLA SCUOLA DI MEDICINA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI E DALLA CITTÀ DI TORINO, IN COLLABORAZIONE CON IL POLITECNICO, E DA YEG!, CHE NE CURA LA PARTE CREATIVA E ORGANIZZATIVA. COMITATO SCIENTIFICO: ANTONIO AMOROSO, PROFESSORE ORDINARIO DI GENETICA MEDICA; PAOLO FONIO, PROFESSORE ORDINARIO DI RADIOLOGIA; EZIO GHIGO, PROFESSORE ORDINARIO DI ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO E COORDINATORE SCIENTIFICO DI SALUTO; GIUSEPPE MASSAZZA, PROFESSORE ORDINARIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA; UMBERTO RICARDI, PROFESSORE ORDINARIO DI RADIOTERAPIA E DIRETTORE DELLA SCUOLA DI MEDICINA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO. 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 15 Settembre, 2023

Violenza contro le donne: UniTo attiva un nuovo insegnamento per imparare a riconoscerla e prevenirla

A partire dall’anno accademico 2023-2024, l’Università di Torino attiva il primo insegnamento specifico dedicato al tema della violenza contro le donne. Il corso, dal titolo “La violenza maschile contro le donne: dal riconoscimento alla risposta operativa”, si inserisce nell’ambito della Convenzione quadro che l’Università di Torino ha stipulato con l’Associazione Telefono Rosa Torino e ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti conoscenze e competenze multidisciplinari sul riconoscimento, sul contrasto e sulla prevenzione del fenomeno della violenza di genere

 

Il corso inizierà il 28 settembre 2023 e si terrà nel primo semestre, ogni giovedì e venerdì dalle 11 alle 14 presso il Campus Luigi Einaudi, e si articola in 40 ore di lezioni frontali, tenute da docenti dell’Università di Torino di diverse discipline e da volontarie e volontari del Telefono Rosa, con il coordinamento della prof.ssa Joëlle Long, docente di diritto privato del Dipartimento di Giurisprudenza e titolare del corso e la collaborazione organizzativa del CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere). L’insegnamento fa parte dell’offerta formativa del Corso di laurea magistrale in Scienze amministrative e giuridiche delle organizzazioni pubbliche e private (Dipartimento di Giurisprudenza), ma sarà aperto a tutte le studentesse e studenti dell’Ateneo.

 

Il percorso affronta il tema con un approccio multidisciplinare: dopo alcuni cenni storici - riferiti in particolare all’antichità classica - indagherà la violenza contro le donne nelle teorie femministe contemporanee e la nascita dei centri antiviolenza. Seguiranno alcune lezioni dedicate alle cause, alla prevenzione e al contrasto della violenza maschile contro le donne nella prospettiva psicologica, sociologica, economica, medica. Dal punto di vista giuridico, si indagheranno poi gli strumenti di contrasto previsti dal diritto civile e penale, nonché le novità processuali introdotte dalla cosiddetta Riforma Cartabia. Ampio spazio sarà dedicato alla presentazione e discussione di casi pratici. Chiuderà il ciclo di incontri la presentazione delle strutture e servizi dell’Università di Torino per contrastare la violenza contro le donne e di genere.

 

Da anni infatti l’Ateneo è impegnato in prima linea nel contrasto a tutte le discriminazioni e alla violenza di genere, attraverso l’attivazione di percorsi formativi specifici e di servizi dedicati a studenti, docenti e personale e la promozione  di  numerose iniziative di sensibilizzazione, oltre che con la partecipazione a progetti di ricerca europei e nazionali. In particolare, nel 2023 l’Università di Torino ha introdotto due figure di garanzia preposte alla tutela dei diritti e alle politiche di inclusione: la delegata del Rettore per l’inclusione, le pari opportunità e le politiche di genere di Ateneo, prof. Paola Cassoni, e la Gender Equality Manager, Dott.ssa Federica Turco. Tra le iniziative oramai consolidate segnaliamo l’apertura, nel 2018, dello Sportello antiviolenza, rivolto a studentesse e lavoratrici dell’Università di Torino che vivano momenti di disagio dovuto a forme di sopraffazione, abuso e violenza, e il consueto appuntamento con le lezioni universitarie contro la violenza, promosse dal CUG (Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni) in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre), che dal 2019 vedono numerose e numerosi docenti dell’Ateneo dedicare una lezione al tema del contrasto alla violenza contro le donne.

 

“Con l’istituzione del nuovo insegnamento, l’Ateneo di Torino – dichiara il Rettore di UniTo Stefano Geuna – dà continuità alla sua tradizione di sensibilizzazione della comunità universitaria e dell’opinione pubblica per l’eliminazione della violenza di genere. La lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza è un valore imprescindibile per l’Università di Torino: l’attivazione di un insegnamento specifico dedicato al fenomeno della violenza maschile contro le donne - in queste settimane tornato tristemente alla ribalta della cronaca - conferma l’impegno dell’Ateneo per la tutela dei diritti di tutte e tutti a la volontà di mettere il patrimonio di competenze e coscienze accademiche al servizio dell’intera società. Il nuovo percorso formativo si affianca anche all’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato l’importanza dell'impegno educativo e culturale per contrastare quella che ha definito ‘un’intollerabile barbarie sociale’”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 12 Settembre, 2023

Asimmetria cerebrale: lo studio dell'Università di Torino che fa luce sullo sviluppo del cervello

Mercoledì 6 settembre, sulla rivista eLife, è stato pubblicato un innovativo articolo sui meccanismi responsabili della lateralizzazione cerebrale, cioè l'asimmetria di funzioni tra la parte destra e sinistra del cervello. Lo studio, coordinato dal Prof. Angelo Bifone dell’Università di Torino e condotto in collaborazione con l’Università di Trento (Dr. Elena Lorenzi, Stefano Tambalo, Prof. Giorgio Vallortigara) e con l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha utilizzato un metodo di imaging funzionale per mappare l’attività cerebrale nell'embrione di pollo all'interno dell'uovo prima della schiusa. Questa indagine ha prodotto la prima evidenza diretta che la lateralizzazione cerebrale è influenzata dall’esposizione a stimoli sensoriali già a livello embrionale, un meccanismo che potrebbe essere rilevante per tutti i vertebrati, compresi gli esseri umani.

 

L'asimmetria di funzioni tra la parte destra e sinistra del sistema nervoso è stata a lungo considerata una caratteristica esclusiva del cervello umano legata allo sviluppo del linguaggio. Nell'uomo i compiti linguistici complessi sono distribuiti tra i due emisferi cerebrali, con l'emisfero sinistro che assume un ruolo principale negli aspetti sintattici, mentre l'emisfero destro in quelli emotivi ed espressivi.

 

Negli ultimi vent'anni, evidenze sperimentali hanno rivelato che anche altre specie, compresi i volatili, presentano un grado di lateralizzazione cerebrale. Ad esempio, nel pollo domestico le funzioni visive legate alla rilevazione di predatori sono prevalentemente rappresentate nell'emisfero destro, mentre quelle coinvolte nella ricerca del cibo si concentrano nell'emisfero sinistro. Si ritiene che questa specializzazione degli emisferi possa conferire vantaggi in termini di efficienza nell'adempimento di funzioni importanti per la sopravvivenza e sia emersa in risposta alla pressione evolutiva.

 

Il momento in cui inizia a manifestarsi la lateralizzazione cerebrale durante lo sviluppo e i meccanismi, genetici o ambientali, che la determinano restano però ancora sconosciuti. Un'ipotesi interessante suggerisce che la stimolazione sensoriale possa contribuire a rompere la simmetria funzionale del cervello già durante il periodo di gestazione dell'embrione, avviando così il processo di specializzazione funzionale degli emisferi. Tuttavia questa teoria è stata difficile da verificare fino ad ora a causa della mancanza di metodi non invasivi che permettano di mappare la funzione cerebrale nell'embrione senza interferire con lo sviluppo.

 

In questo studio è stato sviluppato un metodo basato sulla Risonanza Magnetica combinata con un tracciante molecolare che ha permesso di esplorare, per la prima volta, l'attività cerebrale nelle prime fasi dello sviluppo cerebrale e ha rivelato che la stimolazione luminosa, durante lo sviluppo embrionale, ha un impatto significativo sull’asimmetria cerebrale. 

 

“I geni che influenzano la posizione degli organi viscerali nel corpo - dichiara il Prof. Bifone - determinano anche la posizione dell'embrione, causando una torsione dell'embrione con la testa che si orienta verso destra. Questa torsione è comune a molti vertebrati, inclusi gli esseri umani. Nel caso del pollo domestico, l'embrione presenta una torsione tale per cui la testa è rivolta lateralmente, con l'occhio sinistro completamente coperto dal corpo e l'occhio destro rivolto verso il guscio dell'uovo. Questa disposizione fa sì che l'occhio destro riceva una maggiore quantità di luce rispetto all'occhio sinistro, producendo una diversa stimolazione delle aree visive nei due emisferi, il che potrebbe generare l’asimmetria del cervello”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 12 Settembre, 2023

Il Rettorato di UniTo si trasforma in un museo di arti digitali

Domenica 10 settembre, dalle ore 18 alle 19, negli spazi del Rettorato UniTo (via Verdi 8, Torino) inaugura la DRHA Exhibition. Insieme all’esposizione multimediale, l’Università di Torino ospiterà la XXVII edizione del convegno internazionale DRHA: Digital Research in the Humanities and Arts, che si terrà dal 10 al 13 Settembre nell'auditorium del complesso “Aldo Moro” (via Verdi 41, Torino). 

 

La DRHA Exhibition - presentata da UniVerso, l’osservatorio permanente sulla contemporaneità dell’Università di Torino - prevede performance in realtà virtuale, installazioni sonore, proiezioni video innovative, esperienze immersive e interattive coadiuvate dall’intelligenza artificiale.

 

Attraverso 12 installazioni multimediali, disseminate nelle sale dello storico palazzo dell’Università, i visitatori potranno esplorare culture e mondi lontani, interagire con gli avatar dei più importanti personaggi storici ed esplorare l’interazione tra corpi e macchine.

 

L’opera Lights! Dance! Freeze!, ad esempio, utilizza una tecnologia di tracciamento degli scheletri basata sull'apprendimento automatico e un sistema personalizzato di indicizzazione delle pose dei film, consentendo all’utente di immedesimarsi in 50 musical di epoche diverse, dal Mago di Oz del 1936 fino a La La Land del 2016.

 

Tra le esperienze multimediali, sarà possibile ammirare anche l’ultima opera di Factory42, UnEarthled: The Beetle Story, sviluppata in collaborazione con Meta Immersive Learning per ispirare le persone a rispettare, proteggere e ripristinare il pianeta. Si tratta di un'avventura a più storie, ambientata in Amazzonia e nella foresta nazionale di Tongass. Il giocatore è un nuovo assistente di ricerca che segue la "Professoressa" - la più grande esperta di biodiversità al mondo - per raccogliere informazioni e conoscere la biodiversità.

 

Orari di visita: da lunedì 11 settembre a domenica 17 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

 

L’edizione del 2023 del convegno DRHA: Digital Research in the Humanities and Arts sarà dedicata al tema Performing Cultural Heritage in the Digital Present, con la presentazione delle più attuali ricerche tecnologiche impegnate a valorizzare l’eredità culturale del nostro Paese. 

 

Curato dai Proff. Antonio Pizzo (Università di Torino) e Gabriella Giannachi (Università di Exeter), il convegno vedrà 155 delegati provenienti da tutto il mondo che animeranno con 120 interventi le tre giornate. Le proposte esploreranno l’applicazione delle tecnologie digitali più avanzate in ambito culturale: le strategie progettate per aumentare la partecipazione del pubblico, facilitare l’inclusione e l’empowerment sociale, studiare processi di re-enactment e rimediazione della performance in spazi espositivi e museali, promuovere la formazione ed accrescere la conoscenza sulle potenzialità offerte dalla digitalizzazione nel nostro presente. 

 

Il programma prevede cinque presentazioni a cura di keynote speakers del calibro di: Annet Dekker (University of Amsterdam); John Cassy (Factory 42); Carolyn Christov-Bakargiev (Direttrice del Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea); Matt Adams (Blast Theory); Christian Greco (Direttore del Museo Egizio di Torino). Il convegno, interamente in lingua inglese, sarà aperto al pubblico interessato. Per informazioni sulla partecipazione e registrazione come uditore è possibile consultare il seguente link: https://www.drha.uk/2023/registration/.

 

L’esposizione sarà allestita in occasione degli Stati Generali della Cultura, che si terranno giovedì 14 settembre, dalle 9.30 nell’aula magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9, Torino). L’evento, a cura de Il Sole 24 Ore, è dedicato allo sviluppo e all’innovazione delle industrie che operano nei settori culturali, con un focus sul rapporto pubblico-privato e sul ruolo della cultura come ambasciatrice del “brand Italia” nel mondo.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 8 Settembre, 2023
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