Le prime popolazioni umane giunte in Australia si alimentavano con le uova di un uccello alto due metri estinto oltre 47.000 anni fa, contribuendo alla sua scomparsa - Studio realizzato da team di ricerca internazionale coordinato da UniTo

Lo rivela uno studio pubblicato su PNAS realizzato da un team di ricerca internazionale coordinato dall’Università di Torino. I ricercatori sono riusciti a sequenziare le proteine antiche preservate all’interno dei gusci delle uova deposte dalla specie gigante estinta Genyornis newtoni, un uccello alto due metri dal peso di circa 200 kg.

 

Ricercatori e ricercatrici di un team internazionale coordinato dall’Università di Torino sono riusciti ad ottenere il sequenziamento di proteine antiche preservate all’interno dei gusci delle uova di specie aviarie sfruttate dai primi abitanti dell’Australia, circa 50.000 anni fa. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) in collaborazione con l’Università di Cambridge ed altre istituzioni internazionali di chiara fama (Colorado Boulder, Copenhagen, Texas) ha dimostrato l’appartenenza delle uova alla specie gigante estinta Genyornis newtoni (dal peso di circa 200 kg). 

 

I ricercatori sono giunti a questa conclusione ricostruendo antiche sequenze proteiche e confrontandole con 364 specie viventi di avifauna. Genyornis newtoni era un uccello alto più di due metri, pesava tra i 220 e i 240 kg, deponeva uova grandi come quelle degli struzzi, di circa 1,5 kg e apparteneva alla "mega-fauna" australiana scomparsa poche migliaia di anni dopo l'arrivo di Homo sapiens. Il record archeologico australiano ha restituito un’enorme quantità di gusci d’uovo di questa specie, molti caratterizzati dalla presenza di evidenti segni di bruciatura che dimostrerebbero lo sfruttamento delle uova da parte delle comunità umane. I gusci carbonizzati delle uova scompaiono dal record fossile circa 50.000 anni fa, ovvero pochi millenni dopo l’arrivo dei primi Homo sapiens in Australia, circa 65.000 anni fa; questo dato dimostrerebbe, quindi, il possibile ruolo delle prime comunità umane nell’estinzione di Genyornis newtoni e, più in generale, l’impatto antropico sull’ambiente naturale già durante il Pleistocene Superiore.

 

“L’identità della misteriosa specie aviaria che depose", ha dichiarato la Prof.ssa Beatrice Demarchi, del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino e prima autrice dell’articolo, le uova è stata al centro di una lunga controversia, che ha visto schierati due gruppi di ricerca - il primo a favore dell’ipotesi “Genyornis”, il secondo invece a supporto dell’identificazione delle uova quali appartenenti ad una specie estinta di megapodide, un galliforme terricolo dalla taglia molto più contenuta (tra i 5 e i 7 kg) e abitudini diverse. Le proteine dei gusci d’uova ci hanno consentito di posizionare la specie sull’albero evolutivo degli uccelli, dimostrando come questa fosse distante dai megapodidi.”

 

"Il tempo, la temperatura e le caratteristiche chimiche di un fossile determinano la quantità di informazioni che possiamo ricavare", ha spiegato il Prof. Matthew Collins, del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Cambridge, co-autore dello studio. "I gusci d'uovo sono fatti di cristalli minerali che possono intrappolare strettamente alcune proteine, conservando questi dati biologici negli ambienti più difficili - potenzialmente per milioni di anni.".     

 

"Non ci sono prove di macellazione di Genyornis nel record archeologico. Tuttavia, frammenti di guscio d'uovo con tracce di bruciatura coerenti con l'attività umana sono stati trovati in diversi luoghi del continente", ha aggiunto il Prof. Gifford Miller dell'Università del Colorado co-autore della ricerca. “Questo implica che i primi esseri umani non hanno necessariamente cacciato questi enormi uccelli, ma hanno razziato i nidi e rubato le loro uova giganti per cibarsene. I gusci di uova racchiudono informazioni dettagliate sulla specie che le ha deposte, l’ambiente in cui è vissuta, e le relazioni con altri esseri viventi - incluse le popolazioni umane. Questi straordinari archivi bioarcheologici ci consentono di esplorare l’alimentazione nel passato, ma anche aspetti artistici, rituali e simbolici in ogni epoca della storia umana.” 

 

 Link all'articolo https://www.pnas.org/doi/full/10.1073/pnas.2109326119 

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Giovedì, 26 Maggio, 2022

Erasmus Meeting People, al CAP 10100 una giornata dedicata agli studenti e alle studentesse di UniTo in partenza per l'Erasmus

Giovedì 26 maggio dalle 14 alle 19, nella cornice del CAP 10100, si terrà l’Erasmus Meeting People, un evento, dedicato alle studentesse e agli studenti in partenza per l’Erasmus nell’a.a. 2022/2023, finalizzato a promuovere lo scambio di informazioni peer-to-peer tra i vincitori del bando Erasmus e gli ex-studenti Erasmus già rientrati da un’esperienza di mobilità internazionale. I paesi principalmente rappresentati saranno Spagna, Francia, Germania e Portogallo, ma saranno presenti anche paesi che tradizionalmente vedono una partecipazione. Da segnalare che, oltre agli storici paesi UE, da quest’anno il Bando Erasmus si è aperto anche a nuove mete extra UE.

 

Ospite speciale lo studente Edoardo Pirani che racconterà il suo viaggio di rientro dall'Erasmus (in Svezia!) in bicicletta.

 

L’evento vedrà la partecipazione, alle 16:30, delle rappresentanze istituzionali dell’Ateneo torinese, Marcella Costa, Vice-Rettrice Vicaria per la didattica internazionale ed Egidio Dansero, Vice-Rettore Vicario per la sostenibilità e per la cooperazione allo sviluppo, del Comune di Torino grazie alla partecipazione della Vicesindaca Michela Favaro e della Responsabile di Europe Direct Torino, Alba Garavet.

 

Una giornata all’insegna della promozione della coscienza e della cittadinanza europea e un’occasione per condividere e promuovere i principali valori posti alla base del nuovo programma Erasmus 2021-2027 quali l'inclusione sociale, la sostenibilità ambientale, la transizione verso il digitale e la promozione della cittadinanza attiva attraverso laboratori, attività aggregative e partite di beach volley. Le studentesse e gli studenti potranno iniziare a conoscere la propria destinazione Erasmus grazie al “Critical Mapping”; sperimentare i “Tarocchi Tarocchi” che, con una curiosa esperienza di falsa cartomanzia, li aiuterà a sviluppare la percezione di sé stessi e dei propri obiettivi; apprendere strategie di gestione e risoluzione dei conflitti con “Venite già litigati”, una delirante battaglia dialettica in cui ci si confronterà sui temi caldi del momento… e molto altro ancora!

 

Sarà l’occasione anche per parlare di mobilità sostenibile grazie al racconto dello studente Erasmus Edoardo Pirani, all’intervento del prof. Egidio Dansero e alla premiazione della prima edizione dell’Erasmus green contest, che consente ai primi 3 studenti che avranno risposto correttamente a un breve quiz sul programma Erasmus di ricevere un voucher del valore di 150 euro per l'utilizzo di mezzi di trasporto a basse emissioni Co2 per raggiungere la destinazione estera.

 

L’evento è organizzato dalla Sezione UNITA e Mobilità Internazionale dell’Università di Torino, in collaborazione con l'Associazione Teatro OrfeoMiranda APS, Duende SRL e il Circolo Amici del Fiume ed è finanziato dalla Commissione Europea tramite i fondi del programma Erasmus+ 2021-2027.

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Mercoledì, 25 Maggio, 2022

Compiti@Casa: il progetto di Università di Torino e Fondazione De Agostini per contrastare la dispersione scolastica

Venerdì 27 maggio 2022, alle ore 10.00 nell’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino (Lungo Dora Siena 100 A), si terrà l’incontro tra i protagonisti di compiti@casa, progetto ideato dalla Fondazione De Agostini, in collaborazione con l’Università di Torino e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado, con l’obiettivo di contrastare la fragilità educativa e la dispersione scolastica, rese ancora più forti durante e dopo la pandemia.

 

All’evento parteciperanno 159 studenti di alcune scuole che hanno aderito al progetto, giunto quest’anno alla seconda edizione: I.C. Leonardo da Vinci-Frank di TorinoI.C. Bottacchi di NovaraI.C. Rita Levi Montalcini di NovaraI.C. Renzo Pezzani di Milano e I.C. Adelaide Ristori di Napoli.  

 

I ragazzi incontreranno per la prima volta dal vivo 51 dei tutor universitari che durante tutto il percorso del progetto li hanno seguiti e aiutati nello studio, attraverso la piattaforma digitale creata appositamente dall’Università di Torino https://compitiacasa.i-learn.unito.it/.

 

La mattinata sarà introdotta dalla Prof.ssa Marina Marchisio, coordinatrice del progetto “compiti@casa” e Ordinario di Matematiche Complementari all’Università di Torino, che svolge da anni ricerche nel campo della Digital Education e coordina numerosi progetti di ricerca e didattica sul tema, anche presso il MIUR e da Chiara Boroli, Presidente di Fondazione De Agostini. Parteciperà all’incontro anche la Prof.ssa Barbara Bruschi, Vice-Rettrice per la didattica dell’Università di Torino.

 

L’incontro vedrà poi uno scambio di esperienze e di testimonianze tra gli studenti e i tutor universitari che racconteranno l’efficacia del percorso fatto sotto la guida degli insegnanti e con la disponibilità di entrambi ad accogliere questa opportunità di sostegno da un lato e di formazione dall’altro.

 

La finalità di compiti@casa è, infatti, quella di sostenere e accompagnare nello studio gli alunni in difficoltà con un’azione educativa mirata, con l’utilizzo di metodologie innovative e strumenti digitali, e con tutor giovani, motivati e preparati che, in un’ottica di peer education (cioè un’educazione tra persone simili, che possono condividere un “piano comune” per dialogare), possono non solo aiutare i ragazzi nell’apprendimento ma essere soprattutto capaci di ascolto, accoglienza e buone relazioni (seppur a distanza).

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Mercoledì, 25 Maggio, 2022

UniTo inaugura il secondo edificio del Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari dedicato allo scienziato Guido Tarone

Oggi, mercoledì 25 maggio, alle ore 11.00Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Chiara Foglietta, Assessora della Città di Torino alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Mobilità e Trasporti, Matteo Marnati, Assessore all’Innovazione della Regione Piemonte, Fiorella Altruda, Direttrice di Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari “Guido Tarone” MBC e Lorenzo Silengo, Presidente di Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari “Guido Tarone” MBC, hanno inaugurato il nuovo edificio del Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari dedicato a Guido Tarone, Direttore del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino e scienziato di fama internazionale nel campo della Biologia cellulare.

 

Il nuovo edificio, che amplierà il Centro di Biotecnologie fino a raggiungere 30.000 mq, si presta ad essere uno dei principali poli per la ricerca biomedica sul territorio piemontese e nazionale. Un polo destinato all'insediamento di attività di ricerca che favoriranno la sinergia tra gruppi provenienti da diversi Dipartimenti e luogo aperto a incubatori di impresa e a gruppi di ricerca europei.

 

L’ampliamento di via Nizza 44, che ospita il Centro di Eurobioimaging in cui sarà concentrata strumentazione di elevato contenuto tecnologico, svolgerà un ruolo di catalizzatore della ricerca nel campo della genetica con l’obiettivo di coniugare le eccellenze in campo sanitario, scientifico, organizzativo e formativo in stretto rapporto con il mondo produttivo, al fine di garantire livelli elevati di risposta ai bisogni sanitari e creare occasioni di sviluppo economico e sociale, delle tecnologie applicate alla medicina, dell'ingegneria biomedica, bioingegneria e bioinformatica.

 

Questa nuova realizzazione potenzia il ruolo del Centro di Biotecnologie Molecolari (nei due edifici che lo compongono) e rappresenta un bilanciato mix tra ricerca fondamentale e ricerca preclinica capace di generare sia innovazione industriale grazie anche alla domanda del mondo delle imprese, sia innovazione clinica nell’ambito della medicina di precisione con importanti ricadute sul sistema sanitario. 

 

Il centro, inteso anche come braccio preclinico del Parco della Salute e della Scienza, contribuirà a portare nella pratica clinica la rivoluzione indotta dalle scienze omiche e dal sequenziamento del genoma umano. 

 

Le attività diagnostiche molecolari che saranno implementate nel centro potranno essere modello a livello nazionale. Infine, ospitando più di 500 ricercatori, costituirà un’adeguata massa critica per sostenere la competizione internazionale nella filiera della salute e si candida a diventare il polo piemontese che può integrarsi con competenze proprie sia con altre realtà nazionali e internazionali. Un forte impulso per migliorare i servizi sanitari e creare occupazione grazie alle biotecnologie e all’industria farmaceutica.

 

“Un grande risultato per l’Ateneo che rappresenta uno sforzo corale di tutta la comunità accademica con il supporto delle istituzioni regionali e della città metropolitana” ha spiegato il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna “Grazie a questo primo ampliamento avremo la possibilità di ospitare nuovi gruppi di ricerca (nazionali e internazionali) e di attivare nuove tecnologie che saranno di supporto anche alle aziende con cui collaboriamo e collaboreremo. Un importante investimento dell'Università di Torino per mettere a sistema la filiera della salute e della ricerca medica aprendola al territorio e alle imprese per rispondere alla domanda e alle attese di innovazione e sostenibilità nell’ambito sanitario”.

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Mercoledì, 25 Maggio, 2022

UniTo e World Intellectual Property Organization ancora insieme con un Master in IP attento alle imprese e alla società

Oggi, martedì 24 maggio, alle ore 12.30 nel Salone del RettoratoStefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Hasan Kleib, Vicedirettore generale del World Intellectual Property Organization (WIPO), Roberto Cavallo Perin, Direttore del Consorzio per la Ricerca e l’Educazione permanente (COREP) e Davide Caregnato, Direttore esecutivo della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, hanno firmato un accordo per arricchire il Master in Intellettual Property, attivo ormai da vent’anni, di corsi sulla proprietà intellettuale per la gestione aziendale e le piccole e medie imprese (PMI).

 

Il Master in Intellectual Property (www.turin-ip.com), fondato dal prof. Marco Ricolfi e diretto dal Prof. Alessandro Enrico Cogo, è attivato dall’Università di Torino con WIPO e si avvale ora anche della collaborazione con SAA-School of Management e COREP (Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente) per approfondire, oltre ai temi giuridici fondamentali del diritto della proprietà intellettuale, l’interazione tra Intellectual Property (IP) ed economia, in vista dell’impiego ottimale del sistema della proprietà intellettuale per sostenere la propagazione delle nuove tecnologie, la creazione di posti di lavoro e più in generale la crescita e lo sviluppo economico.

 

L’Università di Torino è stata la prima università al mondo ad organizzare un Master in Intellettual Property (IP) in collaborazione con la World Intellectual Property Organization (WIPO). In oltre venti edizioni del master più di 700 allievi da tutto il mondo hanno studiato a Torino. Ogni edizione ha ospitato circa 35 tra studenti e studentesse, provenienti da almeno 20 Paesi nel mondo.

 

La World Intellectual Property Organization (WIPO) è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della tutela della proprietà intellettuale a livello internazionale. Si tratta di una istituzione chiave per la tutela della IP perché amministra il sistema dei trattati che, dalla fine dell’800, governano la protezione della IP nel mondo; gestisce il sistema internazionale di deposito di brevetti per invenzione, marchi, design, indicazioni geografiche; cura lo sviluppo del diritto internazionale della IP attraverso l’aggiornamento dei trattati esistenti e la stipula di nuovi trattati. WIPO inoltre è incaricata di porre in essere iniziative per diffondere la conoscenza della IP e per accrescere la capacità dei 193 Stati aderenti alla sua convenzione istitutiva di fare miglior uso del sistema della IP.  

 

La prossima edizione del Master in Intellectual Property si svolgerà dal 29 Agosto 2022 al 27 agosto 2023, c’è tempo per iscriversi fino al il 21 Luglio 2022

 

Tutte le informazioni su www.turin-ip.com

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 24 Maggio, 2022

Università di Torino e Città Studi di Biella: firmata la convenzione per la nuova offerta formativa universitaria

Università degli Studi di Torino, Città Studi Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Città di Biella hanno firmato la convenzione ventennale per la nuova offerta formativa universitaria del Campus biellese. Una firma importante che rafforza la sinergia ormai decennale tra Città Studi e l’Ateneo torinese e che avrà una ricaduta importante per tutto il territorio, non solo in termini di prestigio, ma anche di indotto generato dalla presenza di nuovi studenti.

 

 “Stiamo scrivendo il nostro futuro e quello del nostro territorio aprendoci sempre di più verso il mondo – dichiara Pier Ettore Pellerey, presidente di Città Studi Biella – Il nostro Campus, grazie a questo accordo, potrà offrire percorsi universitari di alto livello formativo, attirando qui numerosi studenti italiani e stranieri. Rafforziamo così, ancora una volta, la nostra identità di ‘Città del Sapere’. Di luogo che si fa motore costante per la trasformazione e l’arricchimento culturale ed economico del Biellese. Siamo pronti ad accogliere questa nuova sfida, anche grazie al supporto e al lavoro di squadra di diversi attori, senza i quali questa firma non sarebbe stata possibile. Ha già aderito al progetto l’Unione Industriale Biellese che contribuisce con un suo specifico finanziamento. Ci auguriamo, infine, che anche altri soggetti si rendano disponibili a supportare questa nuova convenzione”. 

 

“La convenzione che abbiamo sottoscritto oggi con Città Studi di Biella rappresenta un ulteriore significativo passo verso il potenziamento della rete universitaria diffusa sul nostro territorio – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino - Tra le molteplici opportunità per le realtà locali, questa sinergia vedrà la nascita del primo corso di laurea in Cultural Heritage and Creativity for Tourism and Territorial Development, un unicum nel panorama italiano. Il nuovo percorso didattico ha come obiettivo di contribuire a sviluppare conoscenze e competenze per lo sviluppo del sistema turistico-territoriale. Al centro ci sono le nuove esigenze del patrimonio culturale e delle imprese culturali e creative come agenti di sviluppo sostenibile. L’Università lavora ormai con obiettivi chiari nel definire la nuova offerta formativa che, contando anche su una spiccata vocazione internazionale, sa contribuire alla formazione delle figure professionali che i nuovi mercati in espansione rendono necessarie”.

 

Durante la conferenza stampa di venerdì 20 maggio le parti coinvolte in questo prestigioso accordo hanno avuto modo di esprimere la propria soddisfazione e rimarcare l’importanza strategica di tale traguardo per il Biellese.

 

“La convenzione ventennale che oggi Città Studi sottoscrive con l’Università degli Studi di Torino rappresenta il punto di arrivo di un ampio lavoro di programmazione territoriale, ma anche il punto di partenza per sviluppi che oggi possiamo soltanto immaginare – dichiara Franco Ferraris, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella – 20 anni sono infatti un orizzonte molto ampio in un mondo che cambia sempre più rapidamente e nel quale la formazione continua di alto livello, la capacità di vision strategica e la condivisione del sapere su scala globale saranno gli strumenti fondamentali per dare un futuro al territorio. Per questo la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ritiene che si tratti di un momento storico che metterà a disposizione del Biellese per i prossimi due decenni una comunità viva di nuovi docenti e allievi capaci di aiutarci ad aprire gli orizzonti, rafforzerà il capitale umano intrecciandosi con quello già di grande valore presente in loco e contribuirà a rendere sempre più attrattivo il Biellese.

 

La contemporanea nascita della Laurea magistrale in Cultural heritage va esattamente in questa direzione e siamo certi che, attingendo a quel “saper fare creativo” che è alla base del riconoscimento Unesco, troverà linfa per molteplici sviluppi nel grandissimo patrimonio industriale tessile biellese intrecciandolo a una nuova narrazione complessiva”.

 

Dichiara Claudio Corradino, Sindaco della Città di Biella: "Per la Città di Biella la firma della convenzione per la nuova offerta formativa rappresenta un fondamentale punto di partenza. La convezione precedente risaliva al 2008, ma nel frattempo Biella e il suo territorio sono cambiati. Il mondo è cambiato. La novità più importante è rappresentata dal fatto che questi nuovi corsi di laurea, il primo riguarderà il corso in ‘Cultural Heritage and Creativity for Tourism and Territorial Development’, che rappresenta uno dei sei progetti rientranti nel dossier grazie al quale nell’ottobre del 2019 la città ha ottenuto il riconoscimento di ‘Biella Città creativa Unesco’, nasceranno e si svilupperanno esclusivamente nel nostro territorio. L'offerta dell'Università di Torino deve tener conto delle mutate esigenze del nostro Biellese e questa convenzione ventennale appena firmata siamo certi creerà altre possibilità rispetto a quelle offerte dal tessuto storico di Biella. Aggiornarsi quindi sulla realtà di oggi per avere una visione a lungo termine e l’obiettivo che ci siamo dati tutti insieme".

 

Con il nuovo Anno Accademico 2022/23 partirà una delle prima lauree, ovvero il Corso di Laurea dell’Università di Torino in Cultural Heritage and Creativity for Tourism and Territorial Development, primo in Italia sulla valorizzazione del patrimonio culturale e della creatività come motori di sviluppo del sistema territoriale e turistico. Il percorso didattico, della durata biennale, si terrà negli spazi del campus universitario di Biella, città simbolo dell’intersezione tra patrimonio culturale e imprese creative quale snodo fondamentale per lo sviluppo territoriale ed è il risultato dello stretto dialogo tra l’Ateneo e gli attori del territorio Biellese.

 

L'obiettivo del percorso didattico sarà quindi formare figure professionali di alto livello specializzate nell’attività di progettazione e gestione per lo sviluppo delle imprese creative in rapporto alla valorizzazione e fruizione dei beni culturali e ambientali, nell’organizzazione di eventi culturali, espositivi e dello spettacolo, nella gestione dei servizi di accoglienza, fruizione e valorizzazione dei beni culturali negli enti pubblici, nelle imprese private, cooperativi e consortili, e consulenti qualificati nelle istituzioni governative, centrali e decentrate, nei settori del turismo, della cultura, dei beni culturali, ambientali e dello sviluppo locale.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 20 Maggio, 2022

Guarire con classe, la scuola ospedaliera e domiciliare

Si terrà sabato 21 maggio 2022 alle ore 9.30 presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale di UniTo - via Verdi 9, Torino – e online su piattaforma Webex, il Seminario “Guarire con classe. La scuola domiciliare e ospedaliera: nuovi modelli formativi per ambienti di apprendimento inclusivi”.

 

Il convegno regionale è organizzato nell’ambito del Piano di formazione sulla Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare dall’Università di Torino e dalla Scuola Polo per il Piemonte appartenente alla Rete di scopo nazionale delle Scuole Polo regionali.

 

Una mattinata di confronto fra esperti, finalizzato a fornire nuovi strumenti di analisi del disagio legato alle patologie più gravi e invalidanti e riuscire a realizzare nuove metodologie di intervento educativo e didattico per trasformare anche le classi ‘tradizionali’ in ambienti di apprendimento realmente inclusivi e integrati.

 

Nel corso del seminario sarà presentata la quinta edizione del Master Universitario di II livello “La scuola in ospedale: la realtà professionale e le strategie didattiche di cura”, intitolato alla memoria del Professor Pier Maria Furlan.

 

La giornata è indirizzata ai dirigenti scolastici, agli insegnanti delle scuole in ospedale, ai docenti impegnati nei progetti di istruzione domiciliare e a tutti coloro che desiderano conoscere meglio la scuola ospedaliera, ai referenti coinvolti nella realizzazione di progetti di istruzione domiciliare, ai referenti inclusione degli Uffici Scolastici Territoriali, docenti universitari, medici, professionisti della cura, educatori, studenti universitari, aspiranti docenti.

 

“Il Master Universitario di II livello per la formazione dei docenti domiciliari e ospedalieri, giunto alla V edizione, è finalizzato all’acquisizione di alte competenze mediche e socio-psico-pedagogiche per insegnare in ospedale e a domicilio. Con questa giornata di studio, intende aprirsi anche al territorio – dichiara il Prof. David Lembo, Direttore del Master– per realizzare una sorta di bilancio partecipativo del nostro percorso formativo e comprendere, insieme agli Allievi attualmente iscritti e agli esperti che parteciperanno alla discussione, quali ricadute sociali e formative il nostro Master produce nelle scuole: sia in quelle del nostro territorio sia in tutte le altre scuole italiane coinvolte, nel corso degli anni, dai nostri progetti di ricerca”.

 

“Con una giornata aperta alla città su queste tematiche - aggiunge la Prof.ssa Tiziana Catenazzo, coordinatrice del Master e dirigente scolastica della scuola polo regionale "Peyron” di Torino - il Master invita alla riflessione più attenta e partecipata e alla realizzazione di momenti di discussione più frequenti e condivisi con le scuole. Ateneo e scuole, insieme. Si cura con classe, questo il nostro slogan, perché solo con gli altri e per gli altri ha senso crescere”.

 

Interverranno:

Stefano Geuna, Rettore Università degli Studi di Torino

Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte

Stefano Suraniti, Direttore Generale Ufficio scolastico regionale per la Sicilia

David Lembo, Direttore del Master “La scuola in ospedale: la realtà professionale e le strategie didattiche di cura”

Luigi Genesio Icardi, Assessore salute Regione Piemonte

Silvana Barbaro, Direttore Sanitario dell’Ospedale Infantile Regina Margherita

Mario Allegra, Direttore CNR

 

Per partecipare (in presenza o da remoto) è necessario registrarsi al link: https://forms.gle/b1D99AVK9SbcsbTB9

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 18 Maggio, 2022

Pubblicata la prima stima esaustiva della popolazione di lupo nelle regioni alpine italian - Sono on line i risultati della stima del numero di lupi presenti sul territorio italiano...

Il primo monitoraggio nazionale del lupo è stato condotto tra il 2020 e il 2021 seguendo linee guida condivise, che hanno permesso una raccolta dati omogenea e risultati confrontabili su tutto il territorio italiano. Per la popolazione delle regioni alpine le attività di monitoraggio, di analisi e di elaborazione dei dati sono state coordinate dal Centro referenza grandi carnivori del Piemonte e dall’Università di Torino (DBIOS) nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU, coordinato dalle Aree Protette Alpi Marittime, in stretta sinergia con ISPRA, responsabile del coordinamento su scala nazionale. “Finora le informazioni sul lupo sono state raccolte in modo frammentato, è la prima volta che si stima la distribuzione e la consistenza di questa specie su tutta Italia, basandosi su un disegno di campionamento scientificamente robusto, e con una raccolta dati simultanea” afferma Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica di ISPRA. In tutto, sono stimati 3.307 (tra 2.945 e 3.608) lupi sull’intero territorio italiano. “Una corretta conservazione del lupo e un’efficace gestione dei conflitti richiedono dati scientificamente robusti - continua Genovesi - i risultati di questo studio forniscono quindi una base di conoscenza essenziale per le istituzioni che hanno la responsabilità della conservazione del lupo”.

 

È dunque la prima volta che viene realizzata una stima esaustiva a livello delle regioni alpine e su scala nazionale. Non solo, è una delle prime stime a livello di popolazione ottenute in Europa, quindi di grande valenza internazionale. La stima è stata ottenuta applicando modelli statistici innovativi, messi a punto da un team internazionale di tre Università (Norwegian University of Life Sciences, Università di Torino e Università di Chester) specializzate nello studio dell’abbondanza e andamento nel tempo delle popolazioni animali. Grazie a questa analisi si è ottenuta una stima della dimensione della popolazione accurata, cui è associata una forchetta di errore, un intervallo che indica il livello di accuratezza del valore stimato, detto intervallo di credibilità. Quindi nel 2020/2021 sono 946, con un intervallo tra 822 e 1099, i lupi presenti nelle regioni alpine. Di questi, 680 (intervallo di credibilità: 602-774) individui fanno parte della parte centro-occidentale della popolazione e 266 (intervallo di credibilità: 204-343) appartengono alla sezione centro-orientale della popolazione. L’estensione dell’area in cui i lupi sono presenti è pari a 41.600 Km2, che equivalgono al 37% della superficie delle regioni alpine. 

 

Sono invece 102 i branchi e 22 le coppie presenti nelle regioni alpine (intera superficie - zone collinari e di pianura incluse- di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Province Autonome di Trento e Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia), per un totale di 124 unità riproduttive. La maggior parte di esse si concentra nella porzione occidentale dell’arco alpino, dove sono presenti 91 branchi/coppie. Nell’area centro orientale sono invece 33 i branchi/coppie, quasi la metà delle quali ha territori transregionali: per esempio 10 branchi sono a cavallo delle Province Autonome di Trento e Bolzano e la regione Veneto. Una ennesima conferma della necessità di avere un approccio uniforme nel monitoraggio, che superi la frammentazione amministrativa. Attenzione, però, se si vuole confrontare il numero di unità riproduttive di lupo con gli anni passati, si deve considerare unicamente l’arco alpino, dove è stato svolto un monitoraggio continuo della specie dal 1999. Nell’ultima valutazione, effettuata nel monitoraggio 2017/2018 erano state documentate un totale di 51 unità riproduttive, arrivate a 103 nel 2020/2021. “​​La popolazione di lupo è quindi cresciuta nell'arco alpino italiano negli ultimi tre anni, addirittura raddoppiando sia nel numero delle unità riproduttive documentate che nella distribuzione minima” dichiara Francesca Marucco, del Dipartimento di Scienze della Vita e di Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, responsabile scientifica del progetto LIFE WolfAlps EU.

 

I risultati sono stati ottenuti grazie a un imponente lavoro di raccolta dati, compiuto per la regione alpina in modo esaustivo su tutto il territorio, anche con il coinvolgimento di volontari appositamente formati. Tra ottobre 2020 e aprile 2021 sono stati percorsi dagli operatori un totale di 40.725 km, che hanno permesso di raccogliere 10.672 segni di presenza, di cui 5.636 escrementi, 3.226 tra video e foto. Sono stati tracciati i percorsi dei lupi su neve per un totale di 1605 km, e recuperati 71 lupi morti. Un immenso lavoro di campo reso possibile dalla formazione di un “Network Lupo Regioni Alpine”, costituito da un gruppo di personale istituzionale e volontario, che ha ricevuto una formazione specifica, operativo in modo continuo e capillare sul territorio per la raccolta di tutti i dati utili al monitoraggio della specie. Il network è composto da 1513 operatori afferenti a 160 Enti e Associazioni distribuiti nelle diverse province delle regioni alpine italiane. Un network che è cresciuto e ha acquisito via via sempre maggiori competenze a partire dalla nascita, nel 1999, con il progetto Lupo Piemonte, e che si è arricchito nel corso del progetto LIFE WolfAlps (2013-2018) e che prosegue dunque oggi con il progetto LIFE WolfAlps EU. “La creazione di una rete nazionale di operatori formati è uno dei risultati più importanti di questo lavoro, perché costituisce un vero patrimonio per la conservazione della biodiversità a scala nazionale nel lungo termine” afferma Marucco.

 

La stima delle unità riproduttive si inserisce inoltre in un contesto di effettiva collaborazione internazionale, considerata la natura transfrontaliera della popolazione alpina, che comprende Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Collaborazione portata avanti grazie all’istituzione di un gruppo di esperti internazionali, il Wolf Alpine Group, e dal progetto LIFE WolfAlps EU, il cui principale scopo è quello di trovare una strategia condivisa per la coesistenza tra attività umane e lupo a livello di popolazione alpina, superando quindi i confini amministrativi. 

 

Il report sarà disponibile a partire dalle ore 08:30 del 17/05/2022 a questo LINK

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 17 Maggio, 2022

"Fascination of Plants Day", una giornata per le piante - Domani 18 maggio 2022

Domani, mercoledì 18 maggio 2022, sarà celebrata la sesta giornata internazionale del "Fascination of Plants Day" (FoPD 2022) che nasce sotto l'egida dell’European Plant Science Organization (EPSO) e coinvolge scienziati da tutto il mondo impegnati nello studio delle piante. Per questa edizione, il coordinamento delle iniziative a livello nazionale è affidato al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) dell’Università degli Studi di Torino e all’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del CNR.

 

L’obiettivo di questa iniziativa è avvicinare il grande pubblico al misterioso e affascinante mondo delle piante e delle scienze vegetali, che svolgono un ruolo di primaria importanza per la conservazione dell’ambiente, la salute del pianeta, l'agricoltura e la sostenibilità della produzione alimentare. L’interazione delle piante nella vita quotidiana dell’essere umano è il fulcro attorno al quale ruota tutto l’evento.

 

Le manifestazioni sono organizzate su un arco temporale più ampio: nel mese di maggio e giugno su tutto il territorio nazionale sono in programma più di 200 in tutta Italia in più di 80 località, organizzati da università, enti di ricerca, giardini botanici, musei e vivai che aprono le loro porte per raccontare le meraviglie del mondo vegetale e le nuove applicazioni che la scienza in ambito vegetale può offrire (visitare sito web www.2022.plantday.it).

 

Sul territorio torinese sono in programma diverse iniziative, tra cui si segnala:

 

Mercoledì 18 maggio presso il polo universitario di Grugliasco è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica intitolata ‘365 Alberi’. Saranno esposte 33 delle 365 fotografie realizzate dalla performer polacca Cecylia Malik. “Ogni giorno mi sono arrampicata su un albero diverso. L’azione è durata esattamente un anno. Ogni giorno ho cercato un albero con uno sfondo adeguato rispetto al contesto in cui si trova. Poi ho scelto i vestiti, che costituiscono la nota di colore”. L’artista si confronterà con esperti e docenti sul ruolo di cittadini nella gestione del verde urbano, e non solo.

 

Sabato 21 maggio presso l’Orto Botanico dell’Università di Torino sono previste in mattinata una serie di iniziative, inclusi laboratori didattici, che si svolgeranno nel giardino, nelle serre e nell’Erbario organizzate da ricercatori e ricercatrici dell’Università e del CNR.

 

Il 23 maggio in Aula Magna dell’Orto Botanico è in programma un incontro dal titolo “Alberi in letteratura e nelle arti” con la presentazione del volume “Trees in Literature and the Arts. HumanArboreal Perspectives in the Anthropocene” da parte delle curatrici Carmen Concilio e Daniela Fargione. Dialogheranno con alcune autrici e alcuni autori dei vari contributi del volume che toccano varie lingue e culture del Mondo.

 

Sabato 11 giugno, nell’ambito del Festival CinemAmbiente, la proiezione di un cortometraggio di fantascienza, che ipotizza una relazione tra pianta-uomo, è lo spunto per un dibattito tra due scienziate: Paola Bonfante, esperta botanica, e Barbara Mazzolai, direttrice della Centro di Micro-Biorobotica delI’Istituto Italiano di Tecnologia, famosa per aver tratto ispirazione dal mondo vegetale per la costruzione di robot da utilizzare in agricoltura e nel monitoraggio ambientale.

 

Il programma completo con le descrizioni dettagliate dei singoli eventi organizzati a livello nazionale è disponibile sul sito https://2022.plantday.it

Sul sito internazionale https://plantday18may.org/ è possibile trovare gli eventi che si svolgeranno in tutto il mondo.

 

 

Per informazioni:

 

Coordinamento nazionale Fascination of Plants Day 2022 (FoPD 2022)

Luisa Lanfranco, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi - Università degli Studi di Torino, Viale Mattioli 25 - 10125 Torino

e-mail: luisa.lanfranco@unito.it        tel: 0116705969  cellulare 3495868894

 

Valeria Bianciotto, Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, Sede secondaria di Torino - Consiglio Nazionale delle Ricerche, Viale Mattioli 25 - 10125 Torino

e-mail: valeria.bianciotto@ipsp.cnr.it   tel: 0116502927

 

Organizzazione FoPD 2022:

Alexandra Baltaga    alexandra.baltaga@edu.unito.it

Federica Favaro        federica.favaro635@edu.unito.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 17 Maggio, 2022

UniTo al Salone del Libro: dialoghi, dibattiti e anteprime - Dal 19 al 23 maggio, Lingotto Fiere

Dal 19 al 23 maggio, l’Università di Torino sarà presente con uno stand e un fitto cartellone di incontri: presentazioni di libri e di nuovi progetti dell’Ateneo, tanti ospiti e talk sui maggiori temi della contemporaneità.

 

E se il medico diventa un robot? Qual è il ruolo dei media nell’inclusione degli stranieri? Perché la scienza può rendere il nostro futuro migliore? A queste e ad altre domande risponderà il cartellone di incontri che l’Università di Torino ha organizzato per il Salone Internazionale del Librodal 19 al 23 maggio

 

UniTo sarà presente al Salone con un suo stand (Padiglione 2, L 139) all’interno del quale si svolgeranno gli incontri aperti alla cittadinanza e al pubblico del Salone, proseguendo il percorso di apertura al territorio di UniVerso, l’osservatorio permanente sulla contemporaneità dell’Ateneo.

 

I talk intendono dar voce alle varie anime di UniTo, a partire dalle presentazioni di pubblicazioni di docenti di diverse discipline, stimolando dialoghi sulle maggiori questioni contemporanee, e introdurre progetti e iniziative dell'Ateneo che coinvolgono in modo più ampio il territorio e le istituzioni su tematiche trasversali – dalla sostenibilità agli spazi urbani, dalla tutela della salute alle proposte culturali.

 

Inaugureranno lo stand dell’Università di Torino, giovedì 19 maggio alle ore 13,45, il Rettore Stefano Geuna e la Prorettrice Giulia Carluccio. Alle 14 ci sarà il primo talk dal titolo “Sostenibilità e welfare per l’università del futuro”, trasmesso in streaming sul canale Youtube UnitoYou come anche gli altri incontri. Seguiranno dibattiti e dialoghi per tutti i cinque giorni del Salone (programma in allegato). 

 

Tanti i temi che verranno affrontati e discussi: inclusione e disuguaglianza (“Parodiare le disuguaglianze sociali è carino?”, giovedì 19 maggio; “Inclusione degli stranieri: il ruolo dei media e del consumo di beni culturali”, venerdì 20 maggio; “Elogio delle tasse”, “Bilancio pop: cittadini al centro”, sabato 21 maggio); questioni di genere (“UniTo e le esperienze della popolazione studentesca trans: iniziative in corso e prospettive future. Dialogo con Alec Trenta, autore di Barba”, “La medicina delle differenze: storia di donne, uomini e discriminazioni”, “Le donne e la cultura economica: fatti e idee”, “Donne business e finanza: evidenze della ricerca”, venerdì 20 maggio; letteratura e cinema (“Dalla “Divina” alla “Piccina”: un anno di Dante per la città”, “Una città qual è Torino, tutta squadrata come un cruciverba: la modernità, le arti, il Novecento di Edoardo Sanguineti, domenica 22 maggio; “La libertà del fantasma: il cinema di Luis Buñuel”, lunedì 23 maggio); scienza (“Come potrebbe essere il domani. Perché la scienza può rendere il nostro futuro migliore”, giovedì 19 maggio; “Il grande spettacolo del pianeta che vive”, domenica 22 maggio; “Lessico e nuvole: capire i cambiamenti climatici”, lunedì 23 maggio); storia (“Nord Africa e Medio Oriente. Storia, dinamiche, prospettive”, “Che fine ha fatto la rappresentanza? 1848, 1948, 1968, oggi”, venerdì 20 maggio; “Nazisti a Cinecittà, un’indagine tra giornalismo e storia”, sabato 21 maggio); Intelligenza artificiale (“L’intelligenza artificiale per fare i conti”, “L’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile”, sabato 21 maggio; “AI Aware: prendere coscienza delle opportunità e rischi dell’Intelligenza artificiale”, “La società dei robot”, “Il dovere alla salute, tra diritti e opportunità”, “Nell’universo traduttivo artificiale: un’esplorazione guidata da Johanna Monti”, domenica 22 maggio; “L’Ai e il giornalismo”, “E se il medico diventa un robot? Etica e intelligenza artificiale. Il caso sanitario”, lunedì 23 maggio).

 

Verranno, inoltre, presentati i progetti di punta dell’Ateneo: il piano di rigenerazione urbana ReInventing UniTo (giovedì 19 maggio), il programma degli eventi culturali UniVerso (sabato 21 maggio), l’alleanza tra università europee UniTa, l’area tecnologica e di ricerca Butterfly Area adiacente alla futura Città delle Scienze e dell’Ambiente di Grugliasco (sabato 21 maggio) e l’evento SaluTo coordinato dalla Scuola di Medicina (giovedì 19 maggio).  

 

Infine, domenica 22 maggio (ore 12,30), in occasione della presentazione del progetto di public engagement finanziato dall'Ateneo AI Aware, allo stand di UniTo - grazie all'azienda Reply - sarà presente SPOT, un "agile mobile robot" sviluppato da Boston Dynamics, o meglio un avanzatissimo robot giallo che ricorda le forme di un cane, in grado di percorrere terreni accidentati, salire le scale e compiere autonomamente servizi di sorveglianza e raccolta di dati grazie ai suoi sensori e di portare carichi dove altri mezzi con ruote non potrebbero arrivare.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 17 Maggio, 2022
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