AlmaLaurea: in UniTo crescono l'occupazione e il numero dei laureati

Performance positiva dell’Ateneo torinese rispetto alla media nazionale. A 5 anni dal titolo il tasso di occupazione dei laureati Unito è del 91,4%. Cresce il numero dei laureati (14.746), aumentano i laureati di cittadinanza estera (4%) e provenienti da fuori regione (22%) nonostante la situazione pandemica.

 

È stato presentato oggi, venerdì 18 giugno 2021, il Rapporto 2021 AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati, XXIII Indagine. Il Rapporto curato da AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 e che rappresenta 76 Atenei italiani, ha indagato la condizione occupazionale dei laureati italiani e le caratteristiche del capitale umano uscito dal sistema universitario nel 2020. 

 

Per quanto riguarda l’Università di Torino, l’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 23.948 laureati. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2019 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2015 e intervistati dopo cinque anni.  

 

La performance di UniTo vede crescere il tasso di occupazione rispetto al 2020 (a 5 anni da una laurea magistrale il tasso di occupazione è pari al 91,4% rispetto al 90,1% del 2020). Rispetto alle medie nazionali l’Ateneo torinese ha risultati migliori nel tasso di occupazione a 1 anno dalla laurea (72,8% contro il 68,1% nazionale) e a 5 anni dalla laurea (91,4% contro l’87,7% nazionale).

 

L’indagine Almalaurea fotografa inoltre un trend positivo riguardante il numero totale dei laureati. Nel 2020 i laureati dell’Università di Torino sono stati 14.746, contro i 13.649 del 2019 e i 12.014 del 2018. In particolare, la situazione pandemica sembra non aver intaccato la crescita dei laureati di cittadinanza estera e i laureati provenienti da fuori regione. La quota di laureati di cittadinanza estera nel 2020 è complessivamente pari al 4,0%, contro il 3,6% del 2019 e il 3,7% del 2018. Inoltre, il 21,9% dei laureati del 2020 proviene da fuori regione, contro il 21,8% del 2019 e il 20,7% del 2018.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 18 Giugno, 2021

Il respiro dei fiumi - Una ricerca internazionale a cui hanno partecipato ricercatori delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, svela per la prima volta come i corsi d'acqua emettano anidride carbonica nell'aria

Uno studio appena pubblicato su Communications Earth & Environment, una rivista del gruppo Nature, svela per la prima volta, il ruolo dei fiumi nel ciclo dell’anidride carbonica. Un progetto di ricerca internazionale, a cui hanno partecipato ricercatori delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, rivela come la produzione di anidride carbonica nei sistemi d’acqua corrente segua un pattern complesso in cui interagiscono fattori climatici, latitudinali, ambientali ed ecologici.

 

Ritenere che gli elementi naturali siano dotati di vita propria è un aspetto ricorrente in moltissime culture tradizionali. Nelle credenze animistiche si pensava che il vento, le montagne, le radure e i boschi avessero una propria personalità e volontà, comportandosi spesso come veri e propri esseri viventi. In questo contesto, fiumi e torrenti hanno sempre ed ovunque ricevuto una particolare attenzione: l’acqua perpetuamente in movimento, capace di rumoreggiare, muovere tronchi e massi, scavare le sponde, benefica ma anche spaventosa, era ritenuta un elemento animato e vivo in moltissime culture. Ormai l’animismo permane in poche ed isolate popolazioni e va scomparendo rapidamente: i cinefili ricorderanno Dersu Uzala, cacciatore siberiano immortalato nel bellissimo film di Akira Kurosawa, che vedeva òmini, cioè esseri senzienti, nel fuoco e negli elementi naturali della sua sconfinata taiga.

 

Tuttavia, uno studio appena pubblicato su Communications Earth & Environment, una rivista del gruppo editoriale Nature (https://www.nature.com/articles/s43247-021-00192-w), lega in qualche modo queste antiche suggestioni con uno dei più attuali e pressanti problemi ambientali, il riscaldamento climatico globale. Nel XXI secolo si può, scientificamente parlando, considerare un fiume come un essere vivente? In un certo senso sì, basti infatti pensare che un fiume respira, cioè emette ciclicamente anidride carbonica. Questa è la conclusione cui è giunto un progetto internazionale, denominato EURORUN (Assessing CO2 Fluxes from European Running Waters), che ha coinvolto 16 gruppi di 11 nazioni europee. Il team italiano era costituito dal Prof. Stefano Fenoglio (Università di Torino) e dal Dott. Alberto Doretto (Università del Piemonte Orientale), che lavorano entrambi anche presso il Centro per lo Studio dei Fiumi Alpini (ALPSTREAM), struttura nata nel 2019 ad Ostana (CN) dalla sinergia tra Parco del Monviso, UNITO, UPO e POLITO. Obiettivo del Centro è promuovere una maggiore sostenibilità ambientale, con particolare attenzione ai fiumi alpini ed alle risorse idriche, ponendosi anche come struttura di riferimento scientifico e didattico all’interno del consorzio UNITA (Universitas Montium).

 

Secondo il Prof. Stefano Fenoglio, docente del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) dell’Università di Torino «L’aspetto più affascinante di questo progetto è che una ricerca così mirata e peculiare, come analizzare quanto ‘respira’ un determinato tratto fluviale, ci apre un enorme orizzonte non solo di ricerca ma anche di riflessione. Un fiume, come ogni sistema ecologico, è molto più della somma dei suoi organismi e delle sue particolarità ambientali, e ha una funzionalità che deriva dalla interazione, e non dall’addizione, delle sue parti. Ad ogni livello di complessità ecologica emergono proprietà interamente nuove, come la ‘capacità di respirare’ che non si possono neppure ipotizzare se osserviamo i singoli componenti del sistema».
 
 
«Negli ultimi anni l’attenzione del mondo della ricerca verso i meccanismi che regolano i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera è cresciuta enormemente, per la loro importanza come gas a effetto serra responsabili dell’aumento globale delle temperature. L’anidride carbonica segue un ciclo complesso, venendo scambiata in diverse forme tra organismi viventi e ambiente fisico ma nulla si sapeva del ruolo svolto dai fiumi in questo ambito. All’interno del progetto, ogni gruppo di ricerca è stato dotato di una camera flottante per la registrazione dell’anidride carbonica emessa dal fiume. La rilevazione avveniva con due modalità, con la camera ancorata oppure con la camera flottante, cioè trasportata dalla corrente lungo il fiume. Le analisi sono state realizzate per un anno, nelle diverse stagioni, sia durante il giorno che durante la notte, in una serie di finestre temporali in cui tutti i gruppi europei hanno lavorato negli stessi giorni» spiega Alberto Doretto, ricercatore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (DISIT) di Vercelli dell’Università del Piemonte Orientale.
 
 
Analizzando l’enorme mole di dati raccolti, i ricercatori hanno evidenziato come tutti i fiumi emettano anidride carbonica, pur con modalità e tempistiche ben differenti. Ad esempio, l’emissione è risultata mediamente maggiore durante la notte rispetto alle ore diurne ed inoltre i fiumi che solcano aree coltivate e antropizzate hanno un’emissione maggiore rispetto ai fiumi che scorrono in bacini forestali. La produzione di CO2 e la sua variazione nel tempo sono legati a fattori che agiscono a diverse scale, come la latitudine, la turbolenza dell’acqua, la stagione, l’ora del giorno e anche le caratteristiche ecologiche del sistema. Gli effetti dell’attività fotosintetica e della respirazione si integrano con le differenze di pressione parziale tra atmosfera ed idrosfera, la fotomineralizzazione ed altri elementi a tracciare un quadro complesso ed interessante. 
Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 15 Giugno, 2021

L'Università di Torino adotta 10 linee guida per garantire l'equilibrio fra i generi

L’Ateneo, nel convincimento che il contributo di entrambi i generi sia un insostituibile valore fondante della ricerca scientifica, intende così promuovere la pari opportunità nelle proprie attività formative: convegni, eventi di divulgazione scientifica, seminari e ogni iniziativa che coinvolga direttamente o indirettamente UniTo.

 

Venerdì 11 giugno, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, l’Università di Torino ha presentato le 10 nuove linee guida sull’equilibrio di genere nei convegni e negli eventi di divulgazione scientifica, per promuovere pari opportunità anche nell’ambito delle proprie attività formative, quali conferenze, seminari, webinar, eventi scientifici. Le linee guida sono state fortemente volute dall’Ateneo nel pieno convincimento che il contributo di entrambi i generi sia un insostituibile valore fondante della ricerca scientifica. 

 

Alla presentazione alla stampa, trasmessa anche in streaming, sono intervenuti il Rettore Stefano Geuna, la Prorettrice Giulia Carluccio, la Direttrice Generale Loredana Segreto, la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino, la Presidente del Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere (CIRSDe) di UniTo Norma De Piccoli, la Presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) di UniTo Chiara Ghislieri e la Consigliera di Fiducia di UniTo Elena Bigotti. L’Assessore ai Diritti e Città Universitaria della Città di Torino Marco Giusta ha, poi, illustrato le Linee guida per l’equilibrio di genere negli eventi del Comune di Torino, mentre Eva Desana, Componente del Comitato di gestione del CIRSDe e docente del Dipartimento di Giurisprudenza, ha introdotto le Linee guida di UniTo per l’equilibrio di genere negli eventi che coinvolgono direttamente o indirettamente l’Ateneo.

 

Le linee guida sono frutto di un lavoro comune tra il CIRSDe e il CUG e rappresentano una tessera di un mosaico più ampio che l'Università di Torino ha intrapreso da alcuni anni per valorizzare la diversità di genere come approccio e metodo di analisi e come strumento che consente di cogliere e analizzare più capillarmente la realtà, con l’obiettivo di assicurare una maggiore dialettica e raggiungere migliori risultati in tutte le discipline, grazie al confronto fra accademici e accademiche e alla molteplicità dei punti di vista. Fra le varie iniziative del CIRSDe che vanno in questa direzione c’è il progetto MINDtheGEPs (vedi Scheda di approfondimento), finanziato nell’ambito dell’azione Science with and for Society di Horizon 2020, diretto a realizzare piani di uguaglianza di genere negli enti di ricerca. 

 

Le 10 linee guida di Unito sonoEquilibrio di genere tra i relatori/trici, si invitano relatori e relatrici in modo tale che, auspicabilmente, almeno 1/3 appartenga al genere meno rappresentato; Ruolo sostanziale del genere meno rappresentato, si auspica che il genere meno rappresentato non sia coinvolto solo in saluti, coordinamento, discussione o organizzazione; Dichiarata strategia di equilibrio tra i generi esplicitata nella fase di pubblicizzazione dell’evento; Promozione di un ambiente inclusivo che non ostacoli la partecipazione di un genere rispetto all’altro; Attenzione al linguaggio di genere nella preparazione delle locandine e delle brochure degli eventi; Promozione dell’uso non discriminatorio del linguaggioStereotipi di genere, da sottolineare in modo critico se proposti nel corso degli interventi; Valutazione sulla concessione del patrocinio in caso di non equilibrio fra i generi da parte di Dipartimenti, Scuole (anche di dottorato) e Corsi di laurea nel caso di eventi privi di adeguato equilibrio fra i generi; Eventuale non partecipazione in caso di non equilibrio fra i generi da parte del personale docente, che potrà motivare il proprio rifiuto anche in base a queste linee guida; Promozione della conciliazione con la vita familiare organizzando l’evento in luoghi e orari che non ostacolino la partecipazione.

 

Queste linee costituiscono un aspetto di un'azione complessiva di UniTo volta a rimuovere gli ostacoli che si trovano tuttora sul cammino delle donne e che ne rallentano ancora l’ascesa ai vertici dell’Accademia italiana, come dimostrano i dati CINECA 2020 che registrano un numero di donne PO (professore ordinario) significativamente più ridotto di quello degli uomini PO: 25,5% contro 74,5%. Le 10 linee guida contribuiranno a infrangere il cosiddetto soffitto di cristallo che ancora troppo spesso si frappone fra le donne e gli uomini nel raggiungimento delle posizioni apicali.

 

Peculiarità delle linee guida di UniTo è che, diversamente da altre, sono declinate in modo del tutto neutro, così da assicurare l’equilibrio a favore del genere meno rappresentato e non tout court di quello femminile. 

 

* In allegato Foto della conferenza stampa, Scheda di approfondimento e Brochure 10 linee guida 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 11 Giugno, 2021

Primo accordo di cooperazione tra Università degli Studi di Torino e Andaf. L'esperienza dei direttori finanziari a disposizione degli studenti

Avviato il primo ciclo di seminari per gli iscritti del Dipartimento di Management

Il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino avvia una collaborazione continuativa con Andaf – Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari. Sezione Piemonte e Valle d’Aosta.

 

Siglato l’accordo quadro che per 3 anni arricchirà l’offerta formativa rivolta agli studenti e alle studentesse del corso di laurea magistrale in Amministrazione e Controllo Aziendale e supporterà tirocini formativi a diretto contatto con le funzioni aziendali di amministrazione, finanza e controllo.

 

L’esperienza dei numerosi CFO aderenti ad Andaf, gli eventi dell’Associazione aperti anche agli studenti e alle studentesse, la realizzazione di programmi di ricerca scientifica su temi di reciproco interesse, sono solo alcuni dei filoni di lavoro congiunto.

 

Si rafforza così l’impegno dell’Università di Torino nel creare occasioni di incontro con il contesto aziendale e professionale, per meglio comprendere le esigenze del mondo del lavoro e indirizzare le attitudini degli studenti e delle studentesse verso le reali sfide delle professioni.

 

ANDAF persegue attraverso questo accordo l’obiettivo di contribuire alla formazione e alla crescita professionale dei futuri direttori finanziari e di mettere a fattore comune il bagaglio professionale e le esperienze maturate dai propri associati.

 

La fattiva collaborazione prende subito l’avvio con un ciclo di seminari dedicati a temi di grande attualità in tutte le aziende che si sono trovate a fronteggiare le conseguenze della pandemia Covid-19: gestione del cambiamento nell’area Finance, la Digital Tranformation in area Finance e il ruolo del CFO nei piani di sostenibilità ambientale. 

 

La Prof.ssa Donatella Busso, presidente del corso di studio in Amministrazione Aziendale, esprime “soddisfazione per l’accordo che consentirà agli studenti e alle studentesse di entrare direttamente in contatto con l'area Finance di importanti realtà e di iniziare a comprendere le sfide che dovranno essere affrontare nei prossimi anni”.

 

Il Dott. Angelo Sidoti, nella qualità di Presidente della Sezione Piemonte e Valle D’Aosta e di componente del Direttivo Nazionale di ANDAF, manifesta “soddisfazione per l’avvenuta formalizzazione della convenzione con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, valido strumento di consolidazione dei rapporti tra l’Associazione e l’Università”. Il Dott. Sidoti, inoltre, sempre a nome dell’Andaf, manifesta “entusiasmo per tale collaborazione grazie alla quale studenti e studentesse potranno beneficiare di un notevole strumento di crescita culturale nonché di un mezzo con il quale pianificare il proprio percorso professionale e lavorativo”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 10 Giugno, 2021

Il Covid non ferma UniTo, tra le prime 500 al mondo nel QS World University Ranking

Nonostante gli effetti della pandemia abbiano colpito molti atenei internazionali, l’Università di Torino fa registrare la sua miglior performance di sempre, collocandosi al 485° posto al mondo su 1300 università classificate.

 

L’agenzia britannica Quacquarelli Symonds ha pubblicato il QS World University Ranking, forse il più noto e prestigioso ranking internazionale. L’edizione 2021-2022 vede un netto miglioramento in classifica dell’Università di Torino nonostante l’ulteriore allargamento della graduatoria, si è passati da 1000 1300 università classificate, con 145 nuove entrate, e gli effetti della pandemia da Covid-19.

 

UniTo è risalita di 36 posizioni rispetto all’edizione precedente e si colloca al 485° posto al mondo, quindi entro le prime 500 cui è data evidenza singola nella classifica (dopo le università sono presenti in classifica per fasce) risultando 13° in Italia su 41 atenei. L’Università di Torino raggiunge quindi il top 37% a livello mondiale, facendo segnare la sua migliore performance di sempre. Nella scorsa edizione l’Università di Torino si collocava nella fascia 520-530. A livello italiano il migliore Ateneo italiano risulta essere il Politecnico di Milano, collocato alla 142° posizione mondiale, seguito dall’Università di Bologna e dalla Sapienza Università di Roma.

 

I parametri valutativi di QS prendono in considerazione la reputazione accademica (che pesa il 40%), la reputazione delle aziende (10%), il rapporto studenti per docente (20%), le citazioni per docente (20%), l’internazionalizzazione dell’ateneo nel suo corpo docente (5%) e studentesco (5%). Considerando solo il parametro della reputazione accademica, fondamentale per la classifica, l’Università si colloca al 245° postoa livello globale (guadagnando 25 posizioni rispetto all’edizione precedente), mentre per l’indicatore citazioni per docente raggiunge il 327° posto al mondo (ben 32 posizioni in più rispetto all’anno scorso). 

 

L’Università di Torino migliora quindi i suoi risultati nel ranking nonostante gli effetti della pandemia, effetti che sono stati più pesanti soprattutto per molti atenei internazionali che hanno fatto registrare un abbassamento del valore mediano delle performance. 

 

Per ulteriori informazioni sulla metodologia vedi: https://politichediateneo.unito.it/ranking-internazionali/
 

Per approfondimenti su QS World University Rankings 2021 visita la pagina:

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 9 Giugno, 2021

Al via il XXVI Congresso Nazionale Italiano di Entomologia: Torino, l'importanza degli insetti dalla lotta biologica integrata alla risoluzione dei crimini

Dal 7 all'11 giugno verranno presentati i risultati di centinaia di studi, dalla salvaguardia delle api agli effetti del cambiamento climatico. Organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino.

Lunedì, 7 giugno alle 15,30, si apre il XXVI Congresso Nazionale Italiano di Entomologia (CNIE) organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino. Il tradizionale momento di confronto tra gli entomologi italiani, che avrebbe dovuto svolgersi “fisicamente” a Torino, quest’anno si svolgerà per la prima volta a distanza. I lavori termineranno l’11 giugno.

 

 “La modalità a distanza ha favorito una partecipazione più ampia, aperta a un pubblico più vasto di interessati alle tematiche entomologiche, compresi tanti giovani entomologi, studenti e laureandi – spiega il Prof. Alberto Alma dell'Università di Torino – e ha dato la possibilità di organizzare eventi satelliti e webinar a più larga fruizione che contribuiranno alla sempre maggiore diffusione delle tematiche entomologiche”.

 

Il congresso sarà inaugurato in diretta dall’Aula Magna Cavallerizza Reale dell’Università degli Studi di Torino, dall’Aula Cinese dell’Università degli Studi di Napoli, dalla Direzione del Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre e dall’Anfiteatro del Museo Civico di Storia Naturale “Giacomo Doria” di Genova.

 

 Verranno presentati i risultati di centinaia di studi. Quali sono i temi emergenti di questi ultimi anni?

 

“Sicuramente la lotta biologica e integrata, fondamentale per una difesa delle produzioni agrarie ambientalmente ed economicamente sostenibile, ha raccolto moltissimi contributi con speciale riguardo alle specie esotiche di nuova introduzione – sottolinea la Prof.ssa Luciana Tavella dell'Università di Torino –. Largo interesse hanno anche suscitato le tematiche legate all’apidologia, alla tutela e salvaguardia degli impollinatori, e all’entomologia merceologica e urbana, con un particolare spazio dedicato alle ricerche sulle proteine a basso costo energetico derivanti dagli insetti. Inoltre, molti studi sono stati focalizzati sul comportamento degli insetti e sulle nicchie ecologiche, a testimonianza del crescente interesse per gli aspetti legati all’ambiente e al cambiamento climatico”.

 

Il congresso rappresenta un momento di crescita culturale non solo per i ricercatori. Con la pubblicazione di due video divulgativi l’evento si apre alla cittadinanzaIl primo video è dedicato agli effetti del cambiamento climatico sulle popolazioni di insetti (e non solo), il secondo farà scoprire agli amanti del giallo in che modo gli entomologi possono contribuire a risolvere casi giudiziari anche piuttosto complessi. I video, curati da Luca Mercalli Stefano Vanin, sono disponibili da oggi, 4 giugno, sul canale YouTube del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari DISAFA UniTo.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 4 Giugno, 2021

Intelligenza artificiale ed educazione, i social robot entrano nelle scuole

Lunedì 7 giugno 2021, alle ore 17:00, in live streaming su Teams, si terrà il convegno online “INTELLIGENZA ARTIFICIALE E EDUCAZIONE”, organizzato da SIpEIAla nuova Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale, in collaborazione con l’Università di TorinoSapienza Università di Roma, Università di Bologna e Università della Calabria.

 

Le tecnologie digitali e intelligenti sono destinate a determinare un cambiamento epocale del settore educativo che si svilupperà in diverse direzioni. Un indirizzo pare sia quello nell’ambito della personalizzazione dell’apprendimento, che si profila tra le pratiche più convincenti e potenzialmente dirompenti in quanto favorisce il lifelong learning, l’apprendimento permanente e la formazione continua, che si presenta come una delle più urgenti esigenze. 

 

L’aiuto tecnologico può garantire il miglioramento dei risultati di apprendimento, come nel caso ad esempio, dell’applicazione di social robot (ossia intelligenza artificiale incarnata) nei contesti di educazione. Il convegno vuole cercare di ridefinire le linee di ricerca educative in rapporto all’IA, al fine di riuscire a abbattere le barriere di accesso alla conoscenza, garantire una formazione personalizzata inclusiva, precisare la centralità dell’interazione umana nella relazione educativa anche tenendo conto della fragilità educativa.

 

SIpEIA è una associazione culturale che riunisce accademici, studiosi, operatori, aziende e cittadini interessati ai problemi etici sollevati dalla IA, fondata da Maurizio Mori e Guido Boella dell’Università di Torino, Giovanni Sartor dell’Università di Bologna, Tiziana Catarci e Piergiorgio Donatelli dell’Università di Roma Sapienza, Amedeo Cesta del CNR-ISTC di Roma e Ines Crispini dell’Università della Calabria. Le iscrizioni sono aperte

 

L’obiettivo di SIpEIA è promuovere in maniera organizzata lo studio e la diffusione dell’Etica applicata all’Intelligenza Artificiale. Sostituendo molte funzioni umane o creandone, l’IA pone problemi etici, sollecita la modifica di valori antichi e l’adesione a valori nuovi. C’è bisogno di riflettere con spirito critico e senza schemi prefissati su quanto sta accadendo al fine di trovare soluzioni nuove circa le modalità di un coordinamento morale capace di garantire eguaglianza e benessere per tutte le persone coinvolte, non escludendo un ripensamento di cosa sia l’Etica nel nuovo contesto creato dall’Intelligenza Artificiale.

 

7 Giugno 2021

Live streaming su Teams dalle ore 17.00 alle 19.00

PROGRAMMA 

Moderazione: Amedeo Cesta (CNR)

Introduzione: Ines Crispini (Università della Calabria)

Interventi:

  • Renato GrimaldiSandro BrignoneSilvia Palmieri (Università di Torino) - Il social robot Nao: un Intelligent Tutoring Robot (ITR) nell'insegnamento delle tabelline
  • Mario Caligiuri (Università della Calabria) – Educazione per popoli superflui: tra etica e pedagogia
  • Furio Honsell (Università di Udine) - Quale etica per gli algoritmi?
  • Stefania Pinnelli (Università del Salento) - Tecnologie digitali e processi di apprendimento. L’eterna ghirlanda dorata
  • Maria De Marsico (Sapienza Università di Roma) – L’Intelligenza Artificiale per una didattica personalizzata

 

Il programma dettagliato con abstract e note biografiche dei relatori:

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 4 Giugno, 2021

ART.9: la maratona di letture per la Festa della Repubblica nel cortile del Rettorato di UniTo

Ritorna la manifestazione organizzata dagli Atenei piemontesi - Università di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università di Scienze Gastronomiche in collaborazione con il Conservatorio di Torino - personalità del mondo della cultura e della scienza alternarsi nella lettura di brani per contribuire alla riflessione su uno dei cardini della nostra Costituzione. Tra i lettori Christian Greco, Giancarlo Caselli, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Giovanni Di Perri, Laura Curino, Sebastian Schwartz e Gabriele Vacis.

 

I GIORNALISTI SONO INVITATI IN PRESENZA

 

Mercoledì 2 giugno, alle ore 17, nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino, avrà inizio la seconda edizione della Maratona di letture per la Festa della Repubblica, organizzata dall’Università degli Studi di Torino insieme agli altri Atenei del Piemonte: Politecnico di TorinoUniversità del Piemonte Orientale, Università di Scienze Gastronomiche.

 

Docenti universitari e personalità torinesi si succederanno nella lettura di testi per accompagnare, con un brano letterario, una poesia o con il testo di una canzone, la riflessione sull’Articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Si tratta di valori che fanno interamente parte della missione di una Università.

 

L’Università di Torino, come testimonia anche la nuova stagione culturale UniVerso inaugurata dall’installazione artistica Voci dall’Universo visitabile nel cortile del Rettorato fino al 7 giugno, vuole aprire gli spazi alla cittadinanza, rinsaldando il legame con il territorio, in una fase difficile come quella che tutto il pianeta sta attraversando. 

 

L’evento, che lo scorso anno riscosse molto successo, sarà trasmesso sui canali Youtube e Facebook di UniTo. Intervengono, introdotti da Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Ateneo:

 

Christian Greco, Museo Egizio di Torino, Antonella ParigiPaolo Manera, Film Commission Torino Piemonte, Federica Cappelluti, Politecnico di Torino, Giovanni Di Perri, Università di Torino, Laura CurinoSimone Cinotto, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Alessandro Bollo, Polo del ‘900, Patrizia Sandretto – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Paola Gribaudo, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Francesco Pennarola, Conservatorio "G. Verdi" di Torino, Consolata PralormoDomenico De Gaetano, Museo Nazionale del Cinema, Enrico Pira, Università di Torino, Maria Napoli, Università del Piemonte Orientale, Maria Teresa Ingicco, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Stefano Sacchi, Politecnico di Torino, Giancarlo CaselliBruno Maria Ferraro, Tangram Teatro Torino, Valter Malosti, Teatro Piemonte Europa, Sebastian Schwartz, Teatro Regio di Torino e Gabriele Vacis, Teatro Stabile Torino.

 

Sono stati scelti brani di Bertolt Brecht, Piero Calamandrei, Marguerite Yourcenar, Antonio Gramsci, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di altri autrici e autori. Le letture saranno arricchite dagli intermezzi del Coro del Conservatorio di Torino.

 

“Siamo particolarmente lieti e onorati di tornare ad ospitare le celebrazioni della Festa della Repubblica - dichiara il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna - Anche quest'anno al centro delle letture c’è la Costituzione, il testo fondativo della Repubblica Italiana che custodisce e tramanda i valori fondamentali sui quali è stata edificata la nostra democrazia. In particolare, abbiamo inteso ispirare la riflessione all’Articolo 9, che prescrive la promozione del patrimonio culturale”.

 

“L’Articolo 9, breve ma illuminante e che mantiene nel tempo un’eccezionale attualità, ci riguarda da vicino. Non sfugge - sottolinea la Prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio - come il ruolo essenziale della scienza e della tecnica, in quanto motore di sviluppo, sia universale. E lo sia ancor più in tempo di pandemia. Non di meno quello della cultura e del paesaggio, che si sono affermate come un tratto identificato forte dell’identità nazionale. Scienza, tecnologia, cultura e paesaggio rappresentano la porta di accesso al futuro, connesse da una prospettiva di sempre maggiore sostenibilità. La Maratona di letture per la Festa della Repubblica, che replica il format di successo dello scorso anno, si configura come un appuntamento alto della nostra cosiddetta Terza missione, che ha l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra le Università, la comunità, la scuola, le istituzioni e le imprese. Per questo motivo, abbiamo invitato personalità rappresentanti del territorio a cui il nostro Ateneo si riferisce”.

 

“Quando i nostri Padri Costituenti delinearono la Carta Costituzionale, inserirono tra i principi fondamentali, nello stesso articolo 9, lo sviluppo della cultura e la promozione della ricerca scientifica e tecnica, esplicitando anche che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico - commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco - Un accostamento, quello tra la cultura e la ricerca, al quale si deve guardare con grande attenzione e che credo sia importante aver scelto di sottolineare in questa Festa della Repubblica. Oggi è infatti sempre più rilevante avere presente quando si fa ricerca scientifica, anche nei suoi aspetti più tecnici, come quelli oggetto delle discipline caratteristiche del nostro Ateneo, che in fondo scienza, tecnica, ma anche paesaggio, reperti storici e opere d’arte sono manifestazioni di quella che in senso alto possiamo chiamare “cultura” e che ci caratterizza come popolo e come Nazione”.

 

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Così recita la prima parte dell’articolo 9 della nostra Costituzione repubblicana. Mai come in quest’ultimo anno ci siamo resi conto di quanto la ricerca sia fondamentale per le nostre vite, per la nostra salute, per la nostra libertà - dichiara Gian Carlo Avanzi, Rettore Università degli Studi del Piemonte Orientale - Un anno fa ci stringevamo simbolicamente attorno a valori fondanti della nostra Costituzione come solidarietà e cooperazione. A un anno di distanza ci siamo resi conto di quanto la ricerca scientifica vada difesa, tutelata, sorretta e incoraggiata, poiché è l’unica arma che abbiamo a disposizione per lasciarci alle spalle questo terribile biennio. I valori espressi dall’articolo 9 sono intrinseci dell’Università; il mondo accademico perciò parla con una voce sola quando sottolinea la necessità che la ricerca sia libera. Oggi lo fa pensando anche e soprattutto a colleghi come Ahmadreza Djalali e Patrick Zaki, per la cui libertà non ci stancheremo mai di lottare”.

 

“La Costituzione non a caso associa lo sviluppo della cultura alla ricerca scientifica, dichiara Andrea Pieroni, Rettore Università di Scienze Gastronomiche - a sottolineare che cultura e scienza sono processi co-creati che richiedono la partecipazione di tutti, e in questo senso la Commissione Europea ha ben sottolineato la necessità, nei prossimi anni, di promuovere una Citizens Science che dovrebbe essere il faro delle università come agorà osmotiche di scambio e di diffusione di "lieviti" per la creatività e l'innovazione”.

 

* In allegato foto dell'evento dello scorso anno, 2 giugno 2020

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 1 Giugno, 2021

Servizi bibliotecari condivisi per le università piemontesi e valdostana

Studenti, docenti e personale di tutti gli atenei potranno gratuitamente accedere al prestito, alla consultazione e a tutta l'offerta delle biblioteche dei 5 atenei

Studenti, docenti e personale di tutti gli atenei potranno gratuitamente accedere al prestito, alla consultazione e a tutta l’offerta delle biblioteche dei cinque Atenei che hanno siglato una convenzione di reciprocità.

 

È stata firmata nei giorni scorsi una convenzione per la reciprocità dei servizi bibliotecari tra il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino, l’Università del Piemonte Orientale, l’Università della Valle d’Aosta - Université de la Vallée d’Aoste e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

 

L’impegno è assicurare il reciproco accesso alle strutture bibliotecarie, secondo le norme in vigore in ciascun Ateneo. L’identificazione degli utenti sarà garantita dalla presentazione del tesserino universitario o “smart card”.

 

Grazie all’accordo, quindi, studenti, docenti e personale tecnico di ciascun Ateneo potranno, gratuitamente e in regime di reciprocità, usufruire di molti tra i servizi offerti da tutte le biblioteche delle università firmatarie: dal prestito a domicilio ai servizi di fotoriproduzione e stampe da internet – nel rispetto della normativa vigente – fino ai servizi interbibliotecari, vale a dire la possibilità di ricevere presso la propria biblioteca volumi e copie di articoli o parti di volumi posseduti dalle altre biblioteche. Agli utenti di tutti gli atenei sarà poi garantita la consultazione del patrimonio bibliografico e documentale degli Atenei, con la precisazione che l’accesso degli utenti alle risorse elettroniche sarà consentito esclusivamente dalle postazioni informatiche messe a disposizione nei locali delle biblioteche che le ospitano.

 

Sarà possibile anche l’utilizzo delle postazioni informatiche e la navigazione in rete, per effettuare ricerche bibliografiche e accedere alle risorse documentarie, selezionate in coerenza con la missione e gli obiettivi di studio, ricerca e documentazione delle biblioteche.

 

Gli atenei si impegnano inoltre a cooperare nell’organizzazione di iniziative di aggiornamento e di formazione del personale e nell’attuazione di ulteriori progetti comuni interbibliotecari.

 

In tal modo, sono poste le basi per la realizzazione di progetti finalizzati all’innovazione delle strategie e delle pratiche che riguardano sia i servizi bibliotecari digitali, sia la promozione dell’accesso aperto alle risorse della cultura e della scienza. 

 

In una prospettiva di medio e lungo periodo, infine, è volontà degli Atenei promotori collaborare alla costruzione e valorizzazione delle conoscenze attraverso la cultura del libro – cartaceo e/o digitale – per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio, favorendo in tal modo il raggiungimento dei comuni obiettivi in tema di Terza Missione.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 31 Maggio, 2021

Addax Biosciences start up dell'Incubatore dell'Università di Torino 2i3T si aggiudica il premio IR20 della Regione Piemonte

La start up Addax Biosciences ha vinto il Premio IR20 Innovazione e Ricerca, istituito dalla Regione Piemonte al fine di valorizzare le migliori progettualità esistenti sul territorio realizzate da imprese, start up, enti e laboratori di ricerca pubblici e privati.

 

Il progetto presentato da Addax Biosciences mira alla progressiva sostituzione della Formalina con un fissativo istologico innovativo: il GAFLa formalina è un reagente chimico a base di formaldeide, ancora ampiamente utilizzato nei laboratori di istopatologia nonostante la sua riconosciuta tossicità e cancerogenicità. Il rivoluzionario prodotto ideato da Addax Biosciences a seguito di un’accurata ricerca scientifica è stato brevettato a livello internazionale e sottoposto a molteplici processi di validazione. La sua diffusione permetterà di proteggere la salute dei lavoratori coinvolti nel trattamento dei campioni patologici, attualmente esposti al rischio di sviluppare malattie professionale causate dai vapori di formaldeide e di ridurre i costi relativi ai dispositivi di sicurezza attualmente obbligatori, senza compromettere la precisione diagnostica a tutela dei pazienti.

 

Addax Biosciences si costituisce nel 2017 e rappresenta il risultato del trasferimento tecnologico di un percorso di ricerca decennale maturato nell’ambito dell’Anatomia Patologica, che fa capo ai Dipartimenti di Scienze Mediche e di Oncologia, e nell’ambito del gruppo di ricerca della Professoressa Benedetta Bussolati, presso il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Torino che hanno portato a definire la composizione del fissativo e validarne l’efficacia. Addax nasce dai percorsi di incubazione dell’Incubatore di Imprese dell’Università 2i3T e ha ottenuto in questi anni dei risultati sempre più significativi sul piano imprenditoriale e scientifico. Infatti in parallelo agli studi scientifici, Addax in questi 3 anni ha ottenuto il brevetto internazionale del prodotto, la sua certificazione CE e FDA per il mercato US, ha fatto crescere il proprio team assumendo nuove risorse dal territorio e rafforzando la propria struttura organizzativa. Sotto la direzione dell’Ing. Michela Gastaldi è stato ampliato ed ottimizzato il processo produttivo, che permette oggi ad Addax di poter proporre il proprio prodotto GAF sul mercato, trasformando un progetto di Ricerca in realtà imprenditoriale, con l’ambizioso obiettivo di liberare gli ospedali e i centri di ricerca di tutto il mondo dalla formalina. 

 

Addax, per l’avvio dell’attività, ha fruito dei Servizi di sostegno alle Start Up Innovative Spin Off della Ricerca Pubblica, messi a disposizione dalla Regione Piemonte (POR FSE 2014/2020) e per le fasi di sviluppo ha quindi fruito di un importante sostegno finanziario per la crescita e consolidamento della start up (POR FESR 2014/2020). Investimenti a favore della crescita e l’occupazione, per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva del Piemonte Tali fondi sono una testimonianza dell’integrazione tra risorse FSE e FESR e rappresentano un importante sostegno per il rafforzamento della collaborazione fra il sistema della ricerca e il mondo imprenditoriale e per lo stimolo all’innovazione del Piemonte.

 

È stata inoltre tra le pochissime start up innovative ad accedere al programma di finanziamento SME Instrument nell’ambito dei fondi europei Horizon 2020, e ha ricevuto altresì fondi europei per la tutela intellettuale tramite il fondo IP4SME.

 

ADDAX ha avviato un progetto in collaborazione con Città della Salute e della Scienza di Torino che, costantemente impegnata nell’innalzamento degli standard per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei propri lavoratori, ambisce a diventare il primo ospedale Formalin-free.

 

Con lo stesso obiettivo, Addax ha inoltre intrapreso un’attività di collaborazione con i Laboratori del Centro Dental School dell’Università di Torino, che sviluppano ricerche di base e applicative nel settore della biologia dei tessuti odontostomatologici a fini riparativi e di diagnosi, per l’utilizzo del proprio prodotto GAF in sostituzione alla formalina sia per quanto riguarda i prelievi di tessuti in odontostomatologia sia per quanto riguarda gli aspetti diagnostici istopatologici.

 

Addax nonostante i pochi anni di attività è già risultata vincitore di numerosi premi e riconoscimenti:

 

  • Start CUP Piemonte e Valle d’Aosta 2017
  • Life Science Award Menzione per Social Innovation PNI (Premio Nazionale Innovazione)
  • Unicredit Start up award, 2017
  • Premio Waterhouse Coopers
  • 2019 Certificato di eccellenza della commissione europea
  • Premio Waterhouse Coopers, Special Award PwC start ups & emerging Companies, 2018
  • Unicredit Start Lab, Tele Aviv Bootcamp 2020

 

L’Università di Torino è costantemente impegnata in attività di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale e di trasformazione produttiva delle conoscenze, attività che nel loro complesso vengono definite “Terza Missione”. Attraverso tali attività l’Università di Torino rafforza le relazioni tra il mondo della ricerca e la comunità, le imprese, la scuola, le istituzioni contribuendo attraverso la collaborazione con questi attori alla crescita sociale, culturale ed economica del territorio.

 

Più nel dettaglio questi obiettivi si realizzano attraverso le azioni che vengono definite di:

 

  • Valorizzazione della proprietà intellettuale (trasferimento tecnologico alle imprese; gestione brevetti; alfabetizzazione brevettuale per i ricercatori)
  • Imprenditorialità accademica (sostegno alla creazione di nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza; riconoscimento e supporto a spin off accademici e universitari) attraverso l’Incubatore 2i3T.

 

L’Università di Torino intende valorizzare le proprie attività di Trasferimento Tecnologico e implementare nuove iniziative di potenziamento delle stesse nella realizzazione dei tre progetti in cui è promotrice: Città delle Scienze a Grugliasco, Parco della Salute e Città della Cultura alla Cavallerizza. La disponibilità di aree nelle quali realizzare nuove forme di sinergie con le imprese su temi quali Investimento sul Capitale Umano (Alta Formazione, Dottorati Industriali), Laboratori congiunti Unito-imprese-Joint LAB, Impianti di sperimentazione pilota di nuove tecnologie, Insediamento di centri di R&S di enti o imprese: «Large» «Medium» «Small» size, Insediamento di show room tecnologiche di imprese aperte anche agli studenti, possibilità di Academy e micro Academy, richiedono una forte coesione di intenti tra tutti gli attori del territorio. Il potenziamento delle attività formative legate alla “cultura dell’imprenditorialità” e la presenza dell’incubatore di impresa a stretto contatto con i ricercatori consentirà la realizzazione di un virtuoso processo continuo  di co-creazione di innovazione.

 

“Simili risultati rappresentano perfettamente gli esiti virtuosi di ciò che intendiamo per trasferimento tecnologico: l’innovazione ideata e sviluppata all’interno dell’Ateneo trova realizzazione in una impresa innovativa attraverso un percorso di accompagnamento dei ricercatori da parte dell’Incubatore d’Impresa dell’Università degli Studi di Torino 2i3T nella realizzazione della loro idea. In questo senso, la filiera che si realizza negli Atenei dalla ricerca sino all’incubazione d’impresa rappresenta uno strumento indispensabile e di elevato potenziale per all’attrazione di investimenti sul territorio”. – Ha dichiarato Cristina Prandi, Vice Rettore alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di Torino.

 

“Riteniamo che questo traguardo rappresenti un risultato del sistema territoriale e testimoni l’importanza dell’intervento delle risorse pubbliche ed i risultati che si possono raggiungere integrando l’intervento delle risorse pubbliche, il prossimo passo che ci vedrà impegnati è di sviluppare la rete di strutture sanitarie che potranno introdurre nei loro processi il prodotto a salvaguardia del personale, per questo passo speriamo di poter contare sul supporto della Sanità regionale che permetterebbe anche completare un percorso virtuoso”. - Ha commentato Silvio Aime, Presidente dell’Incubatore 2i3T.  

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 31 Maggio, 2021
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