I delfini si "sorridono" a vicenda mentre giocano

I delfini sono estremamente “giocosi”, ma poco si sa su come comunicano durante il gioco. Una nuova ricerca pubblicata il 2 ottobre sulla rivista iScience (Cell Press), realizzata dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Torino e l’Università di Renne, dimostra che i tursiopi, delfini diffusi anche nel Mar Mediterraneo, utilizzano un’espressione facciale "a bocca aperta", analoga al sorriso, per interagire durante il gioco sociale. I delfini usano quasi sempre questa espressione facciale quando si trovano nel campo visivo dei loro compagni di gioco e, quando questi ultimi percepiscono un "sorriso", rispondono a loro volta aprendo la bocca il 33% delle volte.

 

"Abbiamo scoperto la presenza di un'espressione facciale distinta, la bocca aperta, nei tursiopi e abbiamo dimostrato che questi sono anche in grado di rispondere rapidamente alle espressioni facciali degli altri", spiega l'autrice senior ed etologa Elisabetta Palagi dell'Università di Pisa. "I segnali a bocca aperta e la mimica rapida appaiono ripetutamente in tutto l'albero genealogico dei mammiferi, il che suggerisce che la comunicazione visiva abbia svolto un ruolo cruciale nel dare forma a interazioni sociali complesse, non solo nei delfini ma in molti altri mammiferi nel corso del tempo".

 

Il gioco tra delfini può includere salti acrobatici, interazioni con oggetti, inseguimenti e contatti fisici, che però è importante non vengano interpretati come vere aggressioni. Molti mammiferi usano le espressioni facciali per mediare le interazioni di gioco, ma se questo comportamento fosse presente anche nei mammiferi marini non era mai stato indagato in precedenza.

 

"Il gesto della bocca aperta si è probabilmente evoluto dall'azione del mordere, interrompendo la sequenza del morso per lasciare solo la sua intenzione, senza contatto", prosegue Palagi. "La bocca aperta rilassata, che si vede nei carnivori sociali, nelle facce da gioco delle scimmie e persino nelle risate umane, è un segno universale di giocosità, che aiuta gli animali a segnalare il divertimento e a evitare i conflitti".

 

Per verificare se i delfini utilizzassero l’apertura della bocca come espressione facciale, i ricercatori hanno studiato diversi gruppi sociali di tursiopi in ambiente controllato, mentre interagivano in coppia e mentre giocavano liberamente con i loro addestratori umani. È stato dimostrato che questi animali usano l'espressione della bocca aperta quando giocano con altri delfini, ma non sembrano usarla quando giocano con gli umani o quando giocano da soli con degli oggetti.

 

I ricercatori hanno registrato un totale di 1288 eventi di bocca aperta durante le sessioni di gioco sociale e il 92% di questi eventi si è verificato durante le sessioni di gioco tra delfini. I delfini erano anche più propensi ad assumere l'espressione della bocca aperta quando il loro volto era nel campo visivo del compagno di gioco - l'89% delle espressioni a bocca aperta registrate sono state emesse in questo contesto - e quando questo "sorriso" è stato percepito, il compagno di gioco ha ricambiato il sorriso il 33% delle volte.

 

"Qualcuno potrebbe obiettare che i delfini imitano le espressioni a bocca aperta degli altri per puro caso, dato che sono spesso coinvolti nella stessa attività o nello stesso contesto, ma questo non spiega perché la probabilità di imitare la bocca aperta di un altro delfino entro un secondo sia 13 volte più alta quando il ricevente vede effettivamente l'espressione originale", continua Palagi. "Le percentuali di risposta osservate nei delfini sono coerenti con quanto osservato in alcuni carnivori, come i suricati e gli orsi".

 

I ricercatori non hanno registrato i segnali acustici dei delfini durante il gioco, ma affermano che gli studi futuri dovrebbero indagare sul possibile ruolo delle vocalizzazioni e dei segnali tattili durante le interazioni ludiche. "I delfini possiedono uno dei repertori vocali più vasti e complessi del regno animale e la funzione di molte vocalizzazioni emesse da questi animali è ancora sconosciuta" dichiara lo zoologo Livio Favaro, docente di Biologia Marina presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino. "Le nostre future ricerche si concentreranno sull’utilizzo dei segnali acustici da parte dei tursiopi durante le sessioni di gioco e su come questi complementino i segnali visivi, in quello che ci aspettiamo essere un complesso sistema di comunicazione multimodale."

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 4 Ottobre, 2024

Nuove Direttrici e i nuovi Direttori di Dipartimento dell'Università di Torino

Da oggi, martedì 1° ottobre, entrano in carica le Direttrici e i Direttori dei 26 dipartimenti dell’Università di Torino per il triennio 2024-2027. Sono 17 le nuove elezioni, 9 le conferme e per la prima volta c’è un perfetto equilibrio di genere tra le cariche con 13 donne e 13 uomini.

 

"Vorrei rivolgere alle Direttrici e ai Direttori di Dipartimento che oggi entrano in carica - dichiara Stefano Geuna, Rettore dell'Università di Torino - i più calorosi auguri di buon lavoro, a chi inaugura il secondo mandato e, ancor più, a chi si misura con questo alto e importante incarico istituzionale per la prima volta. Vorrei sottolineare come il quadro delle attuali Direzioni delinei un perfetto equilibrio di genere, anche segno dell’attenzione fin qui rivolta dal nostro Ateneo alle politiche di riduzione degli squilibri di genere per infrangere sistemicamente il “soffitto di cristallo” nel mondo accademico".

 

Direttori di Dipartimento:

 

  • Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute - Prof. Enzo Terreno (Neo eletto)
  • Dipartimento di Chimica - Prof.ssa Lorenza Operti (Conferma)
  • Dipartimento di Culture, Politica e Società - Prof.ssa Anna Caffarena (Neo eletta)
  • Dipartimento di Economia e Statistica "Cognetti de Martiis" - Prof.ssa Elisabetta Ottoz (Conferma)
  • Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione - Prof. Graziano Lingua (Conferma)
  • Dipartimento di Fisica - Prof. Paolo Gambino (Neo eletto)
  • Dipartimento di Giurisprudenza - Prof.ssa Valeria Marcenò (Neo eletta)
  • Dipartimento di Informatica - Prof.ssa Susanna Donatelli (Conferma) 
  • Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne - Prof.ssa Marcella Costa (Neo eletta) 
  • Dipartimento di Management "Valter Cantino" - Prof.ssa Paola De Vincentiis (Neo eletta)
  • Dipartimento di Matematica "Giuseppe Peano" - Prof.ssa Susanna Terracini (Conferma)
  • Dipartimento di Neuroscienze "Rita Levi Montalcini" - Prof. Alessandro Vercelli (Neo eletto)
  • Dipartimento di Oncologia - Prof. Cristian Fiori (Neo eletto)
  • Dipartimento di Psicologia - Prof.ssa Daniela Converso (Conferma)
  • Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco - Prof.ssa Loretta Lazzarato (Neo eletto)
  • Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari - Prof. Andrea Schubert (Neo eletto)
  • Dipartimento di Scienze Chirurgiche - Prof. Paolo Fonio (Neo eletto) 
  • Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche - Prof.ssa Paola Costelli (Neo eletta) 
  • Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche - Prof. Fabrizio Bert (Neo eletto) 
  • Dipartimento di Scienze della Terra - Prof. Alessandro Pavese (Conferma) 
  • Dipartimento Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi - Prof.ssa Maria Consolata Siniscalco (Conferma)
  • Dipartimento di Scienze economico-sociali e matematico-statistiche - Prof. Francesco Devicienti (Conferma)
  • Dipartimento di Scienze Mediche - Prof.ssa Elisabetta Bugianesi (Neo eletta)
  • Dipartimento di Scienze Veterinarie - Prof. Ezio Ferroglio (Neo eletto)
  • Dipartimento di Studi Storici - Prof. Paolo Cozzo (Neo eletto) 
  • Dipartimento di Studi Umanistici - Prof. Alessandro Mengozzi (Neo eletto)

 

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Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 1 Ottobre, 2024

A Torino la lingua tedesca è viva e guarda al digitale

Dal 25 al 28 settembre 2024, nell'auditorium di Palazzo Aldo Moro dell'Università degli Studi di Torino, si tiene “Insegnare e imparare nell'era digitale”, la ventesima Conferenza del Servizio Tedesco per lo Scambio Accademico (DAAD) per lettori e lettrici di tedesco provenienti da Italia, Grecia, Malta e Cipro. L'evento, co-organizzato dal Dipartimento di Lingue, Letterature Straniere e Culture Moderne UniTo, dall’Università di Genova e dal Servizio tedesco per lo Scambio Accademico (DAAD) con fondi del Ministero degli Esteri, è dedicato all'insegnamento della lingua tedesca nell'ambito delle nuove tecnologie e metodologie dell’era digitale.

 

La conferenza è stata inaugurata mercoledì 25 settembre dallo scrittore austriaco Tonio Schachinger, vincitore del premio letterario Deutscher Buchpreis. Schachinger ha letto parti del suo romanzo “Echtzeitalter”, presentato dal Prof. Dr. Riccardo Morello, professore ordinario di letteratura tedesca dell'Università di Torino. La partecipazione è consentita solo su invito.

 

Durante le mattinate di giovedì 26 settembre e venerdì 27 settembre 5 key-note speaker affronteranno da diverse angolazioni il tema dell’apprendimento/insegnamento del tedesco come lingua straniera nell’era digitale. Il programma pomeridiano prevede 20 workshop su numerosi temi: l'autonomia dell'allievo, l'apprendimento misto, la correzione collaborativa di testi digitali, il lavoro sul vocabolario, il tedesco come lingua scientifica, i fumetti e la pedagogia teatrale e musicale nelle lezioni di tedesco come lingua straniera.

 

“Iniziative come questa sono di particolare rilievo in un momento critico per la presenza della cultura e della lingua tedesca in città, nell’anno che ha visto la chiusura del Goethe Institut dopo 70 anni di attività e il rischio di un impoverimento culturale per la città e per le istituzioni e scuole di Torino e del Piemonte. Grazie alla collaborazione fra Università di Torino e DAAD, la lingua tedesca torna al centro dell’attenzione con un convegno che riunisce esperti/e di didattica, lettori e lettrici di tedesco provenienti da Italia, Grecia, Malta e Cipro”, dichiara Marcella CostaVice-Rettrice Vicaria per la didattica internazionale UniTo.

 

A latere del convegno si svolgerà un laboratorio di formazione rivolto a docenti di tedesco delle scuole di Piemonte e Val d’Aosta, organizzato da UniTo in collaborazione con i due Uffici scolastici regionali.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 27 Settembre, 2024

A Biella, gli spazi della moda. Musei, mostre, sfilate

Comincia oggi, giovedì 26 settembre presso Città Studi di Biella (corso Giuseppe Pella, 2b) la seconda edizione della Summer School in Fashion Media Studies organizzata da Università di Torino e Città Studi di Biella in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e il supporto dell’azienda Carlo Pignatelli.

 

Il programma prevede masterclass, presentazioni e dibattiti a cura di studiose e studiosi, operatori culturali, rappresentanti di istituzioni e aziende, che affronteranno in prospettiva interdisciplinare le direzioni di ricerca e sviluppo della cultura della moda con particolare riferimento ai musei e agli archivi, alle mostre, alle esposizioni temporanee e alle sfilate.

 

Tra i molti appuntamenti del programma, giovedì 26 settembre alle 18.00, il focus dedicato agli Archivi con l’incontro sull’archivio di Gianfranco Ferré al quale prenderanno parte Federica Vecca e Ilaria Trame, ricercatrici del Centro di Ricerca Gianfranco Ferré del Politecnico di Milano, moderate da Giuseppe Di Giuda dell’Università di Torino; venerdì 27 settembre alle 12.00, sarà invece il momento dell’incontro dedicato all’archivio di Carlo Pignatelli dal titolo Carlo Pignatelli: Timeless Elegance, con la partecipazione di Alessandro Rossi (CEO - Carlo Pignatelli), Francesco Pignatelli (Responsabile Ufficio Stile - Carlo Pignatelli), Simona Sidoti (Responsabile Donna - Carlo Pignatelli) e la moderazione di Eleonora Chiais, docente di Fashion & Creativity all’Università di Torino; sabato 28 settembre alle 12.00, l’evento dedicato al progetto Fashion to Reconnect con Paolo Naldini (Direttore Cittadellarte - Fondazione Pistoletto Onlus), Maria Canella (Direttrice Accademia Unidee) e Olga Pirazzi (Responsabile Ufficio Moda Sostenibile); domenica 29 settembre alle 12.00, il focus sulla sfilata come gesto performativo con l’incontro dal titolo Lo spazio della sfilata, tra multimedialità e Performance Art che vedrà gli interventi di Alessandro Amaducci, docente di Videoarte e Avanguardie Mediali all’Università di Torino e della videoartista e performer Eleonora Manca, mentre alle 16.00 sarà la volta dell’incontro dedicato alle relazioni tra moda e cinema in ottica espositiva con la presentazione di Cinemaddosso. I costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood. Esporre la Moda e il Cinema, intervento del Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino Domenico De Gaetano.

 

Inoltre, un ciclo di masterclass si svilupperà lungo i quattro giorni di summer school con vari appuntamenti: aprirà il 26 settembre Sara Martin, docente di Cinema presso l’Università di Parma, con Messa in scena di una messa in scena. La sfilata nel cinema italiano; due gli appuntamenti previsti per il 27 settembre durante i quali si parlerà di comunicazione e esposizione: al mattino l’incontro dal titolo Il ruolo dello spazio nella comunicazione dell'immagine con Valeria Minucciani del Politecnico di Torino e al pomeriggio Esporre la moda con Luca Marchetti dell’Université Sorbonne Nouvelle di Parigi. Due le lezioni magistrali in calendario anche per il 28 settembre con Isabella Pezzini dell’Università di Roma “La Sapienza” e il suo approfondimento su La moda esposta, dallo shopping al museo e Matteo Augello, docente al London College of Fashion, che si occuperà di storia della moda di ieri e di domani nell’incontro Curare la moda italiana: l'uso del passato e le traiettorie del futuro.

 

Un ricco programma che rappresenta un’importante occasione formativa per studentesse e studenti che avranno l’opportunità di sviluppare competenze trasversali utili a interpretare la moda non solo come fenomeno estetico e commerciale, ma anche come componente essenziale della cultura visiva contemporanea attraverso un approccio interdisciplinare e il dialogo con studiosi, curatori, artisti e professionisti del settore.

 

“L’ottimo risultato raggiunto lo scorso anno dalla prima edizione della Summer School dedicata agli studi sulla Moda organizzata dall’Università di Torino e Città Studi di Biella – dichiara la Prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio – ci ha spinto a proporre una seconda edizione, incentrata in particolare sugli Spazi della Moda. Musei, Mostre, sfilate. La cultura della Moda e del Made in Italy rappresenta oggi un ambito di crescente interesse e attenzione da parte della ricerca e degli studi universitari, unendo elementi di storia dell’industria e della produzione alle analisi dei valori e delle caratteristiche proprie di un contesto che costituisce un riferimento fondamentale del patrimonio culturale italiano. Su questo specifico ambito, di grande rilevanza non solo per il mondo accademico ma anche per la società, l’Università di Torino sta progettando un Corso di laurea triennale che avrà sede a Biella, presso Città Studi.”

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 27 Settembre, 2024

Alla scoperta delle tavole didattiche, tesoro nascosto dell'Università di Torino

Lunedì 30 settembre 2024 alle ore 18.00 presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” in piazza Bodoni a Torino si terrà, alla presenza delle autorità, la presentazione del progetto “ART IN MED – L’Arte nella divulgazione delle Scienze Mediche” organizzato dall’Università di Torino (capofila il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche) con 15 autorevoli partner esterni e il patrocinio della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale - Stati Generali Prevenzione e Benessere, la Città Metropolitana di Torino, la Circoscrizione 8 e il Centro Italiana di Storia Sanitaria e Ospedaliera (CISO).

 

Durante la presentazione verranno illustrate le molteplici iniziative che si svolgeranno nel 2024 e per tutto il 2025 a cura della Prof.ssa Claudia Bocca, responsabile del progetto, proponendo in anteprima il cortometraggio “Le tavole della Scienza” del regista Lorenzo Gambarotta e una introduzione del già direttore dell’ASTUT del Sistema Museale d’Ateneo, Marco Galloni, sul tema delle tavole didattiche nella storia della Medicina. Con l’occasione saranno presentate anche le tre installazioni multimediali ispirate alle tavole didattiche disposte in spazi cittadini (Defacing nel Foyer del Conservatorio di Musica, piazza Bodoni; Trespassers al Circolo del Design, via San Francesco da Paola 17; Note dalla prima spedizione C.E. nel cortile del Rettorato via Verdi 8)  nell’ambito del Festival To Listen To a cura del referente Andrea Valle.

 

Il progetto “ART IN MED” si propone di valorizzare e far conoscere a studiosi, largo pubblico e studenti un patrimonio universitario poco conosciuto: le tavole parietali, che introdotte nell’Ottocento e utilizzate fino alla prima metà del Novecento con funzioni didattiche, raccontano lo sviluppo e gli studi delle scienze mediche e veterinarie. Antesignane degli odierni strumenti informatici, le tavole erano il supporto grafico per insegnare agli allievi e per divulgare al mondo accademico i progressi della Scienza.

 

L’Università di Torino conserva un ricco, e ancora poco noto, patrimonio di tavole didattiche scientifiche (oltre mille) inerenti le discipline di Patologia, Fisiologia, Anatomia umana e veterinaria, Farmacognosia e Botanica farmaceutica.

 

Le tavole più antiche risalgono agli anni della nascita della Città della Scienza lungo corso Massimo d’Azeglio, quando, sul finire del secolo XIX, in un ambiente permeato di positivismo, Torino diventa un laboratorio d’avanguardia nella sperimentazione medica e sociale.

 

Molte tavole qui presentate testimoniano i progressi e le scoperte fatte a Torino. Tra le principali si segnalano:

  • la scoperta delle piastrine del sangue, avvenuta nel 1881 grazie a Giulio Bizzozero, che contribuisce a fondare le basi della moderna Medicina;
  • gli studi del fisiologo Angelo Mosso su respirazione, cervello, vasi e cuore, e su contrazione e tonicità muscolare;
  • le indagini di Piero Giacosa e collaboratori sulle proprietà farmacologiche delle piante, 
  • gli studi nell’ambito dell’Anatomia umana e veterinaria che hanno permesso lo sviluppo di nuove cure in campo umano e nuove tecniche di allevamento.

 

Queste tavole rappresentano una risorsa iconografica di notevole suggestione, in particolare nel contesto attuale, in cui la cultura visiva sta diventando un mezzo per la visualizzazione dei dati scientifici.

 

ART IN MED si propone di preservare, valorizzare e divulgare questo patrimonio attraverso diverse forme di accesso: mostre ed esposizioni itineranti tra dipartimenti e presso l’Accademia Albertina (Rotonda Talucchi) e l’Archivio di Stato (Sezioni riunite), un portale scientifico dedicato (in corso di realizzazione), convegni, manifestazioni, attività dedicate alle scuole, installazioni audiovisive e concerti. In collaborazione con il Museo Golgi dell’Università di Pavia, il Dipartimento di Scienze della Salute e della Unesco Chair “Anthropology of Health - Biosphere and Healing System, Dipartimento di Scienza della Formazione dell’Università degli Studi di Genova, l’Università di Torino si fa promotore di una rete scientifica di tutela e studio delle tavole didattiche delle scienze mediche.

 

Il progetto ART IN MED continua l’opera di conoscenza dei palazzi universitari ottocenteschi dell’Università di Torino, denominati già all’epoca come Città della Scienza, aperti al largo pubblico con il precedente progetto di public engagement d’Ateneo “VICINI. La Scienza per la Città al Valentino” con capofila sempre il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 27 Settembre, 2024

UNIGHT 2024 torna la Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori

Venerdì 27 e sabato 28 settembre torna nella suggestiva cornice dei Musei Reali di Torino la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2024. Per il terzo anno consecutivo la “Notte” è targata UNIGHT - United citizens for research ed è realizzata da Università di Torino e Politecnico di Torino in collaborazione con i Musei Reali e l’Alleanza UNITA - Universitas Montium, con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte

 

UNIGHT 2024 si articolerà lungo sette percorsi tematici che vanno dall’adattamento al cambiamento climatico alla salute umana, dal patrimonio culturale alle frontiere della ricerca. L’obiettivo condiviso con le altre centinaia di città europee che aderiscono all’iniziativa è quello di incoraggiare la partecipazione attiva al progresso della conoscenza per migliorare l’impatto che la ricerca ha sulla nostra vita quotidiana e costruire insieme un futuro sostenibile.

 

La manifestazione si aprirà ufficialmente venerdì 27 settembre alle ore 18.00 nel Teatro Romano del Museo di Antichità, con una dedica al grande scienziato torinese Tullio Regge, di cui a ottobre ricorrono i dieci anni dalla scomparsa. Un gigante nel panorama della fisica teorica della seconda metà del XX secolo, probabilmente il fisico italiano più influente dopo Enrico Fermi. I suoi contributi alla teoria quantistica e alla relatività generale hanno segnato punti di svolta significativi nello sviluppo della conoscenza scientifica. Inoltre, il suo impegno pubblico per la diffusione della cultura scientifica, la sua padronanza delle tecnologie multimediali per la divulgazione e il gioco, e il suo sostegno a importanti cause sociali come la lotta contro le pseudoscienze e i diritti dei disabili lo rendono un personaggio carismatico attraverso il tempo, lo spazio e le discipline. All’inaugurazione interverranno Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino, Mario Turetta, Direttore dei Musei Reali di Torino, Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti della Città Torino, e il comitato scientifico UNIGHT composto da Elisa Corino e Gianpiero Vigani per l’Università di Torino e da Luca Mastrogiacomo e Giulia Mezzalama per il Politecnico di Torino. 

 

Le attività della Notte inizieranno già dal pomeriggio nella Piazzetta Reale con i 100 laboratori della ricerca, dove cimentarsi in veri e propri esperimenti scientifici. Nella Corte d’Onore invece saranno allestite le Aree Play, dove chiunque potrà mettere alla prova le proprie abilità di gioco: memoria, strategia e creatività saranno fondamentali per difendere le piante dai parassiti così come per aiutare le api a sopravvivere alle insidie della città, ma anche per imparare ad allenare l’intelligenza artificiale.

Immersi nel verde del Giardino Ducale si susseguiranno oltre 50 Caffè scientifici sugli argomenti più diversi: dall'olio piemontese all'importanza di un buon sonno per prevenire l'Alzheimer; dalle batterie sostenibili alla letteratura indigena per un nuovo rapporto con la natura; dalla saggezza degli stoici alle storie attualissime di scienza e migrazione. Saranno presentati al pubblico i 5 nuovi progetti di ricerca della terza edizione di Funds Together, il crowdfunding della ricerca e dell’innovazione dell’Università di Torino. Frida UniTo inoltre lancerà il nuovo portale della ricerca dell’Ateneo coinvolgendo la cittadinanza in un’installazione interattiva sul tema della scoperta.

Nei Giardini Reali sarà allestita l’escape room, proposta da 7 Dipartimenti dell’Università di Torino, che unisce la Fisica medica e le altre discipline STEM alle lingue, la mostra fotografica Playing with wildfire, espressione di un progetto di ricerca-azione che indaga il fenomeno degli incendi boschivi nella regione del Chiquitania in Bolivia coinvolgendo attivamente le comunità locali, e infine l’Area Lounge, dove chiacchierare con ricercatrici e ricercatori. 

 

La contaminazione tra discipline diverse, scientifiche e artistiche, sarà protagonista anche dello show in programma venerdì 27 settembre alle 21.00 a cura della Compagnia del Teatro della Caduta. Dopo il successo dell’edizione 2023, torna lo spettacolo ‘Gli insoliti noti’, il format in cui ricerca e spettacolo si incontrano sotto la guida di Francesco Giorda. Otto personaggi misteriosi calcheranno il palcoscenico, quattro di loro fanno ricerca e mentre gli altri quattro sono performer e tutto il pubblico sarà chiamato a indovinare chi è chi.

 

Inoltre, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° della nascita di Luigi Einaudi, il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis”, il Dipartimento di Studi storici, l’Archivio storico e la Biblioteca “N. Bobbio” dell’Università di Torino, insieme con la Fondazione Luigi Einaudi di Torino, apriranno in anteprima tre mostre documentarie dedicate al primo Presidente della Repubblica Italiana eletto dal Parlamento dopo l’approvazione della Costituzione. 

 

Venerdì 27 settembre resteranno aperti fino a mezzanotte il Xké? Il laboratorio della curiosità, l’Archivio e la Biblioteca Storica di Ateneo “Arturo Graf” dell’Università di Torino, mentre sabato 28 settembre i Musei del Palazzo degli Istituti anatomici (Museo Anatomia “Luigi Rolando”, Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” e il Museo civico della Frutta Francesco Garnier Valletti) saranno aperti dalle 10.00 alle 18.00 con ingresso gratuito. Sempre sabato il Dipartimento di Psicologia di UniTo insieme all’Ente Parchi Reali della Regione Piemonte proporranno alla cittadinanza una passeggiata a piedi nudi nel parco La Mandria - Cascina Brero per scoprirne i benefici fisici e psicologici.

 

Diverse delle attività proposte nascono dall’esigenza di divulgare i risultati di progetti di ricerca promossi e finanziati da programmi europei e importanti enti internazionali. Tra queste, ad esempio, il Politecnico di Torino propone iniziative come “SOS: salviamo 70 anni di dati sull’acqua”, “La pietra nel patrimonio culturale”, “Resiliage Revolutionizing Community Resilience” e “Ricalcolo: destinazione”, iniziative che mettono in evidenza come la ricerca accademica possa contribuire a risolvere sfide attuali nel campo della sostenibilità, del patrimonio culturale e dell’innovazione tecnologica.

 

“La Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori – dichiara Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università di Torino - rappresenta ormai un appuntamento del calendario degli eventi della città di Torino con il suo ricco programma capace di coinvolgere migliaia di persone, famiglie, ragazzi e ragazze, in un’esperienza di scoperta e condivisione del sapere. Questo evento riflette perfettamente una delle missioni fondamentali dell’Università di Torino: il dialogo costante con il territorio e la cittadinanza per avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca scientifica comunicandone l'importanza e dimostrandone l'impatto positivo e concreto sulla vita di tutti i giorni. Siamo particolarmente felici che quest'anno l'evento sia dedicato alla figura di Tullio Regge, a dieci anni dalla sua scomparsa. Illustre laureato e docente del nostro Ateneo, Regge è stato uno dei fisici più influenti del XX secolo e un precursore nella divulgazione della cultura scientifica. Dedicare a lui la Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori significa onorare non solo il grande scienziato, ma anche il suo impegno a rendere accessibile a tutti il sapere scientifico, che è proprio uno degli obiettivi primari dell'iniziativa”.

 

“La Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori è uno straordinario momento di contatto e di scambio tra gli Atenei e il territorio, per mostrare i contributi del Politecnico e dell’Università alla ricerca nei campi più diversi – sottolinea Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino – Partendo dalle realtà locali e dai centri di ricerca distribuiti sul territorio piemontese, da Torino a Mondovì, ci inseriamo nel contesto accademico e scientifico internazionale, per vivere la Notte insieme agli altri Atenei e centri di ricerca di ogni parte d’Europa. Tanti i temi affrontati nelle attività animate dai ricercatori e dalle ricercatrici del Politecnico, che quotidianamente cercano risposte alle sfide poste dal nostro tempo, come la sostenibilità, i cambiamenti climatici, l’intelligenza artificiale, l’innovazione tecnologica per la ricerca biomedica, l’alimentazione, la tutela dell’ambiente e dei luoghi in cui viviamo e lavoriamo, la valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. Il Politecnico è impegnato a mettere le sue competenze tecniche al servizio della comunità”.

 

“Per il secondo anno consecutivo i Musei Reali di Torino accolgono la rassegna Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori negli spazi all’aperto del complesso museale – aggiunge il Direttore delegato Mario Turetta –. Da sempre i Musei Reali sono impegnati in progetti di ricerca con l’Università di Torino in convenzione con i vari Dipartimenti, dagli Studi Storici e Umanistici al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, ospitando tesi di laurea e di dottorato, oltre che per l’applicazione di nuove tecniche di indagine sui materiali del museo, implementando la ricerca per la migliore conservazione e documentazione di opere e manufatti. Ogni anno, inoltre, i Musei Reali partecipano a numerosi progetti di ricerca quali il PRIN - Illusion and allusion. Rediscovering colours in roman and early medieval architecture con l’Università Cattolica di Milano e, con l’ateneo torinese, aderiscono ai progetti Le Pietre, i Luoghi, le Persone con il Dipartimento di Studi Storici, Voci femminili nei teatri d’Italia e di Francia con il Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne e Miti di Fondazione con il Dipartimento di Studi Umanistici”. 

 

“Sono certa che i tanti appuntamenti nel programma sapranno incuriosire anche quest’anno tutti coloro che vorranno raggiungere i Musei Reali. Sperimentando direttamente, le persone, di tutte le età, potranno comprendere, in maniera divertente, ciò che accade nei laboratori e quale impatto ha la ricerca sulla nostra vita quotidiana – commenta l’Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti della Città di Torino, Chiara Foglietta -. Sarà un momento di celebrazione per un sistema che va raccontato alla collettività. Il nostro futuro è legato al lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori, impegnati a mettere a disposizione conoscenze nuove per cambiare - sempre in meglio - le condizioni della società e del pianeta, secondo un approccio sostenibile. Un lavoro di cui il mondo non può fare a meno e sul quale bisognerà investire fortemente, per uscire dalle crisi sociali, ambientali ed economiche”.

 

Oltre che a Torino, UNIGHT si svolgerà anche a Settimo Torinese, Cuneo, Savigliano e Mondovì. Il programma completo di tutte le città è disponibile sul sito https://unightproject.eu/it.

 

UNIGHT è un evento associato alla Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Marie Skłodowska-Curie Actions.

 

CARTELLA STAMPA

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 25 Settembre, 2024

Al via la seconda edizione del corso "La violenza maschile contro le donne"

 Giovedì 26 settembre, alle ore 11, nell’aula A2 del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100/A) si aprirà la seconda edizione dell’insegnamento “La violenza maschile contro le donne: dal riconoscimento alla risposta operativa”. Il corso, organizzato nell’ambito della Convenzione tra l’Università di Torino e Telefono Rosa-Piemonte con la collaborazione del CIRSDe - Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere dell’Università di Torino, è erogato dal corso di laurea magistrale in Scienze amministrative e giuridiche delle organizzazioni pubbliche e private, ma aperto a tutta la popolazione studentesca dell’Università di Torino. 

 

La lezione introduttiva vedrà la partecipazione della Prof.ssa Paola Cassoni, delegata del Rettore per inclusione, pari opportunità e politiche di genere, della Prof.ssa Joëlle Long, coordinatrice del corso, dell’Avv. Anna Ronfani, vicepresidente di Telefono Rosa Piemonte, e della Prof.ssa Silvia Giorcelli, che terrà la lezione di apertura sulle radici della violenza nell’antichità classica. Le lezioni successive saranno svolte insieme da docenti dell’Università di Torino di discipline giuridiche, economiche, sociologiche, mediche, psicologiche e da volontarie e volontari di Telefono Rosa-Piemonte. Per favorire un’ampia partecipazione, le lezioni saranno fruibili in streaming via Webex e saranno registrate e messe a disposizione della popolazione studentesca nella piattaforma Moodle.

 

Nella prima edizione hanno frequentato le lezioni 92 studentesse e studenti dell’Università di Torino e 9 uditrici/uditori esterni, per un totale di 102 persone. Nello specifico, le studentesse e gli studenti afferivano a 6 Dipartimenti e alla Scuola di Studi Superiori “Ferdinando Rossi” ed erano iscritte/i a 19 diversi corsi di studio. 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 24 Settembre, 2024

Dottorati internazionali: accordo tra l'Università di Torino e l'Istituto per la Scienza di Base della Corea del Sud

Oggi, lunedì 23 settembre, nel Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, è stato sottoscritto un memorandum d’intesa tra UniTo e l’Istituto per le Scienza di Base (IBS), l’ente fondato nel 2011 come primo istituto di ricerca della Corea del Sud dedicato alla scienza di base. Grazie a questo accordo, UniTo e IBS collaboreranno all'istruzione e alla formazione di giovani dottorandi che trascorreranno periodi di studio e ricerca sia in Italia che in Corea del Sud.

 

L'obiettivo di UniTo è duplice: da un lato, ampliare il perimetro di reclutamento dei futuri dottorandi alle aree geografiche dell'Est e del Sud-Est asiatico, aggiungendosi alle tradizionali aree di interesse (Europa e Mediterraneo). Dall’altro, promuovere la collaborazione scientifica e creare una futura generazione di "ambasciatori" che rappresentino entrambe le istituzioni.

 

Nella fase di avvio, la collaborazione prevede quattro programmi di dottorato nelle seguenti materie: Scienze Chimiche e dei Materiali (Dipartimento di Chimica), Matematica (Dipartimento di Matematica), Neuroscienze (Dipartimento di Neuroscienze) e Fisica (Dipartimento di Fisica).
I contenuti dei progetti di ricerca e i curricula dei quattro dottorati saranno definiti congiuntamente dalle parti. Anche il processo di reclutamento e le procedure del comitato di selezione saranno definiti di comune accordo. Al termine del corso di dottorato, gli studenti riceveranno il diploma di Doctor of Philosophy (Philosophiae Doctor) da UniTo e il Training Certificate da IBS.

 

La sottoscrizione del memorandum fa seguito alla visita da parte di una delegazione dell'Università di Torino, guidata dal Rettore Stefano Geuna, che il 9 settembre 2024 si è recata presso la sede dell'IBS di Daejeon per incontrare le istituzioni coinvolte nel progetto. L’obiettivo è iniziare il reclutamento dei giovani dottorandi nella primavera del 2025.

 

I quattro Programmi di dottorato nel dettaglio:

 

Il Programma di dottorato in Scienze Chimiche e dei Materiali mira a formare scienziati creativi e competenti attraverso lo sviluppo di una solida base teorica e di capacità di ricerca originali. Le aree di ricerca abbracciano sottocampi come la chimica teorica, organica, inorganica, fisica, la scienza dei materiali e la fisica dello stato solido. Le collaborazioni interdisciplinari con centri di ricerca nazionali e internazionali e le partnership industriali sono le caratteristiche principali di questo programma di dottorato.

 

Il Programma di dottorato in Matematica mira a formare gli studenti per una carriera accademica o professionale nell'area della matematica pura e applicata. I dottorandi beneficiano di un ambiente scientifico eccellente: il Dipartimento di Matematica, infatti, ha una forte tradizione di ricerca in tutte le aree della matematica e ospita diversi gruppi di ricerca di fama internazionale con numerose collaborazioni scientifiche in Italia e all'estero.

 

Il Programma di dottorato in Neuroscienze si propone di fornire agli studenti le conoscenze e le metodologie scientifiche necessarie per lo studio integrato del sistema nervoso in aree che vanno dalla neurobiologia molecolare e cellulare alle scienze cognitive e alle neuroscienze cliniche. Uno dei principali obiettivi del programma è fornire agli studenti strumenti innovativi per affrontare la complessità delle discipline cerebrali e formare futuri medici in grado di svolgere un lavoro di ricerca autonomo e indipendente.

 

Il Programma di dottorato in Fisica offre una formazione di ricerca di alto livello in molti campi sperimentali e teorici. Ogni anno vengono assegnate venti borse di studio triennali che consentono un ampio ventaglio di opportunità formative, molte delle quali in stretta collaborazione con istituti di ricerca nazionali (INAF, INFN, INRiM, CNR) e internazionali (CERN).

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Lunedì, 23 Settembre, 2024

La sicurezza sul lavoro in Italia, un problema di salute pubblica

Giovedì 26 settembre 2023, in occasione della quinta edizione di Job Film Days (1-6 ottobre 2024), presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino (via Verdi 10, Torino), si terrà il Convegno nazionale “La sicurezza sul lavoro in Italia: un problema di salute pubblica”, organizzato da Associazione Italiana di SociologiaSezione di Sociologia della Salute e della MedicinaAssociazione Job Film Days EtsUniversità di Torino e dal suo Dipartimento di Psicologia. Il convegno sarà l’occasione per discutere di un fenomeno sociale complesso che chiede di essere trattato in modo integrato secondo differenti prospettive di osservazione.

 

A gennaio 2024, secondo INAIL, le denunce di infortunio sul lavoro sono state 42.166 (+6,8% rispetto al gennaio 2023), 45 delle quali con esito mortale (+4,7%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate (6.218+30,7%). Sono dati che, uniti al Rapporto INAIL 2023, raccontano un fenomeno che non conosce consistenti flessioni nonostante una delle normative più avanzate in termini di prevenzione, oltre allo sforzo economico-finanziario dello Stato sul tema, che va quindi trattato in maniera multiforme.

 

Il convegno ha l’obiettivo di promuovere un dialogo tra differenti ambiti disciplinari per concepire la sicurezza e gli infortuni sul lavoro come tema di salute pubblica intorno al quale creare pensiero innovativo – di carattere sanitario, assistenziale, amministrativo, giudiziario, economico-organizzativo – da cui far derivare pratiche e comportamenti idonei per garantire una effettiva ed efficace prevenzione e protezione dei rischi durante il lavoro in Italia.

 

I lavori saranno divisi in due sessioni: al mattino parleranno esperti di sociologia, economia, epidemiologia, psicologia e ambito giuridico, mentre al pomeriggio interverranno istituzioni ed enti impegnati nella prevenzione e nel contrasto al fenomeno. Anche il cinema può stimolare la riflessione e il coinvolgimento su questa importante problematica sociale. Durante la giornata, infatti, saranno presentati alcuni filmati sugli argomenti trattati e la settimana successiva, durante i giorni del Festival cinematografico Job Film Days sarà proiettato, a chiusura del convegnoun lungometraggio sul tema. Si tratta di Morire di lavoro di Daniele Segre, in programma il 2 ottobre alle ore 21 al Cinema Massimo. Il documentario indaga la realtà del settore delle costruzioni in Italia. Protagonisti sono i lavoratori e i familiari dei lavoratori morti sul lavoro che si raccontano ripresi in primo piano guardando verso la macchina da presa. La narrazione si snoda attraverso i racconti e le testimonianze dei protagonisti. 

 

“È necessario – dichiara la Prof.ssa Anna Rosa Favretto, responsabile scientifica del Convegno e docente al Dipartimento di Psicologia di UniTo - un cambiamento collettivo di rotta, possibile soltanto se si realizzerà uno sforzo comune che porti le organizzazioni produttive e i singoli individui a ritenere che la salute e la sicurezza sul lavoro siano parte del gruppo dei diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione, con riferimento particolare al dovere di proteggere, e al diritto di vedere protetta, la salute individuale e collettiva. Se questo mutamento culturale non inizierà a svilupparsi e a mettere radici, se non si realizzerà questo sforzo collettivo, le disposizioni normative e gli interventi premiali e punitivi saranno armi spuntate, soltanto parzialmente efficaci. Un danno inferto a una parte della società è un danno che fa entrare in sofferenza molte altre parti della società stessa. Questo avviene anche con gli incidenti sul lavoro”.

 

“Ci fa molto piacere – aggiunge Annalisa Lantermo, direttrice di Job Film Days – avere organizzato con l'Associazione Italiana di sociologia e l'Università di Torino il convegno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro all'interno del Festival di quest'anno. Riteniamo essenziale oggi mettere a confronto le varie discipline che si occupano della materia e fare il punto sulle attività che gli organi istituzionali deputati ai controlli svolgono, al fine di definire una strategia comune per ridurre questo fenomeno ormai veramente drammatico e inaccettabile. Riteniamo inoltre che il cinema possa aiutare a diffondere la sensibilità giusta per prevenire questi rischi, perché smuove l'emotività e lascia il segno nelle persone. Per questo lavoriamo molto anche con le scuole e i centri di formazione professionale, sia durante il Festival che con progetti di formazione durante l'anno”.

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Lunedì, 23 Settembre, 2024

L'Università di Torino lancia il progetto "CUBO": un viaggio multidisciplinare intorno al cibo

Domenica 22 settembre 2024, alle 17.30 nella Casa del Quartiere di San Salvario, con il kick-off di CUBO - Le Culture del Cibo, 19 dipartimenti di UniTo apriranno le porte a cittadini e associazioni. Il progetto, guidato dal Dipartimento di Scienze Veterinarie, si propone come nuovo contenitore in cui ricerca, didattica, terza missione vengono presentati in una veste innovativa e coinvolgente, con l’aiuto e il supporto di enti ed aziende del territorio.

 

Gli obiettivi del progetto sono molteplici: contribuire alla costruzione di una mappa delle abitudini alimentari della comunità di UniTo e del territorio per evidenziare i bisogni e progettare azioni mirate; aggregare le conoscenze esistenti in Ateneo, rendendole accessibili e fruibili alla comunità di persone, imprese, enti e istituzioni; creare nuove sinergie tra attori che operano su più livelli nel mondo alimentare per accedere a nuove fonti di finanziamento sia nazionali che internazionali; sensibilizzare sui temi dell’educazione alimentare, sulle connessioni tra il consumo di cibo e l’impatto sull’ambiente e sul valore del cibo come elemento di identità culturale nelle arti visive, nello spazio linguistico e nella letteratura.

 

Con CUBO verranno approfonditi quattro temi fondamentali: Benessere (dell’uomo, degli animali, dell’ambiente, sociale); Sostenibilità (ambientale, sociale, tecnologica, sanitaria, economica); Storia e Cultura (arti visive, linguaggio parlato e scritto, archeologia, storia, letteratura, religioni); Scienze economico-giuridiche (diritto, norme e tutele, numeri e geografia del cibo). Durante le attività del progetto la vera protagonista sarà la cittadinanza, che sarà coinvolta nelle tre fasi che la squadra UniTo ha pensato per diffondere il progetto e che si svolgeranno nei prossimi mesi. 

 

La prima fase, "Racconto", prevede una serie di eventi in location sparse nella città e nella provincia di Torino, così come nelle province di Cuneo e del Verbano-Cusio-Ossola. Il mondo dell'accademia, accompagnato dalle associazioni del terzo settore, racconterà le ultime ricerche, analizzando gli eventi, le immagini, l'arte, la filosofia e le parole sotto punti di vista inaspettati, portando alla ribalta storie virtuose, per raggiungere un cambiamento condiviso che parta dalla fonte delle informazioni. Gli eventi sono adatti a un pubblico di tutte le età, con un catalogo dedicato alle scuole di ogni grado che vedrà impegnati ragazze e ragazzi a partire dall'anno scolastico 2024/2025. 

 

La seconda fase è quella del "Divertimento", grazie al format "Ricercatori alla spina". Si tratta di un’iniziativa di divulgazione multidisciplinare che si svolge in pub, bar, ristoranti, che mette a servizio dei partecipanti un approccio diverso rispetto alla divulgazione scientifica. Gli scienziati e le scienziate diventeranno per una sera speciali camerieri, “servendo” a tavola racconti brevi e curiosità scientifiche. Gli avventori della serata avranno a disposizione due menù, uno “classico” del luogo che ci ospita, l’altro “alternativo” che presenterà le diverse portate scientifiche con un titolo e una breve accattivante descrizione.

 

Infine, la fase di "Ascolto" che accompagnerà sempre le altre due fasi. Grazie alle attività previste, saranno infatti i cittadini ad esprimere le proprie opinioni, definendo le priorità e individuando i punti critici su cui lavorare. La ricerca si mette a disposizione di tutte e tutti per dar forma a nuove linee e valutare l'impatto delle azioni.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 20 Settembre, 2024
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