LOFAR RADIO GALAXY ZOO: IL PROGETTO DI CITIZEN SCIENCE IN AMBITO ASTROFISICO - I cittadini in aiuto degli astronomi per identificare buchi neri

Da mercoledì 26 febbraio è online LOFAR Radio Galaxy Zoo, lo strumento di citizen science che avvicina i cittadini ai progetti radio-astronomici di ultima generazione. LOFAR Radio Galaxy Zoo fa parte di Zooniverse, la piattaforma più grande e popolare al mondo che offre agli appassionati la possibilità di essere protagonisti nelle scoperte scientifiche. Un approccio basato sull’intervento di volontari - oltre un milione di persone in tutto il mondo -  che si uniscono per assistere i ricercatori professionisti.

 

Grazie al telescopio internazionale Low Frequency Array (LOFAR), gestito dall'Istituto olandese di radioastronomia ASTRON, in collaborazione con diversi altri istituti di ricerca europei - Germania, Francia, Svezia, Polonia, Regno Unito ed Irlanda - tra cui anche l’Italia, grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Università di Torino, si portano avanti da anni osservazioni delle bande radio di bassa frequenza. Osservazioni che hanno permesso di scoprire oltre 4 milioni di nuove radio sorgenti, nella nostra Galassia e al di fuori di essa.

 

Nonostante il team internazionale di scienziati direttamente coinvolti in LOFAR coinvolga oltre 200 tra astronomi, astrofisici ed ingegneri, le osservazioni prodotte da LOFAR necessitano di ulteriori sguardi. Esse vengono continuamente aggiornate con nuovi dati, per riuscire a individuare quale sia la galassia che ospita un buco nero tale da produrre le immense strutture radio vecchie, a volte, miliardi di anni. Come già fatto in passato per altri progetti, in questo arduo compito può venire in aiuto chiunque lo desideri, qualunque appassionato che voglia migliorare la sua conoscenza dell’Universo, guardando il cielo a frequenze inaccessibili all'occhio umano. Tutto ciò è possibile grazie al progetto di citizen science LOFAR Radio Galaxy Zoo.

 

Valentina Missaglia, dottoranda del Dipartimento di Fisica, ha partecipato alla preparazione della versione italiana del progetto LOFAR Radio Galaxy Zoo, lavorando sotto la diretta supervisione della Dott.ssa Isabella Prandoni dell'INAF-Istituto di radio astronomia di Bologna in collaborazione con il Prof. Francesco Massaro dell’Università di Torino.

“Sono stata fin da subito entusiasta di partecipare al LOFAR Radio Galaxy Zoo – ha dichiarato la Dott.ssa Missaglia – un progetto di ampie vedute che permette da un lato di avvicinare il cittadino ai progetti radio-astronomici di ultima generazione e quindi rendersi conto in prima persona di come funziona la radio astronomia e, come suggerisce appunto la dott.ssa Isabella Prandoni, anche di come vengono investiti una parte dei soldi che provengono dalle loro tasse. Ma soprattutto capire che il loro contributo può essere di fondamentale importanza per il progresso della radio astronomia extragalattica."

 

"Oggi attraverso tecniche di machine learning e deep learning possiamo sicuramente costruire algoritmi che permettono di risolvere questi problemi anche da un punto di vista statistico." - aggiunge il Prof. Francesco Massaro - "Ma al momento non sono procedure e metodi abbastanza avanzati da sostituire il modo in cui il cervello umano interpreta ed analizza le mappe di radio sorgenti che produce LOFAR. Dobbiamo allenare le nostre tecniche e qui ci può venire in aiuto il grande pubblico."

 

"Ed il tutto - conclude Valentina Missaglia, che vi ha lavorato direttamente - richiede conoscenze astrofisiche semplici e molto ben definite. Conoscenze che non possono sostituire il background tecnico-scientifico di uno astrofisico, ma che possono dare comunque un contributo molto significativo."

 

Il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino fa parte del consorzio italiano che partecipa al progetto LOFAR grazie agli investimenti e al contributo scientifico ottenuti attraverso il coinvolgimento del Consorzio Interuniversitario per la Fisica Spaziale (CIFS) e agli accordi siglati con il Centro di Competenza sul Calcolo Scientifico dell’Ateneo Torinese, il tutto nell'ambito del finanziamento relativo ai “Dipartimenti di Eccellenza 2018 - 2022” del MIUR (L. 232/2016). 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 2 Marzo, 2020

Coronavirus: aggiornamenti UniTO per la settimana dal 2 al 7 marzo

L’Università di Torino conferma la sospensione delle lezioni in presenza e degli esami nella settimana dal 2 al 7 marzo in tutte le sedi dell’Ateneo, incluse le sedi extrametropolitane, con i 27 Dipartimenti.

 

L’Ateneo ha una popolazione studentesca fra le più grandi Europa, conta una popolazione di 80 mila studenti, di cui uno su quattro proviene da un’altra regione o dall’Estero. Per ridurre i disagi degli studenti, a partire da martedì 3 marzo saranno comunicate le modalità di recupero delle lezioni e le forme di didattica a distanza per più di 150 corsi di laurea, tenendo conto della grande varietà di discipline, dei contenuti e delle specificità didattiche. Gli appelli d’esame verranno riprogrammati nel più breve tempo possibile dalla riapertura delle sedi. Tutte le scadenze amministrative, compreso il caricamento delle tesi di laurea, sono in corso di rimodulazione al fine di salvaguardare le carriere delle studentesse e degli studenti. Le aule studio , inclusi gli spazi interni alle Biblioteche rimarranno chiuse.

 

“L’Ateneo in tutte le sue componenti dal personale docente, tecnico-amministrativo a studentesse e studenti” dichiara il Rettore Stefano Geuna “è chiamato ad affrontare una situazione di emergenza e si sta adoperando perché le carriere degli studenti non subiscano conseguenze. L’università ha a partire delle prime ore dall’emergenza istituito una task force che lavora costantemente per monitorare l’evolversi della situazione. Sulla base delle valutazioni approfondite fatte nelle ultime ore si è ritenuto opportuno mantenere la sospensione dell’attività didattica in presenza anche per tutta la prossima settimana”

 

Le disposizioni più complete, dettagliate e aggiornate sono disponibili sul portale di Ateneo: https://www.unito.it/

Data di pubblicazione del comunicato: 
Domenica, 1 Marzo, 2020

Studenti di medicina volontari per il numero verde sanitario istituito dalla Regione sul Coronavirus

A partire da oggi 27 febbraio e fino all’11 marzo con possibilità di proroga, 78 studenti della Scuola di Medicina dell’Università di Torino, coordinati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte sul Coronavirus Covid19”, saranno impegnati nel garantire volontariamente la copertura 24 ore su 24 di due postazioni telefoniche del numero verde sanitario 800 19 20 20 per dare informazioni ai cittadini sulle misure da adottare per fronteggiare in maniera corretta la situazione.

 

L’iniziativa coinvolge neolaureati e studenti del V e VI anno dei due corsi di laurea di medicina e chirurgia iscritti a Torino e Orbassano.

 

Il numero verde 800 19 20 20, istituito dall’Unità di crisi della Regione Piemonte sul Coronavirus “Covid19”, è attivo 24 ore su 24 ed è a disposizione di tutti i cittadini che abbiano il dubbio di aver contratto il virus. Gli studenti di medicina dell’Università di Torino che risponderanno al telefono eseguiranno un pre-triage, una sorta di prima valutazione, e, sulla base di una serie di domande e risposte, indicheranno al paziente cosa fare o dove recarsi per ottenere la risposta assistenziale più appropriata. Il servizio infatti, è stato organizzato per alleggerire i numeri dedicati normalmente all’emergenza dal grande flusso di chiamate che in queste ore sta intasando i centralini del 112 e 118.

 

“L’Università di Torino sta seguendo con grande impegno l’evoluzione dei fatti relativi alla diffusione del Coronavirus in diretto contatto con le autorità” dichiara il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna. “Questa lodevole iniziativa, che denota un alto senso civico dei nostri studenti e l’acquisizione di una sensibilità medica che tutto il corpo docente ha loro trasmesso, permette di contribuire attivamente alla risposta eccezionale a garanzia della salute pubblica e offrire un primo contributo alle istituzioni impegnate in un servizio straordinario”.
 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 27 Febbraio, 2020

Al Campus Luigi Einaudi dell'Università di Torino si aprono le Giornate di Orientamento 2020- dal 17 al 21 febbraio - Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100/A, Torino)

Si sono aperte oggi, lunedì 17 febbraio, al Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100/A, Torino), le Giornate di Orientamento 2020 relative all’Anno Accademico 2020/2021, con stand di Scuole, Dipartimenti e Servizi per gli studenti (lunedì, martedì e giovedì 09.00-18.00 / mercoledì e venerdì 09.00-17.45). Gli incontri sono a ingresso libero senza prenotazione e l’accesso è consentito fino ad esaurimento posti.

 

Continua anche quest’anno il TOLC-E (Test On Line CISIA) per l’accesso ai corsi di laurea delle classi di Economia e Scienze sociali, erogato in italiano e in inglese dal Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso (CISIA). Logica, comprensione verbale, matematica e inglese sono le materie su cui le aspiranti matricole si prepareranno per sostenere la prova, in vista dell’iscrizione ai test di ammissione e della successiva pubblicazione delle graduatorie di merito.

 

E per i corsi ad accesso libero, prima dell’immatricolazione, i futuri studenti dovranno sostenere il TARM (Test di Accertamento dei Requisiti Minimi), e potranno farlo, nella sessione anticipata di aprile, già a partire dal quarto anno della scuola secondaria di secondo grado.

La sessione anticipata si svolgerà ad aprile 2020 è sarà rivolta agli studenti del IV e del V anno o a coloro che hanno già conseguito il diploma di maturità. La sessione di luglio/settembre è rivolta a chi ha conseguito il diploma di maturità.

 

Start@UniTO, l’azione di UniTo per favorire l’ingresso degli studenti in università, realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo sarà presente con uno stand dedicato. Con Start@UniTO, l’Università di Torino mette a disposizione 50 insegnamenti online, gratuiti e aperti, che le future matricole possono seguire prima di iscriversi ad un corso di Laurea. I corsi spaziano dall’area giuridica all’area economica, dalle discipline scientifiche a quelle umanistiche. Terminato il percorso e superato il test finale, le future matricole otterranno un certificato di frequenza e potranno, una volta iscritte, sostenere il loro primo esame universitario già ad ottobre.

Sulla piattaforma Orient@mente (orientamente.unito.it) gli studenti potranno trovare attività orientative e un’area in cui prepararsi gratuitamente, attraverso test con valutazione automatica, ai testi di ammissione e al TARM.

 

Nel corso delle giornate verrà distribuita la Guida di Orientamento dell'A.A. 2020/2021, con la nuova offerta formativa dell’Università di Torino: 157 corsi di studio (69 triennali, 79 magistrali e 9 a ciclo unico) di cui 2 di nuova istituzione: i corsi di Laurea Magistrale in "Storia del libro, del documento, del patrimonio culturale" (LM-5) e "Scienze delle religioni" (LM-64).

 

12 sono i corsi erogati interamente in inglese: Cellular and Molecular Biology, Molecular Biotechnology, Stochastics and Data Science, Medicine and Surgery, Materials Science, Economics, Quantitative Finance and Insurance, European Legal Studies, Business & Management, Business Administration, Area and Global Studies for International Cooperation e Global Law and transnational Legal Studies.

Gli studenti potranno inoltre conoscere i percorsi internazionali offerti dall’Università di Torino: 12 corsi di laurea erogati interamente in lingua inglese, 6 curricola di corsi erogati in inglese, oltre 25 corsi di laurea e laurea magistrale che permettono il conseguimento del doppio titolo con Università internazionali, programmi di mobilità per periodi di studio, tirocinio, ricerca tesi in Europa e negli altri continenti, contributi per la mobilità anche in base al reddito familiare.

 

Durante le Giornate di Orientamento, che proseguiranno fino a venerdì 21 febbraio (come previsto dal calendario degli incontri), gli studenti del IV e V anno delle superiori avranno la possibilità di assistere alla presentazione dei corsi universitari, avere informazioni sulle modalità di accesso, sulla frequenza e sui requisiti di ammissione, oltre a conoscere le prospettive professionali e le opportunità offerte dall’ateneo.

 

Gli studenti potranno approfondire la conoscenza dell’Ateneo con il nuovo aggiornamento dell'App Oriento#UniTO completa di tutte le indicazioni su sedi, didattica on line, insegnamenti in lingua inglese e link ai siti dei corsi di studio. L’App, disponibile per IOS e Android, è un facile e prezioso strumento per scegliere il corso di Laurea in base alle proprie attitudini di studio e prospettive professionali desiderate. Funziona profilando l’utente in base a semplici domande su preferenze e aspirazioni e restituisce un elenco di corsi di Laurea fra i più compatibili con le risposte date. 

 

Per info:

https://www.unito.it/didattica/orientamento/giornate-di-orientamento

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 17 Febbraio, 2020

La Dental School di Torino compie 10 anni - Sabato 15 febbraio, dalle 9 alle 18, Centro Congressi del Museo dell'Automobile (corso Unità d'Italia 40)

Il Centro di eccellenza raddoppia le sue prestazioni: oltre 109.000 l’anno. A un anno dalla laurea il 97% degli studenti ha un’occupazione stabile

Domani, sabato 15 febbraio, dalle ore 9 alle ore 18 presso il Centro Congressi del Museo dell'Automobile (corso Unità d'Italia 40), si tiene il Convegno evento dal titolo “Dental School 10 anni”, organizzato dai professori Stefano Carossa ed Elio Berutti per celebrare il decennale della fondazione della Dental School di Torino.

 

Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stimano che il 90% della popolazione mondiale soffrirà di una qualche malattia della bocca nel corso della vita e, in molti casi, i problemi del cavo orale possono essere evitati grazie a programmi di prevenzione, diagnosi e cura. La salute orale inoltre si riflette sullo stato di salute generale, con forti legami tra malattie odontostomatologiche e patologie di natura sistemica.

 

Per far fronte a questo bisogno assistenziale la Dental School (Centro di Eccellenza per la Ricerca, la Didattica e l'Assistenza in Campo Odontostomatologico) della Città della Salute e dell’Università degli Studi di Torino, convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, dispone di circa 8.000 m² situati al secondo piano dello storico edificio polifunzionale del Lingotto. La Dental School, grazie ad una dotazione di attrezzature sofisticate e tecnologicamente avanzate, si pone come unica struttura regionale che fornisce tutti i tipi di trattamenti odontoiatrici da quelli di base a quelli ad alta complessità, sia su pazienti portatori di patologie solo odontostomatologiche sia su pazienti affetti da patologie sistemiche anche gravi.

 

Altri 8.000 m², situati al terzo piano, sono dedicati all’attività didattica e di ricerca e sono sede dell’unico Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria presente nelle regioni Piemonte e Valle d'Aosta, con 270 studenti attualmente iscritti. Oltre al Corso di Laurea Magistrale sono attivi un Corso di Laurea triennale in Igiene Dentale, due Scuole di Specializzazione in Ortognatodonzia e Odontoiatria Pediatrica e numerosi Master, per un totale di circa 200 studenti. Numeri che acquistano ancor più valore se letti insieme al relativo tasso di occupazione: secondo il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, il 97% degli studenti ha già un’occupazione stabile ad un anno dalla laurea.

 

L’attività di ricerca, che vanta una media di circa 45 pubblicazioni all’anno su riviste internazionali, verrà ulteriormente potenziata, insieme alla didattica, grazie all’allestimento di un nuovissimo Research and Training Centre, dedicato alla chirurgia, alla diagnostica digitale ed alla rigenerazione tissutale con un’ottica fortemente multidisciplinare. Il progetto è reso possibile grazie al finanziamento Ministeriale “Dipartimenti di eccellenza”, che ha premiato il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università degli Studi di Torino, cui afferisce la Dental School ed al bando INFRA-P della Regione Piemonte.

 

Le attività assistenziali di ricerca e di didattica hanno avuto in questi dieci anni uno sviluppo significativo. Il volume delle prestazioni assistenziali è più che raddoppiato, fino ad arrivare alle circa 109.931 del 2019. È stata potenziata soprattutto l’attività rivolta ai pazienti con patologie sistemiche, redigendo percorsi interni alla Città della Salute che contemplano i trattamenti odontostomatologici come parte integrante della terapia complessiva.

L’attività di didattica di terzo livello è stata fortemente incrementata. Nell’Anno Accademico 2019-20 sono stati attivati 14 Master, la metà erogati in lingua inglese, per un totale di circa 110 studenti, dei quali un terzo con titolo estero.

L’attività di ricerca, che negli ultimi 10 anni ha prodotto 347 pubblicazioni scientifiche, ha registrato un notevole incremento dei finanziamenti ricevuti tramite bandi competitivi e tramite collaborazioni con aziende del settore.

 

Ad aprire i lavori del convegno i saluti istituzionali del Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, dell’Assessore della Regione Piemonte Luigi Icardi, dell’Assessore del Comune di Torino Alberto Sacco, del Direttore Generale della Città della Salute di Torino Silvio Falco e del Direttore della Scuola di Medicina di UniTo Umberto Ricardi. Molti i momenti significativi della giornata, a partire dalla lectio magistralis di Giulio Preti, professore onorario di medicina e chirurgia dell’Università di Torino. A seguire, l’analisi di tematiche in ambito odontoiatrico, tra bilanci del passato (“Guida alla Medicina Orale negli ultimi 10 anni”; “Com’è cambiata l’endodonzia”) ed uno sguardo verso il futuro della professione (“Nuovi orientamenti ortognatodontici”; “Nuove soluzioni in chirurgia oromascellare”).

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 14 Febbraio, 2020

Nota stampa dell'Università di Torino sulle tensioni alla Palazzina Einaudi e al Rettorato

L’Università di Torino condanna fermamente le tensioni e gli atti di violenza avvenuti ieri, giovedì 13 febbraio, alla Palazzina Einaudi e oggi, venerdì 14 febbraio, al Rettorato.

 

Il Rettore, Prof. Stefano Geuna e i vertici dell’Ateneo si sono resi e si rendono disponibili al dialogo se vengono garantite le condizioni di confronto civile nell’osservanza delle posizioni, della sicurezza, della tutela e incolumità delle persone. Requisisti che non si sono realizzati quest’oggi in Rettorato.

 

L’Ateneo afferma e difende i principi della democrazia, del pluralismo, dell’antirazzismo, dell’antisessismo e dell’antifascismo che sono i presupposti necessari ad ogni forma di dialogo e sono propri della Costituzione Italiana.

 

Altresì si ribadisce che verrà garantita la massima attenzione all’evolvere della situazione che ha visto coinvolti componenti della nostra comunità che ogni giorno studiano e lavorano negli spazi dell'Ateneo.

 

In merito alle ipotizzate revoche e restrizioni del diritto di studio, l’Università di Torino conferma il massimo impegno per garantire e promuovere le politiche di accesso allo studio.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 14 Febbraio, 2020

Atlante del cibo 2020 - Siglato il patto a sostegno dell'Atlante per la costruzione di conoscenza condivisa sul sistema del cibo del territorio metropolitano

Oggi, venerdì 7 febbraio alle ore 12 presso la Sala delle Colonne del Comune di Torino, è stato siglato il nuovo protocollo di intesa su “Costruire insieme azioni e conoscenza sul sistema del cibo di Torino e del territorio metropolitano” che ufficializza l’ingresso nel progetto Atlante del Cibo di Torino Metropolitana di quattro nuovi attori, fondamentali nel rapporto fra territorio e cibo: il Comune e la Città Metropolitana di Torino, IRES Piemonte e Urban Lab. Con la firma del nuovo accordo si inaugura una seconda fase della ricerca applicata, che potrà contare su nuove risorse, nuove competenze, energie e interessi per avviare progettualità condivise, prime fra tutte quelle capaci di connettere l’Atlante a reti e scenari internazionali.

 

Si tratta del secondo ampliamento formale del partenariato che lavora all’Atlante del Cibo, avviato nel 2016 dall’Università degli Studi di Torino insieme al Politecnico di Torino, all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e alla Camera di commercio di Torino. In questo modo si struttura nel territorio torinese un sistema esplicito, critico e riflessivo, di produzione, condivisione della conoscenza e proposta di azioni che non ha eguali a livello italiano e internazionale. Proviamo a fare sistema sul serio.

 

Alla presentazione hanno partecipato l’Assessore del Comune di Torino Alberto Unia, il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, il Prorettore dell’Università di Scienze Gastronomiche Nicola Perullo, il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino Guido Bolatto, il Direttore di IRES Piemonte Marco Sisti, la Presidente di Urban Lab Elena Dellapiana.

 

L’Atlante è un lavoro di ricerca applicata inter e transdisciplinare, strumento di analisi e progettazione, di supporto alla costruzione di politiche alimentari nel e del territorio metropolitano e della città-regione torinese. Risponde a un bisogno conoscitivo collettivo (che emerge anche dall’analisi di casi studio internazionali) con l’obiettivo di analizzare e proporre azioni e progetti verso possibili food policies per lo sviluppo sostenibile del sistema del cibo.

 

L’Atlante individua gli attori, le risorse, i flussi, gli spazi e le relazioni che costituiscono il sistema cibo sul territorio e crea una struttura di collegamento, partecipazione e interazione, sia materiale che digitale, tra tutti i partner coinvolti e gli attori del food system, considerando in particolar modo le fasce più deboli. È un osservatorio stabile in grado di monitorare flussi e dinamiche del sistema del cibo.

 

I dati di ricerca, gli articoli di approfondimento, le carte di rappresentazione, le descrizioni e le analisi del sistema del cibo, in costante aggiornamento, sono pubblicati sulla piattaforma web dedicata: www.atlantedelcibo.it. Il materiale è organizzato in rapporti e approfondimenti specifici, sia tematici che geografici.

 

Secondo le rilevazioni prodotte dal gruppo di ricerca, il settore alimentare rappresenta nella Città Metropolitana circa il 9% dell’industria totale (CCIAA, 2020). Nella sola città di Torino ci sono circa 5.900 esercizi di somministrazione e oltre 700 attività di trasformazione, in cui spiccano sia le imprese innovative (almeno 30 quelle provenienti dai 4 incubatori torinesi) sia l’artigianato d’eccellenza (si pensi al distretto torinese e piemontese del cioccolato o al settore vitivinicolo metropolitano) che rappresenta un importante fattore di richiamo turistico. Infatti, Torino è l’unica città italiana a far parte di Délice Network (www.delice-network.com), rete globale che supporta le città partner nell’uso del cibo e della gastronomia come driver di crescita economica. Per quanto concerne il turismo, chi arriva a Torino può scegliere fra oltre 80 pacchetti esperienziali organizzati intorno al cibo. Città Metropolitana ospita più di 320 eventi legati a cibo; una decina quelli di punta che hanno sede a Torino, fra cui Terra Madre Salone del Gusto organizzato da Slow Food, Gourmet Festival, Grapes in town, Torino Restaurant Week, Cioccolatò, La Cucina Tipica Torinese. Costituiscono una caratteristica tipica anche i mercati, distribuiti in tutta l’area metropolitana con un addensamento nei principali centri urbani. A Torino se ne contano, con oltre 900 banchi di ortofrutta (dei quali più di 250 destinati ai produttori) e più di 70 di prodotti ittici. A questi si devono aggiungere i 5 mercati coperti, 4 a Porta Palazzo e uno alle Vallette e altri 15 mercati dei contadini”, organizzati regolarmente in città da diversi soggetti. La filiera corta è ben rappresentata anche attraverso i circa 90 gas presenti a Torino e in Città Metropolitana.

 

Sul versante dell’agricoltura, al 2019 il territorio metropolitano ospitava 11.500 aziende agricole, di cui oltre un migliaio a conduzione giovanile (CCIAA, 2020); il biologico certificato vede significative concentrazioni in alcune aree, come la Val di Susa, il Canavese/Eporediese e il Pinerolese. Per quanto concerne invece l’orticoltura urbana, sul territorio torinese sono presenti oltre 700 orti comunali per un’estensione di quasi 710.000 metri quadri (Comune di Torino, 2020). A questi si affiancano gli orti progettuali, realizzati nell’ambito di ricerche applicate di varia natura e con vari obiettivi (inclusione sociale, rigenerazione urbana, ortoterapia, educazione ambientale, ecc.), solitamente guidati da associazioni del territorio. Sono almeno 20, su oltre 65.000 mq. L’orticoltura si sta sviluppando anche nelle scuole, come strumento di educazione alimentare attiva, accanto alle mense, dove un pasto è composto per il 60% circa di alimenti bio e i componenti per la fruizione del cibo riutilizzabile o biodegradabile e compostabile.

 

Accanto a questi dati, è necessario ricordare il problema dell’accesso al cibo per un numero difficilmente stimabile di persone, di cui almeno 52.000 assistite nel 2019 nel territorio metropolitano solo dal Banco Alimentare, per un totale di oltre 3.600 tonnellate di cibo distribuito. All’attività del Banco si affianca un sistema sempre più strutturato e innovativo di organizzazioni e pratiche di raccolta e redistribuzione delle eccedenze alimentari, oltre alle più tradizionali mense benefiche (più di 20 solo a Torino) e parrocchie. In questo scenario si affacciano progetti innovativi, fra cui RePoPP (Re-design Project of Organic waste in Porta Palazzo market), vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali come il Milan Pact Awards, e grazie al quale dal solo mercato di Porta Palazzo sono state recuperati più di 150.649 kg di cibo, successivamente donati alle famiglie bisognose del territorio.

 

Questi e altri temi hanno trovato spazio, fino a oggi, sia nei 3 Rapporti sul sistema del cibo prodotti dall’Atlante incrociando dimensioni e scale diverse, sia nei numerosi eventi e seminari che hanno affiancato alla produzione di conoscenza l’obiettivo della comunicazione, della sensibilizzazione e del coinvolgimento della popolazione e degli attori del territorio.

 

Il prossimo rapporto è previsto per fine giugno 2020 e, in coerenza con la nuova fase inaugurata dall’allargamento del partenariato dell’Atlante, si aprirà ancora di più al contributo dei diversi soggetti portatori di conoscenza ed esperienza sul tema del rapporto fra cibo e territorio. Centrale, anche nella prossima edizione, il tema dello spreco alimentare, anche in relazione alle priorità dell’Unione Europea.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 7 Febbraio, 2020

Blockchains for social good - Candidatura per l'EIC Horizon Prize - Torino in finale con un progetto dell'Università di Torino

Oggi, mercoledì 5 febbraio 2020, alle ore 8.30, all’Open Incet (Piazza Teresa Noce 17, Torino), la Vicesindaca della Città di Torino Sonia Schellino, il Delegato del Rettore dell’Università di Torino alla Comunicazione Cristopher Cepernich, l’Assessore all’Innovazione della Città di Torino Marco Pironti e il Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino Guido Boella hanno lanciato la candidatura di Torino alla finale europea di EIC Horizon Prize ‘Blockchains for social good’, con il progetto CommonsHood, realizzato dall’Università di Torino. Il premio, assegnato dalla Commissione Europea, ha l’obiettivo di sviluppare soluzioni alle sfide dell’innovazione sociale attraverso l’utilizzo della tecnologia di contabilità distribuita (Distributed Ledger Technology DLT). Torino compete con altri 22 candidati per uno dei 5 premi da 1 milione di Euro.

 

CommonsHood è una app portafoglio che permette di creare e scambiare gettoni digitali, i token, in ambiente Blockchain, la struttura tecnologica alla base delle criptovalute. Questi gettoni digitali possono essere sia degli strumenti finanziari locali per sostenere servizi gestiti da cittadini o da organizzazioni, come ad esempio proposte di crowdfunding, strumenti di marketing come le tessere prepagate, cashback, gruppi d’acquisto, tessere punti e buoni sconto, ma anche monete complementari vere e proprie. Lo scopo del progetto è quello di offrire alla comunità una piattaforma Blockchain per sostenere l’economia locale.

 

Durante la giornata sono state presentate le diverse sperimentazioni del progetto CommonsHood, a partire dalla distribuzione, tramite l’app portafoglio, di quasi 400.000 € del progetto Reti di acquisto Solidale del Piano Inclusione Sociale a circa 1.000 famiglie in difficoltà. Il progetto è stato sviluppato dall’Università di Torino assieme ai cittadini dei patti di collaborazione nati dal regolamento beni comuni nell’ambito del piano inclusione sociale, alla rete delle case del quartiere, al mondo del volontariato di VOL.TO (Volontariato Torino), a istituzioni come ASCOM e VisitPiemonte, nonché alcune realtà della solidarietà ad Atene, in Grecia.

 

L’evento inoltre è stata l’occasione per esporre tutti i progetti Europei e Regionali che hanno finanziato l’Università nello sviluppo di tecnologie Blockchain (Co-City, CO3, ge.CO, Blinc, Pinin e Tech4Milk), nonché esperienze imprenditoriali sulla Blockchain e l’osservatorio di Torino Wireless sul tema.

 

"La candidatura al EIC Horizon Prize ‘Blockchains for social good’” ha dichiarato il Prof. Cristophner Cepernich, Delegato del Rettore dell’Università di Torino alla Comunicazione “dimostra quanto sia strategico il valore della ricerca universitaria nei processi di innovazione. L’Ateneo ancora una volta si fa promotore di un progetto di forte innovazione sociale e promuove e mette a disposizione le proprie competenze per affrontare e trovare soluzioni alle nuove sfide e ai “nuovi orizzonti” di questo settore di forte espansione”.

 

"La blockchain rappresenta sicuramente un filone tecnologico in forte ascesa e con impatti importanti in prospettiva sia nel settore privato che in quello pubblico” ha aggiunto Marco Pironti, Assessore Smart City, Innovazione, ICT, Fondi Europei della Città di Torino. “Siamo in un momento storico di forte spinta alla digitalizzazione, e le Pubbliche Amministrazioni possono trarre importanti benefici da questo cambiamento, per migliorare la relazione con i cittadini, le imprese e gli altri attori istituzionali. La Blockchain è un tipo di tecnologia abilitante rispetto alla domanda di digitalizzazione a tutti i livelli. Ritengo importante che anche a Torino ci siano numerose proposte di merito in questa direzione, a partire da iniziative che ambiscono ad un riconoscimento internazionale come il progetto Commonshood, che proprio oggi candidiamo al prestigioso EIC Horizon Prize."

 

“I token di Commonshood non sono strumenti speculativi globali come il Bitcoin e altre criptovalute” ha spiegato il Professor Guido Boella, coordinatore del progetto e Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino “ma sono strumenti di inclusione finanziaria per sostenere la comunità e sono gestiti a livello locale. Vogliamo rendere più democratici questo tipo di strumenti mettendo tutti in grado di crearli. Questo si intende quando si parla della capacità della Blockchain di eliminare gli intermediari”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 5 Febbraio, 2020

Nasce a Torino il primo Master in Insurance Innovation - Il primo percorso formativo in italia dedicato all'innovazione e alla creazione dei mestieri del futuro in ambito assicurativo

 Si svolgerà a Torino, al Collegio Carlo Alberto, il Master in Insurance Innovation (MII), il primo percorso formativo in Italia dedicato all’innovazione e alla creazione dei mestieri del futuro in ambito assicurativo.

 

Il master di II livello nasce dalla partnership tra eccellenze in ambito accademico (Scuola di Management ed Economia di Torino, il Politecnico di Torino ed il Collegio Carlo Alberto, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, fondato in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino), soggetti istituzionali (Compagnia di San Paolo) e del settore assicurativo (Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Vita e Reale Mutua), ed è rivolto prevalentemente a neolaureati e giovani professionisti di talento provenienti da tutto il territorio nazionale.

 

Il connubio tra mondo accademico e aziendale, grazie alla particolare attenzione alle sfide della digitalizzazione e alle esigenze reali delle imprese nel gestire il cambiamento tecnologico, garantisce distintività dei contenuti trattati, prospettive concrete di impiego e crescita professionale, nell’ambito delle attività assicurative che saranno coinvolte dall’innovazione e dalla trasformazione digitale.

 

L’iniziativa, che non ha eguali nel panorama formativo italiano, potrà portare significativi vantaggi alla Città, ai giovani talenti che parteciperanno, alle istituzioni accademiche ed industriali coinvolte nel progetto, così come all’intero sistema assicurativo italiano, grazie ad un approccio fortemente incentrato sul futuro del business assicurativo a 360°: innovazione di prodotto e di processo, intelligenza artificiale, nuove metodologie di lavoro, sostenibilità, collaborazione e creazione di nuove opportunità di business attraverso start-up, attive nei settori fintech ed insurtech.

 

Il Master intende coniugare, elementi quantitativi di analisi dei dati, machine learning, Internet of Things, cybersecurity, con competenze manageriali, normative e di organizzazione digitale. Tutti i corsi seguiranno un approccio pratico grazie al coinvolgimento di professionisti del settore, a fianco di professori universitari di fama internazionale.

Il percorso si completerà con numerose attività di case studies, laboratori informatici e innovation lab, per rafforzare l’approccio operativo e lo scambio di conoscenze attraverso il rapporto fra professionisti del settore accanto a neolaureati. Infine, è prevista un’esperienza di stage di 500 ore presso le aziende partner, nelle aree di maggior interesse dei singoli partecipanti.

 

L’obiettivo è quello di formare una generazione di professionisti con un forte interesse per l’innovazione tecnologica e digitale, in grado di diventare attori del cambiamento nel business assicurativo e di intraprendere nuovi percorsi professionali. Le aree aziendali in grado di offrire nuove e differenti opportunità riguarderanno: lo sviluppo prodotti ed i canali digitali, il marketing, le nuove metodologie di lavoro, l’artificial intelligence ed i data analytics, le operations, la gestione sinistri, l’asset allocation, la misurazione del rischio e la gestione del capitale nonché la possibilità di entrare a far parte di realtà imprenditoriali come start up attive nei settori fintech ed insurtech.

 

L’inizio del primo ciclo del Master è programmato per settembre 2020 e sono previste borse di studio per i partecipanti.

 

I candidati potranno presentare la domanda online sul sito (www.masterinsuranceinnovation.it), allegando CV e lettera motivazionale. Seguirà un colloquio con la commissione di selezione del master.

 

CONTATTI:

Segreteria Master Mii

Tel. 011 670 5003

Email info@mastermii.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 29 Gennaio, 2020

Foto/comunicato - Nuovo Centro di Simulazione Medica Avanzata del Polo Universitario San Luigi Gonzaga

Uno spazio di circa 240 metri quadri dotato di sistemi di simulazione di eccellenza, di manichini ad alta complessità tecnologica che ricreano il paziente adulto e pediatrico e dei più innovativi sistemi multimediali.

Oggi, martedì 28 gennaio, presso il Centro Didattico del Polo Universitario San Luigi Gonzaga, (Regione Gonzole 10 Orbassano), è stato inaugurato il nuovo Centro di Simulazione Medica Avanzata del Polo Universitario San Luigi Gonzaga.

 

Alla cerimonia, aperta dal Prof. David Lembo, Presidente del Corso di Laurea in Medicine and Surgery, hanno partecipato il Prof. Stefano Geuna, Rettore dell'Università di Torino, il Prof. Umberto Ricardi, Direttore della Scuola di Medicina, il Prof. Massimo Terzolo, Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, il Dr. Claudio Baccon, Direttore Generale della A.O.U. San Luigi Gonzaga e il Prof. Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo.

 

Il Centro, realizzato con il contributo della Compagnia San Paolo, è collocato in uno spazio di circa 240 metri quadri pienamente inseriti nel Centro Didattico universitario. È dotato di sistemi di simulazione di eccellenza, di manichini ad alta complessità tecnologica che ricreano il paziente adulto e pediatrico e dei più innovativi sistemi multimediali. Tre aule mettono a disposizione degli studenti e degli specializzandi numerosi simulatori ad alta fedeltà tra i quali simulatori virtuali per artroscopia e per laparoscopia di ultima generazione che consentono l’acquisizione e il perfezionamento di tecniche chirurgiche mini-invasive. Una sala di simulazione, allestita come un reparto di area critica e attrezzata con i più evoluti manichini presenti in commercio, permette ai discenti di eseguire procedure mediche simulate in alta fedeltà, gestite e monitorate da una cabina di regia collegata da vetri unidirezionali e da telecamere e sistemi audio ambientali. Infine, un’aula di riunione plenaria permette la pianificazione e poi la revisione delle attività svolte in simulazione.

Il Centro ospita anche il più avanzato tavolo anatomico per la dissezione virtuale del corpo umano, già utilizzato da molte tra le più importanti scuole ed istituzioni al mondo.

 

Questo strumento consentirà agli studenti di visualizzare l’anatomia esattamente come se si trattasse di un cadavere reale con il vantaggio di un’esperienza interattiva in touch-screen che permette un livello di esplorazione e di apprendimento dell’anatomia umana superiore a quello offerto da qualsiasi altro sistema tradizionale disponibile.

 

Alla presentazione del Centro sono seguiti gli interventi dell’Ing. Massimo Giannessi, Co-Founder Accurate Srl, sulla dotazione tecnica del Centro di Simulazione Medica Avanzata, del Prof. Piero Paccotti, docente del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche che ha illustrato il contributo della didattica in simulazione in area medica e del Prof. Francesco Porpiglia, docente del Dipartimento di Oncologia che è intervenuto sulla simulazione in area chirurgica.

 

“Il nuovo Centro di simulazione medica avanzata” ha dichiarato il Rettore Stefano Geuna “permetterà ai nostri studenti dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e delle Professioni Sanitarie di confrontarsi su un ampio numero di patologie in ambienti clinici diversi e in situazioni realistiche. L’azione di oggi rappresenta un’ulteriore tappa a favore della formazione universitaria in ambito medico rivolta alla salute delle persone. L’introduzione della formazione in simulazione consentirà infatti di abbattere il rischio clinico ponendo come obiettivo primario la sicurezza per il paziente. L’Ateneo conferma così la sua forte vocazione all’innovazione della didattica e risponde alle aspettative di tutti gli attori coinvolti nel processo formativo in ambito sanitatio: gli studenti e i docenti, la comunità e l’ospedale”.

 

“La didattica in simulazione, che coinvolgerà studenti di 33 diverse nazionalità iscritti al Corso internazionale di Medicina e Chirurgia in lingua inglese (corso con il maggior numero di iscritti per anno in Italia), ha spiegato il Prof. David Lembo, Presidente del Corso di Laurea in Medicine and Surgery, “avrà un forte impatto nel trasformare il modello di formazione tradizionale verso tecniche di apprendimento in un ambiente protetto dove lo studente potrà acquisire, oltre alle capacità cognitive e manuali, anche la necessaria abilità nel pianificare e coordinare in condizioni di grande pressione operativa ed emotiva in ambienti virtuali ma altamente realistici, analogamente a quanto avviene nella formazione piloti di aerei.”

“Come Assessorato alla Sanità” ha dichiarato l’Assessore Regionale alla Sanità Luigi Icardi “riteniamo che sia fondamentale investire nelle nuove tecnologie e nella ricerca medica applicata. La collaborazione con l’Università di Torino è di grande rilievo strategico ed in questi anni ha prodotto risultati importanti. Un doveroso ringraziamento al professor Lembo, presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, ed ai professori Paccotti e Porpiglia. Un grazie particolare alla Compagnia di San Paolo che ha finanziato questo intervento: un esempio virtuoso di collaborazione tra il pubblico ed il privato che è ormai consolidato in Piemonte e che intendiamo ulteriormente sviluppare”.

“Siamo orgogliosi di ospitare all’interno dell’Azienda il Centro di simulazione medica avanzata che inauguriamo oggi” ha dichiarato il Direttore dell’A.O.U. San Luigi Gonzaga Claudio Baccon “considerato che è Azienda integrata tra Ospedale e Università, l’investimento sul polo didattico non può che essere accolto favorevolmente nell’ottica dello sviluppo dell’Azienda e dell’integrazione tra assistenza e insegnamento, ulteriore esempio di come il lavorare in sinergia possa produrre delle eccellenze”.

 

Il nuovo Centro di simulazione medica avanzata che inauguriamo oggi” ha dichiarato il Presidente della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo “rientra nel sostegno consolidato allo sviluppo del sistema universitario - nelle sue tre missioni: ricerca, didattica e contributo allo sviluppo socioeconomico del territorio. L’obiettivo generale definito dalle Convenzioni è la crescita di università innovative, competitive e attrattive. In particolare il nuovo Centro di Simulazione Medica Avanzata del Polo Universitario San Luigi Gonzaga è in linea con uno degli assi fondamentali della nuova Convenzione: promuovere l’innovazione nella didattica per ridurre il mismatch tra competenze curriculari e necessità del mercato del lavoro”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 28 Gennaio, 2020
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