Politiche urbane del cibo: ricerca e cooperazione tra Nord e Sud del mondo - domani giovedì 15 dicembre 2016 dalle 15.00 Aula B3 Campus Luigi Einaudi

Le politiche urbane del cibo rappresentano un nuovo spazio di cooperazione allo sviluppo, di riflessione e azione politica anche nel contesto italiano, grazie alla spinta di esperienze e iniziative internazionali, nonché del lancio e diffusione del Milan Urban Food Policy Pact. Parlare di politiche urbane del cibo significa collegare e stimolare in una visione sistemica una pluralità di azioni e progettualità verso un orizzonte di maggiore sostenibilità. Il come fare sistema, il ruolo degli attori pubblici, di mercato, della società civile e in particolare dei movimenti del cibo, le modalità con cui definire e condividere obiettivi e mettere in moto attori e processi dipendono da una pluralità di fattori localmente specifici, all’interno di un processo che sta acquisendo un interesse internazionale.

 

Il seminario è un’occasione per conoscere le iniziative sul tema da parte della cooperazione italiana e delle principali organizzazioni internazionali che si occupano dell’alimentazione, in un confronto con esperienze e iniziative a Torino e Milano, nella prospettiva di partenariati territoriali tra Nord e Sud del mondo.

 

Interverranno rappresentanti della DGCS, della FAO, del World Food Program, del CIHEAM di Bari, del Milan Urban Food Policy Pact (http://www.milanurbanfoodpolicypact.org) oltre che dell'Università di Torino e di attori istituzionali e sociali del sistema del cibo torinese e della cooperazione decentrata allo sviluppo.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 14 Dicembre, 2016

UniTO unica Università italiana tra i partner fondatori del consorzio EIT Food per la trasformazione in Europa del settore alimentare

L’Istituto Europeo per l’Innovazione Tecnologica (EIT) ha bandito una competizione europea, il bando Food4Future, con lo scopo di selezionare una comunità scientifica e tecnologica di riferimento sull’alimentazione (di seguito “EIT Food”).
 
L’Università di Torino è l’unico ente accademico italiano tra i partner fondatori del consorzio EIT Food vincitore della competizione.
 
La EIT Food realizzerà catene sostenibili di approvvigionamento alimentare attraverso rivoluzionarie iniziative di innovazione imprenditoriale e di formazione universitaria e professionalizzante.
L’iniziativa abbraccia un ampio numero di stati membri dell’Unione Europea e di paesi associati in un partenariato unico, formato complessivamente da 50 membri, tra cui aziende leader del settore, università e istituzioni di ricerca con competenze sull’intera catena del valore alimentare. Considerando i consumatori come fautori del cambiamento, ogni membro del partenariato è impegnato nello sforzo comune di trasformare il modo in cui attualmente produciamo, distribuiamo e consumiamo il nostro cibo. Nei prossimi 7 anni i membri del consorzio EIT Food investiranno nel progetto circa 1.200 milioni di Euro, a cui si aggiungeranno 400 milioni di finanziamento provenienti da fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea per l’iniziativa EIT.
 
 
Il futuro dell’alimentazione è una priorità nell’agenda della Commissione Europea. L’EIT Food genererà competenze di avanguardia a livello europeo per rimodellare in termini di benefici per la salute e di sostenibilità il settore alimentare in Europa e non solo. Il “triangolo della conoscenza” tra ricerca, istruzione e impresa aumenterà la competitività globale dell’economia europea.
Secondo Peter van Bladeren, vicepresidente di Nestec, responsabile globale della sezione Affari Scientifici e Regolatori della Nestlè e presidente dell’Interim Supervisory Board di EIT Food: “L’impegno di EIT Food nel creare i futuri curricula per studenti e professionisti del settore alimentare genererà una forza trainante per la produzione di innovazione e imprenditorialità; questo  darà al settore manifatturiero alimentare, che conta 44 milioni di posti di lavoro in Europa, un vantaggio competitivo unico.”
 
La comunità EIT Food diventerà un motore di innovazione guidato dai consumatori, a beneficio di tutti gli attori della catena del valore alimentare. EIT Food costruirà un affidabile ecosistema dell’innovazione del settore alimentare, a supporto del diritto dei consumatori ad un’alimentazione salutare e al tempo stesso più sostenibile per l’ambiente. Ecco quanto sostiene in merito Ellen de Brabander, vicepresidente del settore “Ricerca e sviluppo globale sulla nutrizione” della PepsiCo e amministratrice delegata ad interim di EIT Food: “Coinvolgendo i consumatori come attori del cambiamento in tutte le nostre attività, ricostruiremo la loro fiducia nel settore alimentare. Entro il 2030 il 60% dei consumatori europei dovrà raggiungere i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale per la Salute (OMS) e dalle autorità europee per quanto riguarda l’assunzione di frutta e verdura, cereali integrali e proteine, oltre a ridurre le quantità di sale, zucchero e grassi saturi. Dovremo inoltre tagliare lo spreco alimentare del 50% entro 10 anni”.
 
Sul piano dell’alta formazione, EIT Food organizzerà programmi di scambio internazionale per studenti e svilupperà uno specifico ”Master of Science” interdisciplinare in sistemi alimentari (Food System).. EIT Food formerà migliaia di studenti e professionisti dell’alimentazione attraverso corsi interattivi, laboratori, corsi di formazione e programmi  online quali MOOCS (Massive Open Online Courses) e SPOCS (Specialized Private Online Courses).
EIT Food genererà innovazione attraverso lo sviluppo di 4 linee programmatiche, aventi come obbiettivi altrettante sfide sociali: 
Personalizzazione delle indicazioni per un’alimentazione salutare (FoodConnects Assistant), 
Digitalizzazione del settore alimentare (The Web of Food), 
Sviluppo di una catena di distribuzione guidata dai consumatori e adozione di nuove tecnologie nell’allevamento, processamento del cibo e vendita al dettaglio (Your Fork2Farm), 
Messa a punto di processi efficienti in termini di risorse, che trasformino il settore alimentare nell’avanguardia del processo di conversione dall’attuale modello lineare “produci-usa-butta” in un nuovo modello di bio-economia circolare (The Zero Waste Agenda).
 
“EIT Food collaborerà con settori affini per accelerare l’adozione di nuove tecnologie di produzione del cibo, stimolando la nascita di nuove imprese innovative (start-up) con programmi di formazione e d’investimento a loro dedicati. Cito a questo proposito alcuni strumenti innovativi a cui abbiamo pensato per generare innovazione, nello specifico RisingFoodStars e il fondo d’investimento SeedInvest”, dichiara Thomas Hofmann, vicerettore per la ricerca e l’innovazione dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera e coordinatore della proposta progettuale EIT Food. 
 
Questa iniziativa su larga scala ha il suo quartier generale in Belgio e sarà implementata attraverso 5 fulcri operativi, i cosiddetti Co-Location Centre (CLC), che stimoleranno innovazione, sviluppo di talenti e coinvolgimento dei consumatori al livello regionale. I CLC sono basati rispettivamente a Leuven per l’area geografica Belgio-Francia-Svizzera, a Monaco di Baviera per l’area Germania-Paesi Bassi, a Reading per l’area Regno Unito-Islanda-Irlanda, a Varsavia per l’area Polonia-Finlandia e a Madrid per l’area Spagna-Italia-Israele. Si prevede che altri partner vengano coinvolti nel network di EIT Food, in particolare nell’Europa centrale e dell’Est, incluse Repubblica Ceca, Ungheria, Lituania e Slovenia. 
 

Il Co-Location Centre Sud di EIT Food
Il Co-Location Centre Sud di EIT Food consta di 11 partner fondatori e di 14 starp-up innovative specializzate in settori complementari e basate in Spagna, Israele, Italia e Portogallo. Il focus del CLC è spiegato da Begoña Pérez-Villarreal, Direttrice Commerciale del centro tecnologico di eccellenza per l’innovazione marina e alimentare AZTI Tecnalia e direttrice ad interim del CLC Sud: “Usando la dieta mediterranea come modello di base per una alimentazione sana, il CLC svilupperà nuovi prodotti e servizi alimentari, personalizzati in base agli stili di vita e ai bisogni dei consumatori, che uniranno il piacere di un’alta qualità gastronomica con i benefici di un cibo salutare”. 
 
Il CLC Sud trae la sua forza dalla complementarietà dei partner fondatori, tra cui 6 aziende (Acesur, Algatechnologies Ltd., Angulas Aguinaga S.A., AN S. Coop, Associazione Italiana Allevatori, Strauss Group Ltd.), 2 enti di ricerca (AZTI-Tecnalia e CSIC) e 3 università (Technion-Israel Institute of Technology, UNITO-Università degli Studi di of Torino e UAM-Universidad Autónoma de Madrid). Il CLC avrà accesso diretto a più di 1,200 piccole e medie imprese del settore alimentare. 
 
 
MAGGIORI INFORMAZIONI relative al Co-Location Centre Sud dell’EIT FOOD
Begoña Pérez-Villarreal, direttrice ad interim del CLC Sud (Spagna, Italia e Israele)
Email: bperez@azti.es; izubiaur@azti.es  
 
INFORMAZIONI GENERALI RELATIVE ALL’EIT FOOD:
Mieke Vercaeren, direttrice ad interim della comunicazione
Email: mieke.vercaeren@colruytgroup.com
 
www.eit.europa.eu                                                                                

Twitter: @EITeu

http://eit.europa.eu/newsroom/eit-selects-winning-innovation-partnership-food
https://eit.europa.eu/eit-community/eit-food

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 7 Dicembre, 2016

Inaugurata all’Università di Torino la cattedra di ricerca del Prof. Bernard Dumas finanziata dall’AXA Research Fund sui i rischi socio-economici dei mercati finanziari

Torino, 6 dicembre 2016 – L’Università di Torino, in collaborazione con il Collegio Carlo Alberto, ha presentato oggi la nuova cattedra sui rischi socio-economici dei mercati finanziari, affidata al Prof. Bernard Dumas, e finanziata dall’AXA Research Fund, iniziativa internazionale di filantropia scientifica del Gruppo assicurativo AXA.
 
Al lancio della Cattedra, tenutosi presso l’Aula Magna Cavallerizza Reale, hanno partecipato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino, Pietro Terna, Presidente del Collegio Carlo Alberto e Christian Thimann, Group Head of Regulation, Sustainability and Insurance Foresight del Gruppo AXA, Elisa Luciano, Docente di Finanza dell'Università di Torino e fellow del Collegio Carlo Alberto, Dario Focarelli, Direttore Generale di ANIA e Carla Patrizia Ferrari, Chief Financial Officer di Compagnia di San Paolo.
 
Il Prof. Bernard Dumas ha aperto i lavori della tavola rotonda con un intervento sulla volatilità e la velocità dei mercati finanziari. Troppo lenti o veloci, a causa delle azioni individuali? Motivazioni così sconosciute e fluttuanti che rendono il comportamento dell’investitore difficile da anticipare, e fanno sì che i prezzi sul mercato azionario si muovano di più di quanto sia giustificabile dal movimento dell’economia e non riproducano fedelmente i suoi fondamentali.
 
Creato nel 2007, l’AXA Research Fund sostiene la ricerca scientifica con un focus sulla comprensione e prevenzione dei rischi che minacciano l’ambiente, la vita umana e la società. l’AXA Research Fund ha supportato finora 492 progetti implementati in 33 Paesi da ricercatori di 51 nazionalità diverse, investendo 149 milioni di euro.  L’Italia e i ricercatori italiani hanno beneficiato di 13 milioni di euro per circa 40 progetti di ricerca, incluse 3 Cattedre. I finanziamenti sono assegnati sulla base delle decisioni del Comitato Scientifico. 
 

“Siamo molto contenti di sostenere la Cattedra del Professor Dumas, il cui approccio innovativo nella ricerca e la sua expertise internazionale sono stati immediatamente riconosciuti e apprezzati dall’AXA Research Fund. Siamo sicuri che lo studio di nuovi modelli che catturino i comportamenti dinamici degli investitori aiuterà a rafforzare la capacità di affrontare i rischi legati ai mercati finanziari e raggiungere un equilibrio più desiderabile” ha commentato Christian Thimann, Group Head of Regulation, Sustainability and Insurance Foresight del Gruppo AXA.
 
“Siamo orgogliosi di aver ricevuto da AXA il finanziamento della cattedra. - ha dichiarato la prof.ssa Elisa Luciano, Docente di Finanza dell'Università di Torino e fellow del Collegio Carlo Alberto - Ciò costituisce un riconoscimento della professionalità e del potenziale dell'Università di Torino nell'ambito della ricerca e della didattica in Finanza. Ci aspettiamo che imprima ulteriore potenziale e dia visibilità internazionale ai nostri ricercatori. Si tratta di un esempio tangibile importante di collaborazione tra settore pubblico e privato con l'obiettivo di allargare la conoscenza scientifica ma anche di sensibilizzare gli studenti sull'importanza di tali partnership per acquisire una visione strategica dell'economia e dei suoi andamenti.”
 
L’Università di Torino, dopo aver partecipato ad un bando altamente competitivo, ha ricevuto un finanziamento di 800 mila euro per attivare una cattedra di ricerca per un periodo di 10 anni. Inoltre, insieme al Collegio Carlo Alberto, partner dell’iniziativa, l’Ateneo sosterrà ulteriormente il progetto con un cofinanziamento di 10.000 € all’anno per le attività legate al programma di ricerca, che riguarda i comportamenti, a volte irrazionali, degli individui nei mercati, e i rischi che questi producono per gli altri investitori. 
 
Secondo il Prof. Dumas questo è uno degli elementi trascurati dell’analisi, che invece è necessario indagare meglio per dare nuovi strumenti alla “cassetta degli attrezzi dell’economista”. L’obiettivo è rendere disponibili a tutti, in particolare ai regolatori, un’immagine più completa dei mercati finanziari, per mitigare i rischi di questa volatilità e raggiungere un maggiore equilibrio.
 
Il Prof. Dumas è stato individuato, già in fase progettuale, come chair holder della cattedra per i primi 5 anni. In base alle regole del programma, l’Università di Torino dovrà successivamente lanciare un bando internazionale per selezionare un altro chair holder, con analoghe caratteristiche di alta reputazione e comprovata eccellenza a livello internazionale, che porterà avanti il programma di ricerca avviato.
 
 

AXA Research Fund
Creato nel 2007, l’AXA Research Fund (AXA RF) è impegnato a sostenere la ricerca focalizzata sulla comprensione e prevenzione dei rischi che minacciano l’ambiente, la vita umana e la società. I finanziamenti sono assegnati sulla base delle decisioni del Comitato Scientifico. Inoltre, sostenendo a livello mondiale la ricerca sui rischi in tre principali aree e aiutando i ricercatori a condividere le loro scoperte, il Fondo cerca di alimentare il dibattito pubblico e l’expertise di AXA con la conoscenza scientifica. Sostenendo la ricerca, AXA vuole contribuire a rendere la società più sicura e forte nel lungo periodo. Maggiori dettagli sull’AXA Research Fund, incluso la presentazione delle modalità di finanziamento, le linee-guida e le biografie dei membri del Comitato Scientifico, sono disponibili sul sito Internet www.axa-research.org. Per seguire l’AXA Research Fund su Twitter @AXAResearchFund #AXARF
 

 
Ufficio Stampa Università degli Studi di Torino  
                                                                       
Giuseppe Gramegna – Tel. 011.6702222 - 3204390224                                          
Elena Bravetta – Tel. 011.6709611 - 3111800560                                                             
ufficio.stampa@unito.it
 
Ufficio Stampa AXA Research Fund 

Isabelle Bergeron 
+33 1 40 75 96 84
Isabelle.bergeron@axa.com
 
Ufficio Stampa AXA Italia
Stefania Di Mico  
Tel. 06.50870257 – Cell. 3389350921
stefania.dimico@axa.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 6 Dicembre, 2016

"Cervelli in fuga? No, in viaggio", con Maria Lodovica Gullino - 6 dicembre, ore 21, Centro Congressi Unione Industriale

Domani martedì 6 dicembre 2016 alle ore 21.00, presso il Centro Congressi dell'Unione Industriale (Via Vela, 17 - Torino), è in programma una discussione sul tema "Cervelli in viaggio", a partire dal libro "Valigie. Cervelli in viaggio" della prof.ssa Maria Lodovica Gullino, direttrice di Agroinnova, il Centro di eccellenza per l’innovazione nel settore agro-alimentare dell'Università di Torino.

 

Maria Lodovica Gullino racconta le storie di persone che hanno lasciato l’Italia per andare a lavorare all’estero e di altre, molto meno numerose, che invece hanno scelto il nostro paese: sono i cosiddetti “cervelli in fuga”, che l’autrice considera piuttosto persone in viaggio.

Una raccolta di storie, un insieme di persone che ha lasciato l’Italia per trovare condizioni di lavoro migliori e più appaganti e che all’estero si è costruita una carriera. E poi ci sono altre storie, di persone, generalmente più giovani, che sono partite ma che potrebbero anche tornare un giorno, se le condizioni dovessero migliorare. Il vero problema non sta, quindi, nel fatto che molte persone lasciano l’Italia, ma piuttosto nella scarsa capacità di attrazione esercitata dal nostro Paese.

Il libro vuole lanciare un messaggio di fiducia ai giovani, che oggi si vedono persi, senza un futuro.

Interviene Francesco Profumo

Modera Piero Bianucci.

L'incontro conclude il ciclo I martedì Sera dell'Unione Industriale, organizzato dal Centro Congressi dell'Unione Industriale di Torino in collaborazione con La Stampa per offrire un'occasione d'incontro, riflessione e dialogo con alcuni protagonisti della vita nazionale e locale sui temi d'attualità.

Per tutti i dettagli:

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 5 Dicembre, 2016

Nuovo spettrometro di risonanza magnetica nucleare. Applicazioni in ambito farmaceutico, agro-alimentare e sicurezza.

Oggi giovedì 1° dicembre, nell'Aula Magna del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco (Via Pietro Giuria 9), i Vicerettori proff. Marcello Baricco e Silvio Aime e il Direttore del Dipartimento, Prof. Giancarlo Cravotto, hanno presentato il nuovo spettrometro di risonanza magnetica nucleare Jeol ECZ-R 600 MHz, per analisi sia su campioni solidi sia su liquidi, acquistato dall’Ateneo grazie al contributo della Compagnia di Sanpaolo.

La grande apparecchiatura, che ha un valore commerciale di 1 milione di euro ed è stata acquistata per 560.000 € tramite bando internazionale, è unica in Europa per potenza e velocità di analisi
Lo spettrometro, presentato nell’ambito del workshop “NMR: Nuove applicazioni in ambito chimico, farmaceutico ed agro-alimentare”, può infatti fornire importanti informazioni analitiche sulla sicurezza, controlloe qualità degli alimenti, essere utile per l’analisi merceologica e larepressione di frodi, fornire dati per lasicurezza ambientale e l’analisi del suolo e per lo studio di prodotti farmaceutici, cosmetici e materiali innovativi.

 

“Questo strumento eleva la qualità complessiva della nostra ricerca e anche l'impatto dell'Università sul territorio grazie ai molteplici utilizzi in molti campi scientifici che vedono applicazione nelle aziende, centri di ricerca e laboratori scientifici delle forze dell'ordine, in un progetto di open access delle grandi apparecchiature. – ha dichiarato il prof. Giancarlo Cravotto – Permette di analizzare la struttura delle molecole e capire quali sostanze sono presenti in una polvere o in un liquido, e avere tutte le informazioni necessarie che consentano di riscontrare se su un prodotto c'è una sofisticazione alimentare, se un polimero è difettoso, le caratteristiche di una certa bioplastica, la presenza di una sostanza stupefacente in alcune pastiglie che son state sequestrate, oltre al grosso contributo alla ricerca farmaceutica nell'individuazione di un processo sintetico del farmaco, della purezza del farmaco, delle eventuali impurezze. Grazie all'autocampionatore il tempo macchina è brevissimo: si possono ottenere i risultati di un’analisi in pochi minuti, mentre gli altri macchinari impegano molte ore.”

 

Alla presentazione hanno partecipato numerose aziende e centri di ricerca che hanno manifestato interesse nell’utilizzo dell’apparecchiatura tra cui: Bracco ImagingNerviano Medical ScienceSoremartec Ferrero, Teknofarma Mb med, Farmaceutici ProcemsaFKVAgroinnova, Promidis, Silva Team, Sea Marconi, Molino Bongiovanni, Istituto Zooprofilattico oltre ai rappresentanti dei reparti scientifici dell’Arma dei Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.

 

Immagini della presentazione del nuovo spettrometro:

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Giovedì, 1 Dicembre, 2016

Intesa Sanpaolo cerca all’Università di Torino i prossimi Data Scientist per estrarre valore dai Big Data

Oggi martedì 29 novembre 2016, nell’Aula C di Palazzo Campana (Via Carlo Alberto 10), si è tenuto l’ultimo di una serie di incontri nei Dipartimenti di Informatica e di Matematica dell’Università di Torino, per la selezione di neolaureati e laureandi da introdurre nell’area IT di Intesa Sanpaolo – il più grande gruppo bancario in Italia - e rispondere alla domanda di nuove professioni come Big Data Administrator, Data Analyst, Web Analyst, User Experience Designer.

 

I selezionati andranno a comporre l’unità di Data Scientist all’interno della Direzione Data Office di Intesa Sanpaolo con contratto a tempo indeterminato, con il compito di estrarre valore dai Big Data sviluppando modelli predittivi e applicando tecniche di advanced analytics e machine learning, con una serie di applicazioni che spaziano dalla prevenzione delle frodi, alle tecniche di pricing, alla cyber security, alla gestione del rischio.

 

"Questo è un modello vincente per gli studenti e per imprese e istituzioni – dichiara il prof. Maurizio Cisi -. Da un lato infatti studenti e neolaureati hanno l'opportunità di acquisire skills tramite l'incontro con i recruiter aziendali e tramite il confronto con gli altri pari, con formazione e background differenti, che vanno da leadership a group-working, team building, gestione del tempo, cultura delle regole. Dall'altro le aziende, mentre concretizzano gli effetti della loro responsabilità sociale, valutano i comportamenti, la capacità di risposta, la compatibilità valoriale dei candidati in maniera dinamica e non solo sulla base dei curriculum. Unito si impegna ad essere sempre più aperta e proattiva nei confronti di queste modalità innovative di recruiting e sta progettando percorsi specifici per imprese e per laureandi".

 

Con oltre 2000 dipendenti, distribuiti in 8 città italiane e 14 sedi operative, l’IT Department di Intesa Sanpaolo è uno dei poli tecnologici più all’avanguardia in Italia ed Europa, che soddisfa la domanda tecnologica di servizi della più estesa rete bancaria nazionale, con oltre 4000 filiali e 11 milioni di clienti in Italia; rappresenta inoltre il punto riferimento tecnologico di circa 1200 filiali estere, distribuite in 12 Paesi, con 8 milioni di clienti.

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Martedì, 29 Novembre, 2016

Università a supporto delle vittime di violenza sessuale - domani mercoledì 30 novembre dalle ore 14 Aula Magna del Rettorato

Domani mercoledì 30 novembre 2016, dalle ore 14 alle ore 18, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino (via Verdi 8), si svolge il convegno formativo “Università a supporto delle vittime di violenza sessuale. Un percorso di formazione per servizi sostenibili nel tempo”, organizzato dal CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere dell'Università degli Studi di Torino), nell’ambito del progetto finanziato dalla Commissione Europea DG Justice, Rights, Equality and Citizenship Programme (DAPHNE-III strand) “USVReact: Università a supporto delle vittime di violenza sessuale”, che prevede la realizzazione di un percorso formativo interno all’Università e al Politecnico, un lavoro di ricerca rivolto agli/lle studenti/sse ed eventi aperti alla cittadinanza.

 

Partecipano, oltre ai rappresentanti dell’Università e del Politecnico di Torino, anche l’Assessore alle Politiche Giovanili e alle Pari Opportunità della Città di Torino, e sono previsti due interventi: la dott.ssa Linda Laura Sabbadini parla del tema “La violenza di genere contro le donne, situazione e prospettive per le politiche” e l’Avv. Elena Bigotti presenta una riflessione su “La violenza maschile sulle donne; il punto di vista legale: esperienze e riflessioni”. L’ingresso è libero sino a esaurimento dei posti.

 

Come emerso dall’indagine ISTAT (2014) Sicurezza delle donne, il 31% delle donne tra i 16 e i 79 anni ha subito atti di violenza nel corso della propria vita, tra cui il 20% ha subito atti di violenza fisica, il 21% violenza sessuale e la maggior parte (il 74%) ha subito forme svariate di molestie sessuali. Un confronto dei risultati con la precedente ricerca condotta nel 2006 mostra che: le forme meno gravi di violenza sono in declino; le donne mostrano una maggiore capacità di uscire da relazioni violente a causa di una maggiore consapevolezza della violenza; le donne esprimono maggiormente la violenza subita e ne parlano di più; più vittime riconoscono la violenza sessuale come reato (dal 14% al 30%).

 

La violenza sessuale in Italia era considerato un «crimine contro la pubblica decenza e la moralità» fino a due decenni fa. La Legge n. 66 del 1996, che stabilisce "Disposizioni contro la violenza sessuale", ha trasformato il reato di abuso sessuale in un reato contro la persona, introducendo i reati di violenza sessuale, di atti sessuali con bambini, di corruzione di minorenne e di stupro di gruppo. Da allora, una serie di modifiche e nuove leggi per contrastare il fenomeno della violenza è stato emanato sotto la pressione delle organizzazioni della società civile. Per esempio, la Legge n. 38 del 2009 ha esacerbato la punizione per atti sessuali e ha introdotto lo stalking come un tipo di reato punibile con la reclusione, mentre la Legge n. 93 del 2013 ha aggravato ulteriormente le pene e migliorato gli strumenti per la protezione delle vittime. Inoltre, misure legislative interessanti sono state recentemente adottate a livello regionale. Il Piemonte, dopo l'approvazione della Legge Regionale n.11 del 2008, ha appena approvato (16 febbraio 2016) la Legge Regionale n.142, "Misure per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e di sostegno alle vittime e ai loro figli", che, tra le altre importanti novità, si propone di attuare le direttive nazionali in materia di introduzione del cosiddetto "Codice rosa" per le donne vittime della violenza, al fine di offrire loro assistenza e protezione, grazie all’azione coordinata di professionisti del settore sanitario, delle forze dell’ordine e di avvocati esperti.

 

A Torino, l'Ufficio Pari Opportunità del Comune raccorda il Coordinamento Cittadino e Provinciale Contro la Violenza sulle Donne (CCPCVD), una rete che coinvolge e integra l'azione dei vari servizi territoriali e associazioni che contrastano la violenza sessuale. Gli attori che la compongono mettono a disposizione professionalità e servizi in campo sanitario, psicologico, legale, giudiziario e di ordine pubblico, culturale, socio-assistenziale ed educativo, al fine di tutelare i diritti fondamentali delle donne e offrire loro sostegno, contrastando la violenza e promuovendo una cultura del rispetto, della reciprocità e della parità tra donne e uomini.

Le università italiane, dal canto loro, anche grazie ad alcuni progetti europei, stanno sviluppando interventi volti a contrastare la violenza di genere, in tutte le varie forme che essa può assumere: dalla violenza sessuale in senso stretto, alle molestie, sino all’omofobia. 

Per ulteriori informazioni:

prof.ssa Norma De Piccoli 

(coordinatrice locale per il progetto) 

norma.depiccoli@unito.it

(+39) 011 6702024

 

CIRSDe 

http://www.cirsde.unito.it/it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 29 Novembre, 2016

Inaugurato l'Anno Accademico 2016/2017 dell'Università di Torino: interventi, video interviste e foto - diretta streaming tavola rotonda del pomeriggio

Tema di quest’anno è "Università, innovazione e nuovi lavori". La formazione universitaria opera per sua natura su una visione di lungo periodo raccordando la sua azione alla ricerca che è il principale motore dell’innovazione. L’Università di Torino oltre a affrontare i temi sociali e economici del presente deve saper individuare le sfide che emergono nelle società avanzate per contribuire a definire le risposte in termini di soluzioni con la sua ricerca e di competenze dei suoi laureati. Le competenze per i nuovi lavori sono il tema centrale dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università che vuole porsi in un rapporto sempre più attivo e propositivo nei confronti dei territori.

 

È possibile seguire la diretta streaming della tavola rotonda (14.30 - su www.unito.it/media). Modera Germano Paini, partecipano docenti dell’Università, Tito Boeri, Federico Butera della Fondazione IRSO, Marco Mancini del MIUR, Mario Rasetti della Fondazione ISI e Paolo Sestito di Banca d’Italia.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 28 Novembre, 2016

Pubblico Dominio #openfestival - martedì 29 novembre - Aula Magna Cavallerizza (Via Verdi 9, Torino)

Parte dell'immenso patrimonio mondiale di conoscenza, arte e letteratura diviene, il primo gennaio di ogni anno, liberamente disponibile per chiunque: un tesoro comune utilizzabile per i fini più diversi. La scadenza dei termini di tutela del copyright sulle opere prodotte da autori deceduti da settant' anni, consente infatti l'ingresso di migliaia di "nuove" opere nel Pubblico Dominio.

 

Per offrire un’occasione ulteriore, accresciuta e potenziata, di visibilità e sostanza a tali tematiche, nasce a Torino il Pubblico Dominio #openfestivaldal 29 novembre al 3 dicembre 2016: cinque giorni di conferenze, incontri, laboratori, mostre, spettacoli organizzati dalle Biblioteche civiche torinesi, dal Politecnico di Torino, dall'Università degli Studi di Torino e dalla Fondazione Teatro Nuovo, con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Oltre quaranta eventi speciali suddivisi in tre macro-contenitori, Laboratori, Incontri e Spettacoli, con specifici focus:Mostre e presentazioni di libri; Arti Figurative; Musica; Teatro; Cinema; Scuole; Mondo fantastico; Mondo Wiki; MondoOpen.

 

Inaugurazione martedì 29 novembre alle ore 09.15, presso l’Aula Magna Cavallerizza dell’Università degli Studi di Torino, in via G. Verdi 9, con l’incontro in diretta streaming Il pubblico dominio tra riforma del copyright e bene comune, che vede la partecipazione, fra gli altri,  dell’europarlamentare Julia Reda, di Susan Reilly (LIBER), Rosa Maiello (Università degli Studi di Napoli), Juan Carlos De Martin e Alessandro Cogo (Centro Nexa del Politecnico di Torino), Enrico Pasini Leonardo Caffo (Università degli Studi di Torino). A corollario, alcune incursioni teatrali basate su opere di Pubblico Dominio, curate dalla Fondazione Teatro Nuovo per la danza. In chiusura di giornata, alle ore 21.00, la festa di inaugurazione con il concerto dei Melodrum Ensemble alla Biblioteca civica musicale Andrea Della Corte (corso Francia,  186), a ingresso libero e in diretta streaming, a cura di Border Radio.

I diversi ambiti della cultura open e del Pubblico Dominio investono trasversalmente il  mondo delle biblioteche, dei musei e degli archivi, innescando sinergie e molteplici applicazioni possibili: l'organizzazione di eventi e di attività culturali; la digitalizzazione, diffusione e valorizzazione dei patrimoni documentari; il potenziamento delle occasioni di dialogo e di scambio con la cittadinanza. Prendono vita all'interno di un servizio pubblico di accesso alla conoscenza e di partecipazione culturale e si diffondono in maniera virale, contagiando in modo “attivo e proattivo”, le diverse realtà culturali del territorio. La biblioteca, il museo, il centro culturale diventano luoghi di conoscenza condivisa, generatori di benessere sociale, laboratori in cui si apprendono, si conoscono e si ri-usano i contenuti in pubblico dominio.

 

Il PDOF è una festa, un grande contenitore in cui tutti possono apprendere il significato del pubblico dominio e delle culture che promuovono la massima accessibilità, apprezzarne la valenza etica ed economica, in ogni campo della conoscenza umana. Un'occasione di condivisione, di collaborazione, di valorizzazione di idee, opere e contenuti, per stimolare crescita e livello d’interesse nei cittadini di qualsiasi fascia d’età o livello di competenza. 

 

Hanno collaborato alla realizzazione del Festival moltissimi istituti culturali, biblioteche, archivi, musei, associazioni, attivi sul territorio torinese.

Informazioni e approfondimenti sul sito web del Festival.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 25 Novembre, 2016

All’Università di Torino il responsabile della comunicazione digitale del Metropolitan Museum di New York - Domani 24/11, ore 17 - Palazzina Einaudi (Lungo Dora Siena 68/a)

Domani giovedì 24 novembre alle ore 17.00 nell’Aula 1 della Palazzina Einaudi(Lungo Dora Siena 68/a) l’Università di Torino ospita la lezione di Sree Sreenevasan – oggi Chief Digital Officer della città di New York – che racconterà la sua esperienza come responsabile della comunicazione digitale del Metropolitan Museum per 3 anni, durante i quali è stata rimodulata la strategia dei social media e degli strumenti digitali offerti ai visitatori.

 

L’incontro sarà introdotto da Enrico Pasini, delegato dal Rettore per il Sistema Bibliotecario, Archivistico e Museale dell’Università di Torino e presidente del comitato scientifico del Sistema Museale di Ateneo, e da Anna Masera, direttrice del Master in Giornalismo dell’Università di Torino.

 

Modera il dibattito Maria Beatrice Failla, docente di Museologia e coordinatrice dell’unità torinese del progetto PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) “La Vita delle opere, dalle fonti al digitale” dedicato alla comunicazione digitale nei musei.

 

Prima di essere scelto dal sindaco di New York Bill De Blasio, Sree Sreenivasan è stato responsabile della comunicazione digitale al Metropolitan Museum per tre anni e per oltre vent'anni alla scuola di giornalismo della Columbia University. E' stato nominato tra i Most Creative People dell'anno nel 2015 dalla rivista Fast Company, e il CDO (Chief Digital Officer) Club lo ha identificato come il CDO più influente del 2016.

 

Il seminario è organizzato in collaborazione con i direttori, i conservatori e i responsabili della comunicazione di diverse istituzioni museali, tra cui la Fondazione Torino Musei, i Musei Reali, il Museo Egizio, il Museo del Cinema, la Reggia di Venaria, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, oltre che dal Sistema Museale dell’Università di Torino, che animeranno la discussione finale.

 

Sarà possibile partecipare al dibattito e dialogare con Sree Sreenivasan e con i musei torinesi anche tramite i social media, attraverso l’hashtag #sreeturin

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 23 Novembre, 2016
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