Vitamine Jazz Festival – la musica che cura

Il 30 novembre 2024, alle 16.45 si terrà, presso il Teatro Juvarra di Torino, la terza edizione del “Vitamine Jazz Festival”, con una rappresentanza dei musicisti che volontariamente, da otto anni, donano la loro arte nei reparti dell’Ospedale S. Anna per rispondere all’appello della Fondazione Medicina a Misura di Donna.

 

Il ricavato della serata sarà destinato ai progetti di ricerca sulle Disabilità Invisibili della Donna, tra cui le cefalee e l’endometriosi, che la Fondazione sta finanziando da oltre 4 anni.

 

I progetti vengono svolti in collaborazione con il Centro Cefalee della Donna dell’Ospedale Sant’Anna al fine di introdurre terapie innovative per la lotta al dolore emicranico e con il Servizio di Psicologia Clinica dell’Ospedale Sant’Anna per testare nuovi approcci nella gestione del dolore di donne affette da endometriosi.

 

Le “Vitamine Jazz”, varate nel settembre 2017 dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna, in accordo con la Direzione dell’AOU Città della Salute e della Scienza e l’Università degli Studi di Torino, sono il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni di jazz realizzate in un ospedale. La Fondazione ha mobilitato, con la Direzione Artistica di Raimondo Cesa, le istituzioni culturali del territorio e la comunità degli artisti che hanno messo a disposizione della causa tempo e competenze in modo gratuito.

 

Il progetto si colloca nel percorso strategico sull’alleanza virtuosa tra “Cultura e Salute” varato dalla Fondazione nel 2011 che vede coinvolti istituzioni culturali, medici, esperti nelle scienze sociali, economisti della cultura per portare in Ospedale esperienze pilota esportabili in altri contesti.

 

All'Ospedale Sant’Anna di Torino, il più grande d'Europa dedicato alle donne, sono stati superati i 430 appuntamenti musicali con la partecipazione di oltre 300 jazzisti di fama nazionale e internazionale.

 

Le note del jazz hanno dato il benvenuto alle nuove vite nei reparti maternità, accompagnato le pazienti durante le cure chemioterapiche nel Day Hospital oncologico, ingannato il tempo dell'attesa nelle sale d'aspetto e al pronto soccorso.

 

Il programma si sviluppa in dialogo con il personale dei reparti coinvolti ed è stato valutato molto positivamente da pazienti e operatori sanitari che hanno partecipato a focus group condotti dalla dott.ssa Catterina Seia, Responsabile progetto “Cultura e Salute” della Fondazione Medicina a Misura di Donna, insieme al team del prof. Pier Luigi Sacco, Economista della Cultura.

 

“Attendiamo gli appuntamenti con curiosità e meraviglia. La musica ci stimola e ci ha aperto nuovi mondi” affermano le infermiere intervistate. Gli stessi musicisti definiscono l’ospedale “un grembo armonico” e considerano l’esperienza dell’esecuzione ad personam un arricchimento personale e professionale.

 

Neppure il Covid è riuscito a fermare “Vitamine Jazz”! Nei due anni di forzata assenza dalle corsie del Sant’Anna il mondo jazzistico si è attivato per prendere parte a quelle che sono state chiamate “Vitamine Jazz Virtuali”, inviando telematicamente video dedicati da ogni parte del mondo. L’esempio più eclatante è il video registrato in Brasile per le Vitamine Jazz Torinesi da Roberto e Eduardo Taufic con il grande Ivan Lins!

 

“Il lavoro che la Fondazione Medicina a Misura di Donna porta avanti con encomiabile energia per l’Ospedale Sant’Anna, eccellenza europea per la ginecologia” dichiara il prof. Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino “dimostra quanto il binomio Cultura e Cura sia prezioso non solo nel percorso di accoglienza e cura, ma costituisce un arricchimento personale per ognuno di noi. La musica ha la capacità di rendere gli spazi pubblici e in questo caso dell’ospedale, ambienti artisticamente e culturalmente stimolanti più vicini e accoglienti”.

 

“La musica è conversazione, comunicazione in armonia. Il jazz in particolare è condivisione continua. Dall'interazione fra musicista e spettatore nascono le successive improvvisazioni”, afferma con orgoglio Raimondo Cesa che cura la rassegna e presidia ogni incontro.

 

“La musica si è dimostrata una importante alleata nel percorso di cura e per questo siamo riconoscenti a tutti gli Artisti che hanno risposto con grande generosità ed entusiasmo al nostro appello” afferma la prof.ssa Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna.

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Martedì, 26 Novembre, 2024

Educare alla non violenza - Le iniziative di UniTo per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, l’Università di Torino anche quest’anno partecipa attivamente al processo di sensibilizzazione dell'opinione pubblica per eliminare la violenza contro le donne e, in una prospettiva più ampia, per promuovere la parità di genere.

 

Durante tutto il mese di novembre, anche quest’anno componenti del personale docente e ricercatore dell'Università di Torino dedicano una lezione al tema della violenza di genere, analizzandolo secondo la propria prospettiva disciplinare. 100 lezioni in tutti i dipartimenti dell’Ateneo in cui verranno affrontati, tra gli altri, temi legati alla misoginia in rete, alla discriminazione economica e agli stereotipi di genere. Per l’edizione di quest’anno hanno aderito docenti attivi nelle più diverse discipline, dalla Matematica alla Psicologia, dalla Chimica all’Informatica, dall’Archeologia all’Economia. 

 

Lunedì 25 novembre, alle ore 13.00, nell’atrio del Dipartimento di Fisica (via Pietro Giuria 1, Torino) verrà installata una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne lanciato dagli Stati Generali delle Donne. All’evento, promosso dal CUG dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), parteciperanno il Prof. Paolo Gambino, Direttore del Dipartimento di Fisica, e il Prof. Marco Maggiora, direttore dell’INFN.

 

Sempre lunedì 25 novembre, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, nell’Aula Magna del Rettorato (via Po 17, Torino), si terrà l’evento di chiusura di PAUSE, un progetto interdipartimentale coordinato dal Prof. Daniele Radicioni del Dipartimento di Informatica che si pone l’obiettivo di rendere più tempestiva ed efficace la rilevazione dei fenomeni di violenza sulle donne attraverso l’ausilio di strumenti di intelligenza artificiale. Durante l’incontro verranno illustrate le attività svolte, i risultati ottenuti, le attività in corso e prossimi step del progetto.

 

Mercoledì 27 novembre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso la “Sala Emma Strada” del Politecnico di Torino (corso Duca degli Abruzzi 24, Torino) si terrà la giornata di studi dal titolo “Formare per cambiare: educare alla non violenza”, un’iniziativa ideata dai Comitati Unici di Garanzia (CUG) dell’Università di Torino e del Politecnico di Torino per sensibilizzare sull’importanza dell’educazione alla non violenza e presentare strategie educative e buone pratiche atte a promuovere una cultura del rispetto e dell'inclusione.

 

Giovedì 28 novembre, dalle ore 14.00 alle ore 18.00, nell’Aula Principi d’Acaja del Rettorato, si terrà l’EMPOW LAB, laboratorio di empowering contro le discriminazioni e per (r)esistere nella ricerca e nell’accademia a cura del gruppo MINDtheGEPs (Modifying Institutions by Developing Gender Equality Plans) dell’Università di Torino. Il laboratorio, indirizzato soprattutto a giovani ricercatrici e ricercatori, vuole essere un momento di conoscenza e riflessione condivisa sui processi di genere nella scienza e nelle università, e prevede una prima parte di lezioni tenute da esperte e una seconda parte, più partecipativa e trasversale, di lavoro e dibattito in gruppi. 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 22 Novembre, 2024

Giornata internazionale del tumore al pancreas

Giovedì 21 novembre 2024, alle ore 10.30, presso il Circolo degli Ufficiali (corso Vinzaglio 6, Torino) si terrà la Giornata Internazionale del Tumore al Pancreas, un evento divulgativo per raccontare lo stato dell’arte e le prospettive future per il trattamento del tumore al pancreas. L’incontro è organizzato da Francesco Novelli, Paola Cappello e Claudia Curcio, docenti del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino

 

Il tumore del pancreas è una neoplasia particolarmente aggressiva che interessa circa 14.000 casi in Italia e più di mezzo milione nel mondo, con una mortalità che spesso eguaglia l’incidenza. Solo il 12% dei pazienti arriva a 5 anni di sopravvivenza dalla diagnosi, e tutto ciò a causa di una diagnosi che viene effettuata molto spesso quando la malattia è già metastatica, per cui solo il 20% dei pazienti può essere trattato chirurgicamente.

 

Durante la giornata interverranno medici, ricercatori e ricercatrici dell’AUO Città della Salute e della Scienza di Torino, dell’Humanitas Clinical and Research Center e dell’Ospedale Universitario Giaccone di Palermo, del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute, dell’Università di Torino e del Dipartimento di Immunologia e Immunoterapia dell’Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York.

 

Al termine dell’evento verranno assegnati dalla Fondazione Ricerca Molinette due premi per laureati magistrali che abbiano discusso una tesi sperimentale inerente allo studio dell’Immunologia e dell’Immunoterapia applicata al tumore del pancreas. I premi sono intitolati a Dario Cusanno e Giuseppe Torchia, in ricordo e riconoscenza per il loro instancabile e generoso impegno nel raccogliere fondi destinati alla prima sperimentazione clinica in Italia di un vaccino a DNA  (ENO3PEP) per la terapia del tumore del pancreas, sviluppato dal Laboratorio di Immunologia dei Tumori del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino e la AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

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Mercoledì, 20 Novembre, 2024

Vero e falso: il racconto per immagini nella stagione delle fake news

Il rapporto tra la verità dei fatti, obiettivo irrinunciabile del giornalismo, e il multiforme e sempre più complesso racconto per immagini del reale è al centro dell’incontro aperto al pubblico con cui, martedì 12 novembre, dalle 10,30 il Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino ha scelto di inaugurare il primo anno accademico 2024/2025 della sua XI edizione. Un evento che, per l’occasione, è ospitato in una prestigiosa sede culturale di Torino, la Sala Turinetti di Gallerie d’Italia, in piazza San Carlo, 156, che il Master ringrazia per l’opportunità e la disponibilità.

 

Dopo i saluti istituzionali del rettore dell’Università degli Studi di Torino, Stefano Geuna e del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia, e l'introduzione di Laura Scomparin, direttrice scientifica del Master "Giorgio Bocca” e di Matteo Fabiani, executive director media and associations relations Intesa Sanpaolo, si parlerà dunque di “Vero e falso, il racconto per immagini nella stagione delle fake news”.

 

A confrontarsi saranno Federica Cherubini, director of leadership development presso il Reuters Institute for the Study of Journalism; Daniela Sala, giornalista,co-fondatrice di Fada, collettivo di giornalisti, fotografi e videomaker, che si occupa di Medio Oriente, Mediterraneo, migrazioni, nonché ex allieva del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”; Emanuele Satolli, fotogiornalista che ha documentato le principali crisi umanitarie e conflitti degli ultimi dieci anni, ex allievo del Master in Giornalismo "Giorgio Bocca"; Gabriella Colarussogiornalista della redazione Esteri de La Repubblica, che si occupa soprattutto di Medio Oriente con reportage e corrispondenze, ex allieva del Master in Giornalismo “Giorgio BoccaAndrea Valle docente di Semiotica dei Media dell’Università degli Studi di Torino e del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”. A farli dialogare e a guidare il filo del confronto sarà Marco Ferrando, direttore delle testate e dei Laboratori del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”, vicedirettore di Avvenire.

 

L'ingresso è libero fino a esaurimento posti.

 

Il Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino

Giunto alla sua undicesima edizione, il Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino è uno dei percorsi accreditati dall’Ordine nazionale dei Giornalisti per l’accesso alla professione. Negli anni ha coltivato un’attenzione privilegiata per la trasformazione delle competenze, i nuovi modelli di giornalismo e l’innovazione del settore. In questo ambito, dal 2022 è partner per l‘Italia del Reuters Institute for the Study of Journalism, con cui cura eventi dal vivo. Dal 2024 realizza il Digital News Report Italia, la prima ricerca che approfondisce per il contesto italiano il “Digital News Report” del Reuters Institute for the Study of Journalism presso l’Università di Oxford, indagine annuale dettagliata delle tendenze nell’ambito del giornalismo digitale e dei media in tutto il mondo. Il Master in Giornalismo di Torino è gestito da Corep Torino ed è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRT e dall’Ordine dei giornalisti del Piemonte.

 

Per info: giornalismo@corep.it | www.mastergiornalismotorino.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 11 Novembre, 2024

ERC 2024: cellule staminali personalizzate per curare le malattie neurodegenerative

Oggi, martedì 5 novembre, lo European Research Council (ERC), l’organismo dell'Unione Europea che attraverso finanziamenti altamente competitivi sostiene l’eccellenza scientifica, ha pubblicato la lista dei vincitori dei Synergy Grant, che attribuiscono un finanziamento di 10 milioni di euro per i prossimi 6 anni a piccoli gruppi di 2-4 ricercatori. Tra i 56 progetti finanziati (su 548 proposti) c’è "Custom-made neuron for cell therapy in Parkinson’s and Huntington’s disease”, una ricerca che mira a rivoluzionare il campo delle terapie a base di cellule staminali per le malattie neurodegenerative, sviluppando prodotti cellulari innovativi e personalizzati in grado di rispondere alle diverse esigenze terapeutiche dei pazienti.

 

Il progetto è stato presentato da un gruppo composto dalle Proff.sse Elena Cattaneo dell’Università di Milano e INGM (Istituto Nazionale Genetica Molecolare)Annalisa Buffo del Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi-Montalcini e del NICO - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di TorinoMalin Parmar dell’Università di Lund (Svezia) e Jenny Emnéus dell’Università Tecnica della Danimarca. Il gruppo di ricerca riunisce competenze eccezionali e complementari nei campi della biologia delle cellule staminali, della plasticità del sistema nervoso, della bioingegneria, della chimica dei materiali e della conoscenza delle malattie di Parkinson e di Huntington.

 

Le terapie basate su cellule staminali offrono una promessa concreta per affrontare la perdita di neuroni, in particolare nelle malattie neurodegenerative. Gli studi clinici di fase I, che sostituiscono i neuroni danneggiati con quelli sani prodotti in provetta a partire da cellule staminali umane, rappresentano un avanzamento significativo e sono una realtà per il morbo di Parkinson. Tuttavia, gli studi clinici in corso si basano su una terapia “one-cell-fits-all” generica, che non tiene conto delle diverse esigenze cliniche dovute a variazioni dell'eziologia della malattia, dello stadio, dell'eterogeneità dei pazienti e delle fluttuazioni giornaliere dei sintomi.

 

Il progetto finanziato mira a sviluppare e personalizzare un portfolio di prodotti a base di cellule staminali per gruppi di pazienti o singoli pazienti, con particolare attenzione alle malattie di Parkinson e Huntington. Integrando la tecnologia delle cellule staminali, genomica e bioingegneria, e mediante studi preclinici, l’obiettivo è sviluppare in provetta i neuroni ottimizzati degenerati nelle due malattie insieme a cellule complementari, da combinare in trapianti capaci di rispondere alle specifiche necessità terapeutiche dei singoli pazienti.

 

Inoltre, i neuroni trapiantati saranno migliorati nella loro capacità di riformare i circuiti perduti, così da aumentare il recupero funzionale post-trapianto. Un’innovazione consisterà nel modellizzare la formazione e ricostruzione dei circuiti umani in un sistema 3D in vitro, completamente umanizzato e bioingegnerizzato. Questo approccio permetterà di studiare, come mai finora, i fattori cellulari e molecolari che controllano l'integrazione corretta e funzionale dei neuroni umani. La ricerca genererà anche neuroni la cui attività può essere autoregolata o modulata in base alle esigenze individuali dei pazienti e doterà le cellule prodotte di meccanismi che, da una parte, le proteggono dalla patologia e dall’altra attenuano la malattia nel cervello malato.

 

“Si tratta di un progetto ambizioso, frutto di una collaborazione internazionale, in cui il contributo del Dipartimento di Neuroscienze ‘Rita Levi-Montalcini’ dell’Università di Torino e del NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, con la loro esperienza nella biologia delle cellule staminali e nella plasticità del sistema nervoso, sarà fondamentale. Siamo convinti che questa ricerca rappresenti un passo concreto verso il futuro della medicina rigenerativa e ci auguriamo che possa migliorare la qualità di vita dei pazienti, contribuendo a rendere il nostro Ateneo un punto di riferimento internazionale in questo campo di ricerca”, dichiara Annalisa Buffo.

 

“La vera sfida inizia oggi”, commenta la Prof.ssa Cattaneo. “Inseguivamo questo finanziamento da due anni, nel 2023 il progetto è stato bocciato ma abbiamo ricevuto dall’ERC valutazioni accuratissime su punti di forza e criticità, che ci hanno permesso di lavorare su ciò che non andava, ripresentare la proposta un anno dopo e raggiungere il successo odierno. L’Europa della ricerca è forte e ci fa lavorare uniti e senza confini, nell’interesse dei cittadini. Il nostro entusiasmo è incontenibile perché possiamo sperimentare nuove strade sconosciute per il trattamento della malattia di Parkinson e Huntington, consapevoli dell’enorme responsabilità che questo comporta. Mi riempie di orgoglio aver raggiunto i quattro colleghi dell’Ateneo che negli anni scorsi avevano già scalato con successo questo “Everest della ricerca” risultando vincitori al Synergy ERC: è un segnale della forza e competitività della nostra comunità accademica e, più in generale, del sistema della ricerca pubblica e delle Università del Paese. Un altro motivo di orgoglio è aver sviluppato e vinto il nostro nuovo progetto con una squadra composta da quattro donne scienziate”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 6 Novembre, 2024

"Sublimità parassitarie", una mostra all'Orto Botanico di Torino sulla mutevolezza delle forme

La mostra Sublimità Parassitarie nasce da una ricerca pluriennale degli artisti Fabio Marullo e Alessandra Piolotto attorno al concetto di mutevolezza delle forme, a partire dall’osservazione microscopica di licheni che vivono su alcune architetture della città di Torino e che, in un tempo dilatato e in uno spazio concentrato, registrano aspetti invisibili dell’ambiente che li ospita. Il progetto intende proporre una visione alternativa alla relazione tra umano e natura attraverso l’indagine speculativa di aspetti meno prevedibili del reale, come le frequenze luminose emesse dai licheni osservati al microscopio e i colori ottenuti dall’estrazione dei loro pigmenti. Il titolo Sublimità Parassitarie cita un passaggio del trattato “Le sette lampade dell’architettura” (1849) del critico d’arte John Ruskin (1819-1900) in riferimento ai concetti di memoria e di conservazione.

 

La mostra, realizzata in collaborazione con DBIOS - Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, è stata ideata in relazione agli spazi specifici della Serra di moltiplicazione e dell’Arboreto dell’Orto Botanico dell’Università di Torino, organismo mutevole e archivio vivente attivato dagli artisti per mezzo di luce, suono e colore.

 

L’architettura della Serra è trasformata in un volume luminescente attraverso un intervento di Fabio Marullo: lo spazio è avvolto da una luce gialla diffusa, colore complementare al pigmento violaceo derivabile dal lichene Roccella tinctoria. Il percorso di visita è scandito da una serie di opere scultoree disposte nello spazio in coabitazione con gli organismi vegetali presenti: Fabio Marullo presenta una scultura in terracotta realizzata a partire dallo studio della statua acefala di una divinità fluviale, tratta dal ciclo scultoreo del Grand Rondeau di Villa della Regina. Alessandra Piolotto propone una serie di sculture policrome in vetro nate dalla reinterpretazione cromatica di una selezione di frequenze luminose emesse dai licheni osservati al microscopio a fluorescenza. Questa stratificazione di colori, pensata come un archivio dal quale emergono dettagli di forme organiche e di Naiadi (o ninfe delle acque) dei fiumi Po e Dora, è traslata da Alessandra Piolotto in un paesaggio sonoro realizzato in collaborazione con l’artista e compositore Matias Guerra e con Leonardo Bonetti.

 

Un’installazione ambientale di 40 bandiere di seta, realizzate dagli artisti in due versioni, ridisegna parte del canneto di bambù dell’area dell’Arboreto dell’Orto Botanico. Le bandiere, ancorate nella parte alta del culmo delle canne, mostrano delle immagini di forme derivate dai “paesaggi impercettibili” osservati al microscopio. L’installazione cita le capacità tintorie del pigmento estratto dal lichene Roccella tinctoria e, grazie al movimento delle bandiere sospinte da correnti d’aria, evoca l’azione di disseminazione di spore per mezzo del vento. Le bandiere sono state prodotte grazie al contributo dell’azienda tessile Mantero Seta S.p.a.

 

Il progetto Sublimità Parassitarie è stato realizzato in stretta collaborazione con il docente di Lichenologia Prof. Sergio Enrico Favero Longo - DBIOS – Università di Torino, creando un’occasione di dialogo tra produzione artistica e ricerca scientifica, stimolando la divulgazione di alcuni aspetti complessi che riguardano i licheni, emblema del concetto di relazione di simbiosi in quanto prodotto dell’associazione di due organismi distinti, ovvero di un’alga e di un fungo. Attraverso un approccio multisensoriale e interdisciplinare, Fabio Marullo e Alessandra Pilotto attivano molteplici riflessioni sul concetto di trasformazione, adattamento, evoluzione e resilienza. Le dinamiche biologiche che regolano la vita di questi organismi diventano, attraverso il lavoro degli artisti, un manifesto collettivo che parla di relazioni interspecie, coesistenza, cooperazione, disturbance e sviluppo.  

 

Sublimità Parassitarie, libro d’artista

 

Il libro d’artista Sublimità Parassitarie, prodotto in edizione limitata, si compone di due sezioni distinte: la prima in forma di dialogo tra gli artisti Fabio Marullo e Alessandra Piolotto su aspetti teorici del processo di ricerca del progetto, con un’apposita appendice cartacea caratterizzata dai gradienti cromatici selezionati a partire dalle frequenze luminose emesse dai licheni. La seconda sezione raccoglie gli interventi di professionisti e professioniste che hanno collaborato al progetto su aree tematiche distinte in: Arte e Scienza (Prof. Sergio Enrico Favero Longo, docente di Lichenologia - DBIOS Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino); Arte e Impresa (Dott.ssa Lucia Mantero - Azienda Mantero Spa; azienda Sublitex-gruppo Miroglio); Arte e Biodiversità (Dott.ssa Serena Milano – Direttrice di Slow Food Italia). La presentazione del libro d’artista si inserisce all’interno di un talk che sarà ospitato dall’Orto Botanico dell’Università di Torino. Data e dettagli verranno comunicati successivamente all'inaugurazione della mostra. 

 

Per gli orari di apertura consultare il sito ortobotanico.unito.it 

Il biglietto d’ingresso include la visita all’Orto Botanico

 

Non è richiesta prenotazione

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 4 Novembre, 2024

A Biella e Torino tre giorni dedicati alla Lux Film di Riccardo Gualino

Mercoledì 6 novembre presso l’Auditorium di Città Studi (Biella, corso Giuseppe Pella, 2b) e giovedì 7 e venerdì 8 novembre presso l’Aula Magna Storica del Rettorato (Torino, via Verdi 8), si terrà il convegno di studi promosso da Premio Biella Letteratura e Industria e Università di Torino con Città Studi Biella, dedicato alla grande impresa produttiva della Lux Film, fondata novant'anni fa dal celebre industriale biellese Riccardo Gualino (1879-1964). Il convegno dal titolo Una Major negli anni del miracolo economico. La Lux Film di Riccardo Gualino, è organizzato in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, Centro Sperimentale di Cinematografia - Archivio del Cinema d’impresa e Consulta Universitaria del Cinema.

 

Attiva dal 1934 al 1964, la lux Film contribuisce a definire generi e modelli produttivi delineando le più importanti traiettorie del cinema italiano, comprese quelle legate alle coproduzioni, e coinvolgendo le maggiori personalità tra registi, sceneggiatori, divi, compositori, scenografi, costumisti.

 

“La Lux Film fu per almeno vent’anni la più importante e prestigiosa casa di produzione italiana, la sola in grado, se non di competere, almeno di essere paragonabile con i grandi studios hollywoodiani. Presieduta da un industriale e finanziere amante dell’arte e della cultura come Riccardo Gualino e diretta da un illustre musicologo come Guido Gatti, la Lux cercò sempre di distinguersi dal piccolo artigianato della produzione italiana ma anche dalla standardizzazione del modello americano con la qualità e unicità dei suoi prodotti. Così che essa si può definire una casa di autori, attraverso la quale passarono, con rarissime eccezioni, tutti i grandi della stagione più luminosa del cinema italiano”, scriveva nel 2000 il grande critico Alberto Farassino presentando il programma della XIX Rassegna Internazionale Retrospettiva di Pesaro. 

 

Il convegno si apre con un focus dedicato più complessivamente al profilo e all’attività imprenditoriale di Gualino che introduce l’approfondimento sull’impresa cinematografica da lui avviata. La ricognizione sulla Lux Film procederà poi attraverso interventi di ricostruzione e analisi della sua storia e case studies mirati ad alcuni film chiave di questa avventura unica come Don Bosco (Goffredo Alessandrini, 1935), Riso amaro (Giuseppe De Santis, 1948), Senso (Luchino Visconti, 1953), Divorzio all’italiana (Pietro Germi, 1961). 

 

Il ricco programma riunirà a Biella e Torino tanti importanti studiosi di cinema da tutta Italia ma anche personalità legate al mondo dell’industria oltre a conservatori ed esperti che approfondiranno il tema del lavoro sui materiali di archivi e cineteche. La giornata del 6 novembre a Biella si concluderà inoltre con la proiezione del documentario Sulle tracce di Riccardo Gualino di Beppe Anderi (produzione VideoAstolfoSullaLuna, 2009).

 

“È un onore per l'Università di Torino unirsi al Premio Biella Letteratura e Industria e a Città Studi Biella per celebrare la figura di Riccardo Gualino e il contributo straordinario della Lux Film al panorama cinematografico italiano e internazionale. – dichiara la Prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio – A sessant'anni dalla sua scomparsa, Gualino emerge ancora come un pioniere visionario, un imprenditore che seppe plasmare un'industria culturale all'altezza dei grandi modelli americani, senza però rinunciare a quella distintiva sensibilità artistica che ha reso la Lux un luogo di eccellenza e sperimentazione.”

 

Il convegno, organizzato con il supporto del progetto UniVerso e con il patrocinio della Fondazione Sella, si inserisce nel programma di iniziative di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024 

 

Per info ufficio.stampa@unito.it

 

Link al portale di Ateneo

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 31 Ottobre, 2024

UniTo tra i fondatori del network europeo che innoverà i percorsi formativi dei medici del futuro

Il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università di Torino, con il Corso di Laurea Magistrale in Medicine and Surgery (MedInTo), è tra i fondatori dell’European Network on Climate & Health Education (ENCHE).

 

Il Network ENCHE, fondato dalle Scuole di Medicina delle più prestigiose Università europee, integrerà i temi del cambiamento climatico, della salute e della sostenibilità nella formazione medica europea. L’obiettivo è aiutare gli studenti di medicina a riconoscere, prevenire e trattare l’impatto crescente della crisi climatica sulla salute pubblica, e individuare soluzioni sanitarie sostenibili. 

 

Tra le 25 istituzioni fondatrici, ci sono la Medical Sciences Division - University of Oxford, la Faculty of Medicine KU Leuven, la Lancaster University Medical School e la Faculty of Medicine and Health Sciences - University of Barcelona. In Italia hanno aderito, oltre all'Università di Torino, gli Atenei di Pavia e Milano. La rete sarà presieduta dall’Università di Glasgow e costituirà un polo regionale del Global Consortium on Climate and Health Education della Columbia University Mailman School of Public Health.

 

Il cambiamento climatico è una delle maggiori sfide sanitarie del nostro tempo e sta aumentando le pressioni su sistemi sanitari sovraccarichi. Fattori come le temperature estreme e l'inquinamento atmosferico stanno esacerbando le malattie infettive e croniche, tra cui  il cancro, le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie e le condizioni di salute mentale. Allo stesso tempo, il settore sanitario sta contribuendo alla crisi climatica: in pochi sanno che è responsabile di una quantità di emissioni di gas serra pari o superiore a quella dell'industria aerea.

 

Per far fronte a questo scenario allarmante, il Network ha tra i suoi obiettivi quelli di promuovere collaborazioni tra le università europee, condividere le migliori pratiche, sviluppare risorse educative comuni e definire standard di sostenibilità e salute con gli stakeholder chiave, inclusi gli enti di accreditamento.

 

 

"L'adesione al European Network on Climate & Health Education rappresenta un passo fondamentale per la nostra comunità di studenti internazionali” dichiara il prof. David Lembo, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Medicine and Surgery “I medici di domani infatti dovranno essere preparati ad affrontare non solo le sfide cliniche, ma anche quelle ambientali, che influenzano la salute globale. L’iniziativa è in linea con la vocazione internazionale del nostro corso di laurea, che ospita studenti da più di 50 Paesi quindi rappresentare un laboratorio ideale per l’introduzione sperimentale di queste conoscenze nel curriculum della formazione medica".

 

Questa iniziativa si inserisce tra le numerose attività del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche volte a esplorare il nesso tra salute e sostenibilità. Il Dipartimento infatti coordina due master universitari su questi temi e ha già integrato argomenti legati alla sostenibilità e alla salute globale all'interno del curriculum dei futuri medici del corso di laurea in Medicine and Surgery-MedInTo. "I nostri master universitari in Sustainability In Health e Health Impact Of Climate Change” dichiara il prof. Savino Sciascia, responsabile del programma dei Master “sono stati nati proprio con l'obiettivo di formare professionisti in grado di comprendere e affrontare le interconnessioni tra cambiamento climatico, salute pubblica e sostenibilità. Questi programmi si inseriscono in un più ampio impegno del nostro dipartimento a integrare queste tematiche critiche nella formazione sanitaria."

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 30 Ottobre, 2024

Vent'anni dalla scomparsa di Norberto Bobbio: al Campus Einaudi rivive lo studio del grande filosofo

Mercoledì 30 ottobre alle ore 16, al Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100, Torino) sarà inaugurato lo spazio dedicato allo Studio del Prof. Norberto Bobbio, allestito nei locali della Biblioteca Norberto Bobbio, al secondo piano (blocco C1). L’iniziativa è inserita nel palinsesto degli eventi che ricordano il ventennale della scomparsa del grande filosofo, a dieci anni dalla costituzione della biblioteca universitaria a lui dedicata.

 

Il nuovo spazio accoglie gli arredi dello storico studio nella casa di via Sacchi a Torino, mentre il patrimonio librario è stato accolto nella biblioteca del Centro Piero Gobetti. Negli scaffali delle librerie troveranno posto i libri scritti da Bobbio e quelli sull’opera del filosofo torinese posseduti dalla Biblioteca Norberto Bobbio. I libri andranno a costituire un fondo dedicato.

 

L’allestimento dello spazio, con oggetti e strumenti di lavoro utilizzati dal professore (donati dalla famiglia all’Ateneo di Torino), intende ricreare l’atmosfera di quello che era il suo studio, inserendolo nello stile architettonico innovativo del Campus Einaudi, con una vista eccezionale sul Lungo Dora, in un polo universitario che accoglie le ex Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche, dove Norberto Bobbio si è formato e ha lavorato.

 

Allievo di Gioele Solari, Norberto Bobbio è stato uno dei più influenti intellettuali italiani del Novecento. Ha insegnato Filosofia del diritto e, poi, Filosofia della politica all’Università di Torino. La sua riflessione è stata ispirata all'esigenza di coniugare le istanze della libertà individuale con quelle dell'eguaglianza sociale. Nel 1984 fu nominato Senatore a vita.

 

Il nuovo Studio - nato dalla collaborazione tra UniTo, la famiglia Bobbio, la Città di Torino e il Centro Piero Gobetti - non sarà solo un museo-ricordo del professore, ma anche un luogo vissuto, potendo ospitare alcune postazioni di lavoro per docenti in visita all’Università di Torino, che potranno quindi trascorre il loro periodo di visiting professor accolti in uno spazio e in un’atmosfera di grande prestigio.

 

Inoltre, lo spazio antistante allo studio, oltre a ospitare quotidianamente chi si reca in biblioteca per studiare, potrà periodicamente essere utilizzato per eventi culturali, come il già avviato Bobbio libri, ciclo di incontri di presentazioni di libri organizzato dalla Biblioteca.

 

* Si prega di confermare la presenza a ufficio.stampa@unito.it

** Programma in allegato 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 28 Ottobre, 2024

GaIA, un percorso educativo per bambini e bambine delle scuole primarie per comprendere rischi e opportunità dell'intelligenza artificiale. Partita la campagna di crowdfunding

Un’innovativa esperienza didattica per le scuole primarie extra-metropolitane di Torino e del cuneese per imparare a confrontarsi in modo critico e creativo con l’IA grazie alla realtà virtuale e il robot Pepper, è partita la campagna di crowdfunding GaIA.

 

“L'Intelligenza artificiale sarà una delle sfide più grandi che le nuove generazioni dovranno affrontare. Le sue potenzialità sono immense ma altrettanto sono i rischi derivanti da un suo poco consapevole uso. Con GaIA, vogliamo offrire alle bambine e ai bambini delle scuole primarie gli strumenti per sviluppare una relazione critica, matura e creativa con queste tecnologie. Per riuscirci però abbiamo bisogno del supporto di tutte le persone che condividono l’urgenza di fornire ai bambini le competenze culturali che permettano loro di gestire le sfide da cui dipenderà la qualità della loro esistenza” ha dichiarato la Prof.ssa Emanuela Guarcello, docente del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell’Università di Torino, e responsabile del progetto.

 

La campagna GaIA - GestiAmo in modo consapevole e creativo l’Intelligenza Artificiale è stata selezionata dall’Università di Torino con il bando Funds TOgether e si pone l’obiettivo di raccogliere 7.000 euro per estendere un percorso educativo innovativo già sperimentato in alcune scuole dell’area centrale di Torino ad almeno tre Istituti Comprensivi periferici, tra cui il David Bertrand di Piossasco, il Franco Marro di Villar Perosa, il Francesco Gonin di Giaveno e il Federico Sacco di Fossano. La campagna è attiva da pochi giorni ma ha già raccolto quasi 6.000 euro grazie al supporto di 139 donatori.

 

Un’esperienza didattica unica grazie alla realtà virtuale e al robot Pepper

 

Il progetto, sviluppato in team con Giorgio Borla e Antonio Falco del Laboratorio LIFE, laboratorio di ricerca e didattica nell'ambito delle tecnologie di Extended Reality di UniTo, e con Francesca Pileggi, prevede attività interattive che coinvolgono i bambini in esplorazioni virtuali e interazioni con un robot umanoide, grazie alle quali scopriranno i rischi e le opportunità dell'IA in modo ludico e accessibile.

 

“Per coinvolgere bambine e bambini abbiamo sviluppato un’esperienza didattica seria ma anche gioiosa” ha proseguito Emanuela Guarcello, che ha poi aggiunto “Tramite la realtà virtuale i bambini esplorano un’opera pittorica raffigurante la Pachamama (madre natura) trasformata in un ambiente 3D dove incontrano oggetti che li aiutano a riflettere sulla relazione tra tecnica ed essere umano fino ad arrivare all’intelligenza artificiale. Durante l’esplorazione i bambini saranno accompagnati dal robot Pepper che, con il supporto di ricercatori e docenti, li guiderà con indizi e suggerimenti a riflettere sui limiti, le potenzialità e le possibili regole dell'intelligenza artificiale”.

 

Il crowdfunding per coinvolgere le comunità scolastiche

 

Finanziando la campagna, i sostenitori possono votare la scuola che beneficerà di tale opportunità didattica. “Se raggiungeremo l’obiettivo del nostro crowdfunding, l’Università di Torino raddoppierà i fondi raccolti e così potremmo avviare il progetto GaIA in tre delle quattro scuole individuate. Ma il nostro sogno è di portare GaIA in tutti e quattro gli istituti, quindi aiutateci con una donazione a raggiungere e superare l’obiettivo! Dimostriamo quanto sia ampia la comunità di persone che vogliono prendersi cura in modo concreto del futuro delle nuove generazioni” è l’appello finale lanciato da Emanuela Guarcello.

 

Tramite le ricompense, i sostenitori della campagna possono infatti indicare la scuola che vorrebbero coinvolta nel progetto, ma anche beneficiare di opportunità uniche per toccare con mano l’esperienza di GaIA, per esempio incontrando i ricercatori oppure provando in prima persona un’esplorazione tramite la realtà virtuale.

 

Per sostenere la campagna basta selezionare GaIA - GestiAmo in modo consapevole e creativo l’Intelligenza Artificiale sulla piattaforma di crowdfunding Ideaginger.it, scegliere la ricompensa e completare la donazione.

 

A questo link sono disponibili materiali grafici e video del progetto.

 

Il crowdfunding dell’Università di Torino per sostenere la ricerca scientifica

 

L’Università di Torino ha selezionato GaIA - GestiAmo in modo consapevole e creativo l’Intelligenza Artificiale nell’ambito della terza edizione del bando Funds TOgether, sviluppato in collaborazione con Ginger Crowdfunding, che gestisce Ideaginger.it, la piattaforma di crowdfunding con il tasso di successo più alto in Italia.

 

L’obiettivo del bando, con cui sono già state supportate 13 campagne di crowdfunding, che hanno raccolto oltre 198.000 euro, è fornire ai ricercatori competenze specifiche per sviluppare campagne utili sia a raccogliere preziose risorse dedicate alla ricerca, sia a comunicare alla società civile il prezioso lavoro svolto quotidianamente in ateneo.

 

"L’Università di Torino ha intrapreso un’azione organizzata di valorizzazione della conoscenza e di divulgazione scientifica, anche attraverso l’iniziativa di crowdfunding," ha dichiarato Alessandro Zennaro, Vice-Rettore per la valorizzazione del patrimonio umano e culturale in Ateneo. "È un’opportunità per avvicinare sempre di più la ricerca scientifica alla cittadinanza, illustrandone gli obiettivi di medio-lungo termine, aprendo le porte dei laboratori dove ricercatrici e ricercatori lavorano, stimolando la curiosità della comunità e soprattutto mettendo in evidenza che i risultati della ricerca hanno ricadute immediate sulla vita quotidiana di tutti e tutte noi. GaIA è un progetto esemplare che mostra come ricerca, tecnologia, collaborazione internazionale e innovazione possano cambiare il futuro in meglio e per questo merita di essere sostenuto."

 

"Questa campagna è un’occasione di collaborazione e formazione anche per lo staff dell’Università di Torino, che mette a disposizione delle ricercatrici e dei ricercatori dell’ateneo le proprie competenze specialistiche in ambito fundraising e finanza alternativa," ha aggiunto Elisa Rosso, Direttrice della Direzione Ricerca, Innovazione e Internazionalizzazione di UniTo. "Ad esempio, lavoriamo per creare contatti, rafforzare reti di collaborazione e ricercare partner istituzionali e aziendali interessati a supportare il progetto e a svilupparlo anche nel futuro. Promuovere il crowdfunding è un’occasione per raccontare il valore della ricerca scientifica e sensibilizzare la comunità sul lavoro svolto in ateneo, che in questo caso permetterà di proseguire una preziosa attività di ricerca nel campo delle tecnologie dell’IA."

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 24 Ottobre, 2024
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