Aperte le iscrizioni alla nuova edizione del Master di Giornalismo, culture factory per la formazione avanzate tutte le novità

Per i prossimi due mesi, dal 30 maggio fino al 23 luglio, è possibile presentare la domanda di ammissione al Master in Giornalismo di Torino (www.mastergiornalismotorino.it) per il biennio 2018/2020 che partirà in autunno.

 

Questo Master in giornalismo è una culture factory per la formazione avanzata al giornalismo, per l’elaborazione di culture e pratiche professionali innovative, per la sperimentazione di nuove vie all’informazione. Un laboratorio per il giornalismo del presente che guarda al futuro e che per questo integra didattica d’eccellenza, ricerca di frontiera e abilità tecniche qualificate.  

 

A dirigere Futura (www.futura.news) sarà per il secondo biennio consecutivo Anna Masera, giornalista caporedattore e garante dei lettori de La Stampa, ex capo ufficio stampa della Camera dei Deputati. È stata web editor e poi la prima social media editor in Italia, scelta a Montecitorio per la sua forte competenza nella comunicazione digitale.

 

Il nuovo direttore scientifico sarà invece Cristopher Cepernich, sociologo dei media e della politica, che succede a Franca Roncarolo. Cepernich insegna Sociologia della comunicazione al Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. Dirige l’Osservatorio sulla Comunicazione Politica e Pubblica di UniTo ed è co-responsabile scientifico del gruppo di ricerca Policom.Online sulla comunicazione digitale.

 

È un Master di primo livello intitolato a Giorgio Bocca, l’unico nel Nord-Ovest riconosciuto dall'Ordine nazionale dei giornalisti: questo significa che il biennio - durante il quale sono previsti stage presso redazioni professionali - sostituisce il periodo di due anni di praticantato previsto dalla legge per sostenere l'esame di Stato e conseguire il titolo professionale.

 

Durante il biennio 2016/2018 il Master ha introdotto laboratori dedicati al data-journalism e alle visualizzazioni grafiche, al fact-checking e al debunking, al giornalismo economico-finanziario e al giornalismo scientifico; ha spinto sul fronte della multimedialità e dell’innovazione, con i laboratori dedicati alla narrazione multimediale sui social media e al brand-journalism (dall’area dell’ufficio stampa alla comunicazione istituzionale).

 

Il Master collabora da sempre con i principali media nazionali attraverso accordi di stage e diversi studenti hanno ottenuto collaborazioni già dopo il primo anno. Conta oggi in particolare sul sostegno del gruppo editoriale Gedi attraverso le sue testate giornalistiche di punta, La Stampa e La Repubblica.

 

Il Master collabora con La Stampa (con web doc, articoli per il portale LaStampa.it e di recente per la pubblicazione di un progetto universitario di fact-checking in occasione delle elezioni politiche), e con il sito di Repubblica Torino (per il quale cura il canale Young Turin dedicato ai giovani).

 

Dallo scorso biennio dialoga anche con realtà d’eccellenza internazionali - dalla scuola di giornalismo della Columbia University di New York all’Ethical Journalism Network di Londra - ed è sempre in cerca di nuove forme di collaborazione per allargare gli orizzonti degli studenti.

 

Nel programma didattico, per conoscere realtà giornalistiche innovative e avere opportunità di incontri, sono previsti viaggi-studio a Milano, a Roma e al festival di giornalismo internazionale di Perugia.

Come candidarsi

Possono candidarsi tutti gli studenti già in possesso di una laurea triennale o i laureandi di tutte le classi di laurea, a condizione che conseguano il titolo entro il termine di presentazione della domanda online di ammissione alla selezione.

L'età dei candidati non dovrà essere superiore ai 35 anni compiuti alla scadenza del termine della domanda di iscrizione.

I posti disponibili sono venti e la scadenza per presentare domanda di ammissione è il 23 luglio.

 

Il Bando è scaricabile dal sito www.mastergiornalismotorino.it. Secondo quanto previsto nel “Quadro di indirizzi” dell’Ordine nazionale dei Giornalisti una prima selezione avverrà sulla base dell’analisi del curriculum vitae e dei titoli. Seguiranno prove scritte e orali. Il costo del Master è di 18.000,00 euro per i due anni. Sono garantite dal Master un alto numero di borse di studio o in alternativa, esenzioni dei costi, pari al 20 per cento delle somme totali versate dagli studenti. Le borse di studio saranno assegnate secondo criteri indicati in apposito bando che sarà pubblicato sul sito del www.mastergionalismotorino.it prima dell’inizio dello svolgimento delle prove di selezione.

L'offerta

L’ottava edizione 2018/2020 corrisponde a 88 crediti formativi universitari (Cfu) e prevede nel biennio 300 ore di didattica frontale universitaria1700 ore di laboratori giornalistici5 mesi di stage (2 nel primo anno, 3 nel secondo), una prova finale.

 

Il mondo del giornalismo è nel mezzo di un cambio di paradigma e il Master ha, tra i suoi compiti, quello di formare giornalisti preparati all’aggiornamento continuo, integrando i diversi linguaggi di comunicazione resi possibili dalle diverse piattaforme disponibili. Il Master fornisce agli studenti le conoscenze e le competenze fondamentali della professione giornalistica. Gli studenti saranno messi in grado di scrivere articoli, realizzare foto notizie e produrre servizi radiotelevisivi, oltre che di praticare le tecniche del giornalismo digitale.

 

L’obiettivo è dare agli aspiranti giornalisti iscritti al Master gli strumenti culturali, tecnici e professionali per poter operare con adeguate competenze. Sono allora oggetto di formazione ed esercitazione anche conoscenze avanzate in merito al funzionamento degli algoritmi applicati al campo informativo, dei bot come amplificatori di viralità negli ecosistemi della comunicazione digitale, nonché delle implicazioni dell’intelligenza artificiale su produzione e consumo di contenuti. Saranno infine esplorati i nuovi modelli imprenditoriali per la sostenibilità del settore.

Il Master offre un percorso di specializzazione basato sia su docenze universitarie che trasferiscono le conoscenze teoriche necessarie a misurarsi con la complessità del giornalismo contemporaneo; sia sull’addestramento all’utilizzo delle competenze pratiche e operative per la realizzazione di prodotti editoriali online e dell’audiovisivo (tecniche di conduzione, stand-up, riprese e montaggio per la televisione e i video digitali; tecniche di scrittura, conduzione e produzione per la radio e il podcasting), con un focus particolare sul giornalismo economico – scientifico. I tutor sono tutti professionisti eccellenti nel loro campo.

Laboratori e progetti

Il Master si confronta con la realtà del territorio torinese e le sue testate sono Futura Magazine, quindicinale in formato pdf, e il sito Futura News www.futura.news, aggiornato tutti i giorni, dove si trovano i link ai canali social, i video Youtube, le foto gallery e le puntate podcast della radio, oltre al link al magazine in pdf.

 

I laboratori radiotelevisivi realizzano notiziari tradizionali (registrati negli studi di Cinedumedia) e format sperimentali. Il laboratorio televisivo dispone di un proprio canale YouTube mentre il notiziario e le trasmissioni speciali radiofoniche sono realizzate anche in collaborazione con l’emittente di Ateneo Radio 110.

Inoltre gli studenti frequentano anche un laboratorio dedicato al lavoro del giornalista negli uffici stampa e nella comunicazione istituzionale, che poi viene messo in pratica sul campo grazie ad accordi di sponsorizzazione o di partnership da parte di amici del Master come la Compagnia di San Paolo, l’Eni, il Salone del Libro e il Circolo dei Lettori, il Festival internazionale di giornalismo di Perugia, il Festival della Tv di Dogliani, il festival del giornalismo alimentare, e la stessa università di Torino.

Per informazioni

Segreteria Master in Giornalismo di Torino 'Giorgio Bocca'

Via Roero di Cortanze 5, 10124 Torino

Phone:  (+ 39) 011 6704888

Info-mail: giornalismo@corep.it  | formazione@corep.it

Phone: (+39) 011 670 48 88

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 25 Maggio, 2018

Torino e il Piemonte ripartono dall’industria 4.0 - il progetto di Politecnico e università di torino primo nella graduatoria del mise per l’assegnazione dei fondi per il competence center

Torino, 25 maggio 2018 – Ieri il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso nota la classifica dei Competence Center ammessi al finanziamento previsto dal bando chiuso un mese fa: la proposta della cordata piemontese centrata sull’Advanced Manifacturing nei settori automotive e aerospazio, composta da Politecnico di Torino e Università di Torino unitamente a 24 aziende private che hanno aderito con una manifestazione di interesse, ha ottenuto il primo posto, seguita da Politecnico di Milano, Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Padova, Federico II di Napoli, CNR e La Sapienza di Roma.

Ma questa non è l’unica buona notizia. Il Mise ha infatti comunicato che allo stanziamento iniziale di 40 milioni di euro ha aggiunto altri 33 milioni – di cui 13 destinati ai progetti del Sud Italia.

Nelle prossime settimane ogni singolo parternariato dovrà affrontare la negoziazione con il Ministero per la stesura definitiva dei progetti dettagliando impegni economici, obiettivi e tempi di realizzazione per consentire l’emanazione del decreto di concessione.

Hanno aderito al progetto piemontese: 4D Engineering S.r.l., Agilent Technologies S.p.A., aizoOn Consulting S.r.l., Altran Italia S.p.A., Cemas Elettra S.r.l., Consoft Sistemi S.p.A., Eni S.p.A., FCA Italy S.p.A., Fev Italia S.r.l., GE Avio S.r.l., GM Global Propulsion Systems-Torino S.r.l., Illogic S.r.l., Iren S.p.A., ItaldesignGiugiaro S.p.A., Leonardo S.p.A., Merlo S.p.A., Prima Industria S.p.A., Reply S.p.A., Siemens S.p.A., SKF Industrie S.p.A, SPA Michelin Italiana, STMicroelectronics, Thales Alenia Space Italia S.p.A., TIM S.p.A.

Il Centro di Competenza metterà a disposizione delle aziende “linee pilotainnovative per diverse tecnologie manifatturiere e costituirà un punto di riferimento in tutti gli ambiti ad esse collegati (p.es. Big Data, Internet of Things, robotica, fotonica, cybersecurity, nuovi materiali, efficientamento energetico dei processi), inclusa l’organizzazione del lavoro e della produzione

Una delle novità su cui questa nuova infrastruttura votata all’innovazione di prodotto verrà misurata, è legata alla vocazione a svolgere attività di sviluppo che, partendo dai risultati della ricerca di base svolta nelle Università, siano rivolte alla produzione ed alla certificazione della stessa. In maniera sinergica rispetto alla più ampia iniziativa europea della Knowledge and Innovation Community sull’Advanced Manufacturing, il Centro di Competenza si prefigge fin d’ora lo scopo di portare lo sviluppo di nuovi prodotti ad un livello di maturazione tecnologica prossimo al mercato, rendendo più rapida per le imprese la transizione verso i nuovi paradigmi produttivi.

 

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha dichiarato: "Si tratta di un ottimo risultato per il sistema universitario e socio-economico del nostro territorio. Da qui il nostro sistema manifatturiero può ripartire mirando ad essere sempre più competitivo grazie alla sinergia tra università, centri di ricerca, sistema delle aziende e piccole medie imprese. Torino si fonda sul manifatturiero e dalla manifattura avanzata potrà ripartire"

 

“Siamo molto soddisfatti di questo risultato” dichiara il Rettore dell’Università di Torno, prof. Gianmaria Ajani “che pone gli Atenei torinesi come motore dell’innovazione del tessuto industriale italiano. L’azione congiunta di Università e Politecnico offre un panorama di competenze che ci colloca ai vertici nazionali. Il progetto spazia infatti in tutti gli aspetti utili per le imprese del futuro, scienza e tecnologia dei materiali, l’ingegneria, l’informatica e l’energia, ma anche la sociologia, l’economia e le scienze umane. Per l’Industria 4.0 non sono necessari solo macchine e robot, ma occorre soprattutto far crescere una nuova cultura del lavoro, individuare nuovi modelli organizzativi e nuove opportunità di business per le aziende. Su questi temi, l’Università di Torino è pronta”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 25 Maggio, 2018

Una versione ingegnerizzata della proteina SEMA3A è un efficace farmaco anti-tumorale

Uno studio di ricercatori dell'Università di Torino e dell’Istituto di Candiolo, FPO – IRCCS, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Science Translation Medicine, descrive le proprietà farmacologiche di un nuova proteina sintetica (Semaforina 3A A106K) capace di normalizzare i vasi tumorali.

 

I vasi sanguigni dei tumori solidi sono caratterizzati da molteplici anomalie strutturali e funzionali. Pertanto, la normalizzazione vascolare può rappresentare una strategia antitumorale innovativa finalizzata a favorire il rilascio di farmaci e a migliorare l'ossigenazione intratumorale, riducendo così la disseminazione metastatica. Nella sua versione naturale, la proteina semaforina 3A (SEMA3A), in precedenza identificata come una molecola capace di normalizzare i vasi tumorali, non si è rivelato un candidato terapeutico ottimale a causa di alcuni suoi effetti collaterali. 

 

Per ovviare a questo inconveniente, la ricerca condotta dai ricercatori dell’Università di Torino e dell’Istituto di Candiolo, FPO –IRCCS, guidati dai Proff. Guido SeriniEnrico Girando e Luca Tamagnone ha progettato e realizzato una versione mutata della SEMA3A priva di effetti collaterali, ma pienamente in grado di normalizzare i vasi tumorali.

 

Guido Serini, Enrico Giraudo e Luca Tamagnone, docenti dell’Università di Torino e direttori di tre laboratori di ricerca dell’Istituto di Candiolo, FPO - IRCCS, hanno inoltre dimostrato la capacità della SEMA3A mutante di inibire la progressione metastatica e di potenziare l’efficacia della chemioterapia convenzionale in modelli murini di carcinoma del pancreas.

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 24 Maggio, 2018

Sguardi e narrazioni sulla violenza maschile nelle relazioni intime

Domani, mercoledì 16 maggio 2018, dalle ore 9 alle 17.30, nell'Aula 1 del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100) si svolge il convegno Sguardi e narrazioni sulla violenza maschile nelle relazioni intime, organizzato dal Dipartimento di Culture, Politica e Società e dall’Osservatorio MUSIC (Mutamento Sociale e Innovazione Culturale) dell’Università di Torino con il patrocinio di Regione PiemonteCittà di Torino e la collaborazione dell’Osservatorio sulla Comunicazione Politica, del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione e del CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere) di UniTo.

 

Durante la mattinata intervengono Sveva Magaraggia (Università di Milano Bicocca), Elisa Giomi (Università di Roma Tre), Federica Santangelo (Università di Bologna), Monica Cerutti (Assessora alle Pari Opportunità Regione Piemonte), Marco Giusta (Assessore alle Politiche di genere, politiche LGBT+, politiche per l'accessibilità Comune di Torino), Milena Boccadoro (Ordine dei Giornalisti), Monica Lanfranco (giornalista e formatrice), Anna Zucca (Associazione Donne & Futuro) e Domenico Matarozzo (Associazione Il Cerchio degli Uomini).

 

Nel pomeriggio invece, a partire dalle ore 14.30, i lavori proseguono con presentazioni di ricerche condotte all’interno dell’Università di Torino sul tema della violenza seguite da una tavola rotonda con stakeholder e associazioni.

 

Il convegno vuole essere un’occasione di confronto tra chi all’Università fa ricerca sulla violenza e chi opera sul territorio, per capire a che punto sono le azioni di contrasto alla cultura della violenza, per stimolare narrazioni diverse sulla violenza maschile, per aiuto professionale alle donne a uscire dal male quotidiano con azioni concrete di intervento.

 

Le donne che subiscono violenza nelle relazioni intime fanno fatica a raccontare ciò che accade nella loro vita quotidiana. I dati Istat dell’ultima indagine sulla violenza segnalano un 40% di donne che, malgrado la gravità della loro situazione, non parlano con nessuno della violenza che stanno subendo dal partner maltrattante. Ci sono parole, invece, che amplificano il male. Sono le parole che legittimano e giustificano la violenza maschile, che passano nel discorso pubblico, spesso veicolate dai media – sempre più social – e riecheggiate nelle campagne pubblicitarie.

Università degli Studi di Torino - Campus Luigi Einaudi 100 A Lungo Dora Siena 10153 Torino
Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 15 Maggio, 2018

Foto/Comunicato - Firmato accordo UniTo-Iren per la ricerca: studio di nuovi modelli di mobilità elettrica in area urbana

In attuazione della Convenzione Quadro di collaborazione per la ricerca tra l'Università degli Studi di Torino e Iren S.p.A., il Rettore Gianmaria Ajani e il Presidente Paolo Peveraro hanno siglato oggi, lunedì 14 maggio 2018 nel Salone del Rettorato, il primo accordo attuativo che prevede il finanziamento di quattro borse di studio per studenti dell’Università e del Politecnico di Torino finalizzate all’Individuazione di nuovi modelli di mobilità elettrica in contesti urbani ad alta densità abitativa.

 

Sono intervenuti:

Gianmaria Ajani – Rettore -Università degli Studi di Torino

Paolo Peveraro – Presidente Iren S.p.A.

Germano Paini – Responsabile del Progetto Innovazione e Competitività - Università degli Studi di Torino

 

L’avvento di nuove forme di mobilità urbana, l’auto elettrica e le prospettive dell’auto a guida autonoma, generano un ulteriore passaggio trasformativo di cui è difficile ad oggi immaginare gli effetti e gli impatti. In particolare per la mobilità elettrica, le infrastrutture di ricarica e i servizi ad esse collegati, i modelli di business sono ancora molto fluidi e in buona parte da scrivere.

In questo contesto si colloca la challange che Iren propone agli studenti di Torino e che animerà il Contamination Lab Torino per dare alcune risposte alle richieste di innovazione della nuova mobilità.

 

“La collaborazione con Iren - ha dichiarato il Rettore Gianmaria Ajani - è un’opportunità rilevante per la ricerca universitaria e per la formazione che offriamo ai nostri studenti e laureati. In particolare, l’interesse di Iren per i percorsi interdisciplinari ci ha portato a ritenere importante allargare le opportunità delle borse di studio agli studenti dei due Atenei utilizzando il Contamination Lab Torino che le due università hanno costituito vincendo il bando Miur”.

 

Il Presidente di Iren Paolo Peveraro ha affermato: “La nostra azienda ritiene la collaborazione con le eccellenze formative e di ricerca, come le Università torinesi, un driver strategico per la crescita dell’impresa. In particolare sulla mobilità elettrica Iren intende giocare un ruolo da protagonista facendo leva sulle eccellenze del territorio e sulla capacità di fare squadra con il mondo della ricerca e dell’innovazione. In questo quadro la città di Torino diventerà il centro operativo delle attività di e-mobility dell’intero Gruppo”.

Quattro borse di studio per la challenge sulla mobilità elettrica in area urbana

L’Università di Torino e Iren invitano gli studenti del Sistema Universitario Torinese (UniTO e PoliTO) a portare il loro contributo per progettare le nuove opportunità per la mobilità elettrica in area urbana, costituendo team interdisciplinari.

La formazione dei team che concorreranno alle quattro borse di studio per complessivi 50.000 euro, assegnate da una Commissione mista Iren, UniTOe PoliTO, è affidata al Contamination Lab Torino che avrà il compito di organizzare il laboratorio propedeutico e la selezione del team vincitore, che potrà sviluppare la tematica, in partnership con Iren, nell’ambito del Progetto Innovazione e Competitività dell’Università di Torino.

 

Il Contamination Lab Torino - iniziativa congiunta dell’Università degli Studi e del Politecnico di Torino - è un luogo di incontro tra studenti universitari e dottorandi di discipline diverse in cui la contaminazione e l’incrocio di conoscenze e punti di vista diversi permette di sperimentare nuovi modelli di apprendimento e di sviluppare progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale e sociale in stretto raccordo con il territorio.

 

Ulteriori informazioni sulla Challenge sono disponibili sul sito del Contamination Lab Torino:

Al fine di presentare la Challenge e l’intero percorso per l’assegnazione delle quattro borse individuali è organizzato un incontro informativo che si terrà presso la sede del Contamination Lab, Cortile del Rettorato, Via Verdi 8, il 28/05/2018 alle 14.30.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 14 Maggio, 2018

2 anni di UniToGO, il green office dell'Università di Torino: dati, azioni e community - comunicato stampa

Oggi, giovedì 10 maggio alle ore 14.00 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (Via Verdi 9, Torino) il Rettore Gianmaria Ajani ha aperto i lavori dell’evento UniToGO+2, il confronto aperto per condividere le azioni svolte da UniToGO - Unito Green Office, nei suoi primi due anni di attività e per comunicare i risultati raggiunti, raccogliere le suggestioni relative alle linee di indirizzo future, confrontarsi sulle difficoltà riscontrate e comprendere quali sono i passi da fare per superarle.

 

Sono intervenuti:

  • Teresa Piergiovanni - Presidente del Consiglio degli Studenti
  • Egidio Dansero - Delegato del Rettore alla Sostenibilità Ambientale e Coordinatore di UniToGO
  • Marco Marocco, Vice Sindaco della Città Metropolitana
  • Federico Mensio, Coordinatore VI Commissione Consiliare (Ecologia e ambiente), Comune di Torino
  • Roberto Ronco, Direttore Ambiente, governo e tutela del territorio, Regione Piemonte
  • Angelo Robotto, Direttore generale Arpa Piemonte
  • Christian Aimaro, Presidente Amiat
  • Giovanni Rabino, Direttore servizio TPL – GTT
  • Debora Fino, Green Team, Politecnico di Torino
  • Riccardo D’Elicio, Cus Torino

 

L’evento si chiuderà in serata con lo spettacolo teatrale Blue Revolution, (ore 21 – Cavallerizza Reale) una riflessione critica sull'economia ai tempi dell'usa e getta. Lo spettacolo è stato scritto e messo in scena da ex studenti dell'Università di Torino aderenti al progetto Pop Economix e collegati al Social Community Theatre Centre -SCT Centre (responsabile scientifico Prof. Alessandro Pontremoli del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino).

 

“L’Ateneo è fortemente impegnato per la sostenibilità ambientale che rientra a pieno titolo tra gli obiettivi del nostro Piano Strategico” ha dichiarato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università “ed è sempre più attivo nelle reti internazionali e nazionali, a partire dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile. Due anni fa, catalizzando gli stimoli provenienti da tutta la comunità accademica, abbiamo voluto dare concretezza e sistematicità a questo impegno con l’avvio sperimentale del progetto UniToGO e la nomina di un Delegato del Rettore alla Sostenibilità Ambientale. Con la recente riorganizzazione abbiamo fatto un ulteriore passo avanti trasformando UniToGO in una Unità di Progetto della neonata Direzione Amministrazione e Sostenibilità. La sostenibilità ambientale diventa quindi sempre più organica ad UniTo, facilitando il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione concreta dei nostri impatti sul territorio, grazie al contributo di tutta la comunità”

“I primi due anni di attività sono stati densi di impegno e soddisfazioni e non privi di difficoltà” ha spiegato Egidio Dansero, Delegato del Rettore alla Sostenibilità Ambientale “ La sfida di operare con numeri come quelli di UniTo è ambiziosa… siamo una comunità di quasi 80.000 persone, abbiamo 120 edifici distribuiti sul territorio cittadino e 8 sedi extrametropolitane per oltre 1 milione di metri quadrati. In prospettiva, oltre a rafforzare le positive collaborazioni attive con gli Enti locali e le società di servizi, ci piacerebbe costituire dei gruppi territoriali di UniToGO presso ciascun polo dell’Ateneo. Partendo dai soggetti già attivi - associazioni, coordinamenti, gruppi di lavoro, singoli docenti e studenti - opereremo in stretta sinergia con i referenti dei poli dell'Amministrazione, nella convinzione che "dal basso" si possano più facilmente individuare problematiche e possibili soluzioni, grazie alla conoscenza degli spazi consentita dal vivere quotidiano dei luoghi. Abbiamo seminato bene, ora vogliamo radicarci in tutte le sedi e oggi avviamo in particolare la collaborazione “locale”.

 

 “Raccontare i grandi temi contemporanei attraverso le piccole storie individuali che hanno fatto la Storia con la “S” maiuscola” ha affermato Alessandro Pontremoli Responsabile scientifico del Social Community Theatre Centre (Dip. di Studi Umanistici) “è uno degli obiettivi del Social Community Theatre Centre (SCT Centre). Negli ultimi anni, attraverso il teatro, abbiamo coinvolto decine di comunità in tutta Europa e in alcuni paesi dell’Africa sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità individuale nei confronti del nostro pianeta. La collaborazione con l’associazione Pop Economix sullo spettacolo Blue Revolution si situa nel solco di questo processo di coinvolgimento attivo delle comunità attraverso i linguaggi dello spettacolo.

Il Teatro Sociale di Comunità è una metodologia di eccellenza nata qui a Torino e ad oggi è stata diffusa in 13 paesi europei, con la supervisione dell’SCT Centre, Dipartimento di Studi Umanistici, UniTo.

Le cifre dei primi risultati

Le azioni si sviluppano lungo tre direttrici complementari per conoscere (costruire una base di dati condivisa sulla sostenibilità ambientale e sulle buone pratiche interne a UniTo, nazionali e internazionali), coinvolgere (potenziare il networking interno a UniTo ed esterno con gli attori di rilievo a scala locale, nazionale e internazionale e soggetti interessati a trasferire e condividere conoscenza scientifica e tecnologica con attori del territorio) ecambiare (progettare e realizzare interventi di riduzione concreta dell’impatto ambientale). 

I primi risultati in cifre, sono rilevanti:

Conoscere

  • 17.500 risposte all’indagine sugli spostamenti casa-università della comunità di UniTo condotta con il Coordinamento Nazionale dei Mobility Manager delle Università Italiane;
  • quasi 80% acquisti pubblici ecologici sul totale degli acquisti effettuati nelle categorie merceologiche per cui il Ministero dell’Ambiente ha definito i “Criteri Ambientali Minimi”.

Coinvolgere & comunicare

  • oltre 4.000 persone coinvolte in diverse iniziative tra seminari, convegni, workshop, corsi di formazione, pedalate sulle ciclabili cittadine, cineforum, campagne nazionali e locali di sensibilizzazione (M’illumino di meno, Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, Settimana Europea dei Rifiuti, Festival dello sviluppo sostenibile, Terra Madre…);
  • 2° posto tra le Università italiane (55° su 619 università partecipanti da 75 paesi di tutto il mondo) nella classifica UI Green Metric World University Rankings, iniziativa internazionale nata nel 2010 per valutare la sostenibilità ambientale degli Atenei a livello globale;
  • 8 reti internazionali e nazionali (International Sustainable Campus Network; European University Association; Green Office Movement; UniTown Network of excellence for University Cities; Regional Networks for Sustainable Procurement; Sustainable Development Solutions Network; Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile; Rete Acquisti Pubblici Ecologici della Città Metropolitana di Torino).

Cambiare

  • oltre 9 milioni di € il valore stimato del capitolato eco-innovativo per la nuova concessione del servizio di distribuzione automatica di alimenti e bevande in tutto l’Ateneo (60 edifici, 236 distributori automatici, 9 erogatori di acqua di rete);
  • oltre 20.000 persone possono fare la raccolta differenziata dei rifiuti. Servizio avviato nel 2017 al Campus Luigi Einaudi e alle sedi di San Salvario e del centro città (16 sedi complessive);
  • 100% energia elettrica da fonti rinnovabili. Da maggio 2016 Unito, tra energia autoprodotta e acquistata con l’opzione “verde”, non consuma più energia da fonti fossili per la fornitura elettrica.
UniToGO in breve

UniToGO è un’Unità di progetto della Direzione Amministrazione e Sostenibilità e, allo stesso tempo, un progetto, un processo e un contesto di confronto, coordinamento e programmazione con funzione di raccordo tra le Linee strategiche, il Rapporto di sostenibilità, la Cattedra Unesco in sviluppo sostenibile e gestione del territorio e gruppi di lavoro per la promozione di piani, progetti e azioni concrete.

L’obiettivo, formalizzato nel Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale di Ateneo 2018-2020, è la riduzione dell’impatto ambientale dell’Università, coinvolgendo l’intera comunità universitaria.

Coordinata da un Delegato del Rettore per la sostenibilità ambientale (prof. Dansero), l’attività di UniToGO è condotta da cinque gruppi di lavoro, composti da tre co-referenti (uno per ognuna delle tre componenti: docenti, personale t/a, studenti) e da assegnisti/e e borsisti/e di ricerca e studenti e studentesse. I gruppi di lavoro sono aperti alla partecipazione non solo di tutta la comunità universitaria ma anche di esperti e interessati esterni all’Università, in particolare degli enti e delle organizzazioni con cui UniToGO collabora (Comune, Città Metropolitana, Arpa, Amiat, Gtt…).

Gli obiettivi dei gruppi tematici

  • acquisti pubblici ecologici: aumento della quota di acquisti ecologici sul totale degli approvvigionamenti di Ateneo
  • cibo: miglioramento della qualità e sostenibilità del cibo consumato in Ateneo
  • energia: miglioramento dell’efficienza energetica, diminuzione dei consumi
  • mobilità: incentivazione della mobilità sostenibile per la comunità universitaria
  • rifiuti: potenziamento della raccolta differenziata e gestione del ciclo dei rifiuti

 

Per informazioni: http://www.green.unito.it/;

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 10 Maggio, 2018

Le conseguenze della carenza energetica negli Sport - domani venerdì 11 maggio alle ore 9.00 Aula Magna Dogliotti

Domani venerdì 11 maggio 2018, dalle ore 9.00, nell’Aula Magna A. M. Dogliotti, (C.so Bramante 88, Torino), si terrà il ConvegnoLe conseguenze della carenza energetica negli Sport: ossa, cuore, performance e altro”, organizzato dalla Commissione Regionale Pari Opportunità di concerto con gli Assessorati allo Sport e alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, in collaborazione con l’Associazione Pr.A.To. (Prevenzione Anoressia Torino) e l’Università degli Studi di Torino.

 

La Commissione Regionale Pari Opportunità ha avviato, a partire dal 2016,  un intenso lavoro sui Disturbi del Comportamento Alimentare -anoressia - bulimia e disturbo da binge eating - patologie di genere, estremamente complesse che hanno un impatto pesante sulla qualità della vita di chi ne soffre e delle loro famiglie e che, se non curati, possono compromettere la salute, causando disturbi gravi e comportare un rischio significativo di morte prematura (è la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradale per le giovani ragazze). Il fenomeno è in aumento anche nella popolazione maschile, arrivando a percentuali del 15%. In Piemonte, secondo i dati del Centro regionale per lo studio e la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare, il fenomeno interessa, con diversi livelli di gravità, 14.500 adolescenti. La Commissione ha promosso convegni e incontri di sensibilizzazione e di formazione in tutto il Piemonte, grazie alla collaborazione degli Ordini dei Medici e di tutti gli specialisti presenti oggi sul territorio piemontese, indirizzati soprattutto ai Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, le figure professionali che hanno la possibilità di intercettare per primi la patologia e avviare così un percorso di cura.

La Presidente Maria Peano dichiara “Abbiamo cominciato a lavorare sulla prevenzione affrontando l’argomento attraverso interventi nelle scuole e con un concorso fotografico che si chiuderà a fine mese e l’11 maggio tratteremo il problema in ambito sportivo. Le attività sportive, come è noto, sono molto importanti per il benessere e la salute, ma, quando la leggerezza diventa strategica per migliorare le   prestazioni il rischio di incorrere in carenze nutrizionali e di avere problemi a livello di tessuti ed apparati, con ricadute anche sulla “performance”, può essere molto alto. Abbiamo ritenuto necessario promuovere un convegno di formazione-informazione aperto a tutte le professioni sanitarie con l’intento di coinvolgere soprattutto chi forma i futuri atleti, i medici dello sport e la facoltà di scienze motorie”

La Relativa Carenza Energetica negli Sport (RED.s, “Relative Energy Deficiency in sport”) inquadra una serie di alterazioni di rilievo clinico dovute allo squilibrio tra l'apporto nutrizionale, carente in senso assoluto o relativo, e un importante impegno psico-fisico. Riguarda soprattutto le ragazze, ma può interessare per alcuni aspetti anche  i maschi.

Nelle ragazze la prima manifestazione è l'amenorrea, importante segnale di un disagio generale dell’organismo a cui può corrispondere anche una riduzione delle prestazioni sportive. Altre conseguenze vi possono essere a livello cardiovascolare (alterazione del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa) e a livello osseo, queste ultime ben definite nella “Triade delle atlete” (carenza nutrizionale, amenorrea, osteoporosi) di particolare rilievo nelle adolescenti. Il tessuto osseo raggiunge il culmine del rafforzamento (picco di massa ossea) sul finire dell’adolescenza / prima giovinezza per gli alti livelli dei “fattori di crescita” che stimolano la formazione, e per gli ormoni ovarici (estrogeni) che frenano il riassorbimento. Già a partire dai 18-20 anni i “fattori di crescita” tendono fisiologicamente a ridursi, per poi decrescere più nettamente dai 25 e ancor più dai 35, per processi dipendenti dall’età. La sottonutrizione e la carenza energetica inibiscono i “fattori di crescita” e possono bloccare la funzione ovarica (amenorrea), determinando una perdita che non solo costituisce la premessa per l’osteoporosi postmenopausale, ma anche provocarla in anni giovanili. Ciò si verifica nelle amenorree da sottopeso, comprese quelle legate al relativo eccesso di attività fisica e soprattutto nelle forme di anoressia più frequenti tra le ragazze che praticano gli sports che favoriscono l’ipersnellezza. Un accurato studio di tre gruppi di giovani atlete indica che quelle con amenorrea ipoestrogenica presentano fratture da stress 5 volte di più, e 10 volte di più quando vi sia anoressia. L’anoressia è particolarmente penalizzante per il tessuto osseo nelle adolescenti. Già nei primi 18 mesi di malattia il rischio di frattura aumenta del 60%. Inoltre, in caso di cronicizzazione può essere penalizzata la crescita staturale, perdendo comunque gli anni più favorevoli per il rafforzamento delle ossa.

Buona parte dei farmaci che riportano le mestruazioni (molti estro-progestinici contraccettivi compresi), non agiscono favorevolmente sui “fattori di crescita” e sul tessuto osseo.

È indispensabile, sia per le ossa sia per contrastare le potenziali conseguenze negative a livello cardiovascolare, un sollecito recupero del peso e dei flussi mestruali spontanei. Ciò tramite interventi terapeutici d’ordine psicologico e nutrizionistico tanto più efficaci quanto più precoci, anche in grado di individuare i casi iniziali o a forte rischio di anoressia, prevenendone la cronicizzazione e le deleterie conseguenze (tra cui una mortalità 5-10 volte superiore rispetto alle pari età).

Al fine di facilitare un intervento diagnostico-terapeutico precoce, molto importante è la sensibilizzazione sui primi sintomi (perdita di peso, amenorrea) di medici, allenatori, insegnanti, genitori, e anche dei ragazzi stessi che devono essere informati delle conseguenze sfavorevoli del sottopeso e portati ad una maggiore attenzione alle esigenze del proprio organismo.

Nonostante questi rischi e l’assoluta necessità di provvedimenti tempestivi, siano documentati da molte decine di studi scientifici, l’argomento è poco noto tra i medici, e quasi ignorato tra gli “addetti ai lavori” negli ambiti dello sport sia agonistico che amatoriale. E’ opportuna e urgente una sensibilizzazione. Questo è il parere unanime dei numerosi medici (specialisti in medicina sportiva, endocrinologi, ginecologi, traumatologi, nutrizionisti, pediatri, psichiatri) che, con differenti ruoli (moderatori, relatori, partecipanti alla tavola rotonda), daranno vita al Convegno.

 Il Convegno è rivolto a una platea molto ampia di medici e, soprattutto, di esponenti del mondo dello sport e della danza: allenatori, nutrizionisti, responsabili a vari livelli di istituzioni, associazioni, gruppi, società, scuole.

 

Intervengono gli Assessori allo Sport, alle Pari opportunità e alla Sanità della Regione Piemonte, esponenti della Commissione Regionale Pari Opportunità e del mondo sportivo piemontese (CONI, CUS, UISP).

 

crpo@regione.piemonte.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 10 Maggio, 2018

Il bilancio pop della città di Torino: i cittadini al centro - domani venerdì 4 maggio dalle 8.30 Aula Rossa Scuola Management ed Economia

Domani venerdì 4 maggio dalle ore 8.30, nell’Aula Rossa della Scuola di Management ed Economia (Corso Unione Sovietica 218/bis), sarà presentata la seconda edizione del Bilancio POP della Città di Torino, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Management dell'Università di Torino, grazie al progetto di dottorato sviluppato dal Dott. Valerio Brescia e dalle indicazioni del comitato scientifico (Prof. Paolo Biancone, prof.ssa Silvana Secinaro).

La Città di Torino ha da sempre posto massima importanza al coinvolgimento dei propri cittadini e al contributo che essi possono fornire nella gestione della cosa pubblica, ne sono esempio i tanti strumenti di partecipazione attivi, fra i quali ricordiamo DecidiTorino, una piattaforma on line su cui i torinesi possono proporre nuove iniziative e votare i progetti avanzati dalla Città, e il Progetto Co-City in cui la Città definisce un progetto da sviluppare congiuntamente al cittadino che vi partecipa attivamente.

La partecipazione dei cittadini, in tutte le molteplici forme in cui essa si può sviluppare, è un elemento necessario alla coesione sociale e alla tenuta della democrazia. Già nel 1835 Alexis de Tocqueville, nel suo La Democrazia in America, la riteneva l’unico antidoto in grado di contenere l’intervento dello Stato nei diversi ambiti della società. Lo ribadiva Giorgio Gaber quando cantava che «libertà è partecipazione».

 

“Il Popular Financial Reporting è uno strumento innovativo, mutuato dalle esperienze dei paesi anglosassoni, utile alla comprensione, condivisione e decisione" - ha dichiarato professor Paolo Pietro Biancone, docente di bilancio consolidato, coordinatore del corso di dottorato in Business & Management dell’Università di Torino - "La sostanza è considerare il bilancio non come mero adempimento burocratico, ma come strumento di conoscenza e di strategia per le aziende, in questo caso pubbliche, mettendo i non addetti ai lavori nelle condizioni di comprendere e di partecipare alle scelte. Nell’ambito pubblico, i portatori di interesse principali, i cittadini, sono messi nelle condizioni di poter accedere ai conti con facilità e con un linguaggio semplice che stimoli la partecipazione degli stessi. Le idee e le opinioni dei cittadini, nonché la loro partecipazione attiva alle decisioni, sono una risorsa preziosa per la crescita del territorio”.

 

La Città di Torino ha realizzato già da diversi anni il bilancio consolidato, ancora prima che questo diventasse obbligo di legge. Il Bilancio POP rappresenta un ulteriore sviluppo di quella visione che vede il capoluogo subalpino all’avanguardia in Italia e in Europa.

 

Secondo l’Assessore all’Innovazione e della Città di Torino Paola Pisano “La partecipazione sviluppa un ‘senso di possibilità’ che può portare a‘riappropriarsi’ della politica. Sotto questo profilo contribuisce dunque alla formazione di capitale sociale e di senso di appartenenza, a ricreare fiducia tra cittadini e tra questi e il sistema politico. La partecipazione consente di giungere a scelte condivise incorporando le preferenze delle comunitàinteressate e nel momento che sono i cittadini a definire in cosa consiste l’interesse pubblico, le scelte compiute risultano più stabili in quanto hanno una maggiore capacità di resistenza di fronte ai cambiamenti delle situazioni che si producono nel tempo”.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 3 Maggio, 2018

Il Centro di Competenza ad alta specializzazione piemontese

Politecnico di Torino e Università di Torino con partner industriali per l'industria 4.0

Sarà dedicato all’Advanced Manufacturing per l’automotive e l’aerospazio. 
Sono 27 le aziende che hanno manifestato il proprio interesse a collaborare alla costituzione del Centro di Competenza di Industria 4.0

 

Torino, 23 aprile 2018 - Sarà l’Advanced Manufacturing il tema cardine attorno al quale si svilupperà il Centro di Competenza piemontese, proposto dal Politecnico di Torino e dall’Università di Torino, per il quale verrà presentata una proposta progettuale per il finanziamento previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico per Industria 4.0.

 

In un contesto come quello piemontese, nel quale la manifattura è una componente forte del tessuto industriale e con la presenza di grandi imprese di livello internazionale a cui sono collegate filiere di piccole medie aziende, il Centro di Competenza del Piemonte punta all’industria del futuro e proprio al settore manifatturiero. Nuove tecnologie, basate soprattutto sulla introduzione capillare del digitale lungo tutta la catena dei processi produttivi, abbinate a nuovi modelli economici, a una nuova organizzazione del lavoro e a nuovi rapporti sociali interni ed esterni alle imprese.

 

Il mondo aziendale si è dimostrato estremamente interessato ad essere protagonista di questo cambiamento: alla richiesta di manifestazione di interesse per partecipare al bando insieme agli Atenei hanno risposto 27 aziende, selezionate mediante un avviso di evidenza pubblica. Hanno aderito: 4D Engineering S.r.l., Agilent Technologies S.p.A., aizoOn Consulting S.r.l., Altair Engineering S.r.l., Altran Italia S.p.A., Cemas Elettra S.r.l., Consoft Sistemi S.p.A., EnginSoft S.p.A., Eni S.p.A., FCA Italy S.p.A., Fev Italia S.r.l., GE Avio S.r.l., GM Global Propulsion Systems-Torino S.r.l., Illogic S.r.l., Iren S.p.A., Istituto Italiano della Saldatura, ItaldesignGiugiaro S.p.A., Leonardo S.p.A., Merlo S.p.A., Prima Industria S.p.A., Reply S.p.A., Siemens S.p.A., SKF Industrie S.p.A, SPA Michelin Italiana, STMicroelectronics, Thales Alenia Space Italia S.p.A., TIM S.p.A.. Nei prossimi giorni sarà comunicato alle aziende l’esito della selezione.

 

“Siamo estremamente soddisfatti di aver raccolto per il Competence Center piemontese un numero di manifestazioni di interesse così altro, a testimonianza dell’interesse del tessuto produttivo locale, ma anche del contesto aziendale nazionale”, commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, che prosegue: “Questo Competence Center sarà una struttura capace di creare un raccordo tra ricerca accademica e industriale, con lo scopo di favorire l’innovazione e, di conseguenza, migliorare la competitività del nostro comparto industriale. Il Centro si focalizzerà prioritariamente su tecnologie che possiedono già un alto livello di sviluppo, realizzato in prima battuta negli Atenei e nei centri di ricerca, per portare quindi in tempi brevi dal prototipo alla tecnologia matura per l’adozione in azienda”.

 

“Ci sentiamo fortemente coinvolti in questo progetto” dichiara il Rettore dell’Università di Torino, prof. Gianmaria Ajani “e per questo abbiamo messo a disposizione le nostre migliori risorse. Innanzitutto i docenti e ricercatori coinvolti, che provengono dai nostri dieci Dipartimenti a cui è stato recentemente riconosciuto un titolo di eccellenza, proprio grazie a progetti che prevedono lo sviluppo di tematiche legate alla Industria 4.0. Poi i nostri laboratori e le nostre attrezzature, già aperti alle aziende grazie al progetto Open Access Labs, che rende disponibili alle aziende, anche grazie al supporto della Compagnia di San Paolo, risorse strumentali dell’Ateneo per oltre 40 milioni. Da ultimo, la nostra capacità di formazione, che parte dai molti corsi di studio legati all’Industria 4.0, fino ai nostri dottorati di ricerca industriali, riconosciuti dal MIUR come innovativi. Ritroviamo nel gruppo di aziende selezionate alcune realtà industriali, quali ad esempio Thales Alenia Spazio e IREN, con cui abbiamo già stipulato convenzioni quadro per la ricerca, che ci permetteranno di non partire da zero. L’azione congiunta dei due Atenei torinesi, Università e Politecnico, rappresenta certamente il valore aggiunto di questo progetto, offrendo un panorama di competenze che spazia in tutti gli aspetti utili per le imprese del futuro, scienza e tecnologia dei materiali, l’ingegneria, l’informatica e l’energia, ma anche la sociologia, l’economia e le scienze umane. L’auspicio è che questo progetto possa trovare terreno fertile non solo nel tessuto produttivo piemontese, ma anche fra i nostri studenti, che saranno i lavoratori 4.0 di domani”.

 

Il Centro di Competenza permetterà di realizzare un ampio programma di attività inerente a processi manifatturieri innovativi (ad esempio Additive Manufacturing, Laser-based Manufacturing, World Class Manufacturing), considerando gli aspetti relativi allo sviluppo di nuove tecnologie (come la robotica collaborativa), nuovi materiali (ad esempio acciai innovativi, leghe leggere, materiali plastici), all’uso di tecnologie ICT (come IoT e Big Data), all’efficientamento energetico dei processi e allo sviluppo di nuovi modelli di business. In particolare, il Centro di Competenza fornirà servizi di orientamento e di formazione alle imprese, in particolare PMI, e di attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Obbiettivo primario sono gli ambiti caratteristici di due dei distretti industriali principali del Piemonte, l’automotive e l’aerospazio, senza però escludere altri abiti manifatturieri quali ad esempio l’industria alimentare.

 

Per comprendere la portata di queste nuove tecnologie di manifattura avanzata, basta pensare che, ad esempio, il numero di componenti di un motore aeronautico prodotto con tecnologia di manifattura additiva possono passare da circa 800 a meno di 20 pezzi: un’innovazione dalla portata straordinaria, che rivoluziona la produzione, il sistema di distribuzione dei prodotti e il modo di produrli, con riflessi importanti anche sulle professionalità richieste. Per supportare le imprese, soprattutto le PMI del territorio, in questo processo, il Centro di Competenza metterà a disposizione della aziende “linee pilota” innovative per diverse tecnologie manifatturiere e costituirà un punto di riferimento in tutti gli ambiti ad esse collegati (p.es. Big Data, Internet of Things, robotica, fotonica, cybersecurity), inclusa l’organizzazione del lavoro e della produzione. 

 

Una delle novità su cui questa nuova infrastruttura votata all’innovazione di prodotto verrà misurata, è legata alla vocazione a svolgere attività di sviluppo distanti dalla ricerca di base e molto vicine alla produzione ed alla certificazione della stessa. In maniera sinergica rispetto alla più ampia iniziativa europea della Knowledge and Innovation Community sull’Advanced Manufacturing, il Centro di Competenza si prefigge fin d’ora lo scopo di portare lo sviluppo di nuovi prodotti ad un livello di maturazione tecnologica prossimo al mercato, rendendo più rapida per le imprese la transizione verso i nuovi paradigmi produttivi.

 

Punto focale sarà il consolidamento delle partnership fra aziende, università e centri di ricerca di eccellenza presenti in Piemonte, per supportare la competitività delle PMI, che spesso oggi pagano il ritardo nell’uso di nuove tecnologie manifatturiere e di ICT nella produzione, a causa di diversi fattori tipici del sistema produttivo italiano, che vanno dalla bassa capacità di investimenti, ai limiti del trasferimento di conoscenze da università e centri di ricerca, all’assenza di una chiara specializzazione produttiva.

 

“L’industria torinese - commenta Dario Gallina, Presidente degli industriali torinesi - ha di fronte a sé una grande occasione per crescere e diventare più competitiva. L’opportunità è offerta dalle tecnologie digitali insieme al piano del Governo Industria 4.0. E’ però necessario che a Torino venga riconosciuta l’attribuzione del Competence Center dedicato alla manifattura, all’automotive e all’aerospazio, le due filiere più rappresentative della vocazione tecnologica del nostro territorio. Il Competence Center servirà a cementare il rapporto tra attori e utenti dell’innovazione, tra mondo accademico e della ricerca con il sistema delle imprese, grandi e piccole. Sono già 27 quelle che hanno manifestato il proprio interesse, prevalentemente torinesi ma anche provenienti da altre aree proprio in ragione dell’eccellenza tecnologica dei nostri Atenei.”

 

L’Assessora alle attività produttive della Regione Piemonte Giuseppina De Santis dichiara: “Le politiche sulla ricerca e innovazione realizzate dalla Regione Piemonte attraverso un uso mirato dei fondi Fesr hanno posto le basi per il Competence Center, nel senso che hanno abilitato meccanismi di collaborazione sistematica fra ricerca e impresa. L'uso congiunto di Fesr e Fse ha consentito inoltre di cominciare a formare proprio le competenze di cui l'industria ha bisogno. Occorre continuare a lavorare in questa direzione, consolidando il lavoro fatto finora e allargando quanto più possibile l'attività di innovazione, trasferimento tecnologico e inserimento di competenze nel sistema delle piccole e medie imprese. Sarà proprio questo il compito essenziale del Competence Center”, commenta.

 

Altro elemento che non ha favorito il processo dell’innovazione per le aziende piemontesi è la mancanza di luoghi fisici di applicazione e industrializzazione della ricerca. Per questo, il Centro di Competenza piemontese non sarà solamente una rete virtuale di laboratori o un centro di servizi: sarà prima di tutto un luogo fisico, in cui fare sperimentazione delle nuove tecnologie di manifattura avanzata. Significativamente, il Centro di Competenza troverà collocazione, in una prima fase, in un edificio simbolo del Piemonte industriale: il Lingotto, un tempo sede di produzione FIAT e simbolo della nascita della grande industria in Italia, oggi spazio riconvertito e restituito alla città, dove potrà nascere l’industria del futuro. Si partirà dal Lingotto per estendersi successivamente in altri spazi della città, raccordando il Centro di Competenza col grande progetto dell’MTCC (Manufacturing Technology Competence Center) promosso dall’Unione Industriale di Torino, con Politecnico ed Università, insieme a numerosi organismi territoriali e fondazioni bancarie. In particolare, convergeranno le esperienze di collaborazione tra enti universitari e grandi imprese già attive in Laboratori Congiunti e nei Centri Interdipartimentali, ma anche le infrastrutture di ricerca già esistenti o in corso di sviluppo, anche attraverso il finanziamento di recenti bandi regionali (come il bando Fabbrica intelligente, il bando Infra-P sulle infrastrutture di ricerca e il bando per gli insediamenti industriali IR2) oltre ad iniziative nazionali e internazionali (p.es. bandi Factory of the Future e Nanotechnologies, Advanced Materials and Processes dell’Unione Europea).

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 23 Aprile, 2018

UniTo ed ENEA firmata convenzione triennale per ricerca e innovazione congiunta - fotocomunicato

Oggi martedì 17 aprile alle 11.30, nel Salone del Rettorato (Via G. Verdi 8 – I piano), Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino, e Federico Testa, Presidente dell’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile, hanno firmato l’accordo triennale di collaborazione scientifica.

 

Le attività da realizzare congiuntamente saranno la ricerca scientifica e innovazione, a livello regionale, nazionale ed europeo nelle aree Scienze ambientali, Energia, ICT, Industria 4.0, Mobilità, Fusione e sicurezza nucleare, la condivisione di infrastrutture di ricerca e l’organizzazione di seminari di studio, convegni e altre iniziative finalizzati alla diffusione dei risultati della ricerca.

Aree Tematiche d’interesse comuni

Ambito “Scienze ambientali”

  • Cambiamenti climatici, qualità dell’aria, recupero architettonico e rigenerazione urbana, salvaguardia del patrimonio culturale, economia circolare.
  • Biotecnologie industriali, bioraffinerie multiprodotto, chimica sostenibile 

Ambito “Energia”

  • Cambiamento comportamentale (engagement e titolarità) nella diffusione della cultura sull’Efficientamento Energetico.
  • Tecnologie basate sull’idrogeno
  • Fonti rinnovabili, Sicurezza e efficienza energetica del futuro, scambio termico avanzato
  • Smart grid/smart energy systems

Ambito “ICT”

  • Smart cities/communities, smart buildings
  • Cybersecurity Ambito “Industria 4.0”
  • Industria 4.0, inclusa robotica, Produzione primaria, Industria alimentare, Impiantistica e strutture per l’industria agro-alimentare

Ambito “Mobilità”

  • Mobilità sostenibile, Green vehicle,
  • Transport efficiency
  • Materiali e processi per un’industria manifatturiera competitiva, tecnologia dei materialisposti a metallo liquido, modellazione dello scambio termico in metalli liquidi.

Ambito “Fusione e sicurezza nucleare”

  • Diagnostica e rivelatori nucleari
  • Acquisizione dati e sistemi di controllo
  • Materiali per applicazioni nucleari (leghe per alte temperature, compositi C-C e C-Ox, materiali micro e nanoporosi, superconduttori ad alta T)
  • Fisica medica nucleare
Dipartimenti/Centri interessati

Informatica, Fisica, Chimica, Culture, Politica e Società, Dipartimento di Economia e Statistica "Cognetti de Martiis", Matematica "Giuseppe Peano", Scienza e Tecnologia del Farmaco, Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Scienze della Terra, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio, Agrinnova.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 17 Aprile, 2018
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