L'Università di Torino all'avanguardia per la semplificazione digitale: Unito si apre a SPID, il sistema di accreditamento dell'Agenzia per l'Italia Digitale

L’Università di Torino, grazie alla collaborazione con Cineca, ha aderito al nuovo sistema di accreditamento SPID, attivato dall'Agid, Agenzia per l'Italia Digitale, che certifica in modo sicuro l’identità di ogni utente, e consente l’accesso in rete ai servizi della Pubblica Amministrazione con un unico sistema di credenziali.
 
Con SPID infatti ogni cittadino può limitare il numero di password, chiavi e codici diversi da inserire per accedere ai diversi servizi, e può invece affidarsi ad un unico sistema di login per utilizzare i servizi on line di Pubbliche Amministrazioni e Imprese e avere così a disposizione una sola chiave di accesso che semplifica le relazioni digitali del cittadino con le istituzioni, garantendo alti standard di sicurezza e affidabilità.
 
Unito aderisce a SPID e affianca all’abituale sistema di autenticazione già presente in Ateneo, il sistema unico di credenziali riconosciuto da tutti gli Enti aderenti. 
Da oggi 26 luglio, gli utenti di Unito in possesso di SPID possono autenticarsi al portale di Ateneo e ai suoi servizi on line, anche tramite l’identità digitale nazionale.
 
L’adesione dell’Università di Torino si inserisce nel processo di semplificazione già in atto per l'intero Portale di Ateneo, in stretta sinergia con il programma dell’Agid e con la collaborazione del Cineca, che ha ulteriormente contribuito a questo percorso di semplificazione mettendo a disposizione dell’Università di Torino il Gateway SPID, il sistema che permette di collegare a SPID in modo agile e sicuro i servizi online di Unito.
 
L’Università di Torino è il primo Ateneo a intraprendere questo percorso adottando il Gateway SPID per collegare a SPID i servizi di Ateneo legati all'autenticazione, come il gestionale degli studenti, il servizio di posta elettronica, i servizi di supporto alla didattica, gli accessi al materiale di ricerca, il catalogo delle biblioteche, i sistemi di e-learning, gli strumenti di lavoro per il personale, etc.
 
''L'Università di Torino da tempo investe sul tema dell'identità digitale, presupposto essenziale per accelerare il processo di innovazione e competitività dell'Ateneo adeguandosi agli standard più evoluti'' ha dichiarato il Rettore dell'Ateneo Gianmaria Ajani ''Garantire l'accesso a Spid a oltre 70.000 utenti, 67.000 studenti e 4.000 tra personale docente e tecnico amministrativo, rappresenta una risposta puntuale della nostra Università alla domanda di sviluppo espressa dall'Agenda Digitale per la crescita e lo sviluppo economico e per la realizzazione  di smart  communities".
“Cineca ha inteso offrire agli Atenei la modalità più efficiente possibile per portare su SPID i propri sistemi e contribuire così al proprio ammodernamento e all'innovazione tecnologica del Paese, con chiari vantaggi sia per gli utenti sia per il funzionamento interno dell'Ateneo stesso." ha dichiarato il Presidente del Cineca, prof. Emilio Ferrari "Ringraziamo l'Università di Torino per la fattiva collaborazione nel realizzare questo primo importante caso di applicazione, particolarmente rilevante per numero di utenti coinvolti e per la quantità e la complessità dei servizi erogati”.

Per info:

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 26 Luglio, 2016

Egittologia, Archeologia, Conservazione e Museologia: Museo Egizio e Università di Torino unite per la ricerca

Il Museo Egizio continua a porre la ricerca al centro delle proprie attività, questa volta instaurando una collaborazione scientifica e didattica con l’Università di Torino, formalizzata da un accordo quadro siglato questa mattina, venerdì 22 luglio, nel corso della conferenza stampa tenutasi al Museo Egizio durante la quale sono intervenuti il Rettore Gianmaria Ajani, la Presidente del Museo Evelina Christillin e il Direttore Christian Greco.
 
La convenzione, che segue altri accordi di collaborazione già instaurati con singoli Dipartimenti, andrà a valorizzare le competenze e il ruolo del Museo che potrà arricchire l’offerta formativa dei corsi di laurea proposti dall’Università e, allo stesso tempo, avvalersi della collaborazione scientifica di studiosi e ricercatori universitari di differenti settori disciplinari quali la storia, l’archeologia, l’orientalistica, la geologia, la chimica e altri legati alla conservazione del patrimonio, allo studio della cultura materiale e alla museologia.
 
“La sinergia dell'Università di Torino con il Museo Egizio ha solide e fertili radici che hanno nel tempo formato generazioni di studenti e dato vita a progetti archeologici e di ricerca di grande valore scientifico.” dichiara il Rettore dell’Università Gianmaria Ajani “Ritengo molto importante che il nostro Ateneo possa potenziare questa collaborazione con la firma dell’accordo di oggi, che permetterà di ampliare le attività di didattica offrendo agli studenti stage altamente professionalizzanti e al tempo stesso consentirà al nostro Ateneo di formare personale scientificamente qualificato a supporto delle attività del Museo. In quest’ottica favoriremo iniziative comuni sia di carattere pienamente scientifico come convegni, workshops e pubblicazioni, intensificando il networking fra i nostri ricercatori e la comunità di studiosi internazionali che animano il Museo, sia con esposizioni ed eventi di divulgazione per un pubblico di non specialisti”.
 
L’incontro tra realtà museale e mondo accademico si concretizzerà nell’organizzazione di convegni, giornate di studio e seminari, nell’elaborazione di nuovi progetti di ricerca sui reperti della collezione del Museo, nell’attivazione di tirocini curriculari.
 
“Il progetto scientifico del Museo Egizio è caratterizzato dal ruolo della ricerca e del dialogo con la comunità scientifica internazionale. Auspico che il Museo Egizio, grazie a questo accordo, possa assumere anche un ruolo importante dal punto di vista formativo, offrendo agli studenti e ai ricercatori una palestra per acquisire nuove conoscenze e competenze nell’ambito della cultura materiale, della museologia, dell’archeometria e della storia culturale.” dichiara il Direttore del Museo Egizio Christian Greco “Sono sicuro che questa sinergia svilupperà nuovi stimoli per la creazione di percorsi di ricerca congiunti”.
 
L’accordo segna il consolidamento di una collaborazione già instaurata tra le due istituzioni culturali che vede l’Università di Torino impegnata in progetti coerenti con le linee di ricerca del Museo Egizio. Tra di esse, grande rilevanza è data alla cultura materiale e all’archeometria sia per lo studio del valore intrinseco degli oggetti, sia per l’interconnessione tra essi e l’uomo che li ha prodotti in uno specifico contesto sociale e antropologico.
Le indagini archeometriche, per le quali il Museo si avvarrà della collaborazione dei Dipartimenti di Fisica e Chimica, offriranno la possibilità di ottenere preziose informazioni sulla produzione e il mantenimento dei reperti favorendo così lo studio e la conservazione attiva degli oggetti.
L’archeometallurgia ha già fatto il suo ingresso al Museo Egizio grazie a un progetto promosso dal Dipartimento di Chimica che studierà i reperti metallici della collezione, focalizzandosi in particolare sugli specchi e la loro composizione chimica, nell’intento di ricostruire un percorso cronologico e geografico inerente la produzione di oggetti in leghe metalliche differenti.
 
Ulteriori indagini non invasive e micro invasive sono in corso sui coloranti della collezione di tessuti copti del Museo grazie alla collaborazione con la Soprintendenza e il Dipartimento di Chimica, che sta elaborando un protocollo di studio e un piano diagnostico multidisciplinare per la conservazione dei reperti tessili della collezione del Museo: 250 manufatti, dai tessuti di epoca predinastica alle stoffe di epoca romana e alto medievale. Dal prossimo anno accademico un’ulteriore collaborazione interesserà il Corso di Laurea in Archeologia e Storia antica del Dipartimento di Studi Storici.
 
Il Dipartimento di Scienze della Terra è stato invece coinvolto nell’allestimento delle Gallerie della Cultura Materiale:  docenti e studiosi hanno collaborato alla redazione dei testi dei pannelli didattici che aiutano i visitatori a identificare le pietre con cui sono realizzate statue e altri reperti e hanno fornito i campioni collocati in prossimità di una mappa dell’Egitto che ne indica la provenienza e che i visitatori possono toccare, beneficiando di una nuova esperienza di fruizione della collezione.
Tra gli altri ambiti di ricerca del Museo troviamo poi la metastoria, la ricostruzione dei contesti archeologici e lo studio della ricezione dell’Antico Egitto nei secoli e nelle altre culture con cui questa civiltà è entrata in contatto.
 
Indagare quali sia la percezione dell’Antico Egitto, come sia stato studiato, recepito, assimilato nelle diverse epoche storiche vedrà coinvolti i dipartimenti umanistici, come nel caso della collaborazione già attiva con i docenti di arabo dei Dipartimenti di Studi Umanistici e di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, che prevede la realizzazione di un convegno di studi sulla ricezione dell’Egittologia nell’Egitto dell’Ottocento, grazie allo studio di fonti arabe locali.
 
La relazione tra mondo accademico e Museo Egizio ha radici antiche che vanno ricercate all’inizio del secolo scorso, quando – durante gli scavi della Missione Archeologica Italiana – Ernesto Schiaparelli, allora alla direzione del Museo, decise di avvalersi della collaborazione di Giovanni Marro, studioso dell’Istituto di Antropologia dell’Università di Torino. Lo stesso Schiaparelli ricoprì poi la cattedra di Egittologia, prima tenuta dal suo predecessore Francesco Rossi. Anche Silvio Curto, soprintendente al Museo dal 1964 al 1984 e a cui è stata da poco intitolata la Biblioteca, ricevette l’incarico per l’insegnamento di Egittologia all’Università.
 
 “Sono convinta che la sinergia tra il mondo accademico torinese e la Fondazione Museo delle Antichità Egizie possa portare a importanti risultati nel campo della ricerca.” - dichiara la Presidente del Museo Egizio Evelina Christillin – “Il Museo in questo ultimo anno ha infatti saputo intessere un dialogo costante con alcuni Dipartimenti dell’Università diventandone interlocutore privilegiato.”

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 22 Luglio, 2016

Per i tumori del colon-retto terapie sempre più mirate grazie ad uno studio dell'Istituto Nazionale dei Tumori, dell’IRCCS di Candiolo e dell’Università di Torino

Lo studio condotto dai ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori, dell’IRCCS di Candiolo e dell’Università di Torino, pubblicato sulla rivista Cancer Discovery ha individuato un trattamento che blocca due "interruttori del tumore", la proteina mutata BRAF ma anche il più temibile recettore MET.
 
Individuata la causa dell'inefficacia delle terapie più impiegate per il cancro del colon-retto BRAF mutato: la presenza anomala della proteina MET (un recettore localizzato sulla membrana cellulare) è responsabile della resistenza alle combinazioni di farmaci utilizzate contro questo tipo di tumori. Lo rivela uno studio condotto dal dottor Filippo Pietrantonio, oncologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, insieme a Daniele Oddo e a Federica Di Nicolantonio, rispettivamente dottorando e ricercatrice del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino che operano all’IRCCS di Candiolo: insieme hanno messo a punto in laboratorio una nuova combinazione di farmaci in grado di bloccare sia la proteina mutata di BRAF sia il recettore MET.

 

"I primi risultati incoraggianti sono arrivati inizialmente sulle cellule cresciute in laboratorio. Sono poi stati confermati sul primo paziente trattato con questa associazione: con una nuova combinazione di farmaci il tumore si è ridotto di volume dopo pochi giorni di trattamento", spiega il dottor Pietrantonio.
Lo studio, finanziato da AIRC, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS e Università di Torino, pubblicato di recente sulla rivista Cancer Discovery - edita dall’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro -  apre nuove prospettive per la cura di alcuni tipi tumori finora resistenti alle terapie convenzionali.
Per i tumori del colon-retto -  il secondo tipo di tumore più frequente in Italia con 40-50 casi all'anno ogni 100mila abitanti -  nella fase avanzata della malattia, oggi sono infatti disponibili terapie a bersaglio molecolare che, insieme alla chemioterapia, consentono di raggiungere risultati che fino a vent'anni fa sembravano inimmaginabili.
I progressi in questo campo sono stati resi possibili anche grazie allo studio delle caratteristiche molecolari di ciascun tumore. La mutazione dell’oncogene BRAF, che è presente nel 5-8% dei carcinomi intestinali, si associa a tumori particolarmente aggressivi e resistenti alla chemioterapia tradizionale. “Nel 2012 avevamo identificato in laboratorio un nuovo cocktail di terapie a bersaglio molecolare per colpire proprio i tumori del colon BRAF mutati” spiega la Dott.ssa Federica Di Nicolantonio dell’Università di Torino. Questi mix di farmaci mirati a bloccare le proteine coinvolte nella crescita dei tumori BRAF mutati sono ora oggetto di studi nell’uomo con risultati molto incoraggianti.
"Il cancro però è un avversario scaltro e sfuggente, e anche l’efficacia degli ultimi ritrovati appare limitata dall’insorgere di una resistenza, che porta a ricadute di malattia dopo alcuni mesi -  commenta Pietrantonio  che collabora con il professor Filippo de Braud, direttore del Dipartimento e della Divisione di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale dei Tumori e docente di Oncologia medica alla Statale -. Nel momento in cui le nuove formulazioni di farmaci si sono mostrate inefficaci contro il cancro, i ricercatori hanno scoperto che uno dei meccanismi responsabili di questa farmaco resistenza nei tumori BRAF mutati era proprio la proteina MET, la cui presenza anomala inficia l’efficacia delle terapie".
“Delineare i meccanismi molecolari che caratterizzano il tumore è diventato fondamentale nell’era della medicina personalizzata -  conclude il dottor Pietrantonio -. Questo lavoro è la dimostrazione che integrare la clinica con la ricerca in laboratorio è un’arma vincente per definire trattamenti specifici per i pazienti”.
 
 

Per ulteriori informazioni:
 
Marco Giorgetti  
m.giorgetti@vrelations.it – +39 335 277.223               
Chiara Merli 
c.merli@vrelations.it – +39 338 7493.841
Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Istituto Nazionale Tumori urp@istitutotumori.mi.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 15 Luglio, 2016

Una rivoluzione digitale per l’edizione 2016/18 del Master in Giornalismo presso l’Università di Torino

Fino al 30 agosto è possibile fare domanda di ammissione al Master in Giornalismo dell'Università di Torino (www.formazione.corep.it/giornalismo) per il biennio 2016/2018 che partirà a novembre completamente rinnovato nell’offerta.
Il Master avrà una direzione tutta nuova: la direttrice delle testate è Anna Masera, giornalista caporedattore e public editor de La Stampa, ex capo ufficio stampa della Camera dei Deputati con una forte competenza sui social media; la direttrice scientifica è la professoressa Franca Roncarolo, studiosa di giornalismo e comunicazione, attualmente direttrice del Dipartimento di Culture, Politica e Società all’Università di Torino.
Il Master, che tre anni fa è stato intitolato a Giorgio Bocca, è una delle 11 scuole italiane riconosciute dall'Ordine nazionale dei giornalisti: questo significa che il biennio sostituisce il periodo di due anni di praticantato previsto dalla legge per sostenere l'esame di Stato e conseguire il titolo professionale. Giunto alla sua settima edizione, il Master intende rafforzare considerevolmente la sua offerta sul fronte della multimedialità e dell’innovazione e sviluppare proprie attività di ricerca, in collaborazione con università e centri di fama internazionale. Il Master, che ha sempre dialogato con i maggiori gruppi giornalistici e mediali del nostro paese con accordi di stage e altre forme di collaborazione, conta ora in particolare sul sostegno di due grandi realtà editoriali giornalistiche: il gruppo Itedi – La Stampa e il gruppo L’Espresso – La Repubblica.

 

COME CANDIDARSI
Possono candidarsi tutti gli studenti che non abbiano superato i 35 anni di età, già in possesso di una laurea triennale o i laureandi di tutte le Facoltà, a condizione che conseguano il titolo prima dell’inizio del corso.
I posti disponibili sono venti e la scadenza per presentare domanda di ammissione è il 30 agosto, quindi affrettatevi!
Il Bando è scaricabile dal sito www.formazione.corep.it/giornalismo. Secondo quanto previsto nel “Quadro di indirizzi” dell’Ordine nazionale dei Giornalisti una prima selezione avverrà sulla base dell’analisi del curriculum vitae e dei titoli. Seguiranno prove scritte e orali. Il costo del Master è di 18.000,00 euro per i due anni. Sono previste 12 borse di studio del valore di 6.000,00 euro l’una che verranno erogate (secondo i criteri pubblicati sul sito www.formazione.corep.it/giornalismo). Si sta valutando la possibilità di offrire altre borse di studio nel corso del biennio.
 

L’OFFERTA
La settima edizione 2016/2018 corrisponde a 88 crediti formativi universitari (Cfu) e prevede nel biennio 300 ore di didattica frontale universitaria, 1700 ore di laboratori giornalistici, 5 mesi di stage (2 nel primo anno, 3 nel secondo), una prova finale.
Il Master si avvale di insegnanti e di tutor, cioè di giornalisti professionisti che seguono la formazione nei laboratori, a loro volta selezionati attraverso un bando che valorizza le competenze, con grande attenzione alla cross-medialità e alle nuove tecnologie nella comunicazione.
L’obiettivo? Offrire il meglio per integrare la classica formazione giornalistica professionale con una formazione d’eccellenza nei nuovi settori. Una formazione all’altezza delle migliori scuole di giornalismo nel mondo, visto che i giovani giornalisti del prossimo futuro dovranno inserirsi in un contesto globale. E’ costruita in modo tale da consentire agli studenti l’opportunità di imparare e praticare le competenze di cui i nuovi media hanno bisogno, tra cui: storytelling, headline editing, data-journalism, fact-checking, social media management e tanto altro.
Le modalità per raggiungere questo obiettivo si avvalgono – oltre che di qualificate competenze interne, di carattere professionale e accademico - di una ricca rete di collaborazioni, nazionali e internazionali. Hanno già manifestato la loro disponibilità a collaborare con il Master importanti istituzioni come l’innovativo centro di ricerca Nexa per Internet e Società del Politecnico di Torino, organismi di punta come il Google NewsLab, nonché alcuni fra i migliori centri di ricerca e formazione nel campo del giornalismo (da Polis, il media think-tank della London School of Economics al Centre de Formation des Journalistes di Parigi e alla Columbia University Graduate School of Journalism).

FINESTRA SUL MONDO
Non sarà necessario avere già nozioni o esperienza di giornalismo, ma la conoscenza almeno scolastica della lingua inglese sarà indispensabile perché alcune lezioni saranno in lingua. Per chi mostrerà sufficiente padronanza delle lingue sarà possibile partecipare a stage presso redazioni estere.
Il Master ospiterà dall’estero visiting professors, di qualità giornalistica riconosciuta a livello internazionale, per tenere seminari che verranno programmati anche in base alle esigenze degli studenti, approfondire tematiche di grande attualità e offrire competenze specifiche.
Agli studenti più meritevoli sarà offerta la possibilità di visitare centri di ricerca all’estero.
Il Master intende anche offrire una formazione giornalistica con i nuovi strumenti grazie ad accordi con le grandi aziende internazionali di tecnologia per organizzare docenze altamente specializzate sull’utilizzo delle piattaforme di comunicazione digitale in costante evoluzione.

LA RICERCA SCIENTIFICA
Il Master in giornalismo di Torino si propone prima di tutto come una scuola a carattere professionale, ma sia la qualità dei suoi docenti sia il quadro di relazioni e collaborazioni nazionali e internazionali permettono di avviare un’azione di ricerca scientifica in proprio, che sarà essenziale anche per valutare le tendenze in corso nel campo dell’informazione e dei media.
A tal fine il Master potrà partecipare unitamente a dipartimenti universitari (e in collaborazione con università e centri di ricerca di molto Paesi con i quali è già in contatto o con i quali si potranno stabilire proficue collaborazioni) a progetti di ricerca europei del tipo ERC, Horizon, a progetti a carattere macro-regionale e a progetti di ricerca a finanziamento nazionale: cosa che permetterà non solo di ottenere finanziamenti finalizzati, ma anche di qualificare ulteriormente il suo corpo docente, oltre che di consentire agli studenti di avere una conoscenza di prima mano dei laboratori di ricerca più avanzati.
Tra i campi della ricerca possibile, per citare solo qualche esempio, le acquisizioni delle neuroscienze nei processi di creazione dell’interesse per le notizie, la convergenza del giornalismo con le forme di comunicazione a carattere ludico, la circolazione dell’informazione nelle comunità coinvolte nei fenomeni migratori, eccetera.

LA FORMAZIONE CONTINUA
Infine il Master intende essere un polo di riferimento per la formazione continua dei giornalisti, rendendo più sistematica una collaborazione già avviata con l’Ordine del Piemonte. In particolare si prevedono corsi serali, nei fine settimana e sessioni estive per i giornalisti professionisti che vogliono aggiornarsi.

I RISULTATI DELLE SCORSE EDIZIONI
Il Master negli anni scorsi ha prodotto il quindicinale Futura e il sito online www.futura.to.it ed è presente su Facebook sia con una pagina istituzionale (https://www.facebook.com/MasterGiornalismoTorino/) che una pagina dedicata alla testata (https://www.facebook.com/futura.torino/), e su Twitter con la testata (https://twitter.com/FuturaTorino). Da inizio maggio 2012 ha iniziato la collaborazione con Repubblica Torino per la realizzazione di “Young Turin”, la sezione dedicata ai giovani interamente realizzata dagli studenti del Master in giornalismo. Da novembre 2015 ha avviato una partnership con La Stampa per la realizzazione di Web Doc pubblicati sul sito del quotidiano. Durante i laboratori radiotelevisivi gli studenti hanno realizzato notiziari e format sperimentali visibili sul canale YouTube http://www.youtube.com/user/futuratoit e il notiziario e le trasmissioni speciali radiofoniche realizzate in collaborazione con l'emittente di Ateneo Radio 110. A partire dal biennio 2010/2012, è stato avviato un nuovo filone di laboratori affidato a tutor con specifica professionalità e dedicato al lavoro del giornalista negli uffici stampa e nella comunicazione istituzionale. Dal sesto biennio infine il Master ha fornito agli studenti gli strumenti del giornalismo 2.0 per una produzione dedicata all’ambito dell'approfondimento - utilizzando il longform journalism, il narrative journalism e il data journalism- che vede l'integrazione di diversi linguaggi.
Sono cresciute anche le esperienze sul campo: il Master ha collaborato al Salone del Libro, al Festival Jazz, al Festival della Tv di Dogliani, ha partecipato al World Chambers Congress, che si è tenuto a Torino nel 2015, al Festival di giornalismo alimentare e a numerosi altri eventi pubblici, supportando gli Uffici stampa di queste manifestazioni, realizzando video, testi e contenuti per i social.
Sul totale dei 100 studenti dei primi 5 bienni, il 62% lavora presso una realtà editoriale o un ufficio stampa con varie tipologie contrattuali; il 23% lavora come giornalista freelance; mentre il 15% svolge attività diversa dal giornalismo.

PER INFORMAZIONI
Ufficio Stampa Università di Torino
Email: ufficio.stampa@unito.it
Phone:  (+ 39) 011 6702590 - 2222 – 2533
 
Segreteria Master in Giornalismo di Torino 'GIORGIO BOCCA'
Via Roero di Cortanze 5, 10124 Torino
Info-mail: giornalismo@corep.it  | formazione@corep.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 13 Luglio, 2016

Big data, economia aziendale e statistica: il nuovo master Unito-Collegio Carlo Alberto che piace anche negli USA - Iscrizioni entro il 15 luglio

C’è tempo fino al 15 luglio per iscriversi online al nuovo Master in Data Science for Complex Economic Systems (MADAS) del Collegio Carlo Alberto, in collaborazione con Despina, il big data lab del Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino.
 
MADAS è un corso post-laurea full-time della durata di un anno – dal 29 agosto 2016 a luglio 2017 - impartito in lingua inglese, che fornisce agli studenti gli strumenti per capire i processi economici e aziendali, per analizzarli con la formalizzazione matematico-statistica e per interagire con le macchine calcolatrici grazie allo studio di linguaggi e algoritmi di programmazione.
 
MADAS è l’unico corso di Analytics, Data Science, Machine Learning in Italia selezionato da KD-Nuggets, il più importante sito statunitense di big data analytics.
 
Il data scientist è una figura sempre più richiesta nel mondo imprenditoriale, che coniuga capacità analitiche delle scienze matematico-statistiche e dalle scienze sociali: individuare, raccogliere, processare e analizzare l’informazione permette una maggiore conoscenza dei clienti e/o utenti e una maggiore efficienza sul lato della programmazione della produzione di beni e/o erogazione di servizi.
 
Nel 2012 Harvard Business Review lo ha definito il lavoro più sexy del 21mo secolo. Nel 2016 Glassdoor, una delle più importanti imprese di recruitment online, lo definisce “miglior lavoro dell’anno” con un salario medio nelle gradi e-companies americane di circa $ 116mila.
 
Il master forma questa figura attraverso un approccio interdisciplinare a cavallo tra scienze socio-economiche, scienze statistiche e scienze informatiche, che prevede lo studio di teoria e metodi, l’analisi di sistemi complessi - come consumo, l’innovazione e smart cities – e 6 laboratori per lo studio di best practice e l’esercitazione su analisi di casi reali.
 
MADAS ha costruito un legame proficuo con le imprese del territorio, creando una rete di partner aziendali di primaria importanza - INTESA SANPAOLO, BE-TSE e AIZOON in ambito di analytics, ma anche imprese del polo tecnologico di Pavia - che offrono borse di studio e possibilità di stage al termine del percorso formativo.
 
Lo studente può scegliere tra due percorsi: uno di natura accademica che culmina con la tesi e l’eventuale selezione per il dottorato (PhD) e uno di natura più aziendale che prevede lo sviluppo di un progetto presso una delle imprese partner.

MADAS offre agli studenti più meritevoli borse di studio per copertura parziale o totale dei costi di iscrizione.
 
 
Informazioni e iscrizioni
www.madas.carloalberto.org

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 11 Luglio, 2016

Proposta di riduzione delle tasse universitarie - Le novità per l’Anno Accademico 2016-2017

L’Università di Torino conferma la volontà di diminuire le tasse universitarie per il prossimo Anno Accademico 2016/2017 alle fasce di reddito più basse e mantenersi quindi tra le Università con i contributi più bassi degli atenei del Nord Italia, sostenendo con misure concrete il diritto allo studio, limitando le disuguaglianze e migliorando i servizi agli studenti.
 
Negli ultimi anni sono state deliberate modifiche di regolamento che hanno portato ad aumentare il numero di studenti completamente o parzialmente esonerati dalla contribuzione studentesca ed hanno portato ad una generalizzata diminuzione del contributo studentesco.
 Tale politica ha portato ad avere:

  • 4.583 studenti completamente esonerati;
  • 12.164 studenti esonerati della seconda rata;
  • riduzione della seconda rata per tutti gli studenti con ISEE < 50000 Euro.

 
In linea con questa scelta politica, oggi lunedì 11 luglio 2016 la Commissione congiunta Bilancio e Programmazione di Ateneo e Studenti e Diritto allo Studio hanno approvato la proposta di regolamento tasse 2016/2017 che, domani 12 luglio, sarà sottoposta al parere del Senato Accademico.
 
La proposta consiste in:

  • 500.000 € per servizi agli studenti (implementazione lettorati/collaborazioni linguistiche, borse tutorato studenti I° anno o per recupero debiti formativi o superamento esami difficili)
  • 600.000 € di supporto al diritto allo studio (innalzamento no tax area a 15 mila euro di reddito ISEE, borse di studio per studenti con redditi bassi e per studenti che richiedono attenzione e incremento di 100 mila euro a favore del diritto allo studio degli studenti diversamente abili).

 
Inoltre, per venire incontro alle situazioni improvvise che possono peggiorare le condizioni economiche della famiglia durante l’anno, come ad esempio la perdita del lavoro per uno dei membri del nucleo famigliare, è stato introdotto “l’ISEE rettificato”, ossia la possibilità di presentare una nuova dichiarazione ISEE in occasione del pagamento della 2^ rata.
In aggiunta è stata prevista anche la fasciazione con mora, ossia la possibilità di prorogare la presentazione della certificazione ISEE.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 11 Luglio, 2016

Nasce FRidA, il forum della Ricerca e del public engagement di Ateneo - 8 luglio 2016

Oggi, venerdì 8 luglio 2016 presso l'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100 - Torino), è stato presentato il nuovo sito FRidA, il Forum della Ricerca e del public engagement di Ateneo, uno spazio virtuale per la valorizzazione, la condivisione e la partecipazione sui temi della ricerca scientifica e tecnologica, strumento dell’Università di Torino per aprirsi al territorio e coinvolgere il mondo della ricerca con tutte le altre componenti della società.

A darne l’annuncio il Rettore dell'Ateneo Gianmaria AjaniSergio Scamuzzi Vicerettore alla Comunicazione dell’Università e Andrea De Bortoli Direttore del Centro Agorà Scienza, al termine dell’incontro “Contaminazioni. Strategie e prospettive dell’Università di Torino per il Public Engagement”.

FRidA è un modo nuovo di comunicare gli sviluppi di scienza e tecnologia che va oltre il criterio della notiziabilità e della diffusione di informazioni, perché mostra la ricerca come un processo continuo e partecipato di formulazione di problemi, ipotesi ed esperimenti raccontati in prima persona dai ricercatori: ne emerge una mappa in continua evoluzione in cui percorsi, temi, eventi, persone e competenze si intrecciano. 

In questo modo FRidA valorizza i risultati dell’Ateneo condividendoli con la comunità dei ricercatori e con il territorio: 

  • 140 percorsi di ricerca, una fotografia dinamica della ricerca dell’Ateneo
  • 60 milioni di euro di finanziamenti alla ricerca 
  • 23 brevetti 
  • 9000 pubblicazioni
  • 3105 eventi di public engagement, di cui
  • 337 attività con le scuole su tutto il Piemonte
  • 178 progetti co-partecipati con istituzioni e cittadini

Oggi è online la versione β di FRidA, dove è possibile esplorare la Ricerca di UniTO attraverso i percorsi, le competenze, i temi chiave, le risorse, gli eventi e i racconti in prima persona dei ricercatori.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 8 Luglio, 2016

L’Università e il Politecnico di Torino aderiscono al Torino Pride 2016

I Comitati Unici di Garanzia (CUG) dell’Università e del Politecnico di Torino, quali organi di tutela di tutti i diritti delle comunità politecnica e universitaria e di garanzia contro ogni forma di discriminazione, parteciperanno al Torino Pride 2016 che si svolgerà a Torino il 9 luglio.

Come già avvenuto per le passate edizioni, Politecnico e Università di Torino si sono coordinati in merito alla loro adesione al contrasto a ogni tipo di discriminazione e pertanto il CUG del Politecnico e il CUG dell’Università hanno concordato una partecipazione congiunta, sotto l'egida della Rete CUG.

Università e Politecnico di Torino hanno inoltre rinnovato la concessione del patrocinio alla manifestazione del Torino Pride, attivo fin dal 2014 nell'ambito del progetto Study in Torino promosso dal Comune di Torino.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 8 Luglio, 2016

"Contaminazioni. Strategie e prospettive dell’Università di Torino per il Public Engagement” - 8 luglio ore 9,30 Aula Magna Campus Luigi Einaudi - (Lungo Dora Siena, 100 - Torino)

Venerdì 8 luglio 2016 dalle 9.30 alle 12.30, presso l'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100 - Torino), l’Università di Torino organizza l’evento “Contaminazioni. Strategie e prospettive dell’Università di Torino per il Public Engagement”.

Le università si trovano oggi di fronte a una grande sfida: essere catalizzatori dello sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio sul quale agiscono e dell’intero Paese. Una delle strade da percorrere è quella del public engagement, cioè della condivisione reciproca di conoscenza con gli altri attori della società: mondo produttivo, scuola, istituzioni di governo, enti culturali, enti finanziatori, media, cittadini. Significa raccontare ciò che si fa quotidianamente aprendosi alle contaminazioni di saperi diversi con l’obiettivo di valorizzare e incrementare l’impatto positivo della ricerca sulla società. 
Questi i temi che vengono affrontati nell'incontro, anche attraverso il confronto con l’esperienza internazionale delle Science Gallery, un’iniziativa avviata dal Trinity College di Dublino che offre un nuovo modello dinamico per coinvolgere il pubblico con la scienza. 
Nel corso dell'evento, è in programma la presentazione ufficiale al pubblico di FRidA, il Forum della Ricerca e del public engagement di Ateneo: uno spazio virtuale per la valorizzazione, la condivisione e la partecipazione sui temi della ricerca scientifica e tecnologica.

L'ingresso in sala è garantito fino all'esaurimento dei posti. 
Per partecipare occorre confermare la propria presenza con una mail a agorascienza@unito.it.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 6 Luglio, 2016

Invito/comunicato: Summer School on Gender Economics and Society – 3a edizione

Lunedì 4 luglio, alle ore 9.00, presso il Campus ITC-ILO (Viale Maestri del Lavoro, 10 - Torino), si apre la terza edizione della Summer School on Gender Economics and Society, organizzata dall’Università di Torino, Politecnico di Torino, CeRP-Collegio Carlo Alberto, CHILD-Collegio Carlo Alberto e ITCILO.

 

Il corso estivo, concepito da Elsa Fornero e Mariacristina Rossidell’Università di Torino, è stato pensato come occasione di approfondimento e discussione sui legami tra dimensione di genere e scienze economiche, e le loro differenti implicazioni per la società.

Il corso, che proseguirà fino a venerdì 8 luglio, è rivolto a dottorandi e studenti di master in economia, sociologia, politica, demografia, ingegneria gestionale e discipline correlate, provenienti da paesi europei e extraeuropei.

 

Per info:
Tel. (+39) 011 693 6600
ilsgen@itcilo.org
http://gender-campus.itcilo.org/summerschool

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 1 Luglio, 2016
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