CWUR Ranking, Università di Torino sempre al top in Italia e nel mondo - UniTo si conferma ancora una volta nella parte alta della classifica posizionandosi al 5° posto in Italia e al 230° posto a livello globale

Center for World University Rankings (CWUR) ha pubblicato la nota classifica che valuta annualmente le migliori università del mondo. Nell’edizione 2022-23 sono presenti in classifica 2000 Atenei, su quasi 20.000 presi in considerazione, di cui 66 italiani

 

L’Università di Torino consolida la sua posizione nella parte alta della classifica posizionandosi al 5° posto in Italia (230° posto a livello globale), dopo Sapienza Università di Roma (113°), Università di Padova (165°), Università di Milano (176°) e Università di Bologna (177°). La seguono l’Università di Napoli Federico II (238°), Università di Firenze (258°), Università di Pisa (265°), Università di Genoa (281°) e Università di Pavia (300°).

 

A livello mondiale guidano la classifica le americane Harvard UniversityMassachusetts Institute of Technology (MIT) e Stanford University.

 

Le classifiche del CWUR valutano le università nelle loro attività principali attraverso l’utilizzo di 7 indicatori di prestazione raggruppati in 4 aree con un peso percentuale così distribuito: 

  • Istruzione: 25%
  • Occupabilità: 25%
  • Qualità del corpo docente: 10%
  • Ricerca: 40%

 

Con questo risultato l’Università di Torino conferma le ottime performance già registrate dall’Academic Ranking of World Universities (ARWU) di Shanghai del 2021, che posizionava l’Ateneo nelle top 250 università mondiali e tra le prime 5 italiane

 

Per maggiori informazioni: https://cwur.org/2022-23.php

 

Per approfondimenti sui ranking globali e disciplinari delle università visita la pagina: http://politichediateneounito.it/it/ranking-internazionali/

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 26 Aprile, 2022

Aida 4.0. L'evoluzione dell'immaginario di Aida in una Masterclass di Paolo Gep Cucco

In occasione della mostra "Aida. Figlia di due mondi" realizzata dal Museo Egizio per celebrare il 150° anniversario della prima rappresentazione dell'Aida al Cairo (24 dicembre 1871) e della prima alla Scala di Milano (8 febbraio 1872), l’Università di Torino, nell’ambito del cartellone di eventi culturali di UniVerso -Osservatorio permanente sulla contemporaneità, propone una serie di iniziative differenti dedicate alla musica, alla storia, al cinema e al teatro in collaborazione con Teatro Regio TorinoConservatorio "G. Verdi", Museo Nazionale del Cinema e Aiace Torino.

 

Mercoledì 27 aprile 2022, alle ore 16, presso l'Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Verdi, 9) e in diretta streaming su Unito MediaPaolo Gep Cucco, Creative Director della società di Entertainment Design D-wok, è ospite dell’Università di Torino per una masterclass dal titolo "Aida 4.0. Da Sydney all’Arena: l’evoluzione dell’immaginario di Aida" dedicata ad Aida e all’evoluzione dell’immaginario dell’opera verdiana con specifico riferimento agli allestimenti altamente tecnologici curati per la Sydney Opera House e l’Arena di Verona.

 

Bellezzanarrazionecrossmedialità sono le parole chiave del lavoro di D-wok che ibrida diversi linguaggi per raccontare storie che decifrano il passato, vivono il presente e si proiettano verso il futuro. Progettando esperienze che mescolano reale e virtuale, il lavoro di D-wok unisce arte e tecnologia, artigianato e innovazione realizzando nuove forme di espressione artistica in cui confluiscono ispirazioni che arrivano dal teatro, dalla musica e dal cinema. In particolare, nel caso dell’opera lirica, l’uso della tecnologia consente di pensare un nuovo modo di guardare a questa tradizione nel pieno rispetto della partitura, dei personaggi e del libretto utilizzando le immagini per cercare di esaltare le emozioni che questi elementi trasmettono.
In un'opera tutto deve concorrere a creare un perfetto equilibrio tra musica, storia e immagini ed è proprio in questa direzione che si muove il lavoro visionario, rivoluzionario e innovativo di Paolo Gep Cucco e D-wok.

 

La masterclass è organizzata in collaborazione con Opera ProjectProgetto A.I.R.E. e Università di Catania.

 

Per partecipare in presenza all’evento compilare il form online

 

Diretta streaming dell'evento su www.unito.it/media

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 26 Aprile, 2022

22 aprile, Giornata della Terra: due mostre "firmate" UniTo inaugurano al Forte di Bard

Domani, venerdì 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra, inaugurano al Forte di Bard due mostre legate al lavoro di ricerca dell’Università di Torino. Si tratta di Linguaggio, comunicazione e percezione della crisi climatica realizzata dall’Area Valorizzazione, Impatto della ricerca e Public Engagement e dal Green Office dell’Università di Torino con il patrocinio della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile - RUS, e di Umberto Mònterin, di ghiaccio di sabbia, realizzata dal Forte di Bard con la curatela scientifica del Prof. Michele Freppaz del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari di UniTo.

 

Linguaggio, comunicazione e percezione della crisi climatica è ispirata al progetto “Lessico e nuvole: le parole del cambiamento climatico”, la guida sui cambiamenti climatici edita dall’Università di Torino. La mostra, dopo l’anteprima al Festival della Scienza di Genova e le due tappe torinesi presso il Rettorato e la Scuola di Management ed Economia dell’Università di Torino, sarà ospitata nel deambulatorio della Piazza d’Armi del Forte di Bard, dal 22 aprile al 12 giugno 2022.

 

A partire dai contenuti della guida, si focalizza sui meccanismi fondamentali del linguaggio che contribuiscono alla costruzione della crisi climatica nel nostro immaginario ed esplora le molteplici forme di comunicazione adottate per rappresentarla nonché i processi sociali e psicologici attraverso i quali tutti noi, individualmente e collettivamente, elaboriamo le informazioni che ci raggiungono.

 

L’esposizione – a differenza di altre mostre sul tema ­– si configura come uno strumento utile per aumentare la consapevolezza nei confronti di tutti gli aspetti linguistici e mediatici di un problema così drammatico e attuale, quale è il cambiamento climatico. Si sviluppa in 4 parti – “Clima e crisi climatica”, “Linguaggio”, “Comunicazione” e “Percezione” – tra pannelli illustrativi, disegni, vignette e installazioni video. Maggiori contenuti di approfondimento sono inoltre disponibili sotto forma di pillole audio registrate dagli esperti e fruibili direttamente sul proprio smartphone scansionando i QR code presenti sui pannelli. I visitatori più giovani saranno invece accompagnati da Sael e Galadh, due dinosauri sopravvissuti all’estinzione e oggi alle prese con la comprensione della crisi climatica.

 

Umberto Mònterin, di ghiaccio di sabbia, allestita dal 22 aprile al 4 dicembre 2022 nella sezione del Museo delle Alpi dedicata alle attività espositive temporanee, rende omaggio a uno dei pionieri della climatologia in Italia. Noto come lo scienziato alpinista, Mònterin ha dedicato tutta la sua vita allo studio della montagna, concentrandosi in modo particolare sui fenomeni meteorologici che caratterizzano l’alta quota e i ghiacciai. Uno studio appassionato, minuzioso, fatto sul campo, osservando fenomeni naturali che ancora oggi sono oggetto d’indagine.

 

Grazie alla collaborazione di diversi enti di ricerca e istituzioni e dei nipoti, Umberto e Marta Mònterin che hanno concesso l’accesso agli archivi fotografici di famiglia e la disponibilità di strumenti scientifici, la mostra presenta una selezione di fotografie e documenti di grande fascino ed importanza. Le lastre fotografiche realizzate da Mònterin ai primi del ‘900 rivelano la sua capacità di unire la qualità fotografica con la necessità di cogliere aspetti della natura funzionali alla sua ricerca. Ogni inquadratura non è mai casuale ma permette di cogliere particolari poi opportunamente descritti nelle sue pubblicazioni scientifiche. Proprio le immagini, selezionate dal fotografo Enrico Peyrot e dal curatore scientifico Michele Freppaz, mettono in luce le attività condotte in campo glaciologico e climatologico dallo scienziato. Sono esposte le fotografie dei pluvionivometri totalizzatori e degli Osservatori meteorologici al Col d’Olen, dove ha sede l’Istituto scientifico Angelo Mosso dell’Università di Torino, alla Capanna Margherita e a D’Ejola a testimonianza dell’attività di Mònterin in campo meteorologico e climatologico.

 

*Alcune immagini della mostra su Mònterin con relativi crediti

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 21 Aprile, 2022

Scienza Nuova: una alleanza per il webfare - Domani, mercoledì 20 aprile, ore 17,30, Castello del Valentino, Salone d’onore (Viale Mattioli 39, Torino)

Mercoledì 20 aprile, alle ore 17,30, nel Salone d’Onore del Castello del Valentino (Viale Mattioli 39, Torino) si terrà l’evento “Scienza Nuova: una alleanza per il Webfare”.

 

Scienza Nuova è l’alleanza territoriale tra Università di Torino Politecnico di Torino che dal 2019 lavora al Webfare, un nuovo welfare che mette al servizio dell’umanità il capitale nuovissimo di dati che vengono prodotti dalla nostra mobilitazione, dai nostri bisogni, dai nostri desideri, e che alimenta il Web, il grande archivio delle forme di vita umana che senza di queste non esisterebbe.

 

All’evento, inaugurale di una serie di incontri e di approfondimenti, parteciperanno, insieme a Scienza Nuova, il governo della Città, dell’Università, del Politecnico, le istituzioni e le aziende con cui Scienza Nuova ha avviato le proprie collaborazioni e quelle con cui propone di stringere l’alleanza per il Webfare.

 

Scienza Nuova incontra la città per presentare i risultati ottenuti, per esporre i progetti in elaborazione e per accogliere proposte. Muovendo dalla convinzione che l’innovazione nasce sempre da un incontro tra umanesimo e tecnologia, come è avvenuto nella Silicon Valley con le piattaforme commerciali, e come può avvenire a Torino con nuove piattaforme civiche, capaci di restituire all’umanità ciò che ha prodotto.

  

Programma

Saluti istituzionali

Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino

Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università di Torino

 

Interventi:

Maurizio Ferraris, Presidente di Scienza Nuova

Alessandro Zennaro, ViceRettore alla Terza Missione ambito Cultura, UniTO:

Giovanni Durbiano, Consiglio Scientifico di Scienza Nuova, PoliTO

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 20 Aprile, 2022

Ad UniTo la ricerca del futuro, terza in Italia per qualità e valutazione dei giovani ricercatori

L’analisi dei risultati VQR(Valutazione della Qualità della Ricerca) per il periodo 2015-2019 presentati dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) ha confermato il trend positivo di un’Università che ha progettato e continua a progettare interventi per l’innovazione e il rafforzamento del sistema di alta formazione, di ricerca e di trasferimento tecnologico e che continua ad assumere giovani ricercatori.

 

Ottimi sono i risultati negli indicatori generali di qualità e quantità (terzo Ateneo in Italia per qualità della ricerca) e per la valutazione della ricerca dei ricercatori neoassunti (terzo Ateneo in Italia, subito dopo Padova e Milano e prima di Milano Bicocca, Bologna, Pisa, Milano Politecnico, Firenze, Napoli Federico II, Politecnico di Torino e Roma la Sapienza), a conferma delle buone politiche messe in atto a sostegno dell’innovazione e per il reclutamento di nuove forze.

 

L’Università di Torino si conferma un polo di eccellenza nazionale anche per quanto riguarda la formazione alla ricerca con un giudizio, alla qualità dei propri dottori di ricerca, secondo solo al Politecnico di Milano tra i grandi Atenei. Questi risultati positivi avvalorano il modello di sviluppo dalla decisa impronta innovativa che sta perseguendo UniTo, nel quale impresa e ricerca lavorano in sinergia, realizzando distretti produttivi in stretto contatto con le migliori realtà della conoscenza specializzata, delle competenze formate. 

 

Ottima posizione anche per le ricadute sociali e culturali in rapporto alla terza missione. L’Ateneo di Torino, che è sempre più un riferimento per la cittadinanza e per il terzo settore, mette a disposizione il suo saper fare in un’ottica collaborativa, di sperimentazione e di valorizzazione delle competenze e delle risorse a beneficio della comunità. 

 

Su questi parametri si colloca il progetto della Cavallerizza, che esprime la nascita di un vero e proprio distretto culturale nel cuore della città, che valorizza le scienze umanistiche e sociali, eccellenza dell’Ateneo, e che rappresenta un investimento che apre un’ulteriore fase di innovazione per l’Università di Torino.

 

Risultato altrettanto consistente e destinato a crescere, è infatti quello riscontrato nelle ricadute sul tessuto industriale, sociale e culturale. L’Ateneo di Torino, da sempre, mira a rappresentare un riferimento per le aziende pubbliche e private e per il terzo settore, mettendo a disposizione il suo saper fare in un’ottica collaborativa, di sperimentazione e di valorizzazione delle competenze e delle risorse a beneficio della comunità. 

 

Chiaro esempio di questa sinergia è la nascente Butterfly Area, un ecosistema che ospita imprese, enti di ricerca e istituzioni che potranno lavorare fianco a fianco con ricercatori e studenti, dare vita a laboratori congiuntiusare impianti pilotaaccedere alle strumentazioni di ricerca universitarie e servizi all’innovazione. Le attività previste all’interno del nuovo hub genereranno impatto su tutti i livelli trasversali alla transizione verde e digitale con azioni verticali sui settori chiave dell’economia: Energy and Clean Technologies, Green Chemistry and Advanced Materials, ICT, Smart Products and Manufacturing, Agrifood.

 

Oltre a fornire una fotografia della ricerca italiana, i risultati della VQR saranno utilizzati dal MUR per ripartire, già dal presente anno, l’80% della parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e per individuare i dipartimenti degli Atenei statali italiani che potranno competere per ottenere un importante finanziamento straordinario destinato a sostenere un progetto di ricerca e sviluppo quinquennale. 

 

Le pubblicazioni scientifiche valutate (articoli, monografie, contributi in volume ecc.) sono state circa 182.000 rispetto alle circa 118.000 presentate nella precedente VQR; i ricercatori accreditati sono stati circa 65.000. È aumentato anche il numero delle Università che sono state valutate, salite a 98 (4 in più dell’esercizio precedente), e degli enti di ricerca, 14 in totale (2 in più rispetto alla VQR 2010-2014), mentre sono diminuite, scendendo a 22, le Istituzioni che volontariamente si sono sottoposte alla valutazione (4 in meno). 

 

“Le valutazioni ANVUR della qualità della ricerca per il quinquennio 2015-2019 – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino - proiettano l’Università di Torino in posizioni sempre più di vertice nelle classifiche nazionali degli atenei statali e la confermano come un’eccellenza assoluta della ricerca italiana. È stato possibile conseguire questo straordinario risultato grazie a strategie di sviluppo che hanno messo al centro dell’investimento tutte le diverse componenti del sistema universitario: prima di tutto le competenze e i talenti delle ricercatrici e dei ricercatori, ma nondimeno spazi confortevoli e adeguati nei quali studiare e lavorare, l’internazionalizzazione delle esperienze, i servizi tecnico-amministrativi di supporto all’attività scientifica. Sullo sfondo, poi, il rinsaldamento della relazione con il territorio, per un trasferimento di conoscenze e tecnologia sempre più necessario al tessuto economico circostante. Insomma, con questi dati celebriamo un successo di squadra, che vede in prima fila tutti i Dipartimenti, ai quali vanno il ringraziamento e le felicitazioni di tutta la governance di Ateneo”.   

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 15 Aprile, 2022

FameLab 2022, il primo talent show della scienza arriva a Torino - C’è tempo fino all’8 maggio per candidarsi alla selezione locale che si svolgerà l’11 maggio al Cubo Teatro di via Giorgio Pallavicino a Torino

L’11 maggio 2022 torna a Torino FameLab, la competizione internazionale di comunicazione scientifica dedicata a giovani ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti universitari. Ideata nel 2005 dal Cheltenham Science Festival, coinvolge oggi oltre 25 Paesi in tutto il mondo e dal 2012 si svolge in Italia grazie alla collaborazione con Psiquadro, l’impresa impegnata da venti anni nella realizzazione di nuovi format per la comunicazione della scienza. Dal 2012 ad oggi FameLab ha toccato 25 città e interessato oltre 1000 giovani ricercatori e ricercatrici grazie ad una collaborazione con più di 200 partner culturali tra Università, Istituti di Ricerca e enti pubblici, società di comunicazione della scienza, musei e media partner.

 

L’edizione torinese, coordinata dall’Università di Torino, è organizzata in collaborazione con Politecnico di TorinoUniversità del Piemonte OrientaleAssociazione Apriticielo – Infini.toAssociazione CentroScienza Onlus e Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d'Aosta - Fondazione Clément Fillietroz ONLUS.

 

Aspiranti divulgatrici e divulgatori dell’edizione torinese si sfideranno l’11 maggio al Cubo Teatro (Giorgio Pallavicino 35, Torino), con una prima preselezione mattutina (inizio alle 10.30) ed una selezione finale pomeridiana (a partire dalle ore 15.00). A giudicare i talk una giuria costituita da ex FameLabbers e da esperti ed esperte di diversi settori scientifici. In soli tre minuti, senza l’ausilio di slides o filmati, ma con la possibilità di usare oggetti di scena, candidati e candidate dovranno riuscire ad impressionare la giuria, guadagnandosi il primo o il secondo posto.

 

primi due classificati avranno la possibilità di frequentare una masterclass nazionale a Perugia nel mese di giugno, in preparazione della finale nazionale, che si terrà a settembre in occasione della Notte Europea della Ricerca. Chi vincerà la finale nazionale di FameLab Italia 2022 parteciperà infine alla competizione FameLab International prevista in autunno.

 

Tre sono i requisiti per potersi candidare: appartenere al mondo scientifico, medico o ingegneristicocome studentesse/studenti, ricercatrici/ricercatori, assegniste/assegnisti di ricerca o collaboratrici/collaboratori presso istituzioni di ricerca pubbliche o private; essere nate/nati tra il primo gennaio 1982 ed il 31 dicembre 2000; non aver raggiunto in edizioni precedenti di FameLab italiane o estere la fase finale, ossia la masterclass o la finale nazionale. Per la selezione locale è necessario preparare due diverse presentazioni da tre minuti: una per la preselezione e una, diversa dalla prima, nel caso in cui il concorrente venga selezionato per la fase finale. 

 

Per candidarsi alla selezione locale torinese occorre completare il modulo on line entro l’8 maggio 2022

 

Come Torino, altre città italiane saranno impegnate nel mese di maggio nelle giornate di selezione locale: Ancona, Brescia, Camerino, Catania, Genova, Milano e Trieste.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 13 Aprile, 2022

Nasce a Torino l'Associazione APEnet, rete degli Atenei e degli Enti di Ricerca per il Public Engagement

Nasce oggi, 8 aprile 2022, presso l’Università degli Studi di Torino l’Associazione “Rete degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement – APEnet”​, che sarà presieduta per i prossimi tre anni dalla professoressa Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Ateneo torinese. 

 

La Rete, attiva dal 2018, si trasforma in Associazione per consolidare e rendere visibile il ruolo che Atenei ed Enti di Ricerca rivestono nel dare forma a proposte e progetti, che fanno riferimento a un concetto di Public Engagement come insieme di valori e azioni istituzionali dirette a generare crescita sociale, culturale ed economica. Un processo dinamico di interazione che porta al progressivo superamento della distanza tra ricerca e società per alimentare nuove sfide che tengano conto delle identità territoriali e sappiano riconoscere l’apporto dei differenti protagonisti che in essi operano amplificandone l’impatto.

 

APEnet vuole essere uno spazio di confronto, studio e progettazione di strumenti e di azioni, di condivisione e potenziamento delle conoscenze e delle competenze necessarie per promuovere l’importante cambiamento culturale che vede oggi le università e gli enti di ricerca protagonisti per una “crescita inclusiva” del Paese attraverso l’ascolto, il dialogo e la collaborazione con la società.

 

Sono 41 gli Enti fondatori tra Università, Politecnici, Scuole Superiori ed Enti di Ricerca, ma sono già numerose le richieste di adesione da altre istituzioni. L’Associazione sarà anche aperta al mondo produttivo, al terzo settore, alle istituzioni pubbliche, ai cittadini e al mondo della scuola per definire insieme obiettivi e progetti.

 

APEnet prosegue e rafforza il suo impegno a promuovere la ricerca sul Public Engagement e, in collaborazione con i diversi attori istituzionali del sistema ricerca italiano (come MURCUNCRUIANVUR), a contribuire al monitoraggio e alla valutazione di impatto delle iniziative di Public Engagement. L’istituzionalizzazione del Public Engagement, la formazione e il riconoscimento dell’impegno del personale, la presenza all’interno dei corsi di laurea e di dottorato sono alcune delle principali finalità della Rete in stretta relazione con Centri e Associazioni analoghe in tutta Europa.

 

Contatti

reteapenet@gmail.com

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 8 Aprile, 2022

Nuovi riconoscimenti internazionali per UniTo, Filosofia prima in Italia, tra le top 100 al mondo - Pubblicati i risultati di QS Subject Ranking 2022

La prestigiosa agenzia Quacquarelli Symonds ha pubblicato i QS Subject Ranking per il 2022, ossia le nuove classifiche specifiche per ogni disciplina delle migliori università del mondo. Sono state valutate 1543 università in 51 ambiti disciplinari.

 

Eccellente è la posizione raggiunta da UniTo nella classifica della disciplina Philosophy. Non solo l’Università di Torino risulta collocata nelle top 100 al mondo (nella fascia 51-100), ma in questa disciplina risulta essere anche il primo Ateneo italiano. UniTo inoltre si conferma in top 100 anche in Religious Studies (al secondo posto in Italia) e nelle top 200 di altre due discipline: Education, dove compare per la prima volta, e Agricolture & Forestry.

 

Complessivamente l’Università di Torino si è ben posizionata anche in 20 subject ranking51-100° posto per Filosofia e Scienze delle Religioni151-200° per Agraria e Scienze dell’Educazione201-250° per Lingue ModerneFarmaciaMedicinaFisicaSociologia e Storia (dove compare per la prima volta); 251-300° per Letteratura IngleseDirittoChimica e Matematica (queste ultime due discipline migliorano la loro performance rispetto al 2021); 301-350° per InformaticaBiologiaPsicologiaEconomia e Scienze dei Materiali (disciplina che migliora la sua classifica rispetto all’anno precedente) e 401-450° per Scienze dell’Ambiente.

 

L’Università di Torino è presente in tutte le 5 broad subject areas, le macro aree che comprendono gli ambiti disciplinari specifici (Scienze umanisticheTecnologia e ingegneriaScienze della vita e medicinaScienze della natura e Scienze sociali ed economiche).

 

Il miglior posizionamento per macroarea si conferma quello in Life Sciences and Medicine, dove UniTo si classifica al 182° posto (su 500 università presenti), e rispetto all’anno scorso migliora di 83 posizioni nell’area Art and Humanities, arrivando al 231° posto. L’Università di Torino migliora il piazzamento rispetto al 2021 anche nella macro area Natural Sciences (238° posto), Social Sciences and Management (341° posto) e Engineering and Technology (366° posto).

 

La metodologia utilizzata per stilare la classifica QS World University Rankings combina dati bibliometrici relativi all’attività di ricerca (citazioni per pubblicazione su riviste scientifiche e H-index, un indice internazionale che misura impatto e produttività dei ricercatori) e indagini reputazionali presso il personale accademico e i datori di lavoro; questi quattro fattori assumono pesi differenti a seconda delle discipline. Nel punteggio dato alla macroarea si considera da quest’anno anche la collaborazione internazionale nella ricerca scientifica.

 

Per maggiori informazioni riguardo alle classifiche si veda il sito: https://politichediateneounito.it/it/ranking-internazionali/  

 

Per approfondimenti sui ranking disciplinari delle università visita la pagina di QS: https://www.topuniversities.com/subject-rankings/2022

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 6 Aprile, 2022

Il Prof. Alberto Bardelli è il nuovo direttore scientifico dell'Istituto di Oncologia molecolare di Fondazione AIRC

Docente al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, il Prof. Bardelli è stato inserito nella classifica dei ricercatori più citati al mondo da Web of Science. I suoi studi stanno cambiando il panorama della medicina di precisione e le sue scoperte sono state sono state pubblicate in oltre 200 articoli scientifici su riviste internazionali. 

 

Dal 1° aprile Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha affidato al Prof. Alberto Bardelli, docente al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, la direzione scientifica di IFOM, l’Istituto di oncologia molecolare fondato a Milano nel 1998 con l’obiettivo di studiare la formazione e lo sviluppo dei tumori a livello molecolare e di trasferire rapidamente le nuove conoscenze dal laboratorio al paziente. L’istituto conta circa 270 ricercatrici e ricercatori provenienti da 29 Paesi europei ed extraeuropei, con un’età media di 38 anni. 

 

La nomina si inserisce nel percorso di evoluzione del modello organizzativo di Fondazione AIRC avviato nel 2019 per cogliere al meglio le opportunità della riforma degli Enti del Terzo Settore. 

 

Inserito nella classifica dei ricercatori più citati al mondo da Web of Science, il Prof. Alberto Bardelli con i suoi studi sta cambiando il panorama della medicina di precisione, le sue scoperte sono state pubblicate in oltre 200 articoli scientifici su riviste internazionali come Nature, Science, Cancer Cell, Nature Medicine, JAMA Lancet Oncology

 

Sono orgoglioso – ha dichiarato il Prof. Alberto Bardelli - di assumere la direzione scientifica di IFOM, una realtà in cui ricercatori italiani e internazionali studiano i meccanismi alla base dello sviluppo del cancro grazie alla possibilità di sviluppare tecnologie all’avanguardia con un approccio multidisciplinare, che coinvolge biologi, fisici, matematici, medici, bioinformatici e ingegneri. La scienza di oggi è la medicina del domani: i nostri studi saranno la base su cui mettere a punto nuovi strumenti diagnostici e terapie per i pazienti”.

 

Biografia

Nato a Torino nel 1967, il Prof. Bardelli si è laureato in Scienze Biologiche nel 1991 all'Università di Torino per poi conseguire un dottorato in Biochimica e Biologia Molecolare all'University College di Londra nel Regno Unito, dal 1999 al 2004 si è specializzato in genomica del cancro con il luminare Bert Vogelstein alla Johns Hopkins University School of Medicine presso l'Howard Hughes Medical Institute di Baltimora. Nel 2004 è tornato in Italia come direttore di un'unità di ricerca dedicata allo studio dei genomi tumorali presso l'Istituto Tumori di Candiolo e il Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino, dove è professore ordinario di Istologia dal 2016.

 

Il lavoro del suo gruppo di ricerca è incentrato sullo sviluppo della medicina di precisione per i pazienti oncologici, le sue scoperte hanno definito una nuova metodologia diagnostica, chiamata biopsia liquida, che tramite un prelievo di sangue, utilizzando il DNA tumorale circolante, permette di monitorare la risposta alle terapie e l'efficacia della chirurgia nei pazienti affetti da tumori colorettali. Queste scoperte sono alla base di articolati studi clinici internazionali come PEGASUS.

 

Le sue scoperte sono state pubblicate in oltre 200 articoli scientifici - di cui 100 come coordinatore - su riviste internazionali come Nature, Science, Cancer Cell, Nature Medicine, JAMA e Lancet Oncology. Il suo H index, una misura delle citazioni ricevute dai suoi articoli, è pari a 98 e, a partire dal 2014 è stato inserito da Web of Science nella classifica dei ricercatori più citati al mondo.

 

È membro di associazioni scientifiche nazionali e internazionali come l'Accademia Europea delle Scienze del Cancro dal 2015 e la European Molecular Biology Organization (EMBO) dal 2017, è stato Presidente dell’European Association for Cancer Research (EACR) dal 2018 al 2020, è membro del comitato scientifico di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 6 Aprile, 2022

Inaugurazione della Giuseppe Levi Talent School - Lecture inaugurale a cura del Prof. Michael W. Young, premio Nobel per la Medicina nel 2017 - Martedì 5 aprile ore 09.30

Martedì 5 aprile 2022, alle ore 09.30, nella Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino (Via Accademia delle Scienze 6, Torino), si terrà l’inaugurazione della Giuseppe Levi Talent School, la nuova iniziativa formativa promossa dal Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini dell’Università di Torino, in collaborazione con diversi Corsi di Studio dell’Ateneo.

L'obiettivo della Talent School è fornire a studenti eccezionali e fortemente motivati un ambiente multidisciplinare che li aiuti a sviluppare l'apertura culturale e le competenze necessarie per affrontare i temi di avanguardia negli studi sulla complessità biologica.

Giuseppe Levi è stato un pioniere nello sviluppo di una visione dinamica della Biologia. Nel 1919 l'Università di Torino gli affida la cattedra di Anatomia umana: qui è il primo mentore dei premi Nobel Salvador Luria, Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, scienziati che forniscono contributi fondamentali alla nascita e alla crescita della Biologia Molecolare, della Scienza del Genoma e delle Neuroscienze, attraverso la contaminazione tra diversi campi di ricerca e approcci metodologici.

 

Programma

 

09:30 - Saluti di benvenuto

  • Prof. Massimo Mori, Presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino
  • Prof. Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino
  • Prof. Alessandro Mauro, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino

09:50 - Giuseppe Levi, his scholars and the dynamic vision of biology

  • Prof. Alberto Piazza, Accademia delle Scienze di Torino
  • Prof. Alessandro Vercelli, NICO - Università di Torino, Società Italiana di Neuroscienze

10:15 - Presentazione della Giuseppe Levi Talent School     

  • Prof. Ferdinando Di Cunto, NICO - Università di Torino

10:30 - Inaugural Lecture: Genes that regulate sleep and circadian rhythms 

  • Prof. Michael W. Young, Premio Nobel per la Medicina/Fisiologia nel 2017, The Rockefeller University, New York

 

È richiesto l'accredito inviando una e-mail entro lunedì 4 aprile a ufficio.stampa@unito.it 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 4 Aprile, 2022
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