Sistemi frenanti, attrito, automotive - ITT Italia, società del gruppo multinazionale ITT, sceglie la ricerca di UniTo

Ieri, giovedì 6 dicembre 2018, alle ore 17 presso il nuovo Innovation Center di ITT a Barge (Via Molini 19), Gianmaria Ajani, Rettore Università̀ degli Studi di Torino e Luca Martinotto, Chief Innovation Officer ITT Motion Technologies - R&D Executive Director, hanno firmato il primo accordo di collaborazione tra l’Università degli Studi di Torino ITT Italia srl, società del Gruppo  multinazionale ITT, che permetterà di sviluppare nei prossimi tre-cinque anni una roadmap di progetti nell’ambito della ricerca e dell’alta formazione, in particolare sui temi dell’attrito e dei sistemi frenanti per il settore automotive.

 

"L’Ateneo è fortemente impegnato sui temi dell’industria 4.0, dell’intelligenza artificiale e della ricerca sostenibile a impatto green in stretta collaborazione con imprese e industrie presenti sul territorio.” ha dichiarato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università “Per questo l’accordo siglato, con un’azienda, leader internazionale, che vanta una presenza strategica sul territorio piemontese, è una grande opportunità per il nostro Ateneo, in termini di valorizzazione della ricerca e di competenza. Condividiamo con ITT, l’ambizione di creare in Piemonte un polo di competenze sull’attrito a livello nazionale ed europeo”.

 

 

"Il settore automotive oggi è quanto mai dinamico e ricco di sfide legate alle diverse tecnologie emergenti, dall’elettrico alla guida autonoma. “ha dichiarato Luca Martinotto, Chief Innovation Officer - R&D Executive Director in ITT “Solo le aziende in grado di rispondere ed adattarsi velocemente a questi cambiamenti potranno rimanere competitive. La portata delle evoluzioni tecnologiche e la multidisciplinarità richiesta per affrontarle rende evidente la necessità, per aziende come la nostra, di avvalersi sempre di più della collaborazione della comunità scientifica ed in particolare di centri di eccellenza quale l’Università degli Studi di Torino.

 

La convenzione permetterà di consolidare le attività già in essere e di sviluppare nuovi progetti di ricerca e di alta formazione. Molte le iniziative in programma: ad esempio si lavorerà all’attivazione di un laboratorio di ricerca congiunto sulla tribologia, con riferimento all'attrito e all'usura. Il laboratorio, che avrà sede presso gli spazi dell’Ateneo, sarà una struttura flessibile, in grado di attivare in tempi rapidi nuovi filoni di ricerca e di testing.

 

Altra importante milestone è quella di estendere la collaborazione a nuovi settori, che portano la ricerca sui materiali ad integrarsi con le nuove opportunità legate all’industria 4.0 e ai processi digitali. Altro esempio è lo SMART PAD: già realtà per ITT, necessiterà in maniera crescente di know how negli ambiti dell’Intelligenza Artificiale, dei Big Data Analytics e della Block Chain. Su questi temi l’Ateneo torinese, che è avanguardia scientifica grazie anche alle nuove importanti infrastrutture di ricerca, come il Centro di Super Calcolo per l’Intelligenza Artificiale HPC4AI, potrà offrire all’azienda un contributo concreto e di grande innovazione, sia in termini di supporto formativo sia di collaborazioni su specifici progetti.

 

Ma non è l’unico filone su cui si attiverà la sperimentazione. L’Ateneo, che conta una comunità di 1.800 ricercatori, metterà a disposizione le proprie competenze in diversi ambiti scientifici, dalla statistica, con ricadute sulla capacità predittiva, all’ergonomia, per il miglioramento del benessere dei lavoratori, dalla responsabilità sociale alla circular economy per incidere sull’impatto sociale e ambientale dell’attività produttiva.

 

ITT ha già manifestato un vivo interesse nell’incontro con la realtà delle start up dell’Incubatore 2I3T dell’Università di Torino, che ben si coniugano con la strategia di open innovation dell’azienda.

Anche dal punto di vista occupazionale, la collaborazione tra Unito e ITT sta producendo i primi risultati: 10 i laureati unito che sono stati inseriti in ITT Italia srl con il contratto in Alto Apprendistato della Regione Piemonte frequentando il master di Unito su “Gestione e Industrializzazione dell’Innovazione”.

 

Tra le ricerche già frutto della collaborazione fra ricercatori Unito e ITT si segnalano gli studi sui sistemi frenanti dei Proff. Valter Maurino e Gianmario Martra, docenti di chimica all’Università di Torino che hanno lavorato su nuove soluzioni che utilizzano materiali nanocompositi e nuovi leganti inorganici simili al cemento, per ottimizzare la stabilità, il comfort e l’efficacia del freno, l’usura. Si punta al conseguente aumento della percorrenza fra ogni sostituzione del materiale frenante, ed a migliorare la compatibilità ambientale del processo di produzione, in conformità con i paradigmi della “Green Economy”.

Il progetto coordinato dal Prof. Ettore Vittone, fisico dei materiali, ha analizzato invece i fenomeni di attrito che si manifestano nelsistema frenante. Analizzando dal punto di vista microscopico le superfici di contatto disco/pastiglia/freno, si sono evidenziati i meccanismi di generazione del rumore, in funzione dell'usura e delle diverse condizioni ambientali. In questo caso l’obiettivo è di delineare nuove strategie di attenuazione acustica, attraverso lo sviluppo di nuovi materiali per lo smorzamento delle vibrazioni.

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 7 Dicembre, 2018

Universo: svelati i segreti più profondi - Un nuovo studio condotto dall’Università e dall’INFN di Torino rivela la visione più profonda dell’Universo mai ottenuta grazie alle sue più piccole fluttuazioni

Un team di ricerca del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino e della Sezione di Torino dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha scavato in profondità nell’Universo, in una parte ancora sconosciuta della radiazione elettromagnetica di alta energia, realizzando quella che è al momento la sua visione più profonda mai ottenuta. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Physical Review Letters, è stato coordinato da Michela Negro, in collaborazione conSimone AmmazzalorsoMarco RegisLuca Latronico e Nicolao Fornengo e con il supporto della Collaborazione Fermi-LAT.

 

Grazie a Fermi, il telescopio spaziale della NASA, negli ultimi dieci anni il cielo attraverso la radiazione gamma è stato studiato in grande dettaglio. La missione Fermi vanta un’ampia collaborazione internazionale a cui l’Italia partecipa, oltre che con l’Università di Torino, l’INFN e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), anche con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

 

Oltre all'emissione diffusa di raggi gamma della nostra stessa Galassia, gli studiosi hanno identificato individualmente le più brillanti sorgenti gamma presenti nel cielo. Tutto questo però rappresenta soltanto la punta dell'iceberg: le sorgenti più deboli sono infatti le più numerose, ma essendo poco luminose non si possono vedere individualmente. La loro emissione cumulativa va a formare una luce diffusa che proviene da ogni parte del cielo e, pur rappresentando soltanto il 20% del totale, nasconde alcuni dei segreti più profondi dell'Universo, tra cui forse un segnale dovuto alla materia oscura.

 

Gli autori hanno utilizzato una tecnica particolare, sensibile alle piccolissime fluttuazioni del bagliore diffuso, dovute al fatto che questo è prodotto dalla somma di moltissime sorgenti molto deboli. Lo studio ha permesso di misurare queste fluttuazioni e di ottenere informazioni sulla abbondanza e sulle caratteristiche delle sorgenti nascoste. In particolare, i ricercatori hanno evidenziato la presenza di due tipi diversi di popolazioni di sorgenti e hanno identificato a quale energia avviene la transizione tra le due popolazioni. Questi risultati portano a un nuovo e più profondo livello la nostra conoscenza riguardante le proprietà e le caratteristiche della parte meno compresa dell'Universo estremo lungo tutta la suaevoluzione cosmica.

 

Articolo completo: https://arxiv.org/abs/1812.02079

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 6 Dicembre, 2018

Atassia: scoperto il difetto cellulare responsabile di una rara malattia neurologica

Dopo 10 anni di studi e grazie al sostegno di Fondazione Telethon, la scoperta del team di ricerca guidato dai proff. Alfredo Brusco e Filippo Tempia dell'Università di Torino e NICO

I nostri movimenti quotidiani prevedono una coordinazione inconscia, operata dal cervelletto, la parte più antica del cervello. La perdita di questa capacità, chiamata “atassia”, è un sintomo comune a molte malattie neurologiche. Una parte delle atassie è ereditaria, ha cioè una causa genetica: un singolo gene, tra i 20.000 che compongono il nostro genoma, è mutato e non riesce a sintetizzare la proteina corrispondente o ne sintetizza una malfunzionante. Questo provoca nei pazienti una progressiva e irreversibile degenerazione del cervelletto, ma le ragioni per cui questo fenomeno avviene sono spesso ignote.

 

In un lavoro pubblicato sull’importante rivista internazionale Neurobiology of Diseaese, i gruppi del Prof. Alfredo Brusco (Dipartimento di Scienze Mediche) e del Prof. Filippo Tempia (Dipartimento di Neuroscienze Rita-Levi Montalcini e NICO - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) dell’Università di Torino hanno chiarito il meccanismo attraverso cui insorge e si sviluppa una forma di atassia ereditaria chiamata SCA28. Nel 2006 gli stessi gruppi avevano contribuito alla scoperta del gene AFG3L2 che mutato causa la patologia.

La ricerca - iniziata oltre 10 anni fa - è stata condotta dalle dott.sse Cecilia Mancini ed Eriola Hoxha grazie al supporto della Fondazione Telethon, ed è frutto della collaborazione di numerosi ricercatori di centri nazionali e internazionali (Università di Torino, Milano e Bologna; Istituto San Raffaele di Milano e Istituto di Biotecnologie dell’Università di Helsinki).

 

Grazie a tecniche di biologia molecolare, i ricercatori hanno introdotto nel genoma del topo una variante del gene AFG3L2 presente nei pazienti, generando così un modello murino di atassia SCA28. Come nell’uomo, i topolini hanno sviluppato una forma di malattia lieve, visibile solo nell’età adulta e lentamente progressiva. «Lo studio di questo modello creato in laboratorio ci ha permesso di scoprire che la malattia è causata da un difetto nella funzione dei mitocondri, le cosiddette centrali energetiche della cellula» spiega il prof. Alfredo Brusco del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino.

 

«Nella SCA28 la proteina AFG3L2 non funziona correttamente, e i mitocondri assumono una forma anomala perdendo progressivamente la capacità di sintetizzare ATP. La causa di questo “malfunzionamento” - continua il prof. Brusco - sta nel ruolo di AFG3L2, che ha il compito di ripulire i mitocondri dalle proteine anomale o degradate. Nella SCA28 i mitocondri accumulano questi prodotti di scarto senza riuscire a eliminarli: a lungo termine funzionano sempre peggio provocando un danno cellulare».

 

«Questo meccanismo, noto come “proteostasi mitocondriale”, è importante nell’invecchiamento ed è coinvolto in altre patologie neurodegenerative più conosciute, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. I risultati sui topi - aggiunge il prof. Filippo Tempia del Dipartimento di Neuroscienze e NICO - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino - ci hanno permesso di individuare alcuni farmaci in grado di inibire la sintesi di proteine mitocondriali, e che potrebbero essere in grado di invertire il processo patologico e rallentare o impedire la progressione della malattia».

 

«Questo lavoro aumenta la nostra comprensione dei meccanismi responsabili delle atassie e porterà a nuove scoperte sulla funzione del cervelletto. Lo studio - conclude il prof. Brusco - apre nuove possibilità da esplorare nel trattamento di questa e altre patologie neurologiche».

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 4 Dicembre, 2018

4,5 milioni di euro per l'intelligenza artificiale - Nasce HPC4AI, il centro di competenza sul calcolo ad alte prestazioni per l'intelligenza artificiale

Domani, venerdì 30 novembre, alle ore 9.30, presso il Collegio Carlo Alberto (Piazza Vincenzo Arbarello 8, Torino) si terrà l’evento di presentazione di HPC4AI: High Performance Computing for Artificial Intelligence, una piattaforma che mette in collegamento Università e Politecnico di Torino con le imprese del territorio. Capofila del progetto il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino.

 

Si tratta di un Centro di Competenza sul Calcolo ad Alte Prestazioni per l’Intelligenza Artificiale, recentemente finanziato dalla Regione Piemonte con 4,5 milioni di euro mediante i fondi EU POR-FESR 2014-20 per le infrastrutture. Il progetto unisce i due Atenei torinesi nella creazione di una nuova struttura capace di collaborare con le aziende del territorio, accelerando la loro capacità di innovazione su tutti i temi legati all’Intelligenza Artificiale e all’analisi dei Big Data, dall’Industria 4.0 al processing dei dati in generale.

 

Il progetto, guidato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino in collaborazione con il Politecnico, ambisce a catalizzare le competenze presenti nei due principali atenei piemontesi in ambito di Internet of ThingsMachine LearningHigh Performance Computing e Big Data Analytics in un centro di competenza federato e in cloud, dotando i laboratori esistenti di UniTo e PoliTo di sistemi di calcolo ad alte prestazioni facilmente fruibili dalle imprese piemontesi. Il principale obiettivo è infatti rappresentare una leva di vantaggio tecnologico competitivo per gli attori del territorio attraverso la capacità di creare innovazione, trasformando la ricerca in prodotti e servizi.

 

HPC4AI mira a soddisfare la necessità strategica di creare all’interno del contesto università- imprese la capacità di comprendere e anticipare la domanda del mercato, creando un ecosistema vitale, duraturo e sostenibile. Il centro nasce intorno a una grande infrastruttura di calcolo ma ha una chiara progettualità proiettata sull’uso e lo sviluppo delle competenze di ricerca. La complessità delle soluzioni e delle piattaforme necessarie alla sperimentazione è una significativa barriera all’ingresso per ogni università e impresa che cerca di operare in maniera autonoma e indipendente.

 

Il posizionamento competitivo di HPC4AI si differenzia nettamente rispetto alle comparabili piattaforme commerciali perché è chiaramente orientata alla ricerca e al trasferimento tecnologico. È sia una piattaforma aperta (open-source) che può essere modificata per sperimentare nuove funzionalità e servizi, che un asset finalizzato a supportare la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico in consorzi partecipati da università e imprese. L’intero progetto potrebbe inoltre implementare un marketplace per piattaforme, servizi e dataset, dove gli atenei e le aziende potranno utilizzare e vendere servizi cloud innovativi sviluppati in progetti di ricerca.

 

L’evento di presentazione di HPC4AI sarà inoltre un’occasione per discutere i modi e i finanziamenti disponibili per la collaborazione fra università, piccole e medie imprese e industrie del territorio, e pianificare l’accesso a finanziamenti specifici per supportare e accelerare questa collaborazione.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 29 Novembre, 2018

"1948-2018. Storia di Israele, storia d'Europa"

Mercoledì 5 dicembre alle ore 18.00, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (Via Verdi, 9 Torino) si terrà il convegno dal titolo “1948-2018. Storia di Israele, stori d’Europa”, primo incontro di un ampio ciclo di appuntamenti organizzati dalDipartimento di Culture Politiche e Società dell’Università di Torino, per conoscere alcuni degli aspetti cruciali della storia di Israele e per comprendere e progettare un futuro in Medio Oriente ma anche in Europa.

 

La storia di Israele nasce infatti dai momenti più drammatici della storia d’Europa e la rispecchia sperimentandone nel suo corso i successi di sviluppo, democrazia e convivenza così come le forti criticità e i conflitti di più difficile soluzione.

 

Partecipano:

 

Gianmaria Ajani, Rettore Università di Torino

Claudio Vercelli autore del libro "Israele 70. Nascita di una Nazione" 

Maurizio Molinari, Direttore de La Stampa

 

Modera Janiki Cingoli, Cipmo Milano - Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente

 

Durante il 2019 seguiranno altri incontri del ciclo con cadenza mensile:

 

  • “Polonia e Israele”,
  • “Sinistra europea e israeliana”,
  • “Quando palestinesi e israeliani lavorano insieme”,
  • “La fiducia nelle relazioni internazionali”, “
  • Narrazioni della Shoah”, 
  • "I rapporti tra Germania e Israele.
Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 29 Novembre, 2018

Foto/Comunicato - Vent'anni del Polo universitario in carcere - Firmata la nuova Convenzione tra l’Università, la Casa Circondariale e l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna

Oggi, mercoledì 28 novembre presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, si è tenuta la cerimonia per il Ventennale dalla firma del primo Protocollo che ha istituito il Polo Universitario Penitenziario. Con l’occasione è stata firmata la nuova Convenzione tra l’Università, la Casa Circondariale e l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna.

 

Presenti – oltre agli studenti detenuti e ai docenti e funzionari che negli anni passati e oggi si sono impegnati per garantire il funzionamento dell'iniziativa, tra cui Rinaldo Bertolino, Rettore dell’Ateneo negli anni 1996-2004 – Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino,  Anna Maria Poggi in rappresentanza della Compagnia San Paolo che da sempre sostiene finanziariamente il progetto, Domenico Minervini, Direttore della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno e Franco Prina, Delegato del Rettore per il Polo Universitario Penitenziario.

 

L’istituzione del Polo Universitario per studenti detenuti presso la Casa Circondariale di Torino ha radici nell'attività svolta sistematicamente a partire dagli anni Ottanta dalla allora Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo, per garantire ai detenuti l'esercizio del diritto allo studio. L’esperienza trovò una formalizzazione attraverso un Protocollo d'intesa firmato nel 1998 tra Università degli Studi di Torino, Tribunale di Sorveglianza e Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria. Da allora a Scienze Politiche si affiancarono Giurisprudenza e percorsi relativi altre aree disciplinari.

 

Solo negli ultimi quattro anni accademici (2013/14 – 2014/15 – 2015/16 – 2016/17) si sono laureati 23 studenti: 17 nella triennale di Scienze politiche e sociali; 5 nella triennale in Diritto per le imprese e le istituzioni del Dipartimento di Giurisprudenza; 1 nella laurea a ciclo unico in Giurisprudenza.

Tra marzo e luglio 2019 dovrebbero concludere il loro percorso di studi e dunque conseguire lauree a diversi livelli 11 studenti attualmente verso il termine dei rispettivi cicli di studio triennali, magistrali o ciclo unico. Come da tempo avviene, chi consegue una laurea triennale potrà accedere ai corsi di studio Magistrali. Alcuni potranno nel frattempo passare dal regime detentivo alle misure alternative, potendo fruire – sulla base delle decisioni della magistratura di sorveglianza – delle opportunità di borse lavoro messe a disposizione dall’Ufficio Pio e dal Fondo Musy.

 

Attualmente gli studenti in carico al Polo sono 40, con percorsi di studio articolati su più corsi di laurea (triennale e diverse magistrali dei Dipartimenti di Culture, Politica e Società, Giurisprudenza, Matematica e Beni Culturali). Si differenziano tra studenti ristretti in carcere (30) e studenti che fruiscono oggi di misure alternative come lavoro all’esterno, affidamento in prova o semi-libertà (8) o hanno scontato la pena e stanno terminando gli studi (2); 24 dei 30 studenti in carcere si trovano nella sezione del Polo, altri 5 che, per motivi dovuti alle loro specifiche condizioni, si trovano in altre Sezioni dello stesso carcere torinese, 1 nel carcere di Ivrea.

Per l’anno accademico 2018-19 si sono iscritti 6 nuovi studenti (5 Scienze politiche e sociali; 1 Diritto per imprese e istituzioni).

 

La definitiva implementazione dal collegamento internet tra i siti dell’Università di Torino e i computer collocati nella Sezione Polo, che si andrà a realizzare nelle prossime settimane, consentirà di articolare maggiormente l’offerta formativa anche per percorsi di studio diversi da quelli attualmente praticati, fruendo delle opportunità di didattica a distanza disponibili.

 

All’evento hanno partecipato i delegati delle altre Università in Italia che, seguendo l'esempio di Torino, negli anni hanno avviato progetti analoghi per garantire il diritto allo studio universitario a studenti detenuti.

Il confronto tra Atenei ha avuto una formalizzazione nel mese di aprile 2018 con la costituzione della Conferenza Nazionale dei Delegati per i Poli universitari penitenziari (CNUPP), istituita recentemente presso la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane). Alla Conferenza aderiscono attualmente 28 Università, impegnate in 57 istituti penitenziaricon circa 600 studenti detenuti iscritti (dato 2017/18). Ne è Presidente Franco Prina, ordinario di Sociologia giuridica e della devianza del Dipartimento di Culture, Politica e Società, Delegato del Rettore dell’Università di Torino.

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 28 Novembre, 2018

A Torino il XIV Convegno Nazionale della Società Italiana di Storia della Ragioneria

200 esperti e studiosi italiani e stranieri discutono sul legame tra arte e ragioneria

Giovedì 22 e Venerdì 23 novembre si terrà presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino (C.so Unione Sovietica 218 bis) il XIV Convegno della Società Italiana di Storia della Ragioneria. La conferenza riunirà in città circa 200 esperti italiani e stranieri di ricerca storica in ambito aziendale, che dibatteranno su un tema innovativo a livello internazionale: la Ragioneria e l’Arte. Il convegno vuole essere anche un omaggio a Leonardo da Vinci, nell’approssimarsi dei 500 anni dalla morte ed è volutamente organizzato a Torino, città che custodisce il celebre autoritratto.

 

Ospite d’onore di questa edizione sarà Gilles Pecout, Rettore della Sorbona di Parigi, che aprirà il convegno con un intervento dal titolo “Artisti e scrittori in politica nell’Europa tra Otto e Novecento: l’arte tra rivoluzione, nazione e stato”.

 

Il legame tra arte e ragioneria rappresenta, in Italia e in molti altri Paesi, un percorso di ricerca ancora inesplorato e che può essere affrontato assumendo differenti prospettive. Il patrimonio artistico italiano costituisce uno dei principali fattori che caratterizzano il nostro Paese. Nei percorsi che disegnano la storia di questo processo plurisecolare di accumulo del patrimonio artistico, numerose sono state le ricerche nell’ambito degli studi storici e, soprattutto, della storia dell’arte. Al contrario, in misura limitata è stato esplorato il percorso che dallo studio delle carte contabili e dei documenti aziendali conduce alle realizzazioni artistiche, ovvero alle molteplici forme che l’arte assume.

 

Nella Storia della Ragioneria sono presenti contributi che hanno indagato il legame con le differenti forme di espressione artistica. Molte vicende possono essere raccontate e ricostruite attraverso la particolare lente degli archivi contabili, delle carte aziendali e delle amministrazioni pubbliche, e durante il convegno saranno raccontate le “storie” più interessanti e particolari.

 

Si partirà con gli interventi su “L’arte nell’economia e nella società tra passato e presente”, su cui rifletteranno, moderati dalla Prof.ssa Antonella Paolini, dell’Università di Macerata, il Prof. Francesco Poli, dell’Università di Torino, la Prof.ssaPaola Besutti, dell’Ateneo di Teramo, la Prof.ssa Valeria Pinchera, docente a Pisa, e Luca Zan, dell’Università di Bologna. Interverrà inoltre Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.

 

Nella mattinata del 23 sono attese le relazioni di Christopher Napier ed Elena Giovannoni, della Royal Holloway University of London, e di Stephen Walker, della University of Edinburgh Business School.

 

Non mancheranno approfondimenti sul tema “Arte, contabilità e società nel mondo di oggi”, con una sessione moderata dal Prof. Luigi Puddu, dell’Università di Torino, a cui parteciperanno Lucia Starola, dottoressa commercialista e rappresentante della Consulta per la Valorizzazione Beni Artistici e Culturali Torino, Ernesto Lanzillo, Partner Deloitte & Touche, Maurizio Piumatti, Direttore Generale di Wannenes Art Auction e l’artista e filosofo Ugo Nespolo.

 
Per maggiori informazioni

http://www.symposium.it/eventi/2018/xiv-convegno-nazionale-sisr

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 21 Novembre, 2018

Invito stampa / Accredito - Inaugurazione dell’Anno Accademico 2018/2019 - Lunedì 26 novembre 2018, ore 11.00 - Teatro Carignano - Piazza Carignano, 6 - Torino

Il Rettore Gianmaria Ajani

 

è lieto di invitarLa all’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2018/2019

 

Valori dell'Università per l'Europa 

 

alla presenza del Presidente della Repubblica

 

 

Lunedì 26 novembre 2018, ore 11.00 

Teatro Carignano - Piazza Carignano, 6 - Torino 

 

 

 

Interventi

 

 Gianmaria Ajani

Rettore Università degli Studi di Torino

 

 Loredana Segreto

Direttrice Generale Università degli Studi di Torino

 

Teresa Piergiovanni

Presidente del Consiglio degli Studenti Università degli Studi di Torino

 

 

Prolusione

 

Sijbolt Noorda

Presidente dell'Osservatorio Magna Charta Universitatum

University Values for a Sustainable Europe

 

 

Le domande per l'accredito e il rilascio dei relativi badge per giornalisti, fotografi e video operatori interessati, dovranno pervenire alla Prefettura di Torino secondo le modalità espresse nella nota in allegato.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 20 Novembre, 2018

Il Rettore di UniTo Ajani nel board del comitato accademico internazionale della Fisu

L’annuncio nell’incontro con gli studenti vincitori delle borse di studio AGON 2018

Giovedì 15 novembre, alle 14:30 presso il Salone del Rettorato agli Studi (via Verdi, 8) dell’Università di Torino, il Rettore di UniTo Gianmaria Ajani e il Presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio hanno incontrato gli atleti studenti vincitori delle 24 borse di studio AGON, grazie alle quali potranno frequentare gratuitamente corsi e master universitari presso gli atenei torinesi.

 

Durante l’incontro è stata annunciata anche la rappresentanza italiana permanente nel Comitato Consultivo Accademico della FISU (Federazione Internazionale degli Sport Universitari). Il Rettore dell’Università di Torino, carica attualmente ricoperta da Gianmaria Ajani, è stato nominato membro permanente del Comitato. UniTo occuperà dunque un posto fisso all’interno del board, riconoscendo all’Ateneo piemontese un ruolo fondamentale. Proprio a Torino infatti, nel 1959, è nata l’Universiade grazie ad un’idea di Primo Nebiolo, ex Presidente del CUS Torino e della FISU.

 

Insieme a Gianmaria Ajani, come altro membro permanente è stato scelto il Rettore dell’Università di LosannaNouria Hernandez. Ad oggi, gli altri membri non permanenti sono: il Presidente della National Collegiate Athletics Association (NCAA) Mark Emmert, il Rettore dell’Università de La Matanza Daniel Eduardo Martínez, il Preside dell’Università di Johannesburg Tshilidzi Marwala, il Direttore Generale dell’Università di Pechino Hao Ping e il Rettore dell’Università di Coimbra João Gabriel Silva.

 

Creato a marzo 2018 su iniziativa del Presidente della FISU Oleg Matytsin, il Comitato Consultivo Accademico si pone come obiettivo la promozione degli sport universitari, dei valori sportivi olimpici e del brand FISU all’interno della comunità universitaria.

 
Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 15 Novembre, 2018

“EQPR” Il passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati

Oggi, lunedì 12 novembre alle ore 12,30 nella Sala Multifunzionale della Cavallerizza Reale (Via Giuseppe Verdi, 9) è stato presentato alla stampa il progetto EQPR - Passaporto Europeo per le Qualifiche dei Rifugiati - European Qualifications Passport for Refugees – promosso CIMEA il Centro italiano di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche su impulso del Consiglio d’Europa in collaborazione con dall’Università di Torino.

 

Sono intervenuti

  • Prof.ssa Lorenza Operti - Vice Rettrice per l'internazionalizzazione dell’Università di Torino
  • Dott.ssa Chiara Finocchietti – Vice Direttrice del CIMEA
  • Dott. Samir Heco - Consiglio d'Europa

 

Il progetto ha come obiettivo l'applicazione della metodologia di valutazione delle qualifiche dei titolari di protezione internazionale in caso di scarsa o assente documentazione comprovante i titoli di studio.   

 

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 12 Novembre, 2018
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