Master In Giornalismo di Torino: prorogato Il bando di selezione

È stato prorogato al 24 settembre 2018 alle ore 15.00 il termine per le domande di ammissione alla ottava edizione del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell'Università di Torino (www.mastergiornalismotorino.it) per il biennio 2018/2020 che partirà in autunno.

 

È un Master di primo livello intitolato a Giorgio Bocca, l’unico percorso formativo nel Nord-Ovest riconosciuto dall'Ordine nazionale dei giornalisti: questo significa che il biennio - durante il quale sono previsti stage presso redazioni professionali - sostituisce il periodo di due anni di praticantato previsto dalla legge per sostenere l'esame di Stato e conseguire il titolo professionale.

 

Si tratta di un biennio spinto sul fronte della multimedialità e dell’innovazione, con i laboratori dedicati alla narrazione multimediale sui social media e al brand-journalism, senza tralasciare il giornalismo economico-finanziario, il data-journalism, il giornalismo immersivo, il fact-checking, il debunking e il giornalismo scientifico. Una culture factory per la formazione avanzata al giornalismo, per l’elaborazione di culture e pratiche professionali innovative, per la sperimentazione di nuove vie all’informazione.

 

Al Master sarà ammesso un numero massimo di 20 iscritti. I candidati devono essere in possesso della laurea triennale o di altro titolo equipollente conseguito all’estero. Sono ammessi anche i laureandi a condizione che conseguano il titolo entro il termine di presentazione della domanda online di ammissione alla selezione. L'età dei candidati non dovrà essere superiore ai 35 anni compiuti alla scadenza del termine della domanda di iscrizione. Inoltre, è richiesta la conoscenza certificata della lingua inglese e verrà valutata l'eventuale esperienza professionale.

Per accedere al Master bisogna scaricare il Bando dal sito www.mastergiornalismotorino.it e, secondo quanto previsto nel “Quadro di indirizzi” dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, una prima selezione avverrà sulla base dell'analisi del curriculum vitae e dei vari titoli. Seguiranno prove scritte e orali.

 

Il costo del Master è di 18.000,00 euro per i due anni, ma sono garantite un alto numero di borse di studio o in alternativa, esenzioni dei costi, pari al 20% delle somme totali versate dagli studenti. Le borse di studio saranno assegnate secondo criteri indicati nell'apposito bando che sarà pubblicato sul sito www.mastergiornalismotorino.it prima dell'inizio dello svolgimento delle prove di selezione.

 

L'ottava edizione 2018/2020 corrisponde a 88 crediti formativi universitari (CFU) e prevede nel biennio 300 ore di didattica frontale universitaria, 1700 ore di laboratori giornalistici, 5 mesi di stage (2 nel primo anno, 3 nel secondo) e una prova finale.

 

questo link un video che racconta in poco più di tre minuti la settima edizione del Master in Giornalismo di Torino.

Per informazioni

Segreteria Master in Giornalismo di Torino 'Giorgio Bocca'

Via Roero di Cortanze 5, 10124 Torino

Phone: (+ 39) 011 6704888

Info-mail: mailto:giornalismo@corep.it | formazione@corep.it

Phone: (+39) 011 670 48 88

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 23 Luglio, 2018

Buoni pasto dipendenti Università di Torino

L'Amministrazione ha incontrato questa mattina la Delegazione Sindacale per esporre le azioni da intraprendere in via di urgenza al fine di garantire l'erogazione del servizio buoni pasto, vista la situazione di emergenza venutasi a creare a seguito della risoluzione della Convenzione con il fornitore Qui ! Group da parte di Consip

 

Ha illustrato le diverse strategie, tutte aventi il comune intento di tutelare i diritti dei lavoratori, e ha riferito che, visto il coinvolgimento di molte altre Amministrazioni, si sta cercando di agire in sinergia con altre Istituzioni del territorio. 

 

L'Amministrazione ha anche ricordato, come del resto già fatto in altri Incontri Sindacali, quanto posto in essere nei mesi scorsi nel tentativo di garantire il corretto adempimento da parte di Qui! Group e ha confermato la volontà di assicurare al proprio personale la continuità del servizio.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Venerdì, 20 Luglio, 2018

"Long-term investors@UniTo": a Torino un nuovo programma di formazione per la crescita li lungo periodo del Paese

Oggi giovedì 12 luglio, presso il Salone del Rettorato (Via G. Verdi 8, Torino), il Rettore dell’Università di TorinoGianmaria Ajani, e la Direttrice del Think Tank LTI@UnitoElisa Lucianohanno presentato il programma, unico in Italia, di formazione executive in Long-Term Investment, ideato per gli investitori istituzionali dall’Università di Torino, in collaborazione con alcuni dei maggiori market player del settore.

 

In un contesto in cui il finanziamento degli investimenti di lungo termine e - di conseguenza - della crescita economica è messo a repentaglio, anche dalle scarsità di fondi pubblici, e i mercati finanziari appaiono sempre più instabili e fragili, il ruolo degli LTI (fondazioni bancarie, fondazioni no profit, compagnie di assicurazione, fondi pensione, fondi infrastrutturali, endowments, wealth manager e  family office), diventa cruciale nel sostenere le esigenze di finanziamento dell’economia reale.

 

I cambiamenti in atto nei sistemi economici-finanziari richiedono che chi prende decisioni finanziarie di lungo termine abbia conoscenze e capacità di lettura degli scenari futuri di rischio- rendimento non banali.  Per costruire tali capacità, Unito attiva un programma di formazione specializzato, unico in Italia, in formato executive, ossia dedicato a operatori del settore con congrua esperienza lavorativa, e flessibile, ossia fruibile a moduli. 

 

“Nel nostro paese oggi è più che mai importante che l’investimento privato capisca e sostenga il coraggio dell’economia reale” - ha dichiarato il Rettore Gianmaria Ajani - “Industria 4.0 e innovazione, che ne è al tempo stesso la linfa, richiedono investimenti importanti e investitori saggi, che capiscano l’importanza di investire con un’ottica pluriennale. Il ruolo di sostegno alla crescita economica e di stabilizzazione dei mercati finanziari è storicamente assegnato ai cosiddetti investitori di lungo periodo: fondazioni, compagnie di assicurazione, fondi pensione e casse di previdenza, fondi infrastrutturali, ma anche wealth managers e family offices. Per far crescere la sensibilità degli investitori di lungo periodo, nella nostra Università è stato creato il centro di ricerca e divulgazione LTI@Unito (Long-Term-Investors) in collaborazione con alcuni dei maggiori market player, il cui programma, unico in Italia, è costruito per contribuire in modo attivo alla crescita economica di lungo periodo”

 

“LTI@Unito ha affidato a ricercatori junior e senior lo sviluppo di idee sul tema” - ha sottolineato la Prof.ssa Elisa Luciano, direttrice di LTI@UniTo - “e si è dotato di una base dati che permetta di studiare quali sono stati sinora i driver di investimento delle fondazioni europee, grossi player tra gli investitori di lungo periodo. Ha avviato incontri, seminari, convegni, ma soprattutto un corso, unico nel suo genere in Italia, dedicato ai manager degli investitori stessi. Si tratta di una serie di incontri in cui si studia, e si discutono casi, di misurazione e diversificazione del rischio per gli investitori di lungo periodo, di asset allocation, di governance e accountability del processo di investimento. A che fine? perché vengano finanziati i progetti davvero promettenti, perché si sappia valutarne la rischiosità, singola e nel complesso, perché si attuino opportune forme di blending e monitoraggio e, in definitiva, perché anche i finanziatori siano tutelati”.

 

Vista la novità e la delicatezza del tema, che è al centro dell’attenzione di OCSE, G7, EU, il corpo docente è stato scelto con grande cura dal Comitato Scientifico, composto da:

  • Fabio Bagliano, Professore Ordinario, Unito
  • Francesca Cornelli, Professore Ordinario, London Business School, Director, Coller Institute of Private Equity
  • Bernard Dumas, Professore Emerito, INSEAD, Axa Chair, Unito
  • Pietro Garibaldi, Professore Ordinario, Unito, CEPR
  • Giuseppe Grande, Responsabile Divisione Analisi Finanziaria, Banca d’Italia
  • Jonathan Macey, S. Harris Professor of Corporate Law, Finance and Securities, Yale School of Law
  • Jean Charles Rochet, Full Professor, University of Geneva, Head of Research, Swiss Finance Institute
  • Rien Van Gendt, Rockefeller Philanthropy and European Cultural Foundation

 

Tra i docenti coinvolti figurano ad esempio:

    

  • Francesco Agnes, Cambridge Associates
  • Bernardo Bortolotti, Università Bocconi
  • Michel Dacorogna, DEAR Consulting
  • Raffaele Della Croce, OECD
  • Christian Gollier, Toulouse School of Economics
  • Dario Focarelli, ANIA
  • Christian Thimann, Paris School of Economics

 

La formazione executive è svolta al Collegio Carlo Alberto e si inserisce tra le attività di LTI@Unito, che comprendono: programma di visiting professors, junior e senior, seminari, formazione sul Risk Management (ARPM), raccolta dati sulle scelte di investimento di categorie di LTIs,  partecipazione alla Community of Practice on Financial Research dell’Unione Europea. e prevedono in Ottobre le conferenze “Finance for a more sustainable growth: what role for LTIs?”, cui interverrà il DG for Financial Stability dell’Unione Europea (dott. Ugo Bassi), e “First Conference in Asset Pricing for LTIs”, che raccoglierà i migliori studiosi europei sul tema, e durante la quale verrà assegnato un premio a un giovane ricercatore.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 12 Luglio, 2018

Dall'Europa 5 milioni di euro per una nuova infrastruttura di ricerca per la lotta al cancro

Progetto Edirex coordinato dall'Università di Torino

Il Consorzio EurOPDX (www.europdx.eu) è nato 5 anni fa per contrastare l’alto rischio di fallimento nei trattamenti oncologici e migliorare la gestione terapeutica dei malati di cancro, ha l’obiettivo di integrare le numerose raccolte di modelli di ricerca PDX (i cosiddetti “xenotrapianti derivati da paziente”) e aprire la strada alla definizione di standard sperimentali condivisi.  Recentemente ha ottenuto un finanziamento di 5 milioni di Euro dall’Unione Europea (programma Horizon 2020) con il progetto “EDIReX” (“EurOPDX Distributed Infrastructure for Research on patient-derived cancer Xenografts”) per costruire un’infrastruttura di ricerca che garantisca alla comunità scientifica l’accesso a modelli preclinici di cancro derivati da pazienti e per favorire nuovi approcci alla diagnosi e terapia del cancro.

 

L’attuale frazionamento delle raccolte di tali modelli, di piccole e medie dimensioni per le diverse tipologie di cancro, create da laboratori accademici in tutta Europa, rappresenta un collo di bottiglia significativo per l'utilizzo di queste preziose risorse.

 

EDIReX, che coinvolge 19 partners da 13 Paesi europei ed è coordinato dall’Università degli Studi di Torino, metterà a sistema le risorse per consentire l’accesso gratuito ad una vasta gamma di modelli PDX a ricercatori sia accademici che dell’industria, su scala europea e globale. Una risorsa di questo tipo manca attualmente in Europa, ed è fortemente necessaria per aumentare l’affidabilità dei test preclinici attraverso l'uso di modelli di cancro più vicini alla patologia umana.

 

Il team di ricerca coordinato dal Prof. Enzo Medico, docente al Dipartimento di Oncologia presso l’Istituto di Candiolo e tra i primi promotori di EurOPDX, lavorando in sinergia con i medici dell’Istituto FPO-IRCCS (www.ircc.it) ha creato ed iniziato a sfruttare negli anni scorsi un archivio unico di più di 1500 modelli di cancro derivati da paziente, un’enorme biobanca che include la più vasta raccolta al mondo di PDX di cancro colorettale.

 

Il nuovo archivio (www.europdx.eu/europdx-research-infrastructure.html) diventa ora pubblico e fruibile, integrando la raccolta condivisa degli oltre 1500 modelli PDX individuati con le relative annotazioni molecolari e farmacologiche, al fine di facilitare la condivisione dei dati e la selezione dei modelli da parte degli utenti.

 

I dati saranno accessibili in particolar modo attraverso il PDX Finder, un catalogo di PDXs recentemente avviato e sviluppato in sinergia tra l’European Bioinformatics Institute –EMBL-EBI– di Cambridge e The Jackson Laboratory (www.pdxfinder.org) e una versione evoluta del cBioPortal (www.cbioportal.org).

 

Sarà inoltre incluso uno strumento innovativo per migliorare l’esperienza dell’utente attraverso la visualizzazione in 3D dei dati, sviluppato dalla PMI italiana Kairos3D (www.genomecruzer.com). L'accesso ai modelli sarà fornito attraverso sei strutture partner o "nodi" all'avanguardiaUniversità di TorinoIstituto di CandioloUniversità Cattolica di Leuven (Belgio); Netherlands Cancer Institute (Paesi Bassi); Università di Cambridge (Regno Unito); Istituto Curie (Francia) e Vall d'Hebron Institute of Oncology (Spagna).

 

Sarà fondamentale per il funzionamento dell’Infrastruttura che i "nodi" e gli altri partners cooperino alla standardizzazione e ottimizzazione della biobaranca, del controllo di qualità, del tracciamento dei dati, e delle prestazioni degli esperimenti di efficacia farmacologica. Il fine ultimo è infatti l'implementazione di standard globali e sostenibili, grazie ai contatti preesistenti tra i partner di progetto e altre iniziative internazionali correlate.

Inoltre, l’infrastruttura europea BBMRI-ERIC (www.bbmri-eric.eu) garantirà il suo apporto ed expertise in ambito di quality management e questioni etiche, e fornirà preziosi input strategici per la sostenibilità dell'infrastruttura.

"Il nostro lavoro sulla definizione di precisi standard nel settore non sarà cruciale solo per la realizzazione dell'infrastruttura distribuita sui 6 nodi – dichiara il prof. Enzo Medico, Coordinatore di EDIReX (Università degli Studi di Torino, Istituto di Candiolo FPO-IRCCS, Italia) -, ma migliorerà anche la qualità e la riproducibilità dei dati preclinici oncologici su scala globale. Inoltre, eseguiremo un ampio studio comparativo sui modelli PDX standard, confrontandoli anche con modelli più innovativi (compresi i test farmacologici su modelli sperimentali 3D eseguiti dal partner OcellO), e valutando l’utilità e impatto dell'imaging preclinico avanzato, per impostare il futuro potenziale dell’infrastruttura e migliorarne il contributo all'innovazione nella ricerca sul cancro ".

 

 

Modalità di Accesso e Annuncio del primo Bando per l’accesso ai modelli a Ottobre 2018

L'accesso ai modelli PDX sarà offerto attraverso un sistema di richieste di sovvenzione (tramite bando pubblico), il primo dei quali sarà lanciato a Ottobre 2018. La sovvenzione offrirà ai candidati vincitori l'opportunità di ricevere campioni di tessuto dai modelli PDX di interesse, o la possibilità di depositare uno dei propri modelli in uno dei sei "nodi", per l'inclusione nell’archivio pubblico e consentendone quindi l'accesso da parte della più ampia comunità scientifica. A partire dal secondo bando, pianificato per il 2019, i nodi potranno anche eseguire direttamente studi di efficacia farmacologica per utenti selezionati, inclusi utenti di aziende del settore biomedico.

Il Sito web di EDIReX, attivo a partire da questa settimana (www.europdx.eu/europdx-research-infrastructure.html, fornisce ulteriori dettagli sugli obbiettivi generali del progetto ed conentra le informazioni sugli standard stabiliti, le opportunità di accesso e le modalità di partecipazione.

 

Contatti

Coordinating partner:                                  University of Turin, Italy

Project coordinator:                                      enzo.medico@unito.it

Project communication & management:      james@seedingscience.com

                                                                       emilie@seedingscience.com

andrea.mazzocca@unito.it

 

Partner del progetto di EDIReX:

 

·         Università degli studi di Torino, Italy (COORDINATOR)

·         Katholieke Universiteit Leuven, Belgium

·         The University of Cambridge, UK

·         Institut Curie, Paris, France

·         Vall d'Hebron Institute of Oncology, Barcelona, Spain

·         Stichting Het Netherlands Kanker Instituut-Antoni ven Leeuwenhoek Ziekenhuis, Amsterdam, The Netherlands

·         Masarykova Univerzita, Brno, Czech Republic

·         European Molecular Biology Laboratory - European Bioinformatics Institute, Hinxton, UK Biobanks and BioMolecular Resources Research Infrastructure Consortium (BBMRI-ERIC), Graz, Austria

·         Royal College of Surgeons in Ireland, Dublin, Ireland

·         Insitut Català d'Oncologia, Barcelona, Spain

·         The University of Manchester, UK

·         Academisch Ziekenhuis Groningen, The Netherlands

·         Oslo Universitetssykehus HF, Norway

·         Istituto Europeo di Oncologia, Milan, Italy

·         Hospital Universitario de Fuenlabrada, Madrid, Spain

·         Kairos3D SRL, Turin, Italy

·         OcellO BV, Leiden, The Netherlands

·         Seeding Science, Limelette, Belgium

 

 

Finanziamento:

EDIReX ha ricevuto un finanziamento dalla Commissione Europea tramite il Programma per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020, Grant Agreement n. #731105

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 5 Luglio, 2018

Pubblicati i Carteggi di Cesare Lombroso

Oltre 2.650 lettere scambiate dal padre dell’antropologia criminale sono consultabili online

E' online all’indirizzo lombrosoproject.unito.it un eccezionale patrimonio documentario, fino a ora quasi inesplorato. La corrispondenza professionale e personale di Cesare Lombroso, rappresentativa della fitta trama di relazioni che questa figura simbolo del positivismo italiano costruì nel corso della sua attività tra la seconda metà dell’800 e l’inizio del ’900, viene resa di libero accesso.

 

 

I documenti raccolti e schedati nell’ambito di #LombrosoProject permettono la ricostruzione virtuale dei carteggi lombrosiani giunti sino a noi: circa 800 lettere “in uscita”, inviate da Lombroso a un numero significativo di interlocutori, a cui si aggiungono circa 1.800 lettere “in entrata”. Un corpus di più di 2.650 documenti tra lettere, biglietti, cartoline postali, minute e bozze che vede coinvolti oltre 2.850 personaggi tra mittenti, destinatari e nomi citati nel corpo delle conversazioni. Tra questi, oltre ai grandi protagonisti del tempo - come Filippo Turati e George Sorel, o i premi Nobel Ernesto Teodoro Moneta, Charles Richet e Camillo Golgi - compaiono figure inquietanti, al centro di grandi fatti di cronaca, o misteriose (come John King “spirito guida” delle sedute medianiche ottocentesche).

 

 

86 gli enti conservatori che hanno collaborato al progetto, distribuiti nel mondo da Israele agli Stati Uniti. Il nucleo principale della documentazione, circa 1.900 pezzi, è custodito presso l’Archivio del Museo Lombroso dell’Università di Torino.

La ricerca, realizzata dal Sistema Museale di Ateneo grazie al contributo della Fondazione CRT e al sostegno del Dipartimento di Studi storici dell’Università di Torino, ha comportato due anni di lavoro di un gruppo, coordinato da Silvano Montaldo e Cristina Cilli (direttore e conservatrice del Museo Lombroso), composto da Giulia Caccia, Emanuele D’Antonio e Sara Micheletta. Il sito web che ospita la banca dati è stato progettato e realizzato da Alicubi, agenzia specializzata nella comunicazione dei patrimoni culturali, in particolare archivistici, sul web.

 

 

#LombrosoProject continuerà con la pubblicazione di altri carteggi che dovessero essere individuati in futuro e di altri nuclei dell’Archivio Lombroso, come gli inediti lombrosiani e le “scritture non comuni”, che già oggi trovano spazio in apposite sezioni del sito.

 

 

Per informazioni: museo.lombroso@unito.itwww.museounito.it/lombroso

Per informazioni
www.museounito.it/lombroso
Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 4 Luglio, 2018

Verso una Torino Città del cibo

Presentato il Secondo Rapporto atlante del cibo

E’ stato presentato oggi martedì 26 giugno 2018 (ore 10.00-13.00) nell’Aula Magna dell’Università di Torino della Cavallerizza Reale il Secondo Rapporto dell’Atlante del Cibo di Torino Metropolitana (http://atlantedelcibo.it/2018/06/19/presentazione-del-secondo-rapporto-dellatlante-del-cibo-26-giugno-2018/).

 

Durante l’evento, dal titolo “Costruire la città del cibo: visioni, prospettive e politiche”, sono stati presentati i due approfondimenti del 2018, che entrano nel dettaglio di alcune questioni, sia in termini tematici, sia territoriali:

  • Indagine di contrasto alla povertà e allo spreco alimentare

Analisi del sistema alimentare che nutre le persone in condizioni di marginalità socio-economica e presenta i risultati dell’indagine “Sicurezza alimentare e povertà urbana: indagine sulle pratiche di contrasto alla povertà e allo spreco di cibo a Torino” cofinanziata da Compagnia di San Paolo, a cura di Alessia ToldoAnna Paola Quaglia e Costanza Guazzo, ricercatrici dell’Università di Torino;

  • Il sistema del cibo nel Chierese_Carmagnoloese

Analisi relativa al sistema alimentare di Chieri e del suo territorio, nell’idea che il più ampio sistema del cibo metropolitano vada letto come il prodotto dell’interazione policentrica di una molteplicità di sistemi del cibo territoriali  (fra cui appunto il Chierese, ma anche il Pinerolese, l’Eporediese, il Carmagnolese, la Val Susa, etc). L’indagine, dal titolo “Il sistema del cibo del Chierese: tra sviluppo rurale e legami metropolitani” è a cura di Giacomo Pettenati e Ilaria Vittone, ricercatori dell’Università di Torino.

 

Chiudono il rapporto una sezione dedicata alle schede (http://atlantedelcibo.it/2018/06/19/presentazione-del-secondo-rapporto-dellatlante-del-cibo-26-giugno-2018/), che affrontano in maniera sintetica ed efficace alcune questioni puntuali, e una riflessione conclusiva che problematizza e affronta in maniera critica l’idea di una Torino “Capitale del cibo” (http://atlantedelcibo.it/wp-content/uploads/2018/06/Quale-Torino-Capitale-del-Cibo-1.pdf)

 

INDAGINE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALLO SPRECO ALIMENTARE A TORINO

(http://atlantedelcibo.it/wp-content/uploads/2018/06/ALESSIA_1-1.pdf

http://atlantedelcibo.it/wp-content/uploads/2018/06/RAPPORTO-Parte-Prima2.pdf

http://atlantedelcibo.it/wp-content/uploads/2018/06/ultimo-pezzo.pdf)

 

L’indagine, svolta in collaborazione con l’associazione Està di Milano e in parte cofinanziata da Compagnia di San Paolo, muove dalla consapevolezza di quanto sia fondamentale, in termini di conoscenza e gestione del più ampio sistema alimentare urbano (nello specifico, torinese e metropolitano), rispondere ai bisogni alimentari delle persone in condizioni di marginalità socio-economica.

 

Questo sistema intercetta da un lato il tema della redistribuzione degli alimenti a fine di solidarietà sociale e, dall’altro, il tema della riduzione degli sprechi attraverso il recupero dell’eccedenze alimentari (i prodotti ancora edibili, che hanno perso il loro valore di mercato, ma non quello nutrizionale). In questo quadro, l’indagine ha affrontato la questione adottando una duplice prospettiva: da una parte un’analisi qualitativa delle risposte territoriali di contrasto alla povertà alimentare; dall’altra un ragionamento sui luoghi valorizzabili in termini di riduzione degli sprechi lungo tutta la filiera agroalimentare.

 

Il rapporto presenta gli esiti di questo studio con attenzione alla tipologia di assistenza alimentare e alla provenienza del cibo redistribuito a fini sociali. Tra gli aspetti più interessanti emerge una geografia ampia e variegata di pratiche che rispondono ai bisogni sociali, costituita sia da attori più tradizionali, come le 18 mense benefiche e le 105 parrocchie, di cui oltre 70 impegnate nell’assistenza alimentare; sia da un insieme eterogeneo di progettualità – almeno 18 tra la città di Torino e i 38 comuni dell’area metropolitana – che tengono insieme questi due aspetti (solidarietà e lotta allo spreco) attraverso azioni di innovazione sociale che, assistendo il bisogno primario di alimentarsi, affrontano in modo diverso il più ampio tema della marginalità socio-economica.

 

I numeri di queste progettualità, in termini di persone assistite e quantità di cibo recuperato, sono degni di menzione: si va da realtà più piccole che assistono una media di 30 persone al giorno, ai servizi più strutturati che toccano in un anno 1.500 pasti e 37.000 colazioni per oltre 270 tonnellate di cibo veicolato all’anno. Tuttavia, non va sottovalutato il fatto che la sostenibilità di queste pratiche si basi in larga misura sul volontariato (oltre 400 persone coinvolte in totale) e come questo generi un evidente problema di resilienza del sistema stesso, che richiede certamente una più ampia riflessione politica in termini di sistema di welfare.

 

IL SISTEMA DEL CIBO DEL CHIERESE-CARMAGNOLESE

(http://atlantedelcibo.it/wp-content/uploads/2018/06/2_CHIERESE-1-25.compressed.pdf

http://atlantedelcibo.it/wp-content/uploads/2018/06/2_CHIERESE-26-57.compressed.pdf)

 

La città di Chieri da alcuni anni è molto attiva nel ruolo di punto di riferimento di un territorio rurale caratterizzato da produzioni di alta qualità e protagonista attiva di un costante dialogo con Torino, della cui conurbazione costituisce una propaggine proiettata nello spazio rurale che circonda il capoluogo a est e sud.

 

Dopo il Patto dei Territori della Collinadel Pianalto e della Pianura del Po (2015) e il Patto di identità territoriale del chierese-carmagnolese-altoastigiano (2016), la città collinare si è attivata anche per lo sviluppo di una riflessione di scala territoriale sul sistema locale del cibo e sul possibile sviluppo di politiche integrate del cibo, anche in vista del possibile sviluppo di un distretto del cibo.

 

L’analisi contenuta nel 2° Rapporto dell’Atlante del cibo di Torino metropolitana contiene i risultati di un’analisi del sistema del cibo del Chierese- Carmagnolese (47 comuni e oltre 160.000 abitanti), identificato come scala ideale per una valutazione delle dinamiche di produzione e trasformazione, dell’accesso al cibo e delle possibili priorità che una futura strategia del cibo dovrà affrontare.

 

Le metodologie utilizzate per lo studio hanno integrato l’utilizzo dei più aggiornati dati statistici con il confronto diretto con le amministrazioni e gli attori del sistema del cibo, attraverso numerose interviste in profondità e la partecipazione ai tavoli di incontro tra gli amministratori locali.

 

Dallo studio emerge la diffusa qualità del sistema del cibo di questo territorio, che integra un’agricoltura estensiva forte dal punto di vista economico (basata su cerealicoltura e allevamento) con produzioni di eccellenza (dal Freisa di Chieri all’asparago di Santena, fino al celebre peperone di Carmagnola) e un sistema produttivo collinare che risponde alle difficoltà dell’agricoltura di collina con la valorizzazione delle piccole produzioni locali e l’integrazione con il turismo.

 

Si tratta di un territorio complesso ed eterogeneo, che consuma, secondo una stima, quasi 300 tonnellate di cibo al giorno, solo in piccola parte prodotte localmente, la cui gestione sostenibile (in termini di produzione, trasporto e smaltimento degli scarti) rappresenta una sfida fondamentale per questo come per ogni territorio.

 

Dal punto di vista dell’accesso al cibo e dell’offerta commerciale, il territorio è caratterizzato da dotazioni di ottimo livello nelle aree urbane e nei territori pianeggianti, mentre le aree collinari presentano una evidente rarefazione degli esercizi commerciali.

 

L’analisi presentata nel Rapporto costituisce il primo passo per la definizione delle priorità che eventuali future politiche rivolte a sistema del cibo del Chierese dovranno affrontare. Questo percorso prevede un ulteriore confronto con gli attori locali, a partire dalla presentazione del lavoro e l’organizzazione di un gazebo dedicato a raccogliere il parere dei cittadini di Chieri sul sistema del cibo di cui sono protagonisti, in occasione del Festival internazionale dei Beni Comuni (29 giugno – 1 luglio). I risultati finali del progetto saranno presentati a Chieri durante la prossima Fiera di San Martino, nel novembre 2018.

 

In chiusura dell’evento la tavola rotonda, che a ripartire dalle riflessioni stimolate dai due approfondimenti, ha messo le basi per tratteggiare le prospettive di una “Torino Città del Cibo”, sia in termini di visioni, sia di politiche (http://atlantedelcibo.it/wp-content/uploads/2018/06/Quale-Torino-Capitale-del-Cibo-1.pdf)

 

Fra i partecipanti Alberto Sacco (Assessore alle Politiche commerciali, Comune di Torino), Federico Mensio (Presidente VI Commissione Consiliare – Ecologia e ambiente, Comune di Torino), Elena Di Bella (Dirigente Attività produttive, Lavoro e solidarietà sociale, Città Metropolitana di Torino), Anna Merlin (Consigliera Delegata, Città Metropolitana di Torino), Paola Molina (Responsabile Servizi ambientali, Regione Piemonte), Marina Zopegni (Assessora alle Attività produttive e commercio, agricoltura, Comune di Chieri), Carlo Massucco (Assessore alla Comunicazione, partecipazione e innovazione, Comune di Chieri), Guido Cerrato (CCIAA di Torino), Luca Scarpitti (Compagnia di San Paolo), Andrea Calori (Està, Milano).

Data di pubblicazione del comunicato: 
Martedì, 26 Giugno, 2018

Ancora più equità e merito all’Università di Torino

Approvato il Regolamento Tasse 2018/2019

L’Università di Torino ha fra le sue priorità, rientranti nel Piano Strategico 2016-2020, la rimozione degli ostacoli al diritto allo studio per gli studenti capaci e meritevoli.

 

Per l’anno accademico 2018/2019 è stata adottata una politica di ancora più forte equità grazie ad una revisione della curva contributiva, che favorisce le fasce economicamente più deboli della popolazione studentesca. L’Università di Torino si conferma anche per il prossimo anno accademico tra le Università con i contributi più bassi tra gli Atenei del Nord Italia.

 

Nel proseguire questa linea di attenzione alle fasce più deboli e alla libertà di scelta dello studente senza differenziazioni tra corsi di studio, garantendo equità, l’Ateneo è inoltre intervenuto per favorire gli studenti in possesso dei requisiti di “merito”.

 

Principali novità regolamento Tasse 2018/2019

  1. riduzione della contribuzione e rimodulazione della curva di crescita della contribuzione all’aumentare dell’ISEE, per gli studenti con un ISEE sino ai 35.000€.
  2. rimodulazione della curva contributiva per rendere più equa e lineare la distinzione tra studenti in possesso dei requisiti di “merito” e coloro che non li hanno.
    In particolare per coloro che non hanno i requisiti di merito, è previsto un importo minimo di 40€ per ISEE sino a 6.000€, di 80€ per gli ISEE sino a 15.00€ e poi un incremento lineare del 2% rispetto alla contribuzione richiesta agli studenti in possesso dei requisiti di merito.
  3. modesto aumento della contribuzione per gli studenti iscritti fuori corso dal terzo anno in avanti con un ISEE superiore ai 50.000€.

 

Sono da considerarsi studenti in possesso dei requisiti di merito

- iscritti entro la durata normale del corso di studio oppure il primo anno fuori corso;

- nel caso di iscrizione al secondo anno accademico, abbiano conseguito almeno 10 CFU entro il 10 agosto delprimo anno;

- nel caso di iscrizione ad anni successivi, a coloro i quali abbiano conseguito almeno 25 CFU nei dodici mesi precedenti sempre entro il 10 agosto.

Gli studenti iscritti al primo anno accademico devono invece soddisfare solo il requisito relativo all’ISEE.

 

Il nuovo regolamento conferma inoltre:

1.     esonero totale per gli studenti con ISEE inferiore a 13.000,00 euro

2.      condizione di miglior favore:

·         con la nuova curva contributiva la contribuzione prevista dal Regolamento risulta sempre inferiore ai valori previsti dalla Legge di Bilancio 2017.

3.      Estensione degli esoneri alle laure magistrali a ciclo unico:

·         gli esoneri previsti dalla Legge di Bilancio, che vengono applicati alle lauree triennali e magistrali, saranno applicati anche alle lauree magistrali a ciclo unico.

 

Per compensare le minori entrate dovute all’applicazione dei nuovi esoneri, il contributo unico sarà incrementatoproporzionalmente solo per gli studenti con ISEE superiore a 50.000,00 eurocon un incremento minimo per gli ISEE superiore a 85.000,00 euro.

    Data di pubblicazione del comunicato: 
    Martedì, 26 Giugno, 2018

    Master in Giornalismo di Torino: video settima edizione

    Iscrizioni prossimo biennio entro il 23 luglio

    È stato presentato oggi 26 giugno il video che racconta i due anni della settima edizione del Master in Giornalismo di Torino

     

    Per iscriversi alla nuova edizione c’è tempo fino al 23 luglio. Il bando è sul sito www.mastergiornalismotorino.it

     

    Questo è il link al wetransfer del video https://we.tl/rlVHq6Tgt1

    Data di pubblicazione del comunicato: 
    Martedì, 26 Giugno, 2018

    72° Congresso SISVET: tra le novità ricetta elettronica obbligatoria e nuova Federazione delle Società Scientifiche Veterinarie Italiane

    Centro Biotecnologie Università di Torino

     

     

    Si è aperto oggi, mercoledì 20 giugno, nelle Aule del Centro di Biotecnologie dell’Università di Torino (Via Nizza 52), il 72° Convegno della Società Italiana delle Scienze Veterinarie (SISVET) che riunirà le Scuole di Medicina Veterinaria italiane e i veterinari di Sanità Pubblica.

    L’evento è organizzato dalla Società Italiana delle Scienze Veterinarie, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università, l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, la Federazione degli Ordini Veterinari del Piemonte e della Valle d’Aosta e il CUS Torino, con il patrocinio dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte e realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT e della Fondazione CRC.

     

    Fino a venerdì 22 giugno ricercatori, veterinari, aziende e operatori del settore italiani e stranieri si alterneranno in 350 comunicazioni scientifiche, distribuite in 9 sessioni6 letture magistrali8 workshop su temi di grande attualità per la salute dell’animale e dell’uomoantibiotico resistenza, benessere e cura dell’animale e sicurezza alimentare.

     

    In un mondo che si presta ad affrontare emergenze sanitarie globali, la collaborazione tra diverse discipline a livello locale, nazionale e internazionale, con un approccio olistico, è indispensabile per la salute dell’uomo, degli animali e per l’ambiente. Per questo filo conduttore del Convegno è un approccio One Health, di stretta interconnessione tra la salute dell’uomo e quella del mondo animale.

     

    Temi centrali del convegno la didattica, la patologia renale, la ricetta elettronica, le malattie da vettori, l’antibiotico resistenza, il latte nell’alimentazione del futuro, le nuove conoscenze sul ruolo della barriera emato-encefalica, la biodiversità e la resistenza alla mastite nelle bovine da latte. Durante le tre giornate saranno proposti casi “curiosi” di patologia, clinica e parassitologia.

    Quest’anno il Consiglio Direttivo della SISVet assegnerà 9 premi da 1500 € a ricercatori under 40, i cui lavori presentati al convegno saranno pubblicati su prestigiose riviste scientifiche

     

    Il convegno dà anche avvio alla nuova Federazione delle Società Scientifiche Veterinarie Italiane”: la nuova SISVet includerà la SICV (Società Italiana di Chirurgia Veterinaria), l’AIPVet (Associazione Italiana dei Patologi Veterinari), la SOFIVET (Società Italiana di Fisiologia Veterinaria), la SIRA (Società Italiana di Riproduzione Animale), la RNIV (Rete Nazionale di Immunologia Veterinaria), dell’ANIV (Associazione Nazionale Infettivologi Veterinari) e l’ARNA (Associazione Ricercatori Nutrizione Alimenti).

     

    La prima giornata di lavori è stata l’occasione per la presentazione della ricetta veterinaria elettronica. Una svolta epocale, che dopo un lungo percorso avviato già diversi anni fa, chiude il processo di digitalizzazione dell’intera filiera del farmaco veterinaria e che vede confermata la centralità della figura del medico veterinario e dell’atto medico più qualificante in assoluto: la prescrizione. La novità della ricetta veterinaria elettronica permetterà di dare avvio al Piano Nazionale di contrasto all’antimicrobico resistenza e al calcolo del consumo degli antibiotici in medicina veterinaria (DDD previsto dal sistema del Ministero della Salute ""Classyfarm") che sarà annunciato dal Direttore Generale del Dipartimento di Sanità Animale e del farmaco veterinario, Dr. Silvio Borrello, domani giovedì 21 giugno alle ore 11.00 in anteprima nazionale.

     

     

    Data di pubblicazione del comunicato: 
    Mercoledì, 20 Giugno, 2018

    Le scienze veterinarie a Torino - 500 ricercatori a confronto

    Approccio ‘One Health’ su antibiotico-resistenza, benessere animale, allevamento, sicurezza alimentare, prevenzione e cura delle malattie degli animali e delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo

    Prende il via domani mercoledì 20 giugno, dalle 8.30 nelle Aule del Centro di Biotecnologie dell’Università di Torino (Via Nizza 52), il 72° Convegno della Società Italiana delle Scienze Veterinarie (SISVET) che riunirà le Scuole di Medicina Veterinaria italiane e i veterinari di Sanità Pubblica.

     

    L’evento è organizzato dalla Società Italiana delle Scienze Veterinarie, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università, l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, la Federazione degli Ordini Veterinari del Piemonte e della Valle d’Aosta e il CUS Torino.

     

    Fino al 22 giugno ricercatori, veterinari, aziende e operatori del settore italiani e stranieri si alterneranno in 348 comunicazioni scientifiche, distribuite in 9 sessioni, 6 letture magistrali, 8 workshop su temi di grande attualità per la salute dell’animale e dell’uomo: antibiotico resistenza, benessere e cura dell’animale e sicurezza alimentare.

     

    Saranno assegnati 9 premi da 1500 € a ricercatori under 40, i cui lavori presentati al convegno saranno pubblicati su prestigiose riviste scientifiche.

     

    L’evento è patrocinato dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte e realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT e della Fondazione CRC.

    Data di pubblicazione del comunicato: 
    Martedì, 19 Giugno, 2018
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