Nuovo accordo Università di Torino-Università di Shanghai: cooperazione accademica e apertura nuovo sportello

Il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, e il Vicerettore per la Ricerca e gli Affari Internazionali dell’East China Normal University (ECNU) di Shanghai - una delle più prestigiose in Cina e nel mondo -, Wang Rongming, hanno firmato un accordo di collaborazione accademica, per realizzare una piattaforma di scambio tra i reciproci staff accademico e amministrativo su aree di ricerca di mutuo interesse.

Tra le principali novità dell’accordo, l’apertura di uno sportello di ECNU presso il Rettorato dell'Università di Torino, con personale amministrativo cinese insediato in loco: una sede operativa con il compito di individuare tematiche di ricerca di mutuo interesse e coordinare una sinergia tra i grandi progetti di ricerca delle due università.

Gli atenei si impegneranno altresì ad ospitare il personale accademico della controparte per periodi di breve e medio termine al fine di promuovere progetti di ricerca e incentivare la sinergia tra le due università.

L'accordo tra gli Atenei, inoltre, prevede programmi di scambio di studenti, per periodi di studio di uno o due semestri, a cominciare dall’ambito disciplinare della Fisica, con l’obiettivo di essere estesi a tutti gli altri ambiti disciplinari dell’Ateneo; sono in fase di definizione progetti di double degree, ovvero corsi di laurea binazionali, per i corsi di magistrale in Business Administration, Stochastics and Data Science, European Legal Studies. I corsi binazionali in ambito economico e giuridico prevedono che gli studenti frequentino un anno a Torino e un anno in Cina, e sviluppino un'ottima conoscenza dell'inglese. Per gli studenti cinesi che studieranno a Torino, sarà previsto un corso di introduzione alla lingua italiana. L’accordo pone le basi per l’incremento di studenti outgoing e incoming.

Il progetto arriva dopo anni di collaborazione e scambi di studenti, in crescita, tra UniTo ed ECNU grazie al partenariato con l'Istituto Confucio dell’Università di Torino: quest'anno 17 studenti di UniTo hanno ottenuto una borsa di studio semestrale o annuale presso la ECNU, mentre 120 studenti delle scuole superiori piemontesi hanno trascorso a Shanghai un Summer Camp di 15 giorni per approfondire lo studio della lingua e della cultura cinese grazie a borse di studio erogate dal Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese (Hanban).

Nel 2012 le due Università hanno siglato un accordo per la realizzazione di un Master congiunto con il Corso di laurea in Lingue e civiltà dell'Asia e dell'Africa del Dipartimento di Studi Umanistici per la formazione di docenti di lingua cinese.

“Questo accordo rappresenta un prezioso punto d'arrivo e al tempo stesso di partenza per integrare la sfera della ricerca scientifica in una cooperazione già fruttuosa sul piano della didattica” – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani – “L'apertura di un ufficio di coordinamento rappresenta una grande opportunità per intercettare tematiche di ricerca di interesse euroasiatico e attingere a nuovi finanziamenti per la realizzazione di progetti congiunti”.

Fondata nel 1951, la East China Normal University ospita attualmente più di 30.000 studenti, di cui circa 5.000 stranieri, e offre più di 130 corsi di studio e 26 programmi di dottorato, organizzati in tre facoltà: Scienze della Terra, Scienze dell’Educazione, Economia e Management.

L’accordo con la ECNU si aggiunge ad altri 24 accordi di cooperazione già attivi tra l’Università di Torino e le Università cinesi, che spaziano dai settori della Matematica, al Management, alla Chimica, gli Studi Umanistici e le Scienze Politiche. Per l’anno accademico 2015-16 l’Università di Torino ha ospitato 368 studenti cinesi nei suoi 27 Dipartimenti.

 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 19 Settembre, 2016

Supercalcolatori più veloci ed efficienti: l’Università di Torino in un team europeo

Si è concluso REPARA (Reengineering and Enabling Performance And poweR of Applications), il progetto di ricerca europeo da 3,6 milioni di euro in ambito informatico che ha prodotto una metodologia in grado di migliorare le prestazioni e ridurre fino al 70% l’energia impiegata nella progettazione di programmi di calcolo complessi.

Grazie a REPARA, le analisi del DNA in ambito di salute pubblica, il monitoraggio di sistemi ferroviari, le analisi dei difetti delle linee di produzione e altre attività di calcolo che richiedevano settimane di lavoro possono essere completate in pochi giorni.

La metodologia REPARA permette di utilizzare in modo coordinato ed efficiente l’insieme sempre più numeroso ed eterogeneo dei processori dedicati a compiti specifici - crittografia, elaborazione delle immagini e dei suoni, elaborazioni di stream video – che si trovano nei sistemi di calcolo, dagli smart phones ai supercalcolatori: un telefono oggi può includere 3-4 diversi tipi di processore con 12 processori grafici; un supercalcolatore può includere fino a 3 milioni di processori e 50 milioni di processori grafici.

REPARA semplifica lo sviluppo delle applicazioni e migliora l’efficienza del calcolo disciplinando il processo di sviluppo dei programmi paralleli e permettendo l’automazione di molti dei processi più complessi necessari a distribuire l’esecuzione di una singola applicazione su molti e diversi processori.

I risultati del progetto REPARA - coordinato da un team dell’Universidad Carlos III di Madrid insieme al Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, Università di Pisa, Università di Szeged (Ungheria), Università Tecnica di Darmstadt (Germania), HSR Rapperswil (Svizzera) e le aziende Ixion Industry (Spagna) & Aerospace e Evopro Innovation Kft (Ungheria) - può essere utilizzato in vari settori, dalla salute pubblica (per esempio docking di proteine, l’analisi del DNA), alla gestione automatizzata del traffico (monitoraggio di sistemi ferroviari), la robotica (visione stereoscopica e navigazione) e applicazioni industriali (analisi dei difetti delle linee di produzione).

“Grazie al nostro strumento di recente sviluppo - spiega il coordinatore del progetto José Daniel García dell’Universidad Carlos III di Madrid - abbiamo conseguito risultati notevoli sia nell’ambito della potenza sia nell’efficienza energetica. Il processo semiautomatico da noi sviluppato è in grado di risolvere entro alcuni giorni problemi che attualmente possono richiedere mesi di lavoro di ingegneria.”

“REPARA è un progetto di grande valore – spiega il prof. Marco Aldinucci, responsabile di progetto dell’Università di Torino - perché è destinato a influenzare gli aspetti di programmazione parallela delle future versioni dello standard C++. Oggi siamo orgogliosi del fatto che REPARA sia costruito a partire dalla nostra libreria C++11 FastFlow: un prodotto open-source delle Università di Torino e Pisa che è oggi background technology di 3 progetti europei e che ha attratto investimenti della UE per oltre 10 milioni di Euro”.

Il budget del progetto REPARA è di 3,6 milioni di Euro, di cui oltre 2,6 milioni finanziati dall’Unione Europea nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (FP7).

Tutte le informazioni sul progetto REPARA sono disponibili alla pagina www.repara-project.eu

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Venerdì, 16 Settembre, 2016

Università di Torino. In un quadro di Mantegna i sintomi della neurofibromatosi 80 anni prima della sua scoperta

La rivista inglese “The Lancet Neurology” pubblica una ricerca del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche (DSSPP) dell’Università di Torino che identifica nel quadro di Andrea Mantegna “La Camera degli Sposi” i sintomi di una malattia, la neurofibromatosi tipo 1 (NF1), più di 80 anni prima della sua scoperta.

Raffaella Bianucci - antropologa e paleopatologa della Sezione di Medicina Legale del DSSPP e autrice dell’articolo “Painting neurofibromatosis type 1 in the 15th century" - e colleghi hanno identificato la prima rappresentazione pittorica di un caso di NF1 associata a nanismo ipofisario in un individuo di sesso femminile nell’affresco “La Camera degli Sposi”, dipinto da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474 e ora conservato al Palazzo Ducale Mantova.

La neurofibromatosi tipo 1 (NF1), anche nota come malattia di Von Recklinghausen, è una malattia neurocutanea multisistemica ereditaria caratterizzata dalla predisposizione allo sviluppo di tumori benigni e maligni. La prevalenza è stimata in un caso ogni 4.000-5.000.

La prima descrizione della malattia di Von Recklinghausen, ad opera del medico e naturalista Bolognese Ulisse Aldrovandi (1522-1605), risale al 1592.L’affresco del Mantegna ne predata la descrizione clinica di circa 86 anni e dimostra le magistrali capacità del pittore di riprodurre figure umane in movimento e di dipingere specifiche condizioni patologiche.

La fantesca dipinta nell’affresco del Mantegna mostra i sintomi della NF1: cinque neurofibromi -tumori della guaina dei nervi periferici che si presentano sotto forma di lesioni cutanee, sottocutanee o plessiformi - sul viso più un neurofibroma sul dorso della mano destra, almeno cinque macchie caffè-latte sulle guance e sul mento, svariati noduli di Lish nell’iride destra e sinistra, un marcata riduzione della statura sconfinante in un nanismo ipofisario.

 “L’arte – spiega Raffaella Bianucci - riveste un ruolo fondamentale nell’ambito della scienza medica. Le rappresentazioni artistiche permettono agli studenti di medicina di sviluppare in ambiente “protetto” le proprie capacità di osservazione, descrizione e interpretazione, capacità che saranno loro necessarie nello svolgimento della professione.”

L’articolo può essere scaricato al link: 

 

In allegato le foto della "Camera degli Sposi" e il particolare della fantesca.

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Giovedì, 15 Settembre, 2016

Prima volta in Italia esperti mondiali in Medicina Orale - Congresso internazionale dal 15 al 17 settembre a Torino, Centro Congressi Unione Industriale

Domani giovedì 15 settembre, alle ore 18.45, presso il Centro Congressi della Unione Industriale (Via Vincenzo Vela 17 - Torino), sarà inaugurato il Congresso Internazionale European Association of Oral Medicine (EAOM), organizzato dall’Università di Torino e dall’Azienda Ospedaliero Universitaria San Luigi di Orbassano nell’ambito Struttura Universitaria di Odontostomatologia.
 
Il Congresso si svolgerà per la prima volta in Italia con la partecipazione di oltre 400 esperti mondiali provenienti da 45 Paesi diversi (tra i quali Giappone, Sudafrica, India, Brasile, Usa, Australia, ecc.) e proseguirà nelle giornate di venerdì 16 e sabato 17 settembre.
 
Durante le giornate saranno affrontati temi più importanti della Medicina orale tra i quali il cancro orale, soprattutto sotto l’aspetto delle novità sulla sua insorgenza e prevenzione, sulle malattie della bocca e sui danni nel cavo orale che insorgono per i malati affetti da altri tumori durante le terapie antitumorali e saranno illustrati in modo adeguato i progressi scientifici ottenuto nella diagnosi precoce del cancro della bocca e nella terapia di numerose malattie invalidanti della bocca.
 
Il programma prevede relazioni sul cancro e sulle precancerosi orali, sui danni da farmaci comprese le necrosi da bifosfonati, sui disturbi del flusso salivare, sulle malattie immunomediate della mucosa orale, sulle cure odontoiatriche nei pazienti a rischio, prevede anche un Workshop sulle terapie di supporto in Medicina Orale per pazienti con gravi disabilità aperto anche agli Igienisti Dentali.
 
La scelta di Torino è sottolineata dalla presenza nella nostra Regione di Medici specialisti delle malattie della bocca impegnati quotidianamente a curare le malattie del cavo orale e a prevenire e diagnosticare in tempo malattia gravi, come il cancro della bocca o comunque invalidanti come molte malattie autoimmuni quali il Lichen o il Pemfigo della bocca.
 
Programma completo: www.eaom2016.com

Per info:

Segreteria Organizzativa

Manuela Trinchero SELENE s.r.l.

Via Medici, 23 - 10143 Torino

 Tel. (+39) 011.7499601 selene@seleneweb.com

 

Ufficio Stampa Università degli Studi di Torino

Giuseppe Gramegna –  (+39) 320.4390224 – (+39) 011.6702222   Elena Bravetta – (+39) 3311800560 - (+39) 011.6709611

ufficio.stampa@unito.it

 

S.S. Comunicazione – Informazione - Ufficio Stampa AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano

Dott. Marco SGANZETTA Tel. (+39) 011.9026287 – Cell. (+39) 338.2334550 - Marzia BRUNETTO Cell. (+39) 3396623217 ufficiostampa@sanluigi.piemonte.it

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Giovedì, 15 Settembre, 2016

Ricerca. Dislessia, Torino sperimenta il progetto “Io-Ascolto” per migliorare l’apprendimento dei bambini a scuola

Si chiama “Io-Ascolto” l’innovativo progetto di ricerca sperimentato a Torino per migliorare le capacità di apprendimento dei bambini a scuola, e contrastare disturbi specifici dell’apprendimento come la dislessia – ossia l’impossibilità di leggere velocemente e correttamente parole e testi – riscontrabile, secondo le stime dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), in circa 4 studenti italiani su 100.

Il progetto Io-Ascolto è finanziato dalla Fondazione CRT, ed è realizzato dall’Università degli Studi di Torino (Dipartimenti di Neuroscienze, Scienze Chirurgiche e Informatica) e dal Politecnico di Torino (Dipartimento Energia), in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) e la Direzione Didattica Roberto D’Azeglio.

 

Si tratta di un vero e proprio programma didattico da affiancare a quelli tradizionali, rivolto ai bimbi dai 5 ai 7 anni, con l’obiettivo di rafforzare la percezione, discriminazione, memorizzazione e associazione di suoni e immagini, anche con l’ausilio di un software specifico basato sulla stimolazione di specifiche aree cognitive e proposto con l’utilizzo di tablet e cuffie. Una sorta di “avventura giocosa”, in cui i piccoli affrontano prove volte a sviluppare capacità cognitive specifiche. La prima sperimentazione è stata accolta dalla Dirigente scolastica Veronica Sole della Direzione Didattica Roberto D’Azeglio di Torino.

Per il momento il programma è orientato a prevenire il disturbo specifico della lettura, la dislessia, ma in futuro conta di implementare esercizi per contrastare le altre problematiche dell’apprendimento, come la discalculia (difficoltà a eseguire agevolmente operazioni di calcolo), la disortografia (difficoltà a comporre le parole correttamente) o deficit di attenzione/iperattività. Tali disturbi persistono anche in età adulta, complicando, ad esempio, la lettura di cartelli stradali, istruzioni, libri, giornali o l’esecuzione di semplici calcoli nelle spese ordinarie.

“L’efficacia del progetto Io-Ascolto dell’Università e del Politecnico di Torino può, in prospettiva, diminuire le difficoltà in classe, i disagi degli studenti, la dispersione scolastica – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci – e, contemporaneamente, ‘alleggerire’ una problematica diventata ormai considerevole per il mondo dell’istruzione, la società, la sanità pubblica: un impatto positivo non solo sul benessere dei bambini di oggi, ma anche sulla qualità della vita degli adulti di domani”.

“Tale progetto è nato dall’idea di poter contrastare importanti difficoltà che incontrano centinaia di studenti all’inizio del loro percorso scolastico – spiega la responsabile scientifica del progetto Io-Ascolto, dottore di ricerca in Neuroscienze, Tiziana Sacco – Nelle classi molti bambini già a 5 e 6 anni si sentono non adeguati alle richieste e la loro autostima crolla, trascinandosi la motivazione ad andare a scuola e spesso problematiche emotive e psicofisiche. La sfida è quella di potenziare le capacità neurali di apprendere, in un periodo di sviluppo ‘sensibile’, e verificare se sia possibile prevenire difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Il rendere più sereno e promettente il percorso scolastico degli studenti, aumenterebbe le percentuali di quanti terminano il percorso di studio, l’aspettativa sociale e lavorativa e il benessere delle nuove generazioni”.

Tre novità. Io-Ascolto è un progetto unico in Italia sotto tre punti di vista. In primo luogo viene proposto a intere classi, anziché ai soli bambini con difficoltà o a rischio, sia per non creare differenziazioni o addirittura ‘discriminazioni’ tra i singoli, sia perché un programma di potenziamento delle capacità di attenzione e memoria uditive e visive, del linguaggio e della lettura può servire a tutti: i piccoli, infatti, anche se molto ‘forti’ in alcune capacità cognitive, possono essere fragili in altre.  

In secondo luogo il training inizia molto precocemente, già a 5 anni, ed è continuativo dalla scuola d’infanzia fino alla seconda elementare, con esercizi mirati e calibrati per età. Nel periodo della vita che va dai 5 ai 7 anni, infatti, nel cervello è ancora alta la plasticità neurale, ed è possibile modificare le aree linguistiche attraverso stimoli ambientali che coinvolgono i canali sensoriali uditivi e visivi: una novità significativa rispetto ai tradizionali percorsi di riabilitazione che, di norma, vengono intrapresi a seguito di diagnosi di dislessia solo dopo gli 8 anni, quando però la modificabilità di questi neuroni inizia a diminuire.

La terza novità di Io-Ascolto riguarda la correlazione tra una buona acustica in classe e un buon apprendimento degli alunni, e punta a “trattare” le aule con l’installazione di pannelli fonoassorbenti che – sul modello dell’elementare “pilota” Roberto D’Azeglio di via Santorre di Santarosa a Torino, dotata di ambienti didattici ottimali – riducono il rumore di fondo e la riverberazione sonora. Secondo i risultati di un primo test effettuato in tre scuole torinesi dalla Prof.ssa Arianna Astolfi, responsabile nel progetto dello studio dell’acustica delle aule scolastiche, insieme alla dott.ssa Giuseppina Puglisi del Politecnico di Torino e dal dott. Andrea Pratodell’INRIM di Torino, la cattiva acustica nelle aule scolastiche peggiora del 10% l’intelligibilità del parlato nei bambini dei primi anni di scuola elementare, con possibili ricadute negative sulle capacità uditive, fonologiche e di lettura degli studenti.

I primi risultati. Dopo l’avvio della sperimentazione in 5 scuole (una d’infanzia e quattro primarie negli istituti comprensivi D’Azeglio e Manzoni), per un totale di 280 bambini, inizia adesso la fase due di Io-Ascolto, con l’estensione del progetto: il numero dei partecipanti al percorso raddoppierà, arrivando a quota 583 piccoli, e sarà coinvolto anche l’istituto comprensivo Ricasoli, per un totale di 14 scuolecittadine (quattro d’infanzia e dieci primarie).

I primi risultati, illustrati giovedì 15 settembre nella sede della Fondazione CRT di via XX Settembre 31 a Torino, evidenziano che il potenziamento uditivo e visivo porta a un miglioramento delle capacità cognitive, uditive e di lettura.

Nelle scuole primarie si è riscontrata una tendenza all’aumento, rispetto al gruppo di controllo, delle capacità di discriminazione uditiva, per i suoni e le sillabe, e si è confermato un aumento medio della velocità di lettura del brano e una riduzione degli errori nella lettura di non parole. Visto il grande numero di bambini e la loro eterogeneità, si cercherà quest’anno di confermare lo stesso trend positivo. Nellascuola d’infanzia si è evidenziato un miglioramento, rispetto al gruppo di controllo, della capacità di attenzione uditiva, della capacità di attenzione visiva, dell’attenzione visiva sostenuta e della memoria uditiva, tutti pre-requisiti indispensabili per l’apprendimento della lettura, con il quale si stimeranno le correlazioni ora che questi bimbi hanno iniziato la prima elementare. Inoltre è stata evidenziata una correlazione tra l’indice acustico di chiarezza, legato all’intelligibilità del parlato, e la velocità di lettura di parole, non-parole e brano. Questi dati ottenuti, anche se ancora preliminari, fanno essere ottimisti sull’efficacia del progetto.

La dislessia: i numeri in Italia e in Piemonte. Secondo l’ultimo report ufficiale del Ministero dell’Istruzione del 2015, in Italia ci sono 186.883 studenti (10.022 solo in Piemonte) cui sono stati diagnosticati disturbi specifici di apprendimento (in particolare, 108.844 quelli con dislessia, di cui 5.822 in Piemonte), con un trend in netta crescita: in quattro anni, infatti, la percentuale delle diagnosi sul totale degli studenti è salita dallo 0,7% al 2,1%.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Giovedì, 15 Settembre, 2016

All’Università di Torino attività di tutorato: candidatura on line entro il 26 settembre

La Prorettrice, prof.ssa Elisabetta Barberis e la prof.ssa Eva Desana, referente d’Ateneo per le attività di tutorato hanno presentato il progetto e il bando per le attività di tutorato 2016/17 dell’Università di Torino.
 
L’attività di tutorato è riservata agli studenti meritevoli regolarmente iscritti all'Università degli Studi di Torino e prevede collaborazioni retribuite a tempo parziale, della durata di 100 o 200 ore, che saranno svolte nell'anno accademico 2016-2017.
 
Con lo stanziamento di 150.000 € l’Università di Torino estende le attività di tutorato a molteplici corsi di laurea, ampliando un progetto che l'anno scorso era stato sperimentato con successo per un numero limitato di Corsi di laurea. Inoltre lo stanziamento ha permesso di bandire oltre 70 borse sufficienti a garantire per ciascuno dei corsi interessati una borsa di tutoraggio ogni 200 matricole.
 
Destinatari della call sono gli studenti iscritti full time a uno dei corsi di laurea triennale o a ciclo unico dell'Università, indicati nel bando, i quali potranno presentare la loro candidatura on line, entro le ore 12.00 del 26 settembre 2016, collegandosi al sito www.unito.it e accedendo con le proprie credenziali al menu "Collaborazioni 200 h".

Per potersi aggiudicare la borsa di studio, i candidati dovranno superare nel mese di ottobre apposite selezioni, durante le quali Commissioni costituite ad hoc avranno il compito di valutare gli aspiranti tutors secondo criteri meritocratici, basati sulla media ponderata, sul numero di CFU conseguiti, e sull’esito di un colloquio. I vincitori avranno il compito di accompagnare e assistere gli studenti lungo il corso degli studi, allo scopo di renderli attivamente partecipi del processo formativo, a rimuovere gli ostacoli ad una proficua frequenza dei corsi, anche attraverso iniziative rapportate alle necessità, alle attitudini ed alle specifiche esigenze didattiche e di apprendimento, lavorando in stretto raccordo con il docente delegato a tale fine da ciascun corso di laurea.
 
Per info: Bando per collaborazioni a tempo parziale per attività di tutorato.

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 14 Settembre, 2016

Università di Torino: al via “Take Care of Children”, prima Summer school sull’alimentazione nei primi 1000 giorni di vita

Doppio appuntamento, dal 16 al 18 settembre ad Alba (CN) e dal 12 al 13 novembre a Imperia, con la Summer SchoolTake Care of Children”, il primo corso intensivo in Italia dedicato all’importanza della dieta mediterranea durante i primi 1000 giorni di vita, dal concepimento alla primissima infanzia.

Organizzato dalla Scuola di Medicina dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Agenzia regionale In Liguria e con Food Cleanic, il convegno si rivolge a professionalità mediche che si occupano della salute del bambino e della sua famiglia - pediatri, ginecologi, ostetrici, dietologi, dietisti - e si articola in più momenti di approfondimento, durante i quali docenti ed esperti affrontano il tema della salute alimentare con un approccio interdisciplinare.

Per millenni, la dieta mediterranea è stata un'abitudine quotidiana per chi viveva nel bacino del Mediterraneo. Riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO nel 2010, oggi se ne riconosce l’associazione con la longevità e con la riduzione del rischio di sviluppare malattie croniche come cancro e disturbi cardiovascolari. Secondo studi recenti, infatti, anche se sembrano lontane dall’età pediatrica, le cosiddette malattie non trasmissibili (o NCD, noncommunicable disease) sono fortemente influenzate dall’alimentazione e dallo stile di vita materno già durante la gestazione. Purtroppo, però, i dati di uno studio multicentrico appena concluso mostrano che in Italia c’è scarsa adesione alla dieta mediterranea.

Fare formazione su questi temi costituisce oggi il migliore investimento a favore della qualità di vita e della salute dei futuri adulti. Per questo la Summer School, con un programma che si sviluppa in lezioni e studio di casi clinici, illustrerà, tra le altre cose, le proprietà benefiche di risorse del territorio italiano come l’olio evo o il latte d’asina, il più simile a quello materno e il meno allergenico tra le alternative proposte nella fase di allattamento.

In particolare, i contenuti della prima parte della Summer School, che si terrà presso la Sala Convegni della Fondazione Banca d’Alba di Alba (CN), dal 16 al 18 settembre 2016, verteranno su: “La dieta mediterranea e l’allattamento al seno", “L’alimentazione e lo stile di vita, dallo svezzamento alla prima infanzia fino alle implicazioni per la vita futura”. A seguire, il 12 e 13 novembre, presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Imperia, avranno luogo due giornate teorico-pratiche, aperte ad un massimo di 30 partecipanti, dal titolo “L’olio d’oliva ella dieta mediterranea per i primi 1000 giorni di vita”. La frequenza del corso consentirà l’attribuzione di crediti ECM.

I responsabili scientifici dell’evento, che vedrà la partecipazione del Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, e del Direttore della Scuola di Medicina, Ezio Ghigo, sono Enrico Bertino (Direttore del reparto di Neonatologia dell’Università di Torino), Etta Finocchiaro (Dirigente medico della SC Dietetica e Nutrizione Clinica AOU Città della Salute e della Scienza di Torino) e Gianfranco Trapani (pediatra nutrizionista, autore di numerose pubblicazioni sull’argomento).

Informazioni e programma completo: 

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 14 Settembre, 2016

“Il lavoro degli immigrati”. All’Università di Torino esperti del Mediterraneo a confronto. Domani 15 settembre alle 14.30, Aula Magna Cavallerizza

Domani giovedì 15 e venerdì 16 settembre dalle ore 14.30 presso l’Aula Magna Cavallerizza Reale (via Po, 17) il tema del lavoro degli immigrati, nel difficile momento attuale di stringente globalizzazione economica e di crescente divisione politica, è al centro del Seminario Euromediterraneo dal titolo “Il lavoro degli immigrati”.

Organizzato da Aidlass (Associazione Italiana Diritto del Lavoro e Sicurezza Sociale) di concerto con le Associazioni Nazionali di Diritto del lavoro francese, portoghese e spagnola, l’incontro sarà introdotto dal Presidente Aidlass Maurizio Ricci e articolato in tre sessioni, dedicate a:

  • Mercato e contratto di lavoro, che vedrà l’intervento per l’Università di Torino della prof.ssa Fiorella Lunardon del Dipartimento di Giurisprudenza
  • Tutela antidiscriminatoria e parità di trattamento
  • Lavoro irregolare e sanzioni

È prevista la partecipazione del prof. Tiziano Treu, Presidente della International Society for Labour and Social Security Law (l'associazione mondiale dei giuslavoristi che riunisce 58 Paesi), e del dott. Giuseppe Casale, Direttore della Turin School of Development.

Ogni sessione sarà condotta dal Presidente di una delle Associazioni Nazionali dei Paesi euromediterranei - Martine Le Friant, per la Francia; Jesus Cruz Villalòn, per la Spagna; Maria Do Rosario Palma Ramalho, per il Portogallo - e vedrà alternarsi, in qualità di relatori, un Professore di Diritto del lavoro italiano spagnolo, francese e portoghese.

Un dibattito seguirà i lavori di ciascuna giornata, a cui partecipano esponenti del mondo giuslavoristico e istituzionale nonché, in un’ottica interdisciplinare, anche esperti di materie che condividono con il diritto del lavoro le sfide poste dal problema occupazionale, reso più arduo da un contesto normativo incerto e in continua evoluzione.

Informazioni e programma completo al link:

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 14 Settembre, 2016

Porte aperte ad Agroinnova: Cambiamenti climatici e nuovi parassiti - domani giovedì 15 settembre alle 11.00 Campus universitario di Grugliasco

Domani giovedì 15 settembre alle ore 11.00, presso il Campus universitario di Grugliasco (Largo Braccini 2, Grugliasco) si svolge la giornata a "Porte Aperte" di Agroinnova, il Centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale e agro-alimentare dell’Università di Torino, con l'incontro dal titolo "Cambiamenti climatici e nuovi parassiti. Dai risultati più recenti ai rischi per il sistema agricolo e forestale del nostro Paese".

L'incontro è un’occasione per condividere i risultati ottenuti da Agroinnova nella lotta ai patogeni vegetaliprovenienti da altri Paesi che giungono in Italia a seguito del commercio internazionale di derrate alimentari, prodotti agricoli e sementi.

Un’ulteriore conferma del ruolo centrale di Agroinnova, a livello nazionale e internazionale, nel settore della ricerca e del trasferimento tecnologico nel campo agro-alimentare.

Per partecipare è necessario confermare la presenza all'indirizzo info@spin-to.it

Data di pubblicazione del comunicato: 
Mercoledì, 14 Settembre, 2016

Primi laureati in Scienze dell'Amministrazione on line dell'Università di Torino a Biella - fotocomunicato

Oggi, lunedì 12 settembre, alle ore 10.00, presso la sede universitaria di Biella a Città Studi, si è tenuta la prima sessione di laurea in Scienze dell'Amministrazione on line dell'Università di Torino - sede di Biella.

Sei laureandi hanno discusso le proprie tesi davanti alla commissione presieduta dal Prof. Roberto Cavallo Perin, Presidente del Corso di Laurea e Delegato del Rettore per gli insediamenti universitari extra-metropolitani, e composta dai proff. Manuela Ceretta, Roberta Bosisio, Marcello Gualtieri, Maura Mattalia, Giovanni Torrente e Laura Broccardo.

 

Di seguito i nomi dei laureati e i titoli delle tesi:

Laureati Titolo della tesi Votazione
El Hajjam Miriam Giustizia di prossimità tra principi e realtà. I risultati di una ricerca sul campo 95/110
Mantello Anna 
 
Il controllo di gestione nelle aziende sanitarie 100/110
Actis Giorgio Martina Crimini dei colletti bianchi nella pubblica amministrazione 98/110
Di Nuzzo Giovanna Angelica Il Volto del male in Hannah Arendt 104/110
Francesa Gherra Elisa L'annullabilità dell'avviso di accertamento emesso dall'agenzia delle entrate 82/110
Trabaldo Paletta Annalisa Il governo dell'assistenza sanitaria in Italia: sistema sanitario nazionale e tutela dell'anziano 94/110

Il Corso di Scienze dell'amministrazione on line ha aperto a Biella nell'anno accademico 2013-14 e ad oggi il numero degli iscritti è di un centinaio di studenti.

"Siamo orgogliosi di presentare i primi laureati del Corso di Laurea in Scienze dell'Amministrazione on line nella sede di Biella a tre anni esatti dalla sua attivazione, in netto anticipo rispetto alla media italiana di 4 o 4,5 anni per il raggiungimento della laurea di primo livello - ha dichiarato il prof. Roberto Cavallo Perin -Questo risultato è indice di un'eccellente qualità della didattica offerta dall'Università di Torino nel corso in modalità on line della sede di Biella, grazie all'esperienza maturata in oltre 17 anni dalla nascita del primo corso in Scienze dell'Amministrazione tenuto in via telematica dall'Ateneo torinese.

L'Università rinnova il proprio impegno nelle sedi decentrate, come quella di Biella, che vedono ogni anno incrementare il numero di studenti provenienti principalmente dall'interland rispetto a quelli residenti in provincia, garantendo buoni servizi e una didattica di alto livello attenta al tessuto sociale del territorio."

“L’attivazione di questo corso di laurea all’interno della nostra sede è un importante tassello che rafforza il rapporto di collaborazione, in essere ormai da anni, con l’Università degli Studi di Torino e rappresenta un valore aggiunto del campus universitario – afferma Pier Ettore Pellerey, Presidente di Città Studi – segno questo di una sempre più consolidata e reciproca fiducia tra i due Enti ed espressione del buon operato degli ultimi anni”

Nel pomeriggio è proseguita la sessione di laurea proseguirà per i laureandi in Servizio Sociale e in Scienze dell'amministrazione e consulenza del lavoro.

 

Città Studi Biella è anche sede decentrata dell’Università degli Studi di Torino inserita in una ambientazione naturale di uno dei campus universitari più moderni del Nord Italia, un complesso architettonico polivalente di 110.000 mq, progettato dall’architetto di fama internazionale Gae Aulenti.

Tra i servizi del campus oltre alle  cospicue borse di studio erogate da aziende ed enti del territorio, fanno da cornice una biblioteca specializzata, sale studio, aule informatiche all’avanguardia, servizio bar e ristorazione interna, postazioni multimediali, campi sportivi e  una moderna e accogliente residenza universitaria con oltre 100 posti letto in camere ampie dotate di angolo cottura e suddivise in monolocali, bilocali e mini appartamenti, una soluzione abitativa ideale per gli studenti fuori sede.

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Data di pubblicazione del comunicato: 
Lunedì, 12 Settembre, 2016
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